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Autore Topic: bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)  (Letto 52135 volte)

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Offline Hopton

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #45 il: Luglio 23, 2013, 05:55:06 pm »
Secondo me può farlo solo un sindaco che sia ad inizio mandato, così ha abbastanza tempo per sperimentare e far sì che la cittadinanza noti gli effetti a lungo termine di certe decisioni. Invece un sindaco a fine mandato di solito evita misure che a breve termine possano essere a rischio di impopolarità, altrimenti se è a fine primo mandato può giocarsi la rielezione, e se a fine secondo mandato può giocarsi la vittoria del suo schieramento.
Io sono curioso di vedere gli effetti a lungo termine a Napoli delle pedonalizzazioni volute dal sindaco, e fortemente osteggiate da una fetta considerevole di popolazione: chissà se alla fine cambieranno idea...
Mario
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Offline occhio.nero

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #46 il: Settembre 19, 2015, 08:21:03 pm »
Riuscito, non so fino a che punto, almeno secondo l'impressione che ha avuto gip:

.....
L’Expo aveva anche l’intento di aprire una finestra sulla mobilità cittadina e di promuovere l’uso della bici come mezzo di spostamento quotidiano ma mi pare che tale buon intendimento sia stato effimero e poco incisivo. Ho potuto assistere a un paio di discussioni in merito ma più delle solite parole di circostanza non ho sentito. Atteggiamenti talebani del tipo: ‘nessun’auto in città’, ‘o bici o a piedi!’. E poi pianti greci sul fatto che non ci sono soldi e il tema è praticamente impossibile da sviluppare vista la conformazione delle città. Personalmente penso che possa esserci anche una via di mezzo, fatta di politica di piccoli passi che però deve avere un progetto d’insieme iniziale e gente capace di svilupparlo. La sensazione è purtroppo che con questa classe politica e con questo tipo di promotori della causa non andremo lontano.
......

C'è anche da dire che spesso in queste occasioni i veri passi avanti si fanno fuori dalle luci della ribalta, anche solo per la fortuita combinazione che mette in contatto le persone "giuste" dietro a un apertivo.
Trattandosi, come giustamente è stato detto, di una prima edizione, cercherò di vedere il bicchiere mezzo pieno (o la gomma mezza gonfia...).

Vittorio
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Offline boccia

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #47 il: Luglio 25, 2016, 10:57:19 am »
--- ADMIN ON


riporto dall'articolo:

"Uno degli ostacoli alla crescita dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto è che viene considerata come una forma di esercizio fisico e non come un mezzo di trasporto.  [...] Nelle città europee dove la bici viene utilizzata massicciamente, anche per andare ad una serata di gala all'Opera, niente docce e armadietti in nessun posto! Per i danesi, gli olandesi, svedesi o tedeschi nelle città completamente ciclabili, la bicicletta non è un modo per "bruciare calorie", ma semplicemente una modalità di muoversi più veloce dell’andare a piedi, comunque più veloce per andare da un punto all’ altro della città, quasi altrettanto economico del camminare. E' una questione di convenienza, pratica e concreta, non è una questione astratta di salute personale o di riscaldamento globale. [...]"

e segnalo:

l'elenco delle discussioni legate al tema "bici e auto" recuperabile cliccando sul tag "auto_bici" in fondo a questa discussione

----------------




Ho trovato interessante questo articolo sul sito della FIAB, che distingue tra sport ciclistico e bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

Buona lettura...

;)

http://fiab-onlus.it/bici/notizie/a-ruotalibera-opinioni-e-commenti/item/944-bici-non-ciclismo.html
« Ultima modifica: Luglio 28, 2016, 08:06:43 am by occhio.nero »

Offline nino#

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #48 il: Luglio 25, 2016, 02:01:12 pm »
Molto interessante.
Una blasfema convinzione, purtroppo radicata nella maggior parte degli automobilisti, è quella secondo la quale un ciclista non è considerato alla pari con un automobilista, quasi come non avesse il sacrosanto diritto di stare in strada (e con "stare in strada" intendo "farlo nel rispetto delle regole"). E' così complicato rendersi conto che si tratta di due persone uguali, ma con mezzi di trasporto diversi?
Ormai, purtropp, la discriminazione, sotto tutti i punti di vista, è di moda: nessuno guarda (e vuole farlo) al di fuori del proprio "orticello"...  :(
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Offline catorcio

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #49 il: Luglio 27, 2016, 10:49:23 am »
Citazione
Una blasfema convinzione, purtroppo radicata nella maggior parte degli automobilisti, è quella secondo la quale un ciclista non è considerato alla pari con un automobilista, quasi come non avesse il sacrosanto diritto di stare in strada
io sono anche automobilista(sempre meno) quando usavo solo la macchina questa blasfema convinzione non l'ho mai avuta!mi è venuta da quando vado in bici, le automobili e le bici devono stare separati,non sono compatibili, come il leone e la gazzella si devono incontrare solo in due casi, leone e la gazzella quando il leone deve mangiare, l'auto e la bici quando si deve fare un trasferimento con la bici in macchina.

Offline boccia

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #50 il: Luglio 27, 2016, 11:51:02 am »
Pur apprezzando le vostre considerazioni, mi sembra che si stia uscendo dal tema centrale di discussione proposto dall'articolo, a meno che non ne abbia frainteso io il significato.
L'attenzione infatti non mi sembra rivolta al dualismo evidente tra bici ed auto, tra ciclisti ed automobilisti, dualismo per altro a mio modesto parere superabile con un bel po' di attenzione e rispetto in più da parte di tutti gli utenti della strada...
L'articolo esamina a mio parere il diverso approccio alla bicicletta, tra paesi del nord Europa, che considerano principalmente la bici un bene di utilità, ed i paesi come il nostro, che faticano ad affermare l'utilizzo della bici come mezzo di trasporto urbano, essendo fortemente radicata nella popolazione l'immagine della bici come mezzo per fare sport, o al massimo per lo svago domenicale, in contrapposizione al "vero" mezzo di trasporto individuale, cioè l'auto privata.
Diciamocelo francamente, nel nostro paese chi afferma di muoversi usualmente in bici per i propri spostamenti viene guardato come una sorta di temerario eccentrico atletico... ;D

Segnalo questa discussione:
Perché in Italia siamo così indietro?
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7624.0

Nella quale ricordo di aver fatto notare come l'approccio "sportivo-svagato" alla bici si riscontra persino nel nome che i nostri produttori scelgono per le loro pieghevoli...  ;)
« Ultima modifica: Luglio 27, 2016, 02:04:21 pm by boccia »

Offline nino#

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #51 il: Luglio 27, 2016, 02:18:52 pm »
@boccia

Hai ragione. Io però mi riferivo soprattutto all'inciso del primo capoverso...
Citazione
Gran parte della popolazione in Paesi come il nostro, legati alla cultura dell’automobile,  percepisce coloro che vanno in bicicletta quasi come atleti estremi, vestiti in abiti sintetici, casco e scarpe speciali, sfreccianti ad alta velocità tra le automobili, sempre al limite dell’incidente fatale.
... poi un po' ripreso nel quinto.

@catorcio
Te l'ho già detto che sei un po' pessimista?  ;) ;D

Per quanto mi riguarda, la mia bici costituisce il principale mezzo di trasporto. Prendo la macchina solo quando proprio non posso fare a meno (spese pesanti, ad esempio) il che significa, al massimo, una volta la settimana.
Tempo fa mia figlia (23 anni) mi ha detto una cosa che (inutile negarlo) mi ha fatto immensamente piacere: "Per i miei amici sei un mito: mangi sano, vai in bici, ascolti buona musica...". :)
« Ultima modifica: Luglio 27, 2016, 02:23:25 pm by nino# »
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Offline boccia

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #52 il: Luglio 28, 2016, 08:54:25 am »
@boccia

Hai ragione. Io però mi riferivo soprattutto all'inciso del primo capoverso... (...)

In effetti l'elemento auto-bici e' presente, anche se a mio avviso non è l'argomento centrale dell'articolo. In ogni caso, forse ho sbagliato a cercare di dare una direzione troppo precisa alla discussione, prendiamo spunto da tutti i temi offerti dall'articolo e vediamo dove ci portano...  ;D

(...) "Per i miei amici sei un mito: mangi sano, vai in bici, ascolti buona musica...". :)

Davvero un ottimo esempio da seguire...  ;)

Offline catorcio

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #53 il: Luglio 28, 2016, 01:23:28 pm »
Citazione
Uno degli ostacoli alla crescita dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto è che viene considerata come una forma di esercizio fisico e non come un mezzo di trasporto. 
me me pare una strunzata, c'è chi la usa come mezzo di trasporto e chi la usa come esercizio fisico e chi come me per entrambi i motivi,ma una cosa non ostacola l'altra anzi!secondo me l'unico ostacolo sono le strade.
Citazione
Tempo fa mia figlia (23 anni) mi ha detto una cosa che (inutile negarlo) mi ha fatto immensamente piacere: "Per i miei amici sei un mito: mangi sano, vai in bici, ascolti buona musica...".
quante palle raccontano i figli per far piacere ai padri.

Offline nino#

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #54 il: Luglio 28, 2016, 05:30:03 pm »
Mia figlia non è tipo che racconta palle per farmi piacere, anzi: se deve infierire, infierisce (e lo fa molto spesso)!

Comunque, catorcio, ti consiglio un po' di bicarbonato ogni tanto...  ;)
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Offline Norma

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #55 il: Luglio 28, 2016, 08:22:58 pm »
catorcio, mi sei molto simpatico, ma mi sento di contraddirti: certo, c'è chi usa la bici come mezzo di trasporto, chi per fare movimento e chi per entrambi i motivi, però è vero che spesso, agli occhi di chi la bici non la usa per nessun motivo, la bici è un mezzo di trasporto domenicale, da usare con lentezza e scioltezza e magari senza regole, tant'è che, spesso e volentieri, le ciclabili, oltre che sporche e pericolose, sono anche invase da pedoni, che sciamano senza nessun riguardo per i ciclisti, che magari hanno anche fretta.

Insomma, credo che in Italia siamo indietro perchè la bici non è assolutamente vista come mezzo alternativo all'auto, è vista come un divertimento, e quindi da non prendere sul serio. Partendo da questo ragionamento, non si vede la necessità di fare piste ciclabili decenti in città o incoraggiare l'intermodalità.
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Offline catorcio

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #56 il: Luglio 28, 2016, 09:41:34 pm »
Citazione
Partendo da questo ragionamento, non si vede la necessità di fare piste ciclabili decenti in città o incoraggiare l'intermodalità.
secondo mè è tutto il contrario!si usa poco la bici come mezzo di trasporto perchè non ci sono piste decenti e sicure,p.s. dimenticavo, un altra cosa che frena pesantemente l'uso della bici come mezzo di trasporto sono i furti,a volte rinuncio anch'io(non avendo un burqa a portata di mano)o un posto sicuro dove metterla .
Citazione
Comunque, catorcio, ti consiglio un po' di bicarbonato ogni tanto
comunque per la figlia scherzavo,una domanda perchè mi consigli il bicarbonato?è buono?.
« Ultima modifica: Luglio 28, 2016, 11:31:37 pm by catorcio »

Offline nino#

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« Risposta #57 il: Luglio 28, 2016, 10:29:32 pm »
No, scherzo anch'io, ma ogni tanto mi sembra che tu abbia come... qualcosa sullo stomaco!   ;D

Per tornare un po' in topic, la situazione è così disagiata proprio perché siamo in pochi ad aver scelto la bici come principale mezzo di trasporto. Dovremmo cercare di coinvolgere gli altri: io ci provo, ma è davvero arduo. Sono riuscito a convincere un collega (che già era ciclista solo per diletto), ma la strada che deve fare è bella lunga, per cui la bici la prende saltuariamente.

In un altro forum, ho questa firma:
"Proviamo a considerare quelle persone che, per gli spostamenti quotidiani, si trovano nelle condizioni di poter sostituire l'auto con la bici. Se anche solo la metà di loro lo facesse veramente, quanto più vivibili sarebbero le nostre città? E se poi lo facessero tutti, che paradisi diverrebbero!?"
Nel mio ufficio, per esempio, su 40 persone, almeno 25 (per tenermi basso) potremmo muoverci in bici; e invece siamo 1 e mezzo (nel senso che ci sono io costante e il collega di cui parlavo che la usa ogni tanto...). Se si pensa che abbiamo problemi seri di parcheggio...!  ::)
Ci sarebbero cento motivi per preferire la bici (per citarne qualcuno "secondario", ma per me molto importante, il fatto che con la bici riesco anche ad andare a casa in pausa pranzo, mentre, con la macchina, col traffico dell'ora di punta, forse riuscirei ad arrivare a casa, ma non potrei neanche fermarmi e dovrei tornare a bomba al lavoro...).
Molti mi chiedono: "Ma non hai paura delle macchine?". Io rispondo: "Sì, ma in fondo la bici è un mezzo molto reattivo, con cui generalmente si riesce a sfuggire all'incidente.". Forse sono effettivamente un po' incosciente, ma spesso un briciolo di incoscienza aiuta nella vita... Come dicevo in un altro topic, ho fatto una piccola assicurazione sulla vita, tanto per non lasciare la famiglia nei guai.
Ma per tornare a quella citazione, andare in bici sarebbe molto più sicuro se lo si facesse in tanti. E, inoltre, le città sarebbero meno caotiche, meno rumorose, più pulite e serene... E, smettendo di rimpinguare le multinazionali petrolifere, ci allontaneremmo un po' da ciò che, secondo me, costituisce il male numero uno di questo martoriato pianeta: la logica del profitto.
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Offline occhio.nero

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« Risposta #58 il: Luglio 29, 2016, 08:00:22 am »
Dovremmo cercare di coinvolgere gli altri: io ci provo, ma è davvero arduo. Sono riuscito a convincere un collega (che già era ciclista solo per diletto), ma la strada che deve fare è bella lunga, per cui la bici la prende saltuariamente.

per fortuna ci pensa la nostra bici a farlo per noi. Ogni volta che la porto con me in  metro, in  treno,  alle poste, ....  ;)
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Offline Norma

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Re:bici e rivoluzione culturale (riflessioni, campagne, segnaletica, ....)
« Risposta #59 il: Luglio 29, 2016, 08:31:24 am »

per fortuna ci pensa la nostra bici a farlo per noi. Ogni volta che la porto con me in  metro, in  treno,  alle poste, ....  ;)

A volte ci aiuta fin troppo: avendo l'abitudine di fare giretti in campagne desolate, attraverso paesi dove non succede mai niente e non passa nessuno, attiro fin troppo l'attenzione degli abitanti ormai resi zombie dalla noia e la monotonia. L'altro giorno ero ferma a mangiare su una panchina, con la Brompton accovacciata di fianco a me, e un signore è addirittura uscito di casa per venire a vederla  :o

Scherzi a parte, dovrebbe proprio cambiare la mentalità degli italiani, chi va in bici viene visto come un Peter Pan senza impegni. Quante volte, in ufficio, mi son sentita dire che son fortunata a poter usare la bici, perchè, evidentemente, non ho impegni urgenti o cose impellenti da fare, visto che in bici vado piano. Peccato che sia il contrario, visto che io non perdo ore ferma al semaforo o a girare in cerca di un parcheggio.
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Tags: auto_bici cultura