Vi ricordo che dal 27 settembre sotto alle gallerie e di notte fuori dai centri abitati è obbligatorio indossare un giubbino catarifrangente
Prendendo spunto da questa ordinanza ho iniziato ad usarlo in un paio di giorni un po'nebbiosi, anche spostandomi solamente in spazi urbani dove non è obbligatorio.
All'inizio era un po' imbarazzante, temevo di essere scambiato per un operaio dell' ANAS, ma è una stupidaggine.
Ora lo indosso abitualmente perché ho constatato che le automobili mi vedono molto prima e reagiscono con molta più prontezza.
L'inverno è lungo e il buio ci avvolgerà per lunghi mesi. Credo che questo filmato possa essere "illuminante".
www.youtube.com/watch?v=FuS5haCEejA&feature=player_embedded (http://www.youtube.com/watch?v=FuS5haCEejA&feature=player_embedded)
al posto del gilet (che in Irlanda i ciclisti lo indossavano già qualche anno fa) , segnalo anche le bretelle:
(http://img692.imageshack.us/img692/9092/bretellecatarifrangenti.jpg)
tratto da Romapedala (http://www.romapedala.splinder.com/post/23377365/bretelle-catarifrangenti-per-ciclisti-urbani)
anche se è da verificare se sono a norma secondo il codice stradale, come fatto notare sul blog Romapedala
"ben venga qualunque cosa utile a farsi vedere ma ATTENZIONE: le bretelle di cui parla questo post NON sono bretelle retroriflettenti ad alta visibilità omologate per l'utilizzo in bicicletta, NON hanno una visibilità equivalente alle bretelle omologate e non hanno nulla a che vedere con l'obbligo di legge entrato recentemente in vigore.
i giubbotti e le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità che i ciclisti dovrebbero per legge indossare in galleria e fuori città devono riportare oltre al marchio CE il riferimento EN 471 (classe 2, protezione intermedia). la conformità allo standard EN 13356 NON è sufficiente."
e segnalo il post sulle luci...
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=34.0
Ho un'azienda che produce bretelle rifrangenti. NON SONO QUI PER VENDERE NIENTE A NESSUNO, anche perchè vendo ai grossisti ed ai negozi. Avverto però che quando acquistate una bretella dovete prestare la massima attenzione che l'articolo abbia attaccata l'etichetta di certificazione con la dicitura EN 471. Qualsiasi altra legge non è valida per il nuovo codice e so per certo che sul mercato esistono un sacco di articoli che si dichiarano "omologati" e che non lo sono. Se vi beccano con un articolo non certificato non rischiate molto in termini di multa (solo 23 euro), ma se vi investono l'assicurazione potrebbe non pagare i danni. Lo dico per la vostra sicurezza; quella della foto, per esempio, non è certificata...scusate l'intrusione
prestate attenzione alla normativa EN 471
Buona forutna
Il mio gilet effettivamente riporta questa sigla. Per intenderci, è uno di quelli che vendono per le soste di emergenza in auto.
Per quanto riguarda i rimborsi in caso di incidente, ha ragione Pipporossi1, ogni nuova normativa offre un cavillo in più agli assicuratori.
Personalmente ritengo che sia assurda questa ossessione di regolamentare tutto. Le leggi dovrebbero servire ad impedire che un cittadino invada la libertà dell'altro e basta. Se no, di questo passo prima o poi ci obbligheranno ad indossare la sciarpa d'inverno, a mangiare lo jogurt alla fine dei pasti e a indossare un giubbino airbag per attraversare la strada a piedi. Per il nostro bene, naturalmente...
Comunque, a parte queste dissertazioni, la prudenza non è mai troppa. Il mio consiglio è: illuminatevi come un albero di Natale, infilatevi un buon casco e un coloratissimo giubbino catarifrangente e non rinunciate alla vostra pieghevole solo perché è inverno, sarebbe un peccato!
Mi spiace, non so darvi indicazioniin questo senso, non so chi venda al consumatore finale in internet, dovreste provare a fare una ricerca...come vi suggerivo, però, prestate attenzione alla normativa EN 471 ;-)
la ricerca "bretelle EN 471" su google al momento non dà grandi risposte
:huh:
interessante discussione su: www.bdc-forum.it/showthread.php?t=103895 (http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=103895)
rispetto al giubbino, preferisco di gran lunga le bretelle, che mi lasciano una certa libertà su cosa indossare (le necessità di traspirazione e isolamento termico in bici potrebbero essere diverse da quelle di un operaio ANAS)
Chiarisco quanto avevo detto precedentemente. I giubbini rifrangenti (quelli da automobilista) che sono uno dei due accessori obbligatori per ciclisti (secondo il nuovo codice) quelli si, sul mercato si trovano e sono sempre certificati (o quasi). Io non parlavo di quelli ma delle bretelle o di altro diverso dal gilè (o come lo chiamano spesso giubbino). Se, cioè, uno è interessato ad indossare un articolo meno ingombrante del giubbino e si orienta sulal bretella sappia che lì il mercato offre articoli non conformi che dichiara conformi. Per sgombrare il campo da ogni dubbio è necessario controllare l'etichetta interna 8che è obbligatoria) e verificare che sopra ci sia la dicitura EN 471. Spero d'essere stata chiara.
Io ho trovato un interessante studio riportato su un sito americano di ciclismo (http://203.88.115.73/bikes-&-riding/10000023 (http://203.88.115.73/bikes-&-riding/10000023)) da cui risulterebbe che, per chi proviene da dietro, il materiale catarifrangente sia molto più visibile sulle caviglie o sulle ginocchia che sulla schiena (come prevede ora il c.d.s.) perché il caratteristico movimento della pedalata consentirebbe agli automobilisti di riconoscere che si tratta di ciclisti molto più rapidamente.
Sembra un'idea sensata...
questa estate la lidl aveva in vendita strap in materiale giallo catarinfrangente da applicare alle caviglie e/o braccia ai soliti imbattibili prezzi, speriamo lo ripropongano