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Autore Topic: Nuovo treno regionale Colleoni (Trenord)  (Letto 1367 volte)

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Offline Vittorio

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Nuovo treno regionale Colleoni (Trenord)
« il: Maggio 24, 2023, 07:02:48 pm »
L’altro giorno, in occasione di un giretto di cui vi parlerò a breve, ho viaggiato per la prima volta su uno dei nuovi treni Diesel ATR.803 (nome commerciale “Colleoni”) di Trenord.

Come ormai tutti i treni regionali moderni, è un complesso bloccato ad ambiente unico e pavimento basso, formato da tre carrozze e una corta unità motrice, che oltre ai due motori Diesel ospita anche due pacchi di batterie, che vengono utilizzate per migliorare lo spunto in partenza (“booster”) e, almeno in teoria, per effettuare piccoli spostamenti di manovra a bassa velocità nei depositi senza accendere i motori Diesel.
Qui sotto un figurino scaricato dal sito del costruttore - la svizzera Stadler - e un po’ rielaborato per evidenziare alcuni punti specifici come i posti di prima classe (in giallo) e le aree leggermente rialzate rispetto al piano principale (in grigio).

Come tanti altri mezzi di costruzione Stadler, e su espressa richiesta di Regione Lombardia, il treno è piuttosto bike-friendly, tanto per le bici “intere” quanto a maggior ragione per le pieghevoli.
Cominciamo la visita dalla prima carrozza (“a”): entrando dalle ampie porte a scorrimento nel vestibolo posto a 55 cm dal piano delle rotaie (quindi a raso dai marciapiedi di stazione alti), troviamo verso testa due moduli e mezzo di sedili, di cui uno di seconda e uno e mezzo di prima classe (in giallo nel disegno), separati solo da una paretina trasparente e tutti rialzati di un paio di gradini rispetto al vestibolo, per passare sopra uno dei due carrelli motori. Sotto i sedili si vedono le prese elettriche (una a 220 V e una USB per ogni coppia di sedili) per l’alimentazione dei vari telefoni, PC eccetera dei passeggeri.

Dalla parte opposta si incontra il primo degli spazi riservati alle biciclette: in questo caso tre ganci per appendere le bici “intere”, e sotto tre sedili ribaltabili ognuno con la staffa per la ruota posteriore. Ovviamente una pieghevole chiusa trova ampio spazio.

La porta sullo sfondo, preceduta da uno scivolo di pendenza molto moderata (sotto c’è l’articolazione con uno dei carrelli portanti intermedi) porta al corridoio che attraversa l’unità motrice.

Il passaggio non è larghissimo, ma luminoso (l’atmosfera è un po’ da 2001 - Odissea nello spazio) e molto ben insonorizzato: si fatica a credere che ai lati ci sono due motori Diesel a 8 cilindri da 350 kW ciascuno.
Nella carrozza intermedia (“c”) ci sono un po’ di poltrone con la seduta ribaltabile

in corrispondenza degli spazi attrezzati per Persone a Mobilità Ridotta (simbolo all’interno di un cerchio) e la ritirata, anch’essa attrezzata per PMR. Nel corridoio ci sono anche gli ormai abituali “appoggi lombari” per passeggeri in piedi, sorta di cuscini imbottiti su cui appoggiare le terga.

L’ultima carrozza (“b”) ripete lo stesso arredo della prima, con due eccezioni: i posti sono tutti di seconda classe e gli spazi per le bici sono previsti per parcheggiarle in orizzontale, due per lato, con staffe fermaruota vistosamente colorate e fornite di cintura di ancoraggio.
     
E ora veniamo all’aspetto specifico del trasporto delle bici pieghevoli: lo spazio in mezzo agli schienali c’è ma non abbondante: la Vitesse non entra (stupidamente non ho pensato a provare a ruotare dalla parte opposta la sella) ma una Brompton non avrebbe il minimo problema.

Per fortuna i sedili montati a sbalzo lasciano spazio per sistemare la bici coricata: sotto ognuno dei blocchi di quattro poltroncine si riesce a inserire comodamente una bici da 20” a piega centrale, con ogni probabilità anche di quelle con manubrio all’esterno, tipo Tern,

mentre l’inserimento sotto i sedili rialzati posti vicino alle intercomunicazioni è un po’ più di misura, ma ancora comodo per la Vitesse, e senza interferenze con lo scatolotto delle prese elettriche, a differenza di altri treni regionali che abbiamo visto in passato.

Ultima notazione di servizio: dove sono? Questi treni sono progressivamente in corso di introduzione, a misura delle consegne dal costruttore. A partire da marzo i 6 treni disponibili (su 30 treni ordinati) circolano sulla linea Parma–Brescia (quasi metà delle corse, in promiscuità con il materiale antiquato) e su qualche corsa fra Cremona e Piadena, essenzialmente per raggiungere il deposito di assegnazione per la manutenzione corrente e i rifornimenti. In futuro è ragionevole prevedere il completamento del servizio sulla Parma–Brescia e la sostituzione delle ultime automotrici Diesel antiquate sulla Cremona–Pavia.
Staremo a vedere.

Vittorio


Edit: ho appena saputo che da marzo le consegne sono andate avanti e questi treni hanno cominciato a circolare, come previsto, anche su alcune corse tra Pavia e Codogno.
« Ultima modifica: Maggio 24, 2023, 11:32:53 pm by Vittorio »
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Offline gip

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Re:Nuovo treno regionale Colleoni (Trenord)
« Risposta #1 il: Maggio 25, 2023, 02:15:08 pm »
Grazie a Vittorio per la recensione. Mi pare però che con questi nuovi treni, che stanno gradualmente entrando in servizio, valga l'osservazione di mia nonna: 'Visto uno, visti tutti'. Dal Minuetto in poi si tratta ormai di reinterpretazioni della stessa cosa. D'altra parte non può essere diversamente poiché le regole forroviarie sono molto rigide e non permettono grandi voli di fantasia. A parte la novità tecnica di avere delle batterie che fungono da booster e consentono limitati spostamenti con i motori spenti (vedremo poi l'uso che se ne farà), mi sembra un treno abbastanza ordinario. Come sempre da Stadler arrivano treni ben fatti e razionali, senza particolari acuti nel design. E, cosa che interessa noi, con buona capacita per chi porta con se la bici. Mi resta un dubbio a cui Vittorio forse potrà rispondere. Esistono sul treno anche prese per ricaricare le e-bike? Speriamo inoltre che siano stati superati i problemi tecnici che hanno ritardato l'entrata in servizio di questi mezzi (nemmeno gli svizzeri sono perfetti in fondo).
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Offline Vittorio

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Re:Nuovo treno regionale Colleoni (Trenord)
« Risposta #2 il: Maggio 25, 2023, 03:42:49 pm »
Prese elettriche in corrispondenza dei posti bici non ce ne sono, ma siccome sotto ogni coppia di sedili c'è una presa a 220 V (oltre a una USB), chi fosse in riserva sparata un colpetto di carica dovrebbe riuscire a darlo, magari smontando la batteria e portandosela al posto.
I problemi tecnici, da quanto ho capito, riguardano soprattutto il sistema di sicurezza SCMT (perdita di segnale e conseguente frenatura) ma il capotreno con cui ho parlato non sembrava preoccupato, anzi diceva che in caso di ritardi il recupero è abbastanza agevole (temo però che questo dipenda più da orari XXL che dalle prestazioni del treno...); l'unica cosa che lamentava è che il comando manuale delle porte (quello utilizzato dal personale alla partenza) avesse i segnalini montati al contrario...


Vittorio
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Offline gip

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Re:Nuovo treno regionale Colleoni (Trenord)
« Risposta #3 il: Maggio 25, 2023, 05:50:02 pm »
E' strano che l'SCMT dia problemi. Sono impianti supercollaudati. E le specifiche di montaggio molto stringenti. Forse adesso c'è qualcun altro fornitore oltre ai due storici. So che anni fa c'erano un paio di richieste di poter entrare nel giro tra cui un'azienda svizzera. Sicuramente avere il sistema di sicurezza non affidabile non è bello. A parte le frenatone che impone alla perdita di segnale, costringe anche alla guida a vista e una riduzione di velocità. A meno non riprenda a funzionare non sarei così sicuro su recuperi di ritardi. Strana poi anche la faccenda dei segnalini sul'apertura di servizio delle porte. Ai miei tempi non si mettevano volutamente per evitare di avere ospiti indesiderati sui treni nottetempo (segreto che non durava però più di 48 ore). Hai poi ragione quando parli di orari XXL. Quando andavo all'università a Padova negli anni 70 gli espressi impiegavano 50 minuti da Verona. Qualcuno con la Tartaruga anche meno. Adesso un regionale veloce sta a 58 minuti e un Frecciarossa a 45. Allungare gli orari è il geniale sistema ideato da Trenitalia per avere i treni in orario.
Solo chi pedala va avanti!

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