Come promesso, ecco la recensione della Ahooga.
Questa volta non ho potuto fare tutto da solo per mancanza di tempo.
Ho pertanto deciso di farmi aiutare da Vittorio che era con me quando per la prima volta ho visto dal vivo questa affascinante bicicletta pieghevole.
Buona lettura quindi e
mi raccomando, Karma + a Vittorio che ha fatto un eccellente lavoro per la stesura dei testi.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
AhoogaAmici pieghevoli di Milano Folding Bikers,
abbiamo provato per voi questa poco nota bici pieghevole a pedalata assistita di costruzione belga.
Spieghiamo subito l’origine del nome, che è la trascrizione onomatopeica del suono dei clacson delle vecchie auto degli anni venti, inteso (come nei fumetti) come espressione di meraviglia da parte di chi vede questa bici.
IL TELAIO
Telaio di alluminio con piega solo sul carro posteriore (stile Brompton) e ruota anteriore sganciabile, cambio a 7 velocità, motore nel mozzo posteriore, massa decisamente contenuta e tante soluzioni originali sono le sue caratteristiche principali.

Nella vista laterale spiccano il telaio a diamante con la batteria posta davanti al tubo verticale e l’originale parafango posteriore di cui parleremo dopo.
Non vi è predisposizione per una staffa di carico anteriore (KlickFix o simili) né per il portaborraccia: per quest’ultimo occorrerà pensare a un attacco a fascetta sul trave orizzontale del telaio (o sul piantone di sterzo), non essendo utilizzabili le classiche posizioni sulla culla inferiore, che deve restare libera per la piega del carro posteriore, né sul tubo verticale sotto la sella, dove lo spazio è occupato dalla batteria (nella versione elettrica).
I colori base sono il bianco e il nero: a richiesta con sovrapprezzo è possibile ottenere oltre 215 colori diversi (tutte le tinte della gamma RAL più alcune altre predefinite) oppure con sovrapprezzo maggiore un’elegantissima finitura in alluminio spazzolato.
IL MANUBRIO
Il manubrio dritto, largo 55 cm (21”) e del diametro di 22,3 mm alle manopole è montato su un piantone regolabile in altezza che permette di trovare agevolmente il proprio assetto ideale, più o meno sportivo secondo le occasioni e la statura del proprietario (la casa indica un’altezza massima di 1,85 m e un peso di 105 kg).
Può essere sbloccato con la leva a eccentrico sul piantone e ruotato per regolare la posizione ideale delle leve dei freni e per compattare la larghezza della bici piegata.

Sotto la manopola destra si trovano le levette del selettore del cambio Shimano Acera Rapidfire Plus con l’indicatore della marcia inserita.
Come si può vedere nella foto, la parte di tubo telescopico estratta è piuttosto corta, il che, insieme al piantone piuttosto lungo, contribuisce a infondere una gradevole sensazione di rigidezza. Infatti solo nelle frenate più decise si può avvertire una leggerissima flessione.

Accanto alla manopola sinistra, invece, c’è l’indicatore del livello di assistenza impostato (da 0 = nessuna assistenza a 5 = assistenza massima), che si regola con i pulsanti + e - visibili in basso.

La cerniera alla base del piantone ha un aspetto solido e per aprirla va sbloccata agendo su un pulsantino con richiamo a molla, cromato come pure la leva stessa. Alla chiusura la sicura scatta automaticamente.

IL SISTEMA FRENANTE
I freni sono di tipo caliper, di dimensioni molto compatte rispetto ai V-brake; l’anteriore è in posizione tradizionale...

..., mentre il posteriore è collocato orizzontalmente sopra la capriata inferiore del carro ribaltabile; in questo modo durante il ribaltamento del carro rimane in posizione protetta e non costringe il cavo a eccessive contorsioni.
Nella foto si nota anche il diverso andamento dei tubi del telaio: diritti quelli della capriata superiore, sagomati quelli inferiori che corrono paralleli fino all’altezza del cerchione per poi divaricarsi verso il mozzo.

LE RUOTE
Le ruote sono da 20”, con cerchi d’alluminio con finitura nera opaca, l’anteriore a 28 raggi, il posteriore a 32 raggi.

La ruota anteriore ha un doppio sgancio rapido, necessario per la piega e per il trasporto a bici piegata. Di serie sono montati pneumatici Schwalbe Kojak da 20x1,35; in alternativa (con sovrapprezzo) sono disponibili le Schwalbe Marathon Plus.

LA TRASMISSIONE
La corona singola da 52 denti e i pignoni da 11 a 28 denti determinano uno sviluppo metrico (distanza percorsa dalla bicicletta con un giro di pedivella) che va da:
2,8 m , con il rapporto più corto
7,1 m , con il rapporto più lungo

Il deragliatore è uno Shimano Acera, davanti al quale si riconosce la staffa per l’ancoraggio della ruota anteriore una volta smontata per il trasporto.

LA SELLA
La sella montata è quella “Sporty” di serie, che si è rivelata comunque molto comoda fin dal primo approccio; in alternativa è disponibile con un piccolo sovrapprezzo una sella più larga, definita “Comfy”

La vista inferiore mostra la clip di fissaggio e i binari della sella con impressa la scala graduata per la regolazione di precisione

Il tubo reggisella, da 32 mm di diametro, invece non ha la scala graduata per la regolazione di precisione dell’altezza.
GLI SNODI
Due viste dello snodo del piantone, che ne determina l’abbattimento su lato sinistro della bici.


Il carro posteriore è incernierato in basso per ribaltarsi sotto il telaio principale, esattamente come avviene con la nota bici pieghevole Brompton.
L’aggancio al tubo verticale avviene semplicemente a pressione: il tampone di elastomero che si vede sotto le rotelle ha un foro nel quale si va a impegnare una sporgenza a forma di fungo sulla battuta del telaio. Per agganciare e sganciare basta un colpetto secco, senza agire su alcuna leva di sicurezza come avviene invece su Brompton.
L’effetto ammortizzante si avverte, senza però essere troppo morbido, almeno per persone di corporatura media

I PEDALI
I pedali sono pieghevoli e dotati di catarifrangenti, con sblocco tirando verso l’esterno l’apposita asola interna.


LA BATTERIA
La batteria a ioni di litio da 24 V e 4,4 Ah (106 Wh) ha dimensioni paragonabili a una borraccia (205 mm di lunghezza e 65 di diametro) ed è molto leggera.

Nella parte inferiore si trova la spina quadripolare di collegamento, con ghiera di fissaggio a vite.

Superiormente invece spiccano il pulsante rosso di accensione, i quattro LED indicatori dello stato di carica e il coperchietto di gomma per la presa di ricarica.

La comodità di poter ricaricare la batteria lasciandola in opera sulla bici è particolarmente apprezzabile perché il rimontaggio non è particolarmente agevole: dopo aver fissato il cavo, occorre piegarlo e infilarlo nel foro circolare della piastra di rinforzo del telaio per poter inserire la batteria nel suo supporto; data la robusta sezione del cavo, non è detto che l’operazione riesca al primo colpo.

Una volta inserita nella sua base d’appoggio, la batteria viene fissata in alto da una cinghietta di gomma e rimane in posizione protetta e baricentrica rispetto alla bici.

Uno sguardo al piccolo motore elettrico da 250 W nel mozzo posteriore.

continua ...