bicipieghevoli
turismo pieghevole => racconti di viaggio pieghevole => Topic aperto da: mancio00 - Aprile 19, 2016, 10:31:09 am
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Ciao a tutti, apro un topic breve per raccontarvi una mia piccola ma importante impresa fatta sabato mattina.
Sono partito da Avigliana (Torino) per raggiungere in treno Ivrea, città dalla quale sarei partito per il mio primo vero viaggio in brompton.
La meta è stata la città di Aosta, dove avrei incontrato i miei compagni di corso auc alla smalp, la scuola militare alpina che forgiava ufficiali fino alla fine degli anni 90, un incontro dopo 25 lunghi anni di quasi totale silenzio.
Naturalmente l'entusiasmo era alle stelle, quindi mi sono imbarcato senza troppe preoccupazioni, anche se la giornata non sembrava delle migliori, le previsioni davano tempo variabile, qualche precipitazione nel pomeriggio, ma contavo di essere bello che arrivato ed infatti è andata così ;)
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Alle 6,45 parto da Avigliana, arrivo ad Ivrea alle 8,30, comincio a pedalare su un falso piano su statale, per fortuna il traffico abbastanza ridotto.
Qualche km prima di Bard, incrocio qualche rovescio, mi copro i bagagli e proseguo senza intoppi, le gambe vanno alla grande.
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Dopo 40 km, con le gambe belle frulle, cominciano 8 km di salita davvero impegnativi, arrivo a Saint Vincent dando fine alla mia scorta d'acqua+ e l'ultima barretta di frutta secca ed arancia, ci mancava solo mangiarmi una delle tante mucche che pascolano lì intorno…
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Giungo ad Aosta dopo 3 ore e 10 minuti, decisamente provato, ho male ad un polpaccio anche se la soddisfazione è alle stelle, ho tenuto una media di 22 km/h, ce l'ho fatta.
L'unico rammarico che ho, è che mi sono reso conto che i miei 12 km giornalieri non sono un allenamento così completo da permettermi queste imprese, ma ci devo lavorare perché è stata davvero una bellissima esperienza che non so riuscirò a replicare nel breve tempo…
Avevo voglia di condividerlo con voi… Un saluto a tutti!
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Non si vedono le foto, non capisco perché in genere le vedo sempre...
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Grande mancio :D!! E grande è anche la mia invidia :(, perché ormai non sarei più in grado di fare una cosa del genere :-[!
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anche io non vedo le foto :(
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Urca, provvedo per capire il motivo...
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mmmmm....io prima le vedevo e adesso non le vedo più...
a proposito grande impresa Mancio! Hai la mia invidia, opss volevo dire la mia Stima ;D ;D
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fatto, le vedete ora?
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Si, ora si vedono! L'ultima era più bella quando non si vedeva :) :)!!
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Ehi! Quanto sei bello!
:) :)
Io che ho vissuto ogni passaggio della preparazione dell'impresa direi che di IMPRESA trattasi!
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Belle foto, complimenti! :)
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grazie a tutti per i complimenti ed i karma, ma vorrei un ulteriore vostro parere: credo davvero che i miei 12 km giornalieri non siano un allenamento abbastanza serio per affrontare un giro come questo, il dolore al polpaccio persiste e dovrò andare da un amico massaggiatore per porvi rimedio, che cosa può essere andato storto? una semplice questione di allenamento, media troppo alta? mi è anche venuto in mente che forse mezzo litro d'acqua con l'aggiunta di sali minerali, fosse troppo poco…
grazie ;)
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La B. (parlo per me) porta a "spingere" sul pedale, probabilmente hai affaticato la gamba nell'escursione; alcune volte bisogna andare in modalità "low profile"... ;D
Complimenti
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A lume di naso anch'io direi più che altro la seconda, soprattutto considerando gli 8 km di salita della Mongiovetta, dove potresti aver un po' affaticato il muscolo.
Chiaramente è un confronto un po' azzardato, ma quando ho fatto la Randonnée della Merla, su una distanza pressochè equivalente alla tua, credo di essere sopravvissuto solo grazie a media bassa, minore dislivello e salite affrontate a piedi, cosa che chiaramente non potevi fare. Non a caso ci ho messo quattro ore e mezzo...
In compenso l'estate scorsa sono rimasto quasi azzoppato per più di una settimana dopo aver fatto il sentiero della val Codera (dislivello di poco più di 600 m); lì mi ha fregato non tanto la salita quanto la discesa, con le gambe sempre sotto sforzo per "frenare" ed è questo che mi fa pensare a un affaticamento del muscolo. Probabilmente "indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata" (DOMS)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Indolenzimento_muscolare_a_insorgenza_ritardata
Vittorio
P.S. mio padre avrebbe avanzato anche una quarta ipotesi (è colpa del municipio), ma lui era molto irriverente...
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complimenti per l'impresa!
per l'allenamento, senza un lavoro di qualità non si va mai troppo lontano.
e per certe esperienze, poi, serve anche una certa quantità.
12 km al giorno e magari ad andatura normale non so, mi paiono pochini.
il che fa più grande l'impresa :)
inviato dal mio lg g3, via tapatalk
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che ridere vittorio, tuo padre doveva essere una sagoma ;D ;D
i 12 km li faccio con una media piuttosto elevata, credo che siano stati proprio quegli 8 dopo i primi 40…
mi dispiace solo non aver potuto fare più foto, ma volevo arrivare su in fretta per vedere i miei vecchi fratelli d'armi :)
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effettivamente 12 km in una città piatta come Torino sono pochi per poter affrontare in scioltezza delle sgambate decisamente più lunghe e con dislivelli rilevanti.
Anche facendone il doppio noto che il corpo si "assesta" molto facilmente sul un certo tipo di sforzo e percorso, arrivando ad affrontarlo senza grossi problemi.
Per questo motivo con la bella stagione cerco di integrare il tragitto ed 1-2 volte la settimana pedalo direttamente fino a casa per aumentare il kilometraggio e l'allenamento (ma io non ho le pesti che mi aspettano a casa ;) ).
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effettivamente tornare a casa presto non è sempre la scelta più azzeccata, si ricomincia a lavorare ;D ;D ;D
comunque anch'io con la bella stagione tendo a farmi anche il ritorno, quindi 12+12, magari non tutti e 5 giorni della settimana… a mio parere bisognerebbe alternare una velocità tranquilla a delle sparate di poche centinaia di metri in maniera da spezzare la routine (ed i legamenti 8) )
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le ripetute sono sicuramente un ottimo allenamento e producono più risultati rispetto al semplice incremento della distanza percorsa restando però sempre alla stessa andatura. Nel caso della bici però direi che poche centinaia di metri sono troppo poche, più adatte alle ripetute di un runner.
Considera poi che lavorando sulla cadenza a parità di distanza si può privilegiare lo sforzo aerobico oppure la potenza.... ma su questi argomenti cederei la parola ad utenti più esperti del sottoscritto come Fabrizio_1 o veeg
Io ho la fortuna di un percorso per il rientro abbastanza vario, con tratti in percorrenza in cui tenere andature alte, una salitella di 1km (castello Moncalieri), falsipiani ed a scendere.... il tutto per una distanza di 30km che solitamente copro in 60-65 minuti max.
Aggiungendolo al solito tragitto mi permette aumentare le percorrenze settimanali fino a 180-200 km, una buona base d'allenamento per affrontare tranquillamente pedalate anche impegnative.
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Per allenare la salita, le ripetute è bene farle in salita.
Sui rulli, quando si vuole allenare la salita si solleva la ruota anteriore per simulare una pendenza,
i muscoli in pendenza lavorano in maniera un po' diversa.
Senza degli indicatori tipo cardio-frequenzimentro (un po' obsoleto per la verità), o (molto meglio)
un misuratore di potenza, fare ripetute ha poco senso, farle inoltre in modo non sistematico,
non andando ad allenare tutte le zone (sia aerobiche che anaerobiche), serve a poco se non a nulla.
Per allenare la salita con una Brommie e senza misuratori, direi che l'unica è fare salita, cercando di trovare
via via il proprio ritmo di pedalata, facendo via via salite sempre più impegnative, sia come pendenza che come lunghezza,
imparando col tempo a dosarsi.
P.S. I cambi di ritmo sono utilissimi... in gara: specificatamente in gare nervose in piano tipo criterium, o in salita se sei uno scalatore puro,
ad esempio se io in salita faccio cambi di ritmo arrivo su nel doppio del tempo e completamente scassato.
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Complimenti tardivi anche da me Mancio, anche io faccio solitamente 12 km al giorno, tutta la mia ammirazione per la tua perfomance. Io manco ci provo, preferisco l'atrofia (cit.). ;D
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Bromptonneur ! ;)
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Ma soprattutto occhio al cuore . Un allenamento serio si fa mantenendo le pulsazioni in un certo range.
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Occhio a che? Beh dai, ho 44 anni, quasi 45, per il cuore posso aspettare
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Ma soprattutto occhio al cuore . Un allenamento serio si fa mantenendo le pulsazioni in un certo range.
Un programma di allenamento serio si fa entro tutto il range che il cuore fisiologicamente ha.
Anzi: se lavori col il misuratore di potenza il cuore non lo guardi più, se non per verificare alcune cose
ma sempre a posteriori, mai durante l'allenamento o la gara.
Leggi magari qualcosa sul protocollo Tabata, tanto per citare una tipologia di lavoro
molto conosciuta fuori soglia.
Tra l'altro: in gara è buona norma non avere dati cardio sott'occhio, proprio per non
limitarsi inutilmente (questo soprattutto in passato quando il misuratore di potenza non esisteva
e il cardio era l'unico riferimento), in genere in gara si va a sensazioni e i dati sono sempre superiori
a quello che, anche sputando sangue, si riesce a fare in allenamento.
Diverso è col misuratore di potenza, ma qui sto andando davvero molto nello specifico.
Ovviamente a fronte di un certo tenore di allenamento (elevato e con finalità agonistiche) è meglio fare annualmente una visita sportiva con ecg con prova da sforzo,
peraltro obbligatoria per avere l'idoneità agonistica anche a livello amatoriale.
P.S. io ho 54 anni e l'anno scorso ad una cronoscalata ho tirato 184 bpm di frequenza cardiaca.
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segnalo:
allenamento in bici
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=1635
:)