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Autore Topic: Selle senza naso  (Letto 38058 volte)

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Offline LuigiAnzio

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Re:Selle senza naso
« Risposta #15 il: Luglio 17, 2017, 01:22:25 pm »
Buongiorno una gentilezza qualcuno utilizza la sella Spongy Wonder oppure Hobson e soprattutto come vi trovate realmebte? Grazie

Offline Vittorio

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Re:Selle senza naso
« Risposta #16 il: Novembre 27, 2019, 03:34:12 pm »
Segnalo che per una volta ho "tradito" il forum e scritto una breve recensione della mia sella senza naso per il blog di Veeg
https://90rpm.blogspot.com/2019/11/recensione-sella-senza-naso-bikelee.html

Vittorio
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Offline occhio.nero

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Re:Selle senza naso
« Risposta #17 il: Novembre 27, 2019, 09:56:41 pm »
evviva la biodiversità in tutte le sue forme, forum e blog!  ;D
Federico
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Offline Vittorio

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Re:Selle senza naso
« Risposta #18 il: Gennaio 16, 2022, 07:22:17 pm »
Aggiornamento sul tema “sella senza naso“: nel 2019 avevo montato sulla Vitesse una sella a doppio appoggio (in gergo "sella bichiappa") di produzione quasi certamente cinese, trovata in rete col marchio Bikelee; https://www.amazon.it/Bikelee-economico-migliorare-escursione-imbottiture/dp/B0192QSO5U  ne avevo riferito sul blog 90rpm di Veeg, che però è purtroppo chiuso da tempo, per cui - con il suo accordo -  riassumerò qui gli aspetti salienti.
Inevitabilmente è stato un acquisto al buio, perché queste selle sono un po' un UFO nel mondo ciclistico italiano, forse perchè nel panorama nostrano tendono a predominare gli aspetti più sportivi rispetto a quelli legati all'uso quotidiano e utilitario. Eppure si tratta di un oggetto che può rivelarsi prezioso per risolvere o prevenire i problemi al soprasella che possono affliggere i ciclisti (e in minore ma non trascurabile misura anche le cicliste).
Sta di fatto che se ne cercate una da un biciaio medio vi guarderà come se gli steste chiedendo un cristallo di dilitio (che per una bici elettrica potrebbe anche essere un'idea interessante...), quindi non resta che cercare in rete, dove in effetti l'offerta è vasta ma c'è l'ovvia controindicazione di dover acquistare "al buio", senza poterla provare, al massimo fidandosi delle recensioni che si possono trovare sul web.
La sua struttura è abbastanza semplice: un tubo trasversale fissato ai binari, sagomati a forma di O coricata, sul quale sono inseriti due cuscini sagomati che mediante una vite possono essere fissati in posizione più o meno ravvicinata, realizzando una regolazione in funzione della larghezza dell'appoggio delle ossa ischiatiche.
          
           
Per le regolazioni di inclinazione e arretramento, in mancanza di indicazioni codificate come per le selle tradizionali, bisogna andare un po' a senso.
Le conclusioni che ho tratto dopo alcuni mesi e non moltissimi kilometri si possono riassumere così:

PRO
Nessuna compressione della zona perineale (che è lo scopo primario di questo genere di sella) e un discreto confort: sia sulle più sconnesse pavimentazioni cittadine, sia in occasione di escursioni un po' più lunghe come la gita di 50 km in val Brembana dell’autunno 2019  http://www.bicipieghevoli.net/index.php/topic,11307.0.htmlhttp://www.bicipieghevoli.net/index.php/topic,11307.0.html neanche il minimo indolenzimento (che con la pur buona SMP TRK che usavo da alcuni anni si manifestava a livello delle ossa ischiatiche dopo 20-30 km) o intorpidimento. Inoltre la zona "delicata", non appoggiando da nessuna parte, rimane piacevolmente ventilata, il che quando si pedala con temperature più alte ha il suo vantaggio.

CONTRA
La prima sensazione è stata di precarietà: a differenza delle selle tradizionali che permettono un controllo istintivo della bici agendo quasi inconsciamente sul naso, con questa sella inizialmente ci si sentiva solo "appoggiati" sulla bici, ma col passar del tempo mi ci sono abituato abbastanza. Anche dopo varie regolazioni, inoltre, è sempre stato un continuo sentirsi scivolare in avanti e riassestare la posizione, con l'ovvia conseguenza di pesare maggiormente sul manubrio affaticando un po’ i polsi e le mani.
Un’altra criticità specifica a cui non avevo pensato, in particolare per chi pratica l'intermodalità, è la maggiore larghezza della sella che diventava d'ostacolo per riporre la bici in spazi angusti quale lo spazio tra i sedili di un treno;

inoltre il "trasporto passivo", facendo scorrere la bici piegata sulle sue ruote, diventava estremamente arduo perchè non essendoci più il naso mancava una presa sicura con cui stabilizzare e indirizzare la bici; infine non era più possibile trasportare la bici aperta appoggiando il naso della sella sulla spalla, che è la posizione più comoda per brevi tragitti come una rampa di scale.
Morale della favola, alla fine della fiera proprio del tutto soddisfatto della sella bichiappa non ero, per cui ho continuato a guardarmi intorno e alla fine ho trovato in rete buoni pareri sulla sella americana Moonsaddle, https://www.moonsaddle.com dalla forma sicuramente originale che mi ha da subito ricordato il bat-arang, una delle tante armi del Cavaliere Oscuro.
Rispetto alla Bikelee il costo era nettamente maggiore (attualmente siamo sugli 80 dollari, quindi con le spese di spedizione si va sul centinaio di euro), per cui ci ho rimuginato su parecchio, ma alla fine mi sono deciso e nel maggio 2020 ho fatto l’ordine; ho dovuto aspettare un mesetto, ma alla fine è arrivata. Il tempo di montarla, regolarla e ho subito potuto collaudarla durante i giri più o meno lunghi delle vacanze in Alto Adige, tra cui i quasi 50 km della Dobbiaco-Lienz. http://www.bicipieghevoli.net/index.php/topic,11013.0.html
Il 2021 non è stato particolarmente produttivo per le note ragioni sanitarie, ma ormai mi sento in grado di formulare un parere sufficientemente motivato su questa sella.

Estetica
Decisamente originale, attira abbastanza l’attenzione; qualcuno ipotizza che vada montata al contrario, con le “corna” in avanti, ma non è così.


Struttura
L’imbottitura è sagomata in modo da presentare due cuscinetti in corrispondenza delle ossa iliache e di conseguenza un leggero scarico nella parte centrale, che peraltro non viene in contatto con le zone “delicate”.
     
Le due “corna” sono piuttosto flessibili e rivolte verso l’alto di circa 30°,

mentre i binari per l’ancoraggio al reggisella lasciano un discreto spazio vuoto, che io ho utilizzato per inserirvi la custodia del multitool Nutter.

C’è entrata un po’ a fatica, ma almeno sono sicuro che non possa sfilarsi inavvertitamente anche se non è fissata a niente.

Confort
Ottimo: mi ha ricordato quando da ragazzi si passava ore appollaiati sulla ringhiera di un parcheggio a chiacchierare con gli amici, però con in più l’imbottitura; in pratica è come stare seduti su un tubo, però morbido. Chiaramente, mancando il naso, il controllo della bici non è come su una sella tradizionale, però ci si sente molto meno precari che sulla bichiappa e non ci si sente scivolare in avanti. Anche sulle percorrenze più lunghe non ho riscontrato indolenzimenti di sorta nelle zone perineale e coccigea.

Massa
Non ho pensato a pesarla prima di montarla e il costruttore non la dichiara (in effetti il sito è parecchio scarno), ma da qualche parte in rete ho trovato 360 g, che mi sembra un valore onesto.

Intermodalità
Questo è l’unico campo in cui sulla mia bici ho riscontrato qualche piccola criticità, che peraltro dovrebbe essere facilmente risolvibile con una più accorta sistemazione degli accessori: con la bici chiusa le due “corna” sporgono un po’, quindi potrebbe ripresentarsi immutata la difficoltà di inserimento fra gli opposti schienali di un treno già sperimentata con la bichiappa.

A differenza di quest’ultima, però, è possibile compattarla ruotandola di 90°, però…

Al primo tentativo, con le corna verso l’interno, la bici non si chiudeva, a causa dell’interferenza tra il catarifrangente sotto la sella e la borsina porta attrezzi sul telaio.

Se invece si ruota la sella nel senso opposto, la bici si chiude regolarmente

però bisogna evitare di abbassare la sella fino in fondo, per evitare l’interferenza fra il solito catarifrangente e la leva di chiusura del collare del reggisella.

Con la sella così ruotata si può tentare anche il trasporto della bici con la sella sulla spalla, ma l’appoggio rimane un po’ più precario rispetto a una sella tradizionale e la bici tende facilmente a scivolare.

In conclusione, il mio parere è decisamente favorevole, tanto che sto meditando sull’ipotesi di acquistarne ancora una per la Espresso. E una per la bici “sportiva”. E una per il tandem…
No, devo contenermi...

Vittorio
« Ultima modifica: Gennaio 19, 2022, 02:08:01 pm by Vittorio »
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Offline occhio.nero

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Re:Selle senza naso
« Risposta #19 il: Gennaio 24, 2022, 07:20:46 pm »
buono a sapersi.... non si sa mai.
Federico
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