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Autore Topic: L'imbarazzo della scelta  (Letto 8824 volte)

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Offline varley

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L'imbarazzo della scelta
« il: Dicembre 16, 2018, 05:03:03 pm »
Come dicevo in presentazione *forse* dovrò abbandonare la macchina e acquistare una folding.
Sono in pensione,non devo recarmi al lavoro tutti i giorni,ma 2 o 3 volte al mese dovrei fare il
seguente tragitto:
casa>12 km di quasi pianura>treno>3/5 km in città (e poi anche il ritorno,ovviamente)
Temo che una bici molto economica sia improponibile.
A me piacciono le Tern,in seconda battuta le Dahon.
Le Brompton NON mi piacciono:riconosco che abbiano una serie di *plus*,
ma è solo una questione di gusti,non riesco a farmele piacere.
Poi esiste anche la IF Move della Pacfic Cycles,che io penso sia la più bella folding mai costruita,
ma ha un prezzo da brividi:
http://www.pacific-cycles.com/Product/IF/IFMOVE
Anche se non mi fa piacere buttare dei soldi, suppongo che il budget non potrà essere striminzito.
Accetto TUTTI i consigli.
Grazie!
Tern Link D8

Offline Vittorio

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #1 il: Dicembre 17, 2018, 06:14:03 am »
Ciao Varley, benvenuto! Per inquadrare il mio parere, io ho 61 anni, sono ancora incatenato al remo e faccio un uso della bici (una Dahon Vitesse a 7 marce) abbastanza simile al tuo: giri saltuari raramente oltre i 20-30 km, rigorosamente in piano (vado in crisi già sui cavalcavia) e un po' di intermodalità su treni e metropolitane.
Appurato che non devi infilarti ogni giorno in un treno zeppo di pendolari, la Brompton non ti serve.
Dahon e Tern sono tecnicamente equivalenti, quindi a dirimere la scelta può benissimo essere un fattore estetico o di simpatia personale.
Sicuramente per l'uso che ne farai ti serve una bici col cambio, quindi una Tern Link D8 potrebbe fare al caso tuo. Oppure, se sui "tuoi" treni non ci sono problemi di spazio, potresti valutare anche una Node D8, con ruote da 24" anziché da 20". La sensazione di guida dovrebbe essere un po' più da bici "grande", ma peso, ingombri e immagino prezzo salgono un po'. Da verificare se le dimensioni da chiusa rientrino in quelle ammesse per il trasporto gratuito in treno, anche se nessuno di noi ha mai visto un ferroviere misurare col centimetro...
Se, come immagino, hai occasione di passare da Torino, a 5 minuti a piedi da Porta Susa c'è Bike ID, dove potrai vedere, toccare e provare un bell'assortimento di bici pieghevoli.
La IF Move è affascinante, anche io personalmente amo le ruote montate a sbalzo che permettono una piega a ruote veramente parallele (anche Tern la vanta, con la sua piega a N, ma non crederci; io non ne ho mai vista una che non avesse le ruote un po' convergenti, esattamente come tutte le bici a piega centrale), ma non vorrei - chiedo a chi ne sa più di me - che avesse una componentistica troppo particolare che in futuro potrebbe creare qualche difficoltà di manutenzione.
A parte questo, se... ami il brivido, perché no?
Qualunque bici tu scelga, indispensabili i parafanghi, un buon set di luci e un sistema di trasporto di piccoli carichi; io mi trovo molto bene con la staffa anteriore per portapacchi o zaino Klickfix, per la quale Dahon e Tern sono predisposte.
Ma a questi dettagli ci si potrà pensare una volta definita la scelta del modello.
Per finire, mi pare che in un precedente messaggio avessi accennato all'eventualità di un'elettrica. In ambito Tern ho avuto modo di provare brevemente la Vektron: motore e freni spettacolari, comoda, solida e ben accessoriata, in pratica quasi un Ciao più che una bici. Solo, prezzo a parte, accertarsi di non dover mai incontrare neanche un gradino lungo la strada, perché sollevarla è affare da pesisti...

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline lelebass

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #2 il: Dicembre 17, 2018, 09:46:41 am »
Ciao,
secondo me hai le idee già abbastanza chiare. Hai giustamente scartato le bici troppo economiche, hai scartato la Brompton e ti sei indirizzato verso Tern/Dahon. Io ci ho messo diversi mesi prima di arrivare a questo punto...
Attualmente uso una Dahon di cui sono soddisfatto, la Dahon Vybe D7, bici senza pretese con componenti economici.
Probabilmente una bici con migliore componentistica e adatta per molti usi differenti è la Tern Link D8.
Prima di prendere la Vybe l'ho valutata con attenzione e l'ho anche provata. Gli unici due motivi per cui ho preferito la Dahon Vybe D7 sono stati il prezzo e la dimensione da chiusa, la Vybe ha il manubrio che si piega all'interno mentre la Tern all'esterno.
Con il senno di poi, e vedendo dove è possibile stivare la bici nei treni che utilizzo, direi che il tema dimensioni e piega manubrio non è così fondamentale. Diciamo che laddove le dimensioni sono un problema la Brompton è imbattibile.
Tern propone anche altri modelli più economici della Link D8. Mi accorgo che mi si potrebbe obiettare che Tern Link D8 e Dahon Vybe D7 sono due bici di categoria differente ed in effetti lo sono. Però il mio ragionamento è stato quello di individuare una serie di esigenze a cui non potevo rinunciare e poi effettuare la scelta. Nel mio caso il portapacchi anteriore era fondamentale, seguito da peso ed ingombro da chiusa. Le Tern A, B non hanno la possibilità di montare il portapacchi anteriore con l'aggancio KlickFix a telaio, i modelli Link C e D di Tern hanno questa possibilità, ma la Link C è più ingombrante  e pesante della Dahon Vybe. Insomma nel mio caso la prima Tern che rispondeva alle mie esigenze era la Link D8. Tornando indietro probabilmente prenderei la Tern, complice della scelta è stata anche l'offerta che ho trovato per la Vybe presa a 420 EUR contro i 750 EUR a cui avevo trovato la Tern.
Come poi giustamente dice Vittorio, in funzione della tipologia dei treni, andrebbe valutata anche una 24''.

Saluti,
Daniele
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2018, 10:02:07 am by lelebass »
Hoptown 320 - Vybe D7 - Bromtpon C Urban Low

Offline pedalinospaiato

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #3 il: Dicembre 17, 2018, 07:26:43 pm »
Ciao, mi inserisco in questa discussione perché, ormai da mesi, anch'io mi sto quagliando la capa nella scelta di una nuova pieghevole e qualche idea me la sono fatta. Ho anch'io pensato di prendere la Vybe D7; la bici nel suo complesso, accessori compresi (e a quel prezzo), mi sembrava una scelta adeguata alle mie esigenze. Inoltre, esteticamente mi piace parecchio. Tuttavia quando ho approfondito il discorso "sviluppo metrico", ho capito che avrei desiderato fosse più ampio e che le modifiche che avrei potuto apportare, a parte il costo in aggiunta a quello di acquisto della bici, non mi avrebbero comunque soddisfatto pienamente.
Le mie attuali esigenze e conoscenze mi indirizzano pertanto su di una bici con almeno 8 rapporti: oltre alla Tern D8, la Dahon Speed 8 e la MU D10 mi sembrano interessanti opzioni da considerare.

Buona scelta,
Luca

Offline varley

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #4 il: Dicembre 17, 2018, 10:50:38 pm »
Poi,ogni tanto,vedi qualcosa che ti spariglia le carte:
http://www.torpado.com/allway/bike.php?id=153
non sembra proprio un cancello fatto in economia.
I freni sono Promax,che,se non sbaglio si usano su bdc.
Il cambio invece sembra un entry level Shimano (8V)
In cima alla forcella posteriore c'è qualcosa che non capisco cosa sia. Un ammortizzatore ad elastomeri?
Non ha parafanghi e portapacchi e forse non si possono montare.
Suvvia,fatemela a pezzi altrimenti, a questo prezzo:
https://www.ridewill.it/p/en/torpado-16t1550-folding-bicycle-20-t1550-flat-tx800-8s-nero/386638/
rischio di comprarla.
Tern Link D8

Offline Vittorio

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #5 il: Dicembre 18, 2018, 06:07:48 am »
Credo che se ne fosse parlato qui:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=203.0

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline boccia

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #6 il: Dicembre 18, 2018, 07:54:49 am »
In questo periodo c'è una Torpado in vendita nep mercatino dell'usato:

http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=10651.0

Offline varley

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #7 il: Dicembre 18, 2018, 11:12:18 am »
Credo che se ne fosse parlato qui:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=203.0

Vittorio
Si,dopo aver postato l'ho visto anch'io.
Ci sono alcune differenze:manubrio e cambio (era9x2,ora è 8x1), ma a detta del proprietario sembra ottima
come scorrevolezza e il telaio potrebbe essere lo stesso.(per fare una dozzina di km è meglio che la bici non sia un cancello)
Mi perplime molto l'intermodalità *treno* per via del manubrio non pieghevole,anche se il manubrio dritto
è meno ingombrante del corsa. Col manubrio da corsa,come quella in vendita sul mercatino,non la prenderei.
Tern Link D8

Offline gip

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #8 il: Dicembre 18, 2018, 11:49:38 am »
Ciao varley. Ti esprimo il mio parere sia in termini di scelta della bici che sulla Torpado. La strada che devi fare non è pochissima su una pieghevole, il mio consiglio è procurarti una bici con sviluppo metrico decente. Oltre i 7 m per meglio capirci. Se non riesci a tenere medie attorno a 20 km/h, 13 km possono durare un'infinità. Il cambio dovrebbe avere almeno il pignone da 11 dietro. Già col 12 denti non arriveresti a 7 m. Meno importante è la corona anteriore dove, a mio parere, vanno bene quelle da 50/53 denti. Sia Tern che Dahon forniscono bici con queste caratteristiche. Inoltre, anche in considerazione del fatto che devi prendere un treno, è opportuno che la bici da piegata rispetti i limiti richiesti da Trenitalia o altri (800x1100x400 mm). Considera anche che le bici con ruote piccole sono scomode su terreni accidentati come sampietrini o simili. Se non devi fare percorsi di questo tipo o solo con brevi tratti va bene tutto, ma se invece dovessero essere tratti lunghi è meglio considerare bici con gomme larghe e con pressioni di gonfiaggio non particolarmente elevate.
La Torpado è una bella bici, non c'è che dire. Il peso è buono e sembra fatta per correre. Mi sono accorto che in rete i dati tecnici sono però molto scarni. Non vengono dichiarate le dimensioni ne da aperta ne da chiusa. Non ho trovato nemmeno il numero denti dei rapporti del cambio per cui non si possono calcolare gli sviluppi metrici. Gli aspetti negativi che vedo sono dati dal sistema di piega e dalla mancanza di alcuni accessori come parafanghi (nemmeno installabili) e portapacchi. La piega è proprio brutta. Una volta piegata la bici sembra un cancelletto finito sotto un treno. Non avendo poi sistemi di fissaggio degli elementi dopo la piega la bici tenterà di aprirsi da tutte le parti. Inoltre, per il fatto che non ha il manubrio pieghevole ma solo rimovibile, ho qualche dubbio  che resti nelle dimensioni richieste per salire in treno ma potrei sbagliarmi. Dei parafanghi si può anche fare a meno ma bisogna mettere in conto che con la pioggia o la si lascia a casa o ci si infanga inevitabilmente. Anche alla mancanza di portapacchi si rimedia con uno zaino ma a non tutti piace avere pesi sulla schiena. Tra l'altro non vedo più l'attacco per Klickfix che aveva la vecchia versione e che avrebbe consentito di appendere i carichi. Infine le ruote sembrano fatte per alte pressioni. Malgrado un elastomero posteriore per ridurre le vibrazioni non pare una bici molto confortevole su terreni accidentati. La vedo in sostanza una bici per andar veloci ma poco adatta all'intermodalità e ai fondi stradali cittadini con pavé.
Solo chi pedala va avanti!

Offline varley

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #9 il: Dicembre 18, 2018, 06:15:11 pm »
@ gip
concordo con la maggior parte delle tue cosiderazioni.
In effetti quello che mi frena un po' è il trasporto in treno: girando il manubrio e mettendolo parallelo alla ruota
spero di rientrare nelle misure ammesse.(ho detto una bestemmia?)
Non concordo con il problema dello sviluppo metrico che,se non ho inciuccato le quote
(46 x 11) è di 5,93 m. Secondo me la velocità è data dal motore prima che dallo sviluppo metrico
e nel mio caso il motore non è molto potente. Preferisco una minor velocità in piano e una minor fatica in salita:
ho scritto *quasi* pianura,ma qualche salita, non lunghissima ne' terribile,c'è.
E poi in queste gitarelle di solito vado a Torino per delle visite o degli esami dove perdi ore e ore in attese;
perdere qualche minuto sul percorso è l'ultimo dei miei problemi.
Tern Link D8

Offline gip

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #10 il: Dicembre 18, 2018, 07:58:38 pm »
Per carità! Quello che dici è sacrosanto. Le prestazioni dipendono dal 'motore'. Sono quasi tuo coetaneo e lo so bene. Tieni presente però che il cambio è fatto apposta per trovare il rapporto giusto per le proprie capacità e in funzione del percorso. Se il rapporto lungo è troppo duro si cala una marcia. Ma io personalmente preferisco averlo che non. Lo sviluppo metrico di una ruota da 20" col 46/11 dovrebbe essere di 6,6 m circa non 5,93. Non è, a mio parere, male. Se hai tempo e ti piace pedalare va bene. Per fare 13 km ti servono comunque 40/45 minuti.
Solo chi pedala va avanti!

Offline varley

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #11 il: Dicembre 19, 2018, 03:19:26 pm »
Al prezzo che avevo linkato (441€) l'avrei comprata...peccato che nella pagina inglese del sito
l' IVA era esclusa. Quindi il prezzo vero sale a 539€.
Se la tengano pure.
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Offline Leonets

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #12 il: Dicembre 22, 2018, 10:55:28 pm »
Al prezzo che avevo linkato (441€) l'avrei comprata...peccato che nella pagina inglese del sito
l' IVA era esclusa. Quindi il prezzo vero sale a 539€.
Se la tengano pure.

Ah ecco perché non era un prezzo malvagio seppure con i difetti che qualcun altro ha elencato

Io con la dahon speed p8 ci facevo 8km andata e 8 ritorno, e giravo con la corona da 53 e pignone 11.
Senza strafare troppo faceva comodo.

E con le ruote larghe e gonfiate bene ci andavo comodissimo


Offline bevil

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #13 il: Gennaio 03, 2019, 04:33:28 pm »
Ciao varley, alla fine su quale è ricaduta la tua scelta?

Offline varley

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Re:L'imbarazzo della scelta
« Risposta #14 il: Gennaio 11, 2019, 11:02:39 pm »
non ho ancora scelto
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