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Autore Topic: è arrivata Bianchina!  (Letto 27721 volte)

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Offline Vittorio

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è arrivata Bianchina!
« il: Ottobre 24, 2016, 02:58:11 pm »
Ciao a tutti, vi presento il nuovo arrivo in casa, una bici pieghevole molto economica ma nondimeno interessante che ho regalato a mia moglie qualche settimana fa per il nostro anniversario di matrimonio: la Masciaghi Folding 20" monomarcia.

L’antefatto
Già da un po’ di tempo la mia dolce metà stava guardando su Internet per una bici pieghevole economica per sé; in precedenti visite alla Stazione delle Biciclette aveva adocchiato la Dahon Jifo… finché non ne ha scoperto il prezzo; a me invece sembrava interessante la Curve i3, altrettanto compatta e leggera e di prezzo non molto diverso, però anche questa è stata bocciata per lo stesso motivo. In fondo il suo ragionamento era logico: “ho già altre due biciclette che uso pochissimo, non vale la pena di spendere troppo per una terza che potrei finire col non usare”.
Unica eccezione sarebbe stata se io avessi voluto comprare una bici nuova, nel qual caso lei avrebbe potuto ereditare la mia Vitesse.
A questo punto sento già il coro: “E perché non ne hai approfittato, pirla?!?” Devo ammettere che la tentazione c’è stata: tempo fa, ai tempi della recensione fattane da Peo, avevo avuto una cottarella per la Dahon Vigor P9 http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7040.0 ma una volta avutane l’opportunità non mi scattava l’impulso all’acquisto compulsivo. Idem per la Brompton (immagino occhi sgranati e sopracciglia sollevate…); per un po’ ho accarezzato l’idea di una Montague stradale, come la Crosstown o la Navigator https://www.montaguebikes.com/pavement-folding-bikes/ tutto sommato abbordabili come prezzo, però se non avessi potuto caricarla nel baule dell’auto avrei dovuto rinunciare a usarla come tender, quindi avrei finito per comprare una bici che avrei usato poco e magari avrei continuato a usare quella che a quel punto sarebbe stata formalmente la bici di mia moglie. Meglio di no... Inoltre per uscire insieme credo che sia preferibile avere due bici non troppo diverse. Confesso che se la Helix http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8708.0 fosse già stata disponibile avrei ceduto clamorosamente, ma siccome ancora non la si vede all’orizzonte, anche questa ipotesi è stata scartata (o rimandata…).
Tornando a guardare fra le pieghevoli economiche, una visita al Decathlon con prova della Hoptown 300 monomarcia non ha convinto nessuno dei due: lei perché non si sentiva sicura (però pedalare per qualche metro fra gli scaffali con le gomme mezze sgonfie non è un test probante); io perché per 169,99 € vorrei almeno i pedali pieghevoli e i parafanghi di serie!
Una prova della mia Vitesse ha riacceso l’interesse e fatto ripartire le ricerche, da cui a un certo punto è saltata fuori la Masciaghi Folding 20”, monomarcia anch’essa, ma reperibile su Amazon a 135 o 139 €, secondo i giorni.
Stavolta a frenare un po’ sono stato io, perché non sono contrario per principio agli acquisti su Internet, ma per un modello sconosciuto mi piacerebbe prima vederlo da vicino e toccarlo con mano; così alla riapertura dopo le ferie ho contattato l’azienda spiegando che avrei voluto vedere le loro bici e chiedendo l’indirizzo di qualche negozio loro cliente. La risposta è arrivata quasi subito, e mi hanno segnalato la possibilità di visitare il loro show-room in fabbrica. Qualche clic di mouse mi ha fatto scoprire che Masciaghi ha sede a neanche 4 km dal casello Cavenago-Cambiago della A4, quindi praticamente sulla strada che faccio ogni settimana per andare in ufficio
   

e così un lunedì mi sono presentato a curiosare, accolto da un disponibile addetto che mi ha illustrato i vari modelli di pieghevole disponibili, che sono anche più di quelli presenti sul loro sito: oltre infatti alla Folding 20” (in tre versioni: base, solo in bianco o nero ma con pedali pieghevoli e parafanghi di serie; con portapacchi e coloritura rossa o verde acido; con cambio 6V), c’è la Car Bike 20”, con telaio simile alla Olmo 16” (di ispirazione Dahon vecchio tipo), una Coppi con freni a disco e anche una 26” molto ma molto simile alla Dahon Espresso.
Avevo scartato già in partenza una bici col cambio, un po’ perché per i nostri giretti in pianura non sarebbe stato indispensabile e un po’ per il timore che un cambio economico potesse dare qualche noia di troppo (in una pieghevole molto economica la componentistica potrebbe essere un po’ “tirata via”), specie a chi come mia moglie ha sempre avuto solo bici monomarcia, quindi la scelta si è ristretta subito alle due versioni base della Folding 20”. A questo punto, più per scrupolo che altro, ho provato a chiedere se fosse possibile acquistare direttamente in fabbrica; mi aspettavo di no, e invece ho avuto la sorpresa di sentirmi rispondere di sì. Seconda lieta sorpresa, i prezzi: 100 (cento!) € la versione base e 120 (centoventi!) quella con portapacchi e verniciatura più curata. Ero tentato da quest’ultima, ma poi ho riflettuto al rischio che il portapacchi impedisse la chiusura “con manubrio in mezzo” e al rischio insito in ogni portapacchi posteriore, di perdere quello che c’è sopra senza accorgersene. Considerando che un portapacchi aftermarket sarebbe sempre stato possibile montarlo, ho sganciato il centone e sono uscito con la bicina nuova sotto il braccio.

Una bici semplice ed essenziale
Ed ecco Bianchina alla sua prima uscita, sulla ciclabile della Valsabbia, accanto alla mia Due Calzini fin troppo accessoriata


e in due viste classiche laterale e frontale:
     

Come si può vedere, il piantone di sterzo è in pezzo unico, non regolabile e un po’ alto, ma fortunatamente a mia moglie piace una postura molto seduta e con la sella bassa, quindi non è un problema. Il telaio ha l’aria solida, con snodi molto semplici ma per ora precisi dopo una rapidissima regolazione; entrambi hanno un perno a molla che scatta in posizione di chiusura, quindi la leva a eccentrico serve solo come blocco e per recuperare il minimo gioco che rimane. Quando la leva viene allentata, per aprire lo snodo bisogna sbloccare il perno, tirandolo verso l’alto (quello centrale) o indietro (quello dello sterzo).
     

Le coperture sono da 1,75”, con valvole Presta.
Non esiste alcun meccanismo di blocco in posizione chiusa; da nuova restava in posizione chiusa grazie alla cerniera centrale un po’ dura, che però si è rapidamente sciolta, per cui in prospettiva servirà studiare qualcosa. Un’altra sorpresa piacevole è stato il trasporto passivo: trascinandola sulle due ruote tenuta per il naso della sella, si è rivelata più stabile della Vitesse!
I freni sono V-Brake senza particolari pretese, per ora soddisfacenti anche in considerazione della bassa velocità raggiungibile.
E questo aspetto introduce quelli che, in considerazione del prezzo, chiamerei limiti più che difetti: il rapporto di trasmissione è piuttosto “cricetoso”: se ricordo bene 44/14, con uno sviluppo metrico inferiore a 4 m; provata abbastanza spannometricamente, a circa 90 rpm arriva più o meno a 12 km/h.
I fili dei freni, come si vede in foto, sono legati con una fascetta nel punto di incrocio ma poi non sono per nulla guidati, con il rischio più che concreto per quello del freno anteriore di impigliarsi nella cerniera del piantone durante la piega e nel freno stesso in apertura.
I parafanghi ci sono, ma non sono molto protettivi; sono di plastica, fissati a sbalzo solo in corrispondenza dell’attacco del rispettivo freno.
La dotazione di accessori è praticamente nulla: esce di fabbrica con i soli catarifrangenti anteriore e posteriore e senza campanello, quindi in un assetto non propriamente “legale”.
La verniciatura non sembra robustissima; se nel salire e scendere si tocca il telaio con la scarpa qualche graffio appare in fretta (ma questo della vernice un po’ debole è un difetto anche di bici che costano 10-15 volte tanto…)
Infine, il tubo reggisella, verniciato di  nero (si graffia praticamente già in fabbrica durante il montaggio), è aperto alla base, quindi quando viene utilizzato come terzo punto d’appoggio è rumoroso e può raccogliere sporcizia. Nelle prime uscite il morsetto ha richiesto qualche registrazione per evitare la tendenza della sella a scendere con i sobbalzi più forti, ma dopo qualche tentativo sembra di aver trovato un punto di equilibrio fra durezza e tenuta.
Purtroppo non ho pensato a fotografare e/o misurare l’ingombro della bici piegata; rimedio solo parzialmente con una foto in “modalità flatpack” (manubrio abbattuto e pedali piegati), parcheggiata in garage pronta per essere inforcata o ulteriormente piegata per caricarla in auto.


Accessori e ritocchi
Come dicevo, i catarifrangenti arancio sulle ruote mancavano e sono stati la prima cosa che ho applicato appena portata a casa, così come un anonimo fanalino posteriore a pile (2 e 5 € rispettivamente, al supermercato vicino casa).
Per il tubo reggisella ho trovato nel solito grande magazzino di bricolage questo piedino di gomma, che ho inserito semplicemente a pressione
     

Come si vede, il diametro del piedino di gomma (25 mm) è inferiore a quello del tubo reggisella, quindi non interferisce con il telaio quando la sella viene alzata. Certo, mi è toccato comprare una bustina da 8, ma per meno di 2 € non mi è parso il caso di fare lo schizzinoso… Adesso la bici parcheggiata chiusa è più stabile e la manopola destra non tocca più terra come a volte succedeva dopo che il montaggio del fanalino posteriore ha reso impossibile abbassare fino in fondo il tubo reggisella.
Per compattare il più possibile la piega, ho ruotato leggermente verso il basso le leve dei freni (una via di mezzo fra la posizione leggermente inclinata che verrebbe istintiva e quella verticale della Brompton) e per evitare che il manubrio segnasse il telaio nel punto di contatto, gli ho appiccicato sopra una di quelle pastigliette adesive di silicone che si usano normalmente come battuta nelle antine dei mobiletti pensili. Sperando che tenga, perchè la superficie di contatto è poca, e per di più su una superficie curva...


Per i fili dei freni, ho provato a raccoglierli con un pezzetto di raccoglicavi a spirale, di quelli che si adoperano normalmente per tenere in ordine i cavi elettrici di computer e impianti stereo.


Come si vede nella foto, adesso i cavi puntano in avanti, anziché descrivere un arco asimmetrico come sulla Vitesse, quindi molto probabilmente dovrò studiarmi un sistema diverso per guidarli, anche perché nel frattempo è arrivato un altro accessorio direi “obbligatorio”: il cestino amovibile B’Twin 300 (12,90 €)

(del quale potete leggere un’approfondita recensione sul blog di veeg
http://90rpm.blogspot.it/2016/09/cestino-bici-pieghevole-300-di-btwin.html ),
dotato dell’apposita asola per la mini lucetta VIOO a carica USB che ho recuperato dalla mia Due Calzini, dove non aveva trovato finora un impiego soddisfacente.


Come è stato già detto altrove, questa è solo una decorosa luce di posizione, specie se lampeggiante; d’altra parte non prevediamo uscite in notturna, quindi è giusto una sicurezza in più, esattamente come la luce lampeggiante montata sul tubo reggisella.
Per le uscite senza cestino ho provato un’altra luce di provenienza Decathlon “presa a prestito” da Due Calzini; la si vede nella foto della spirale raccoglicavi, dove si nota anche che, data la forma del manubrio, non si riesce a fissarla stabilmente e orientarla nel modo migliore; anche qui, devo ancora trovare una soluzione definitiva.
I prossimi accessori saranno il campanello, di cui ho sentito crudelmente la mancanza quando ho usato la bici in città, e un sistema di chiusura, per il quale sarei orientato sui classici magneti dei quali sono pienamente soddisfatto su Due Calzini.
Più avanti, se mai mia moglie dovesse desiderare un rapporto di trasmissione un po’ meno da criceto, penso che non sia impossibile montare un pignone con un dente in meno, ma è un’ipotesi abbastanza remota.
Finora il valore degli accessori applicati ha già superato il 20% di quello della bici; l’intenzione sarebbe di mantenere un’impostazione minimalista, per non rovinare l’eleganza della bici e non arrivare al 100%, ma conoscendomi non si sa mai…

Conclusione
In definitiva, la Masciaghi Folding 20” mi sembra un ottimo muletto da tenere a portata di mano per quando la bici “titolare” fosse “indisposta” o per la visita di un amico appiedato, ma anche una dignitosa bicina per saltuari giretti a breve raggio e  passo tranquillo (finora abbiamo fatto un paio di uscite di una decina di km senza problemi, ma ne stiamo progettando una di circa 30) e perfino una cavia su cui sbizzarrirsi in esperimenti ed elaborazioni (per esempio un mozzo SRAM Automatix… se non costasse più della bici tutt’intera).
Non ho appurato il prezzo di vendita nei negozi, ma vista la possibilità di acquisto diretto in fabbrica mi sento di consigliare senza riserve questo canale per chi abitasse non troppo lontano.

Vittorio


P.S. Ah, dimenticavo: siccome io sono sempre io, le protezioni sui parafanghi sono ancora al loro posto…  ;D

« Ultima modifica: Ottobre 24, 2016, 10:14:28 pm by Vittorio »
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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #1 il: Ottobre 24, 2016, 03:39:01 pm »
In sintesi: una sana ed onesta utilitaria, la Panda 45 delle pieghevoli.
Auspicabile proprio come primo mezzo di assaggio da riciclare (come tu dici) come muletto o bici per compagni appiedati.
Avercene!
TT:
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Offline Peo

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #2 il: Ottobre 24, 2016, 05:20:20 pm »
Ho visto dal vivo la Bianchina di Vittorio e devo dire che ha una linea molto piacevole. Il telaio ricorda la serie Mu di Dahon.
Le leve di blocco degli snodi sono come quelle della Atala Folding 16 che conosco benino.
Fanno il loro lavoro egregiamente ma ogni tanto, la leva di blocco del tubo orizzontale del telaio, a causa delle vibrazioni, si allenta un pochino lasciando un po' di gioco tra le due parti di telaio. Nulla di grave, basta stringere un po' la vite a brugola della leva. Consiglio quindi a Vittorio di portarsela dietro quando esce per molti km insieme al kit foratura.
Per il suo prezzo mi pare sia davvero difficile criticare negativamente questa bici che potrebbe essere un'ottima scelta per chi si vuole avvicinare al mondo delle folding bike spendendo poco,
Se il telaio e gli snodi sono affidabili (sentiremo il parere di Vittorio tra qualche mesetto di test) potrebbe prestarsi bene anche per diversi upgrade.

PEO
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Offline Vittorio

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #3 il: Ottobre 24, 2016, 09:31:17 pm »
In sintesi: una sana ed onesta utilitaria, la Panda 45 delle pieghevoli.
......

Per coerenza, visto che era la macchina che aveva quando ci siamo conosciuti, direi Panda 30  ;)

......
basta stringere un po' la vite a brugola della leva. Consiglio quindi a Vittorio di portarsela .....
......

Grazie del consiglio, non dovrebbe essere un problema: tra i chili di accessori di Due Calzini c'è quasi un'officina completa

......
Se il telaio e gli snodi sono affidabili (sentiremo il parere di Vittorio tra qualche mesetto .....

Ok, non mancherò

Vittorio
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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #4 il: Ottobre 25, 2016, 10:55:42 am »
Ottima presentazione di una bici interessante, al prezzo a cui l'hai presa...   ;)

P.S. Ah, dimenticavo: siccome io sono sempre io, le protezioni sui parafanghi sono ancora al loro posto…  ;D


Noooo... il parafango "incelofanato" non si può guardare!  ;D

Offline Vittorio

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #5 il: Ottobre 25, 2016, 11:57:26 am »
 ;D ;D ;D ;D ;D
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Offline TicioTIX

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #6 il: Ottobre 25, 2016, 12:59:17 pm »
In effetti ricorda un po'il preside delle mie scuole superiori che, con una magnifica erre arrotata, faceva notare la sua "Lancia Trrrrevi nuova di trrrrrinca" con ancora il cellophan sui sedili posteriori o il salotto buono della zia zitella. Ma è taaaaanto protettivo  ;D
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Offline gip

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #7 il: Ottobre 25, 2016, 02:42:55 pm »
Per coerenza, visto che era la macchina che aveva quando ci siamo conosciuti, direi Panda 30 ...
Visto il paragone automobilistico però 'Bianchina' il suo significato ce l'ha...


Solo chi pedala va avanti!

Offline TicioTIX

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #8 il: Ottobre 25, 2016, 03:11:41 pm »
Visto il paragone automobilistico però 'Bianchina' il suo significato ce l'ha...

Ma una cappotta mica ce l'ha, quella di Vittorio!



... e che nessuno venga a dire che è la bici di Fantozzi!
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Offline SGiallo

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #9 il: Novembre 03, 2016, 10:49:34 am »
Comunque sei un "pirla"   ;D ;D  :P
Ti potevi prendere una bici nuova aggratis, pensa che c'è qualcuno che per farlo ha dovuto comprare un cane come contropartita  ;D

Offline TicioTIX

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #10 il: Novembre 03, 2016, 11:58:33 am »
Comunque sei un "pirla"   ;D ;D  :P
Ti potevi prendere una bici nuova aggratis, pensa che c'è qualcuno che per farlo ha dovuto comprare un cane come contropartita  ;D

Per non spezzare la catena degli affetti?  ;)
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Offline Hopton

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #11 il: Novembre 03, 2016, 09:45:23 pm »
Mi fischiano le orecchie...  ;D
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=680.msg82318#msg82318
Per completezza di informazione, nel frattempo è cresciuta (Stella, non la Strida), ma gli occhioni languidi sono rimasti uguali.
Comunque capisco la strategia di Vittorio: far rimprendere confidenza alla sua Signora con il mondo delle biciclette in maniera soft, mentre un acquisto più "importante" a volte può a volte generare troppe aspettative, poi uno (una in questo caso) rischia di sentirsi quasi in dovere di andare in bici, dato che sono stati spesi un po' di soldini... Invece in questo modo il buon Vittorio la sta facendo avvicinare piano piano alle pieghevoli, lei poi magari inizia a prenderci sempre più gusto... fino a che, magari con la primavera, si prende in considerazione un acquisto più importante, tenendosi per giunta anche la Bianchina come valido muletto / bici per ospiti / cavia per modifiche.  :D
« Ultima modifica: Novembre 03, 2016, 09:58:07 pm by Hopton »
"La città è fatta per le persone, non per scatole di metallo". (Ayfer Baykal, assessore all'ambiente, comune di Copenhagen)
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Offline Vittorio

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #12 il: Novembre 13, 2016, 01:35:06 pm »
Rettifico: rapporto di trasmissione 42/18, sviluppo metrico 3,57 m (circonferenza misurata 153 cm).
Infatti sto già riflettendo su un 42/16 (4,01 m) se non addirittura 42/14 (4,59 m); quest'ultimo però non so se sia possibile date le dimensioni di mozzo e ruota libera.

Vittorio
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Offline TicioTIX

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #13 il: Novembre 14, 2016, 10:21:57 am »
Ciao, Vitt!
Ti chiederei una cortesia, anche in relazione ad uno dei miei vari pipponi mistici ...
Potresti mica misurare la larghezza del carro posteriore di Bianchina? Se hai un calibro non dovrebbe essere complicatissimo, almeno su di una monomarcia dove non hai pignoni enormi che impediscono al calibro di arrivare con i denti da interno ai forcellini. Io lo farei a ruota montata, per avere la larghezza nominale, mentre a ruota smontata hai la larghezza massima (beninteso a meno di  mettere in campo divaricatori ed altre diavolerie ...).
Il tutto perchè io, sulla Grazielloide, ho una larghezza di 114mm, il che la classifica, secondo Sheldon Brown, fra le 3 marce, il che mi darebbe qualche speranza per eventuali pignoni minori di 16 denti (di meno non trovo fra gli 1v classici). Vediamo Bianchina per capire se siamo nella stessa barca  ;)
Mille grazie!!
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Offline Vittorio

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Re:è arrivata Bianchina!
« Risposta #14 il: Novembre 14, 2016, 11:57:46 am »
Ok, ma devi pazientare un po', perchè sono a Salò fino a tutto venerdì; però siccome sabato prossimo vorrei finire di montare i magneti (15€ più altri 5 di minuterie varie), andrò a mettere le mani proprio in quella zona; tutto sta a non dimenticarmelo!  ;)

Vittorio
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