Mio sunto da profano: le parole a volte possono essere molto fuorvianti, tanto da mascherare voraci interessi commerciali come tentativi di tutela dell'ambiente. Sicuramente vale la pena proseguire la ricerca ( ad es. c'è chi sta provando a produrre biocarburanti da prodotti di scarto di altre coltivazioni), ma mi sembra che al momento i biocarburanti provochino più problemi di quanti ne risolvano. Invece un moderno bruciatore a gasolio inquina molto meno di quelli vecchi, senza contare il riscaldamento con altri metodi a impatto ancora minore (metano, stufe a pellet, solare termico, impianti geotermici erc). Ma soprattutto: dovremmo imparare a consumare meno, incluso il riscaldamento. Basti pensare agli uffici con il riscaldamento centralizzato a palla e le finestre aperte. Questa sarebbe la vera rivoluzione ecologica, senza bisogno di espropriare intere popolazioni delle loro terre.
Siamo sempre lì: una sana pedalata al posto dell'auto vale molto più di qualunque auto "ecologica".
Mario
clap clap clap (manca le'moticon dell'applauso) :)Grazie grazie, troppo buono ;D
- Il biodiesel si produce nei modi più disparati, il primo dei quali è quello delle coltivazioni dedicate, come dice l'articolo del Corriere. Un altro metodo è dato dalla fermentazione delle alghe, se ho capito bene occorre "stenderle" a fermentare sul litorale, ma non vorrei dire fesserie. Ci sono poi tanti altri modi.L'ultima o la penultima puntata di report è stata dedicata anche a questo tema. L'alibi utilizzato è che in alcuni paesi aridi, in terre desertiche dove non crescerebbe nulla, piantano un arbusto dal quale estrarre biocarburante che non ha bisogno di acqua sulla carta.
- Il metodo più usato della produzione tramite coltivazioni dedicate cambia a seconda del tipo di vegetale usato, anche l'impatto ambientale cambia a seconda del tipo di vegetale da cui si ricava, ma tutti gli studi di settore evidenziavano l'alto impatto ambientale, per il semplice fatto di aver comunque bisogno in tutti i casi di enormi appezzamenti di terreno, che viene sottratto ad altre coltivazioni.
(ANSA) - MILANO, 21 AGO - Ennesimo calo di vendite di auto in Europa a luglio. Lo anticipa Jato Dynamics in attesa di conoscere i dati diffusi dall'Acea, l'Associazione europea dei costruttori. Secondo l'istituto, lo scorso mese le vendite sono calate dell'8,2% rispetto al luglio 2011, con un arretramento complessivo del 4,9% nei primi 7 mesi dell'anno. Piu' forte il calo di Italia (-21,4%) e Spagna (-26,1%), Germania (-5,0%) e Francia (-7,0%) hanno sofferto meno, mentre la Gran Bretagna e' salita (+9,3%).fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/08/21/Auto-Jato-Dynamics-Europa-8-2-luglio_7362576.html
Io ho uno di quei veicoli ibridi. Fa infiniti km senza un goccio di carburante. E' una Tern Link D8.
Ma è piuttosto chiaro, le risorse primarie scarseggiano e i costi diventeranno sempre più insostenibili, c'è chi pensa ancora che sia un effetto momentaneo della "crisi economica" e che poi tutto ritorna "come prima", nulla di più falso. So che molti ancora pensano che tutto il finto benessere possa durare all'infinito, un sogno dal quale è difficile svegliarsi, ma bisogna rendersi conto della realtà. Il greggio a basso costo non garantisce più una sicurezza e questo spaventa, spaventa tutti poiché tutto il sistema dipende in un modo o nell'altro da quello. Da un lato l'insostenibilità del tutto, dall'altro la consapevolezza delle persone che cresce ogni giorno farà utilizzare a sempre più persone questo mezzo di trasporto.
Purtroppo non ero nato negli anni settanta per ricordare cosa successe con le Crisi Petrolifere...Ma mi pare che ci fu una primavera di mobilità alternativa a tutti i livelli (almeno la domenica!)... Oggi io una nuova primavera la vedo ancora troppo lontana con tutto che la benzina costa 4.000£ al litro e gli stipendi siano sempre meno aggiornati con l'inflazione, in pratica impoveriti...
"Certamente il Paese va un po' in bicicletta, i consumi sono calati cosi' tanto che la gente cerca di risparmiare su un prezzo altissimo". Ha risposto cosi' l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni...
Carburanti: Salvaiciclisti dà il benvenuto a Scaroni nel club delle 2 ruote
sempre più persone in bici, ma ancora è pericoloso
Roma, 28 ago. (Adnkronos) - Benvenuto nel club della bicicletta all'ad dell'Eni, Paolo Scaroni. 'Salvaiciclisti', saluta così la battuta del numero uno della società petrolifera che, ha legato il calo dei consumi di carburante, ad un uso più frequente delle due ruote a pedali. ''Siamo di fronte all?ennesimo rincaro e tutto lascia credere che non sarà l?ultimo: rispetto all?inizio dell?anno la benzina è già aumentata di oltre il 20% e se consideriamo gli ultimi 10 anni scopriamo che il rincaro è stato di oltre il 100%. I salari degli italiani, invece, sono al palo da circa 20 anni. E che i rincari siano un forte incentivo all'uso della bicicletta se n'è accorto persino Scaroni, l'ad dell'Eni: gli diamo il benvenuto in questa nuova era di sobrietà e serietà, dove non è previsto che per fare dieci km si debba stare un'ora in coda, chiusi dentro un abitacolo'', si legge nella nota di 'Salvaiciclisti'. ''Non serve essere professori di economia alla Bocconi per capire però che questo aumento si traduce in una riduzione del potere d?acquisto degli italiani e, di conseguenza, della loro qualità della vita: secondo uno studio di Banca Intesa-San Paolo, la famiglia media italiana spende già più per il carburante che per il cibo. Detto in altre parole, sempre più persone si trovano imprigionate in un circolo vizioso per cui sono costrette a lavorare per mantenere l?automobile che serve loro per recarsi al lavoro -continua 'Salvaiclisti'-.Nella fase storica che stiamo attraversando la bicicletta rappresenta un salvagente per tutti coloro che vogliono conservare la propria qualità della vita, ma è una scelta che molti non riescono a compiere perché usare la bici oggi in Italia è ancora troppo pericoloso''. (segue)
(Adnkronos) - ''I 2 euro al litro vengono ritenuti a ragione una 'soglia psicologica' che farà suonare un campanello d?allarme nella testa di molti nostri concittadini che inizieranno a usare la bici per far quadrare i conti di casa -continua 'Salvaicististi'-. Ma senza idonei provvedimenti, questi neo ciclisti rischiano di essere solo carne da macello sull?asfalto delle nostre strade. In questo momento la politica ha il compito ben preciso di evitare questo scenario e non resta che augurarci gli stessi campanelli di allarme suonino con sufficiente forza ed insistenza''.''Potremmo iniziare da qualcosa di semplice, di immediato, un intervento capace di tutelare le persone e, allo stesso tempo, di diminuire i consumi di carburante -conclude 'Salvaiciclisti'-. Potremmo iniziare con il limite massimo dei 30 km/h in tutte le aree residenziali''.
(Sec//Adnkronos)
fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/1077710/Crisi-Confindustria-Ancma-col-caro-benzina-e--boom-delle-bici.html
Verona, 16 set. (Adnkronos) - Con la crisi economica e' vero e proprio boom delle biciclette in Italia. Tra nuove vendite e rimessa a nuovo delle vecchie bici in cantina, nel 2012 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette, con un incremento di oltre +200.000 pezzi rispetto al 2011. E' la stima realizzata da Confindustria Ancma, diffusa in occasione di Eica, l'Esposizione Internazionale del Ciclo attualmente in corso a Verona.
Le bici piu' acquistate sono soprattutto "city bike", o modelli unisex come quelle per il bike-sharing che caratterizzano il panorama urbano di molte citta' italiane. Bici da corsa e mountain bike sono preferite soprattutto per il tempo libero. In crescita costante poi il fenomeno delle bici "a scatto fisso" che, partito dagli Usa, catalizza la passione specie dei piu' giovani.
La riscoperta della bicicletta passa anche dalla rigenerazione delle vecchie biciclette che giacciono in cantina, le cosiddette BIC, il cui rimessaggio impiega meccanici e componentistica del settore. Infatti, sono addirittura oltre 32 milioni le bici in cantina stimate da Confindustria Ancma, una opportunita' accessibile per riavvicinare gli italiani all'uso delle 2 ruote a pedale non solo per motivi economici legati alla crisi, ma anche quale mezzo di trasporto ecologico, salutare e, perche' no, anche fashion.
Le risposte sono state un po’ evasive, ne parleremo questa sera al Circolo dei Lettori di Torino alle 21:00 in compagnia dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Torino, Claudio Lubatti.
??? Forse non ho capito io
Kz
Pubblicato il 07/06/2013 alle 19:21
"il consumo medio equivalente delle Euro 5 è di circa 4,5 litri/100 km per passeggero" 4.5 per passeggero?? Cioè se in macchina ci sono 5 persone il consumo sarebbe di 18 litri/100 km?? Con quale auto? Quale?? E' questa sarebbe solo la media, ovvero alcune auto dovrebbero consumare molto di più! Qualcosa non mi torna.
Penso che si riferisca al fatto che il 75% dei casi un auto ha solo il guidatore
Micio
Pubblicato il 07/06/2013 alle 20:26
Al mattino vedo sempre tanta gente in coda con l'auto e tanti sono soli, in alcuni casi ci sono 2 persone, in rari casi sono in 3 mai viste 4 persone su un auto in una semplice giornata lavorativa
da theworkcycle (http://www.theworkcycle.com/showcases/station-inc-zurich.html?fullres_start=0)(http://www.theworkcycle.com/assets/images/thestation/DSC_0783.jpg)