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Autore Topic: la mobilità sostenibile (buone prassi)  (Letto 136145 volte)

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Offline beaturbano

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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #75 il: Ottobre 11, 2012, 09:08:34 am »
segnalo che Ferrara, dopo gli SG, si è già data da fare, dimostrando ancora una volta di essere all'avanguardia.

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=113626

Citazione
Ferrara, zona 30 e biciclette contromano
Nella città emiliana traffico veicolare nella zona della ZTL limitato ai 30 km orari e possibilità per le biciclette di percorrere contromano le vie sottoposte a tale limitazione. Per l'entrata in vigore del provvedimento si attendono solo i nuovi cartelli

di Bruno Casula - martedì 09 ottobre 2012 18:16

A Ferrara uno dei provvedimenti più attesi in materia di mobilità urbana sta per diventare realtà: traffico veicolare nella zona della ZTL limitato ai 30 km orari e possibilità per le biciclette di percorrere contromano le vie sottoposte a tale limitazione. Il provvedimento, approvato a settembre dalla giunta del Comune emiliano durante la settimana della mobilità, per entrare in vigore necessita solo che vengano aggiornate le segnalazioni stradali: “Questione di poche settimane - ha annunciato il 7 ottobre il sindaco Tiziano Tagliani ai ciclisti accorsi per il tour nell’Addizione Erculea - e cominceranno a comparire i cartelli che delimiteranno le aree entro le mura dove vigerà il limite di velocità di 30 chilometri orari per le auto (anziché i normali 50), così da consentire alle biciclette di percorrere diverse vie anche contromano in piena legalità. Ma aspettate l’arrivo dei cartelli – la raccomandazione del primo cittadino - altrimenti fioccheranno le multe, e poi dicono che è colpa mia per non aumentare le tasse...”
 
 Ferrara non è la prima città italiana che ha adottato un simile provvedimento. Alcuni comuni particolarmente attenti alla tutela della mobilità ciclabile, come ad esempio Reggio Emilia, hanno già introdotto questa soluzione che, di fatto, consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto. La possibilità per i ciclisti di circolare contromano per le strade delle città italiane risale allo scorso aprile, quando la Direzione Generale per la sicurezza stradale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, accogliendo una proposta della FIAB, aveva dato parere positivo alla circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico. Tale soluzione tecnica può essere applicata "su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante". In Europa questa è invece una pratica molto diffusa. Sono tanti i paesi in cui sui segnali stradali che indicano un unico senso di marcia, compare un cartello integrativo con la scritta "eccetto bici".
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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #76 il: Ottobre 17, 2012, 11:00:34 pm »


L’Ecuador investe nella mobilità sostenibile e nelle due ruote: uno studio della Banca Centrale ha mostrato che da gennaio a luglio 2012 sono notevolmente cresciute le importazioni di biciclette e altri velocipedi per un volume di acquisti pari a 7,4 milioni di dollari. In Ecuador sono tanti coloro che hanno deciso di scegliere la bicicletta come proprio mezzo di trasporto: zero emissioni e risparmio sulla spesa di carburante, per non parlare dei guadagnarci in salute.

Le scelte dei cittadini in merito alle bici e alla mobilità sostenibile hanno stimolato il Governo alla costruzione numerose piste ciclabili e sentieri adatti alle bici. Non solo. Per aumentare la diffusione del trasporto ecologico il Governo ha deciso di sostenere la mobilità sostenibile grazie all’ammodernamento e all’aumento dei mezzi pubblici e al sostegno per l’acquisto di nuovi mezzi a basso impatto.

Proprio come funzionano i nostri incentivi per auto elettriche, in Ecuador i proprietari di veicoli inquinanti potranno ricevere un sussidio per acquistare una nuova automobile ecologica nazionale usufruendo di un prezzo vantaggioso, un bonus della ‘rottamazione’ diverso a seconda dell’età e del tipo di veicolo, che verrà fornito dallo Stato attraverso il National Finance Corporation.

fonte: http://mobilita.ecoseven.net/news-mobilita/lecuador-investe-in-mobilita-sostenibile-e-sceglie-la-bici
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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #77 il: Ottobre 21, 2012, 05:03:30 pm »
Un articolo:
Nothing compares to the simple pleasure of a bike ride.” Judging from the convivial vibe and the happy, satisfied smiles on the faces of the about 250 cyclists who joined in the Cycling Parade on Sunday, they’d all agree with John F. Kennedy’s take on riding a bicycle.
“We did have a small accident, a collision,” Alyaa Fouani admitted after the ride, throwing a guilty glance at her friend, Juliet Berro, whose tricycle she collided with. “You see, I didn’t have brakes, oh and I briefly lost my saddle riding up Charles Helou too.”

Fouani was one of about 30 intrepid tricyclists who completed the ride in celebration of the National Campaign for Sustainable Transportation (NCST)’s first anniversary as well as the 20th anniversary of Critical Mass, an event that first took place in San Francisco in 1992 and has since then sprung up in over 300 cities around the globe.

In exchange of an ID, participants without bicycles could hire one for free from Beirut by Bike at the Waterfront. The process of registration, while cumbersome, made it possible for the ride to reach the numbers it did – about two thirds arrived wheel-less.

“Critical Mass is not an organisation, it’s a voluntary event,” explains Mohammad Shublaq, who participates in the monthly Critical Mass Beirut (CMB) rides and helped organize Sunday’s Cycling Parade.

“There are usually between a minimum of two to up to 25 cyclists. The idea is to be visible but we should attract more people, like workers, who use their bicycle as a daily means of transport, instead of just people who identify with the idea and don’t use their bikes as a regular means of transport.”

Working in Hamra, Shublaq rarely is without his stallion, clocking in around 60 to 90 kilometer a week, cycling in from Dahyieh and using his bike to get to events or meeting friends.

The parade went from the Waterfront to Charles Helou, over the highway toward Mar Mikhael, along Armenia Street to the Mar Mikhael Train Station and back via Al-Arz Street, past Allenby Street, down Foch and then back to the Waterfront.

Riders chatted along the way, some carried placards with messages, such as “get a bike, get a life,” others sang. Overall, everybody seemed to be having fun and was looking out for one another, especially for the younger riders. The group was diverse and included as many men as women, ranging in ages from six to around 60, with the majority between 20 and 35.

In addition to 12 safety cyclists, five more on the fly to secure turns, there were also five certified first aid volunteers who rode along. Furthermore, the police prevented cars from taking the dedicated cyclists’ lane – a pipe dream on any other given day of the year.

Motorists responded with surprise, amusement, irritation and sympathy to the parade. Riding through Armenia Street and the narrow alleys of Mar Mikhael was a highlight for many riders. Onlookers waved, while taking pictures from their balconies.

Undaunted by the task ahead, Naiade rode in high heels as “women in Paris and across Europe [ride bicycles] in heels. I rode in them as I’d go to work in them too,” she said afterward.

Fatima Fakih joined the event with her 18-months-old toddler in a back seat and her seven-year-old daughter Serena. Except for a few pushes up the bridge at Charles Helou, Serena, wearing a pink “I love peace” t-shirt and with flushed cheeks, rode the whole parcours, making her mother and her uncle, Fadel, very proud. “I want to do it again,” she told NOW Extra back at the departure point in BIEL.

“I agree with the target of this event, to encourage a healthy environment and healthy mode of transport. Unfortunately, we don’t have safe areas or bicycle lanes for Serena to ride – I am scared to let my child ride [her bike] on the street,” Fakih explained.

Encouraging and inspiring as it is that different generations have understood that issues around public transport are linked to an overall larger issue of sustainability, active citizenship, public space and a better quality of life, they will have to be vocal about their demands and will need to fight for their rights.

However, Green Line Association’s project campaigner Fadel Fakih insists that it is not true that people in Lebanon do not fight for things they believe in. According to him, what goes against cyclists is reckless driving. Also, given that more than 90 percent of people use private cars, congestion levels are particularly high, especially on the main roads.

Cars and buses are a major factor in high pollution levels in Beirut, which surpass the safe level recommended by the World Health Organization (WHO) by 300 percent. This translates to more than 80 percent of air pollution coming from automobiles.

The impact this has on public health is critical, especially with regard to pulmonary diseases. “I have asthma and many other people too suffer from the effects of air pollution,” Fouani told NOW Extra.

The NCST – a coalition of 14 NGOs and entities, such as CMB that include activists, engineers and researchers – demands safer, cleaner and reliable public transport, the introduction of emissions control, the creation of bus lanes on highways, the provision of multi-storey parking lots, as well as underground parking spaces linked to public parks and an eventual refurbishment of various train lines to Syria in order to open new economic opportunities.

None of these demands have so far been entertained by the Ministry of Transportation and Public Works, which recently introduced 250 new buses onto an already congested grid without making any changes to the current operating system that depends entirely on traffic conditions. Arrival times will continue to be at the driver’s digression. Mini buses may get passengers from A to B faster, but certainly not safer. Most of Beirut’s public transport users, including school children, are at the mercy of this trade off every day.

“You can’t plan like this, you never know when you will arrive or if you will arrive,” Green Line project manager Fakih points out. Used for electioneering, to provide the minister’s constituencies with transportation, the very concept of public transport – meant for all people of all ages, gender and (special) needs – has been distorted and hijacked. “Our public transport system separates people along religious lines.”

Besides corruption, lack of vision and leadership may be the biggest challenge public transport lobbyists may be facing in Beirut. Faced with a similar scenario, former mayor of Colombia’s capital Bogotá, Enrique Peñalosa, pushed through the introduction of a Bus Rapid Transit (BRT) system, as well as car-free Sundays and wide-spread pedestrian-enlargement. “A developed country is not a place where the poor have cars. It’s where the rich use public transportation,” is Peñalosa’s credo. The effects of the BRT radically altered the city’s social fabric and economic activity, and inspired many cities in developed and developing countries to follow suit.

Fadel remarks that cars still have a high status symbol in Lebanon, while cyclists are being laughed at. “But you see, there is a revolution going on, people around the world are riding their bicycles again.”

While the Cycling Parade achieved its goal of making cyclists more visible and highlighting the NCTS’ demands, it remains debatable whether one day of secure riding on highways will incite drivers to respect cyclists or if it will encourage some Beirutis to switch modes of transport in favour of the bicycle, at least for short trips. For that, it would be useful to establish itineraries that make use of and include safer side streets or for small groups to ride together, similar to AUB’s laudable carpooling initiative, to ensure safety in numbers.

To join the revolution and keep the momentum going, join Critical Mass Beirut every last Saturday of the month at Martyrs’ Square at 1 p.m. The next ride is on October 27, 2012. For more information on the NCST, please visit their Facebook page.


alcune foto:


























fonte articolo: http://www.nowlebanon.com/NewsArticleDetails.aspx?ID=441955&MID=0&PID=0
Critical Mass Beirut: http://cmbeirut.org/
« Ultima modifica: Ottobre 21, 2012, 05:09:32 pm by NessunConfine »
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« Risposta #78 il: Ottobre 21, 2012, 05:23:26 pm »
Prendiamo esempio!
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« Risposta #79 il: Ottobre 24, 2012, 04:54:59 pm »


Citazione
Dal 25 al 29 ottobre, in occasione del Salone del Gusto 2012, [TO]BIKE allestirà, in collaborazione con Lingotto Fiere, una postazione mobile sul piazzale lato via Nizza che consentirà a tutti gli abbonati di recarsi al salone utilizzando il servizio di bike sharing.

Agli abbonati [TO]BIKE sarà riservato un ingresso ridotto (16 anziché 20 euro) presentando in biglietteria la propria card [TO]BIKE. All'interno, presso lo Stand [TO]BIKE sarà inoltre possibile effettuare abbonamenti, rinnovi, ricariche e acquistare tutti gli articoli della linea [TO]BIKE.

Vi aspettiamo numerosi!

Lo Staff di [TO]BIKE
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« Risposta #80 il: Ottobre 25, 2012, 01:54:49 pm »

Milano: I ciclisti potranno scendere nelle stazioni e trasportare il loro mezzo sui treni anche tra le 10.30 e le 16
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=3028
« Ultima modifica: Ottobre 25, 2012, 02:00:52 pm by occhio.nero »

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« Risposta #81 il: Novembre 13, 2012, 09:47:26 pm »
(ANSA) - QUITO, 12 NOV - Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, si e' iscritto come candidato alla rielezione per le elezioni di febbraio 2013. Correa e' arrivato alla sede del Consiglio Elettorale in bicicletta, insieme al suo candidato alla vicepresidenza, Jorge Glas. Dopo aver partecipato alla cerimonia di cambio della guardia nel Palazzo Presidenziale di Quito, Correa e Glas hanno percorso sei kilometri nel centro storico della capitale in bicicletta, alla testa di una mini carovana del partito, Alianza Pais.

fonte: http://www.unita.it/notizie-flash/ecuador-correa-presenta-la-sua-candidatura-in-bicicletta-1.464712

non conoscendo se le intenzioni sono di facciata o reali mi limito a far riflettere sul fatto che la bicicletta è sempre di più associata ad un certo pensiero di attenzione e rispetto dell'ambiente e naturalmente questo attira sia chi vuole costruirsi una facciata per attirare consensi sia chi ha compreso l'effettiva necessità di questo mezzo di trasporto.
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« Risposta #82 il: Novembre 14, 2012, 11:53:20 am »



un cartellone a Ferrara, fotografato qualche giorno fa.
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« Risposta #83 il: Novembre 28, 2012, 11:34:25 pm »
la mobilità del 2020: più auto ibride e più biciclette. Sono i punti fondamentali di uno studio di carattere socio-economico, condotto dal sociologo Domenico De Masi. La ricerca, finanziata dalla community "Anticrisi" di Umberto Seletto e Porsche Italia, è stata presentata ad Agnano, proprio nella sede del prestigioso marchio d'auto tedesco. "È un mondo sempre più pulito e attento ai fattori inquinanti quello verso cui andiamo - spiega de Masi -. I motori ibridi saranno i più diffusi, mentre quelli elettrici non otterranno lo sviluppo sperato, visti gli scarsi incentivi statali. Se decolleranno, sarà solo dopo il 2020, quando l'intero settore della mobilità tornerà ai livelli pre-crisi".

Secondo gli otto esperti consultati durante la ricerca (Paola Belardini, Loris Casadei, Angela Cattaneo, Riccardo Genova, Eliot Laniado, Silvia Maffii, Luca Mantecchinie Paolo Riganti) ci si continuerà a muovere prevalentemente con il proprio mezzo privato. Ma si stima che il costo della benzina, in continuo aumento del cinque per cento l'anno, scoraggerà l'acquisto di nuove macchine, causando una contrazione generale della rete delle concessionarie pari al venti per cento.

Si prediligeranno le alternative del "car sharing" e "car pooling", che consistono nel noleggio o condivisione di automobili tra un gruppo di persone, al fine di ridurre i costi di viaggio In particolare, aumenterà l'uso dei mezzi pubblici (con l'ingresso di privati per la gestione, visti i tagli ai finanziamenti, che non diminuiranno nei prossimi anni). Privilegiato sarà quello su rotaia per gli spostamenti lunghi (insieme alle tratte aeree "low cost"), come avviene già con le linee veloci che collegano Napoli, Roma e Milano.

I trasporti però saranno sempre più costosi, soprattutto verso i centri periferici, più deboli nei collegamenti rispetto al passato. Si assisterà inoltre ad un'esplosione di piste ciclabili nei Paesi più sviluppati: un trionfo della cosiddetta "mobilità dolce" che oggi conquista sempre più sostenitori. Già negli ultimi anni infatti, le biciclette, soprattutto le pieghevoli (facilmente trasportabili in un portabagagli o autobus), hanno moltiplicato le vendite nelle aree urbane.

"Curiosamente, la velocità media di spostamento nelle grandi città andrà diminuendo - conclude De Masi -, a vantaggio di un minor inquinamento acustico e da smog".

Non solo svolte ecologiche "Go green". Sarà la connettività l'altro aspetto fondamentale nella mobilità del futuro. L'homo urbanus si muoverà in un mondo quasi interamente digitalizzato. Tramite prediletto saranno gli smartphone, muniti di "App" con servizi di geolocalizzazione, soprattutto per i navigatori satellitari. I Social network inoltre, interagiranno con i sistemi di trasporto, informando sui servizi presenti sul territorio, come ristoranti, ospedali e farmacie vicine, o informazioni sul traffico.

fonte: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/11/28/news/auto_ibride_e_biciclette_ecco_la_mobilit_del_2020-47646208/

Il titolo originale dell'articolo è: Auto ibride e biciclette ecco la mobilità del 2020 e mi sembrava giusto specificarlo, ho aggiunto al titolo quel "secondo domenico de masi" perché titoli di questo genere sono a mio avviso fuorvianti per il lettore. Chi l'ha detto che dovrà per forza di cose essere così il futuro della mobilità? Loro hanno i loro modelli e le loro ricerche che rimangono per quanto si sforzino previsioni. Ho segnalato questo articolo per il semplice fatto che si citano le biciclette pieghevoli, ma per il resto personalmente ho poco da condividere. Con quel "auto ibride" nel titolo e il fatto che la ricerca sia stata finanziata da Porsche Italia fa pensare immediatamente ad un'azione pensata di porsche di riconvertire il parco auto in ibrido mantenendo però intatto il concetto che l'auto sarà fondamentale anche nel 2020:

Citazione
Secondo gli otto esperti consultati durante la ricerca (Paola Belardini, Loris Casadei, Angela Cattaneo, Riccardo Genova, Eliot Laniado, Silvia Maffii, Luca Mantecchinie Paolo Riganti) ci si continuerà a muovere prevalentemente con il proprio mezzo privato

Secondo me questo articolo o questa ricerca è particolarmente volta a trasmettere un certo tipo di messaggio, hanno messo assieme biciclette ed auto ibride per stimolare l'associazione con l'importanza e la salvaguardia dell'ambiente perché sanno che oggi un consistente numero di persone usa la bicicletta e non farebbe male tirarli dalla loro parte:
Citazione
"È un mondo sempre più pulito e attento ai fattori inquinanti quello verso cui andiamo - spiega de Masi -. I motori ibridi saranno i più diffusi

Poi l'articolo cita i treni ma subito dopo frena l'entusiasmo per la mobilità pubblica:
Citazione
In particolare, aumenterà l'uso dei mezzi pubblici (con l'ingresso di privati per la gestione, visti i tagli ai finanziamenti, che non diminuiranno nei prossimi anni). Privilegiato sarà quello su rotaia per gli spostamenti lunghi (insieme alle tratte aeree "low cost"), come avviene già con le linee veloci che collegano Napoli, Roma e Milano.

I trasporti però saranno sempre più costosi, soprattutto verso i centri periferici, più deboli nei collegamenti rispetto al passato.

Le due righe sulle pieghevoli parlano di noi, la Porsche ci vuole amici, una volta che lo saremo sarà più facile infilare la nostra pieghevole nel portabagagli delle loro ibride:
Citazione
Già negli ultimi anni infatti, le biciclette, soprattutto le pieghevoli (facilmente trasportabili in un portabagagli o autobus), hanno moltiplicato le vendite nelle aree urbane.

ed infine il cerchio magico del marketing si conclude con:
Citazione
L'homo urbanus si muoverà in un mondo quasi interamente digitalizzato.
Accessori, accessori, accessori  ;D
« Ultima modifica: Novembre 29, 2012, 12:10:37 am by NessunConfine »
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« Risposta #84 il: Novembre 29, 2012, 07:59:42 am »
In effetti qui (intendo utenti del forum) molti continuano a muoversi col loro mezzo privato, solo che prima quel mezzo era un'auto, e ora è una bici pieghevole. ;)
Sono perfettamente d'accordo con la tua analisi Lorenzo, del resto questi non sono mica degli sprovveduti.
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Offline beaturbano

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« Risposta #85 il: Novembre 29, 2012, 09:53:11 am »
mi è venuta una voglia improvvisa di porsche! anche io voglio essere homo urbanus!
un bel panino con porsche di ariccia! ibrida!
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« Risposta #86 il: Dicembre 03, 2012, 12:41:17 pm »
Gli studenti dell’Istituto tecnico Galilei Costa di Lecce hanno lanciato un nuovo movimento: il 5 Selle. Un’iniziativa trasversale per diffondere la mobilità sostenibile su due ruote che vuole “stringere alleanze con chi si occupa già da tempo e con grande impegno della questione, per creare azioni innovative e di forte impatto e fare pressione sulle istituzioni competenti”.
La prospettiva dei giovani leccesi? “Vogliamo una città in cui siano gli automobilisti a dover chiedere permesso ai ciclisti- spiegano Gioia e Martino, due attivisti del Movimento 5 Selle – città in cui le auto devono protestare per avere corsie preferenziali e per viaggiare in sicurezza. Vogliamo che tutte le mattine migliaia di bambini e ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori possano raggiungere la propria scuola in bici: ma riuscite a immaginare come cambierebbero Lecce e tutte le altre città se tutti i giovani si spostassero in bici?”.

fonte: http://bicisnob.wordpress.com/2012/12/03/a-lecce-nasce-il-movimento-5-selle/
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2012, 12:42:51 pm by NessunConfine »
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« Risposta #87 il: Dicembre 03, 2012, 01:06:40 pm »
è mai possibile tutte le volte che noi ciclisti parliamo di sicurezza dobbiamo sempre tirare in ballo noi automobilisti?non possiamo usare la bici senza sperare che gli altri si convertano tutti e diventino perfetti?.

Offline beaturbano

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« Risposta #88 il: Dicembre 03, 2012, 01:31:23 pm »
albergo di torino

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« Risposta #89 il: Dicembre 04, 2012, 12:42:25 pm »
sarebbe auspicabile catorcio se non fosse che il mezzo motorizzato entra in contrasto proprio con l'utilizzo della bicicletta rendendo così difficoltosa la convivenza stessa.

ps. non categorizziamoci troppo "automobilisti" "ciclisti" ma sempre tutti persone siamo no?  :)

Un altro articolo, ne parlano in molti  ;) :

foto del Movimento 5 Selle





Lecce – Ovviamente non c’è alcun bisogno di chiedersi quale sigla abbiano parafrasato gli studenti della classe 2°B dell’Istituto “Galilei Costa” per la scelta del nome di questo loro nuovo impegno, e quello che dapprima può sembrare un errore di battitura in realtà è un progetto ben congegnato e rivoluzionario, ideato dagli stessi studenti e mirante a rendere le città italiane totalmente a misura delle due ruote, partendo proprio dalla città madre del progetto, Lecce. Si precisa che, oltre ad averne parafrasato il nome, questo nuovo progetto degli studenti leccesi non è in alcun modo collegato con il movimento di Beppe Grillo.

Il “Movimento 5 Selle” nasce con un obiettivo preciso, incentivare a 360 gradi e definitivamente l’uso della bicicletta mentre il compito dei giovani salentini sarà quello di raggiungere l’obiettivo attraverso l’individuazione e la realizzazione di strategie innovative e mai collaudate (come d’altronde è loro consuetudine), capaci di trasformare radicalmente il sistema circolatorio delle strade cittadine. Naturalmente si lavorerà su più fronti, sul graduale riassetto urbano, sulle radicate cattive abitudini dei cittadini e soprattutto sulla forma mentis generalizzata che si ostina ancora oggi a non comprendere gli enormi benefici che se ne possono trarre.

Sembra quasi retorico ripetere ancora concetti banalissimi su cui tutti sono d’accordo ma pochi vogliono applicare. Usare la bici in città, specialmente in città come Lecce dove le strade sono del tutto piane, le giornate piovose sono poche e tutte le destinazioni sono raggiungibili in massimo 15/20 minuti, significa:

·         ridurre drasticamente la produzione di CO2  nell’atmosfera, a beneficio non solo della città ma di tutto il pianeta;

·         risparmiare e smettere di sprecare tanto denaro inutile nell’acquisto di carburante (…e di questi tempi …vogliamo parlarne?);

·         ridurre radicalmente il traffico, permettendo di arrivare prima, muoversi più in fretta, stressarsi di meno;

·         non contribuire al finanziamento delle multinazionali del petrolio;

·         guadagnare tantissimo in salute per via del moto costante, quotidiano, senza trascurare la possibilità di respirare aria più pura se tutti lasciano a casa l’auto;

·         guadagnare in socializzazione e benessere personale, grazie allo stato d’animo e al buonumore che si prova pedalando anziché pigiando su un pedale, questo sì che sarebbe un “social network”.

I giovani del “Galilei Costa” metteranno in campo tutti gli strumenti necessari per raggiungere lo scopo, sia virtuali, come il web, i social media, il mailing, …, che concreti, come stringere alleanze con chi si occupa già da tempo e con grande impegno della questione, creare azioni innovative e di forte impatto, agire sulle istituzioni competenti, etc.

«Vogliamo una città in cui per la prima volta siano gli automobilisti a dover chiedere “permesso” ai ciclisti – dichiarano convinti Gioia e Martino, due attivisti del movimento – città in cui le auto devono protestare per avere corsie preferenziali e per viaggiare in sicurezza, vogliamo che tutte le mattine migliaia di bambini e ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori possano raggiungere la propria scuola in bici, …ma riuscite ad immaginare cosa significherebbe per Lecce o per qualsiasi altra città se riuscissimo a realizzare anche solo quest’ultima cosa?».

Una chicca? …perché “5” selle? Perché da oggi le città italiane saranno giudicate in base al numero di “selle”. Città come Ravenna e Ferrara sono già alte in classifica con un numero di selle intorno a 4. E Lecce? …da quante selle parte oggi?

Immagini in alta risoluzione a richiesta.

Grazie per l’attenzione e per la gentile pubblicazione.

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore

"Galilei - Costa"

Guardiamo lontano, …dal lontano 1885

Tel. 0832.306014 - Fax: 0832.303935

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