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Autore Topic: Roma - notizie  (Letto 82940 volte)

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Offline maurelio79

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Re:Roma - notizie
« Risposta #90 il: Giugno 18, 2013, 04:19:57 pm »
No problem, per soli 30 euri al giorno glie la noleggio io a Marino la mia M6L blu cobalto, è molto istituzionale. ;D
Comunque lo abbiamo visto prima in Brompton, poi con la bici rossa e adesso con una a pedalata assistita. Va dato atto al ragazzo che è uno che ama superare gli steccati ideologici, la prossima volta per completezza lo voglio vedere su una MTB.
Io voglio vederlo su una recumbent!  ;D

Offline Hopton

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Re:Roma - notizie
« Risposta #91 il: Giugno 18, 2013, 04:20:51 pm »
"È un bell'ometto in fondo, complimenti"
grazie per la bugia pietosa! se prima cercavo il modo meno doloroso per suicidarmi, adesso me ne va bene uno qualsiasi.
Ma no, tanto oramai ti conosciamo: anche se sei giù di morale, poi basta che ti fai i tuoi 40 km quotidiani di pedalata e ti risollevi. ;D
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Offline catorcio

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Re:Roma - notizie
« Risposta #92 il: Giugno 18, 2013, 04:30:33 pm »
fai presto tu a dirlo! dovresti provare il dolore di avere la faccia di ajello per capire.

Offline Hopton

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Re:Roma - notizie
« Risposta #93 il: Giugno 19, 2013, 12:20:27 am »
Giusto per alimentare il focolaio dietro questo topic  ;D

http://www.affaritaliani.it/roma/il-pc-andava-in-850-in-bici-bello-ma-16062013.html
Davvero molto interessante quest'articolo. Dice in sostanza che quando il presidente della Francia Chirac è venuto a Roma in visita, il Comune, per la prima volta sotto la guida di un sindaco PC, non riuscì a trovare un'auto adeguata per andarlo a prendere in aeroporto, visto che si era appena dotato (sempre il Comune di Roma) di Fiat 850.
Chirac è stato presidente della Francia dal 1995 al 2007.
La Fiat 850 è stata prodotta tra il 1964 e il 1971.
Tralasciando la penosità delle argomentazioni contro la bici e sull'attuale sindaco "colpevole" di usarla, ci sono 3 possibilità:
1) Il presidente in questione non era Chirac (tra l'altro ricordo Ugo Vetere, che fu sindaco PC di Roma dall'81 all'85, ben prima della presidenza Chirac), anche se Potito Salatto ha ripetuto varie volte Chirac nel suo articolo.
2) L'auto in questione non era la 850, però Salatto ripete in tutto l'articolo 850, anche nel titolo.
3) Potito Salatto si è inventato tutto.
Lascio a voi di decidere quale delle 3 ipotesi sia la più probabile... Io a questo punto mi arrendo, meglio non perdere altro tempo.
Mario
 
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Offline catorcio

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Re:Roma - notizie
« Risposta #94 il: Giugno 19, 2013, 09:26:29 am »
il comune di ROMA non potrebbe aver comprato una 850 di 25 anni (circa)per risparmiare?.

Offline Hopton

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Re:Roma - notizie
« Risposta #95 il: Giugno 19, 2013, 01:29:40 pm »
Daje Federico, vai e colpisci! :)
Hai già deciso il tema del tuo intervento? Pieghevolismo lombrosiano o semiotica del deragliatore? ;D
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Re:Roma - notizie
« Risposta #96 il: Giugno 19, 2013, 01:48:14 pm »
grande! vai e piegali tutti! ok detta cosi non è bellissima...ma ci siamo capiti!! ;D ;D

Offline occhio.nero

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Re:Roma - notizie
« Risposta #97 il: Giugno 19, 2013, 07:47:16 pm »
noi lavoriamo (e pieghiamo) in sottofondo... tutti i giorni... on the road :D
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Offline ImpattoZero

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Re:Roma - notizie
« Risposta #98 il: Giugno 25, 2013, 08:53:05 pm »
Mi era sfuggito e sicuramente era sfuggito ai più questo articolo scritto dal movimento 5 stelle per migliorare la mobilità a Roma, città disastrata dal traffico veicolare e fanalino di coda tra le città d'Italia e d'Europa per il trasporto pubblico e per piste ciclabili.... A voi le conclusioni ...

Mobilità-Il Programma del MoVimento 5 Stelle per Roma

Scritto da Movimento 5 Stelle Roma il 12.05.13 20:08 | 3 commenti


Premessa-I dati sulla mobilità romana

L'assenza di politiche di trasporto lungimiranti, il mancato raccordo fra urbanisti e trasportisti, l'inefficiente allocazione degli insediamenti abitativi e commerciali, decenni di sprechi e mal governo sono stati la causa dei drammatici problemi con i quali i cittadini romani devono confrontarsi ogni giorno nei loro spostamenti.
Secondo la classifica TomTom, pubblicata il 4 aprile 2013, Roma è la decima città più trafficata al MONDO. I dati ci parlano di una realtà con uno squilibrato tasso di motorizzazione (1.042 veicoli ogni 1000 abitanti, numeri altissimi se confrontati con quelli di Londra, 398 e Parigi, 415), un livello altissimo di pm10 (30 ug/mc) e un'offerta scadente nei servizi di trasporto pubblico e nelle infrastrutture stradali dedicate a forme di mobilità più sostenibile (piste ciclabili, infrastrutture per la circolazione sicura dei pedoni).
La congestione determina 135 milioni di ore perse, ogni anno, nel traffico (l'equivalente di 1.5 Miliardi di Euro). Sono oltre 24.000 le persone che ogni anno rimangono ferite in un incidente stradale (a Roma, ogni anno, si consumano, infatti, 6,7 incidenti con feriti ogni 1000 abitanti, a Bologna 5,7, a Torino 4,1, a Palermo 3.
Parlando di mobilità, la lettura di questi dati ci invita ad imboccare una "strada" diversa da quella seguita fino ad oggi. La sfida per rilanciare la sostenibilità dei trasporti passa per il riequilibrio della ripartizione modale. Secondo la Corte dei Conti (2012), solo il 28.2% della popolazione utilizza il trasporto pubblico, contro il 67.7% di Barcellona, il 63.6% di Parigi, il 47.7% di Londra ed il 47% di Milano.
Le cause di questo squilibrio sono lontane, ma le recenti amministrazioni in modo bipartisan non hanno fatto altro che aggravare le condizioni di salute di un malato terminale: Roma! Ne siano riprova i dati sulle nostre infrastrutture di trasporto pubblico. L'estensione delle rete metropolitana romana è di 13,2 Km per milione di abitante. A Napoli i km sono 33,2 a Milano 55, a Barcellona 69, a Francoforte 125. Analoghe considerazioni valgono per la rete tranviaria. Roma ha 18,4 km di rete tranviaria per milione di abitante, Torino ne ha 96,2, Milano ne ha 127, Bilbao (Spagna) 168, Francoforte (Germania) 211. Nel 1929, Roma aveva 400 km di rete tranviaria, che negli anni sono stati progressivamente smantellati per lasciare il posto alle automobili private.
1) Intervenire sulla mobilità a 360 gradi

Il basso utilizzo del trasporto pubblico, più che alla pigrizia individuale è legato alle inefficienze del trasporto pubblico. Moltissimi romani, ogni giorno, sono costretti, per l'assenza di soluzioni alternative, a ricorrere all'automobile. Le conseguenze sono evidenti: congestione, inquinamento atmosferico, incidentalità stradale.
Si tratta di un circolo vizioso che si "AUTOalimenta". La congestione non consente di porre in essere politiche di trasporto pubblico valide. In assenza di un'offerta soddisfacente i pendolari sono costretti a ricorrere all'automobile. L'effetto finale è quello di una congestione che continua ad aumentare, rendendo l'offerta di trasporto pubblico ancora più scadente.
E', pertanto, doveroso agire, trasformando questo circolo vizioso in un circolo virtuoso, attraverso misure sinergiche che inducano gli utenti ad abbandonare l'automobile, ma che, al tempo stesso, garantiscano ad ogni cittadino il diritto alla mobilità attraverso valide soluzioni di trasporto pubblico.
La parte del programma del movimento a 5 stelle dedicata alla mobilità è prima di tutto una sistema di misure collegate fra loro. La preoccupazione principale del tavolo di lavoro è stata quella di dare coerenza all'insieme delle soluzioni proposte che lungi dall'essere una lista di idee rappresenta la proiezione di uno scenario di provvedimenti sinergici.
Ogni politica di contenimento della domanda di mobilità individuale è compensata da strumenti per rafforzare l'offerta di strumenti collettivi di trasporto e ogni ipotesi di rafforzamento o di implementazione di servizi è controbilanciata da politiche di lotta agli sprechi, risparmio e rigore finanziario.
Soltanto l'utilizzo combinato di misure può garantire, così come richiesto dalla Costituzione (art. 16 Cost.) un diritto alla mobilità "sostenibile per tutti".
L'adozione di misure sinergiche non deve limitarsi alle politiche per i trasporti, ma investire altri àmbiti del governo della città. Molte delle misure per ridurre la congestione passano per strumenti finalizzati ad eliminare le cause degli spostamenti.
Si tratta di agire con azioni sulle politiche del lavoro o del commercio. Il pendolarismo nasce dalla necessità di raggiungere luoghi lontani spesso situati nelle zone centrali (uffici, negozi).
Offrire soluzioni di lavoro o di "shopping" nelle aree periferiche delle città permette di eliminare alla radice le cause degli spostamenti. Sarà necessario al riguardo: incentivare il telelavoro; sostenere la realizzazione di mercati locali di prodotti a km 0; aprire "virtualmente" sportelli comunali on-line;

2. RESTITUIRE LA CITTÀ AI CITTADINI E GARANTIRE UNA MOBILITÀ PIÙ EQUA PER TUTTI

L'automobile è un elemento di arredo della capitale. La diffusione capillare dei veicoli a motore sul territorio romano si è radicata in modo così ramificato che è impossibile oggi, anche immaginare, angoli di Roma senza automobili. Gli effetti di questo, a volte incosciente, stato di fatto sono spesso sottovalutati. L'automobile è, infatti, un fattore di distruzione degli spazi pubblici e della sfera associativa. Una serie di ricerche hanno dimostrato che i quartieri attraversati da strade ad alto scorrimento hanno un più elevato numero di fenomeni di depressione e un maggiore tasso di criminalità, perché le persone tendono ad isolarsi e diminuiscono le relazioni interpersonali. Il problema è ancora più drammatico nelle periferie della capitale. In tali zone mancano adeguati luoghi di incontro e servizi di trasporto pubblico efficienti che permettano un rapido collegamento con le aree centrali della città. L'attuale assetto della mobilità ci consegna due città: la prima, quella dei centri storici, abitata dai più benestanti, ricca di luoghi di incontro, servita dal trasporto pubblico, piena di negozi e attività, la seconda quella delle periferie, isolata, priva di collegamenti. In questo scenario gli abitanti delle periferie, isolati in quartieri dormitorio, sono automobilisti "per forza", perché ogni giorno sono costretti a prendere l'auto per raggiungere i luoghi di lavoro, spesso ubicati nel centro delle città. Il paradosso sta nel fatto che la benzina è ampiamente tassata e il trasporto pubblico largamente sussidiato. La conseguenza è che i poveri pagano il trasporto pubblico dei ricchi. Per ridurre le distanze fra abitanti della stessa città è necessario: creare aree pedonali e zone30 in tutte le zone residenziali, anche nei quartieri periferici della città, per favorire la creazione di luoghi di incontro nelle periferie; costruire piste ciclabili che arrivino oltre il raccordo per favorire lo sviluppo della mobilità ciclabile, ma anche la riqualificazione urbana delle aree decentrate; istituire servizi di trasporto pubblico che colleghino le zone periferiche con le fermate delle linee metropolitane e tranviarie. E' necessario, infine, che ognuno "internalizzi" gli effetti prodotti dalla proprie scelte di mobilità, in linea con quanto richiesto dal principio di matrice comunitaria: "chi inquina paga". Sarà necessario ad esempio parametrare la tariffa degli abbonamenti annuali di sosta alla potenza e alla lunghezza del veicolo utilizzato. Viceversa dovranno essere premiati i comportamenti virtuosi stabilendo un piano di incentivi per i commercianti e/o fornitori che si consorziano.

3) Ridurre la congestione e rendere città e mobilità più sostenibili.

La congestione costa dai 2 ai 3 punti di PIL (Ambrosetti-2012) costo al quale vanno aggiunti gli incalcolabili costi ambientali, per l'ambiente circostante, il depauperamento del patrimonio artistico e la salute dei cittadini. Ogni giorno nella capitale migliaia di pendolari trascorrono ore nel traffico. Tutti i positivi effetti derivanti dalle battaglie per la riduzione dell'orario di lavoro vengono quotidianamente vanificati dal pendolarismo che, di fatto, impone ad ogni cittadino, in media due ore di lavoro "straordinario" non retribuito. Nel traffico, inoltre, i motori a scoppio aumentano i consumi con un peggioramento nella qualità della combustione e un più elevato tasso di inquinamento. Le cause di questo "collasso" urbano non sono piovute dal cielo, ma sono il frutto di scelte scellerate adottate in passato. Tutti gli indicatori della mobilità urbana sono inferiori alla media italiana ed europea. Roma ha 1.68 m_eq/ab di piste ciclabili, contro i 4,34 di Firenze e i 6.00 di Torino. L'estensione delle aree pedonali, al pari di quelle ciclabili, è nettamente inferiore a quella di altre realtà italiane e straniere. Roma ha 0.14 mq/ab di aree pedonali contro i 0.28 di Napoli, 0.29 Milano e 0.44 di Torino. Il confronto con l'estero è ancora più drammatico. La ZTL romana ha un'estensione inferiore a quella di altre realtà nazionali e internazionali. In particolare, Roma ha 1,83 mq/abitante di ZTL, Bologna 8,42, Firenze 11,53. Con la "congestion charge", Londra ha abbattuto la congestione, e trasferito il costo della mobilità collettiva sui cittadini più abbienti che non hanno abbandonato l'automobile. E' evidente che dobbiamo concepire una città diversa. Gli studi sui flussi di traffico hanno dimostrato che sarebbe sufficiente ridurre del 12-15% il numero di veicoli per dimezzare i tempi di percorrenza nelle ore di punta. La scelta verso un modello di mobilità sostenibile è un percorso di elementare civiltà. Serve al riguardo: rendere operativa la figura del Mobility Manager, ripartendo dal D. M. 20/12/2000, al fine di ottimizzare gli spostamenti dei lavoratori.; porre in essere i necessari adempimenti per dare concreta attuazione al cd. "Bici Plan". (Deliber. n.27 del 24.04.2012 Piano Quadro della Ciclabilità di Roma), favorendo, laddove possibile, il trasporto della bicicletta sui mezzi pubblici; istituire un Osservatorio permanente per la mobilità sostenibile, al quale possano partecipare tutti i soggetti, impegnati a vario titolo nel settore; garantire, in collaborazione con le associazioni di categoria, la funzionalità dei percorsi tattili per i non vedenti migliorando la qualità della rete esistente. Una strada necessaria per la lotta alla congestione è quella che passa per la costruzione di "infrastrutture leggere" riservata alla circolazione in sicurezza delle biciclette (cd piste ciclabili), partendo dalle principali strade consolari. Per rilanciare la mobilità ciclabile è necessario: ampliare gli stalli di sosta destinati al parcheggio delle biciclette, favorendo l'integrazione della bici con il trasporto pubblico; creare spazi per le biciclette, nelle università in prossimità degli uffici pubblici, nei condomini (attraverso incentivi mirarti), nelle aree della movida.

4) Favorire il Trasporto pubblico locale

Nelle moderne metropoli i servizi di trasporto pubblico collettivo rappresentano l'unico strumento per garantire tempi ragionevoli di spostamento per tutti. Dall'efficiente e razionale organizzazione dei servizi di trasporto dipende anche la qualità e la vivibilità delle realtà urbane. L'offerta di trasporto pubblico romana è inadeguata, specie nelle zone periferiche della città, dove l'assenza di collegamenti pubblici obbliga molti cittadini ad un isolamento forzato. Anche la qualità del servizio è scadente. L'età media del parco veicoli è fra le più alte d'Europa e la velocità media di percorrenza dei mezzi pubblici fra le più basse. Per costruire città verdi, in cui sia scoraggiato l'uso dell'auto privata, è indispensabile offrire ai cittadini un'alternativa predisponendo una valida offerta di trasporto pubblico locale. La stragrande maggioranza dei cittadini che hanno partecipato alla redazione del programma esprimendo la loro opione sull schede proposte dal movimento ha individuato il rilancio del trasporto pubblico locale quale priorità nell'azione di governo della mobiltà urbana. Occorre al riguardo: ridisegnare e potenziare la rete dei trasporti pubblici, partendo dalle domanda di mobilità dei cittadini. Completare e potenziare le linee di trasporto ferroviario (anello ferroviario). Rilanciare il trasporto tranviario in particolare per i collegamenti tangenziali. Ridurre gli sprechi di ATAC, azzerando i consigli di amministrazione e introducendo un tetto allo stipendio dei manager, al fine di investire le somme recuperate in attività destinate ai cittadini. Rendere competitivo l'utilizzo del taxi e perfettamente integrato nel servizio pubblico di trasporto. Occorre, infine, così come ci è stato richiesto dai cittadini sul forum isituire dei servizi di trasporto pubblico gratuito nelle tratte maggiormente congestionate e negli orari del pendolarismo, al fine di allegerire il volume di congestione esistente e migliorare la stessa velocità commerciale dei veicoli pubblici e privati.

5) Creare una smart mobility nella smart city

Una seria alternativa all'implementazione di nuove infrastrutture è l'ottimizzazione di quelle già realizzate. Con l'utilizzo degli strumenti tecnologici applicati ai trasporti si possono recuperare importanti risorse economiche. Il costo della congestione costa alle nostre città dai 2 ai 3 punti di PIL (Ambrosetti 2012). In un periodo di crisi le tecnologie permetto con investimenti a costo zero, di abbattere la congestione, ridurre drasticamente i consumi, creare nuove opportunità di lavoro per imprese con elevata specializzazione, migliorare gli standard di sicurezza stradale. Nel giro di 4 anni, Roma deve diventare la città italiana con il più alto utilizzo di tecnologie applicate alla mobilità. E' necessario: dare largo impiego ed utilizzo alle tecnologie già esistenti e renderle operative nei primi 18 mesi di governo; supportare la ricerca e avviare idee progettuali e proposte per accedere ai programmi di finanziamento europeo previsti da Horizon 2020; diffondere e potenziare tutti i sistemi per l'informazione in tempo reale sul trasporto pubblico per il miglioramento qualitativo del servizio; monitorare e rendicontare con strumenti elettronici i flussi di traffico quale strumento indispensabile per orientare le scelte pubbliche e private in materia di mobilità; implementare sistemi di controllo delle violazioni in remoto, anche se necessario adottando semplicemente misure di moral suasion nei confronti degli automobilisti; applicare alle intersezioni semaforiche, semafori intelligenti di ultima generazione, in grado di dialogare con i mezzi di trasporto pubblico o, se necessario, di valutare il tasso di congestione delle strade, modificando i tempi di passaggio fra rosso e verde a seconda delle esigenze.

6) Promuovere la sicurezza stradale

La mobilità non può essere sostenibile se non è sicura. Il tema della sicurezza stradale rappresenta una delle priorità del MoVimento a 5 Stelle. Si tratta di un tema, largamente trascurato dalle altre forze politiche, eppure strategico per le famiglie italiane. E' stato stimato che una famiglia su tre ha un' esperienza diretta di un incidente stradale. Il quotidiano stillicidio che si consuma sulle nostre strada ha prodotto nell'opinione pubblica un meccanismo di assuefazione ai temi della sicurezza e anche le 24.467 persone che ogni anno a Roma rimangono gravemente ferite in un incidente stradale non fanno più notizia. Molti rimangono sorpresi nello scoprire che gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte sul lavoro. Se nel tempo lo sviluppo tecnologico dei veicoli ha permesso di ridurre la gravità degli incidenti per i conducenti, il numero di vittime "deboli" della strada (pedoni, ciclisti) rimane ancora molto alto. Gli ultimi dati disponibili parlano per Roma di 18.496 incidenti con feriti e 182 morti l'anno. Anche negli incidenti stradali, Roma è fanalino di coda d'Italia e d'Europa. A Roma, ogni anno, si consumano, infatti, 6,7 incidenti con feriti ogni 1000 abitanti, a Bologna 5,7, a Torino 4,1, a Palermo 3,8. Nei prossimi anni, Roma in linea con i programmi europei devi dimezzare le vittime della strada. Per raggiungere questi obiettivi è necessario: concentrare gli sforzi per migliorare la tutela degli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti), ancora puntum dolens delle politiche per la sicurezza; costruire attraversamenti pedonali rialzati al livello dei marciapiedi e all'estero largamente diffusi (Belgio, Olanda), con l'intento di sottolineare all'automobilista che deve rallentare perché invade uno spazio riservato ai pedoni; incrementare i programmi di formazione alla sicurezza stradale nelle scuole; migliorare la sicurezza delle infrastrutture, partendo dai dati e da metodologie di analisi sulla pericolosità delle intersezioni stradali; razionalizzare le informazioni agli utenti e revisionare la segnaletica ripartendo da una generale revisione dei limiti di velocità, che dovranno essere parametrati alle caratteristiche geometriche e funzionali delle strade; istituire un Osservatorio permanente per la sicurezza stradale, al quale possano partecipare tutti i soggetti, impegnati a vario titolo nel settore.


[Fonte].   http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/roma2013/2013/05/mobilita-il-programma-del-movimento-5-stelle-per-roma.html
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Re:Roma - notizie
« Risposta #99 il: Luglio 06, 2013, 10:44:18 am »
Un grazie alle numerose testate, ai tanti giornalisti ed editori che danno spazio ad una notizia di grande interesse e rilevanza nel settore della mobilità: la caduta dalla bici di Ignazio Marino e il pantalone leggermente sporco.
Lorenzo - Tern Link P9

Offline Marcopie

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Re:Roma - notizie
« Risposta #100 il: Luglio 08, 2013, 01:16:27 pm »
Ma che razza di articolo è questo? Voglio capire se anche voi trovate divertente il fatto che alcuni riescono a mettere insieme tante parole e fare anche un discorso lungo senza dire assolutamente nulla, è solo una mia sensazione?
Il Messaggero è proprietà di Caltagirone (vedi alla voce: "palazzinari romani"), non credo occorra aggiungere altro...

Offline occhio.nero

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Re:Roma - notizie
« Risposta #101 il: Luglio 28, 2013, 05:10:36 pm »
segnalo

La simulazione video della nuova viabilità
http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=3928


Dal 3 agosto via le auto per valorizzare l'intera area archeologicaVideoMappaimg
Sono state definite le linee guida della sperimentazione del piano di chiusura al traffico privato di via dei Fori Imperiali, tra largo Corrado Ricci e piazza del Colosseo.

La strada, attualmente percorribile dal traffico privato in direzione del Colosseo resterà aperta solo ai mezzi di trasporto pubblico (bus, taxi e Ncc) e a quelli in emergenza. Lo spazio sottratto alle auto private sarà quindi disponibile per realizzare un progetto di riqualificazione dell’area finalizzato al miglioramento della mobilità ciclabile e pedonale.

Il provvedimento andrà a modificare gli attuali schemi di viabilità in un’area compresa tra via di San Gregorio, via Cavour, via Labicana e via Merulana con l’obiettivo di garantire alla viabilità privata un’alternativa funzionale alle attuali direttrici.

Di seguito, anche in una simulazione video, i dettagli della nuova viabilità.



Fori Imperiali senza auto, la simulazione video

« Ultima modifica: Luglio 28, 2013, 05:12:10 pm by occhio.nero »
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Re:Roma - notizie
« Risposta #102 il: Luglio 29, 2013, 04:00:10 pm »
i contributi successivi sono stati dirottati in

[ROMA 3.8.13] pedonalizzazione Fori Imperiali
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=5894.0

[ROMA] Rincari per le strisce blu, Non sono un garage: serve più ricambio
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=5896.0

----------------------

da altra discussione:

...........
L’inquinamento fa ammalare di tumore ai polmoni.
................
Dalla misurazione delle polveri sottili l’Italia è risultato essere tra i Paesi europei più inquinati: in città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubo di inquinanti Pm10 in confronto a una media europea decisamente più bassa (ad esempio a Oxford 16, a Copenaghen, 17). Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi di tumore al polmone (fonte: www.tumori.net). Che da solo rappresenta circa il 20% di tutte le morti per tumore nel nostro Paese.
« Ultima modifica: Agosto 21, 2013, 12:28:48 pm by occhio.nero »
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« Risposta #103 il: Agosto 19, 2013, 04:21:28 pm »
Quel codice minimo che serve alla Capitale Per Roma un sindaco «antipatico» che sappia far rispettare le regole
(A. Cazzullo Aldo, 01.6.13 - Corriere della Sera)


Il nuovo sindaco di Roma avrà moltissimi obiettivi da raggiungere, e uno solo da evitare: essere amato, divenire popolare, puntare a essere rieletto.
Non sarà necessario emulare Cyrano («Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato»). Basterà ripristinare un minimo di regole. Imporre la legalità e il rispetto reciproco. Ricostruire un nucleo di doveri che all'inizio sarà difficile da accettare, verrà scambiato come un'imposizione dittatoriale, scatenerà lamenti e proteste, ma alla lunga migliorerà la vita di tutti coloro che risiedono o passano da Roma. Oggi nella capitale la legalità è come sospesa. [....]

Per gli stranieri, e in genere per i visitatori, la città comincia con il trasporto pubblico. Che non funziona. Non funziona la metropolitana dai cantieri infiniti e dalle corse a singhiozzo, non funzionano gli autobus, pochi e strapieni nelle ore di punta e vuoti nelle ore morte. Non è solo questione di efficienza, ma di mentalità e di regole.
Il servizio dei taxi non funziona non per la qualità delle persone, che anzi sono spesso corrette e pure simpatiche, ma perché il taxi non è considerato un servizio bensì una rendita; per cui non si devono aumentare le licenze ma i prezzi, non si devono diminuire i tempi d'attesa ma i clienti.

Di conseguenza, Roma è l'unica capitale al mondo dove spesso non si trovano i taxi in stazione; in compenso, è invasa dagli Ncc (noleggio con conducente) che calano da tutta Italia a intasare il centro, violando disposizioni che come una grida manzoniana nessuno fa rispettare. [...]
C'è poi un'illegalità che non diventa notizia ma pratica quotidiana: le auto in seconda e terza fila, i furgoni che per entrare in centro passano sotto le telecamere in retromarcia, i veicoli abbandonati in strada e mai rimossi, i passeggeri sugli autobus senza biglietto, i 63 mila permessi per disabili associati a 170 mila targhe, che andrebbero verificati uno a uno perché quasi tutti falsi o comunque usati da chi non ne avrebbe diritto.
E c'è una retorica melensa per cui alla fine ogni cosa si aggiusta grazie «ar core de Roma», a quel misto di tolleranza e bonomia per cui la capitale, proprio come il resto d'Italia, se la cava sempre.
Una città così descritta potrebbe apparire un inferno. In realtà, Roma resta una città straordinaria. Che però non è sempre all'altezza di se stessa. Non valorizza appieno le proprie grandissime potenzialità. Ci si potrebbe vivere molto meglio, con un minimo sforzo. Perché non è vero che a Roma, e in Italia, «non si può fare». A volte è bastato davvero poco, ad esempio sincronizzare i semafori sulla Nomentana favorendo la via principale rispetto alle laterali, per trasformare un ingorgo tipo Jaipur in un'arteria a scorrimento rapido.
La metropoli ha mali più seri e difficili da estirpare. Ma la guerra alla delinquenza e alla corruzione comincia dalla battaglia contro le piccole degenerazioni quotidiane, e l'assuefazione che esse generano.
Un sindaco che esordisse così diventerebbe subito impopolare. Riceverebbe insulti e minacce. Ma farebbe la sua piccola rivoluzione. Smentirebbe una volta per tutte l'altra retorica su Roma, capitale indolente e cinica, simbolo dello Stato e del parastato; mentre in realtà Roma è una metropoli dinamica, che in questi anni si è data un circuito di musei e mostre di livello europeo, ed è piena di giovani che liberati dalla cappa del clientelismo e della rassegnazione sono pronti a mettere le loro energie al servizio della comunità. La rivoluzione romana avrebbe un impatto positivo anche sul resto del Paese, che dalla capitale è sempre più condizionato, se non altro per il romanocentrismo dell'industria culturale, dal cinema alla Rai, dalle fiction al lessico popolare. In cinque anni si può fare. Il sindaco resterà odiato e impopolare, ma sotto sotto in tanti gli saranno grati. Magari finiranno pure per rieleggerlo.
« Ultima modifica: Agosto 19, 2013, 04:23:22 pm by occhio.nero »
Federico
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Re:Roma - notizie
« Risposta #104 il: Agosto 19, 2013, 08:53:06 pm »
Fa sempre bene leggere queste cose. Peccato che la società civile (i romani o molti di loro) si è accorta già da tempo immemore di tutto quanto dice Cazzullo. Repetita iuvant, va bene così.
bromptonian

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