Architettura, Urbanistica e biciclette

[NessunConfine]

Notando l'attenzione di molti in questo forum a temi apparentemente slegati come l'architettura e l'urbanistica associate alle biciclette -pieghevoli e non- pensavo fosse utile creare un topic dove mettere in campo le nostre idee e le nostre proposte per questo mondo in evoluzione. E' consolidato il fatto che le strutture antropiche stanno mutando assieme a molti altri aspetti dell'azione umana, il rispetto dell'ambiente diventa priorità per gli architetti e gli ingegneri. Stiamo mutando l'urbanistica delle città che ancora profumano d'antico ma che hanno subito le variazioni del tempo, massicciamente trasformate nel boom economico, ed ora in evoluzione verso una nuova trasformazione, siamo prossimi ad un architettura, a mio parere, integrata con il territorio dove è ubicata, per niente contrastante con la natura. Ma questo è il mio pensiero, voi cosa ne pensate? Come si potrebbe agevolare il mondo delle biciclette (anche e soprattutto pieghevoli visto il forum dove sto scrivendo)?
ps. l'attinenza con il mondo delle biciclette si ha dovunque, anche dentro casa, per cui anche gli esperti di internal design si facciano avanti 
[es. strade, abitazioni, ponti, autostrade, edifici, materiali da usare..]

[sim1]

NessunConfine: scusa la mia vena polemica, ma dove ca..o vedi che il rispetto dell'ambiente diventa priorità per gli architetti e gli ingegneri?

[occhio.nero]

l'unica cosa che mi viene in mente che possa distinguere la progettazione di spazi&co considerando una pieghevole rispetto ad una bici standard, è forse nelle diverse necessità  di parcheggio: una volta ripiegata la prima ha degli spazi di ingombro sensibilmente inferiori. 

[NessunConfine]

NessunConfine: scusa la mia vena polemica, ma dove ca..o vedi che il rispetto dell'ambiente diventa priorità per gli architetti e gli ingegneri?

beh progetti in giro per il mondo ed in italia se ne stanno facendo, se poi non è ancora una tendenza comune è comprensibile 

[sim1]

Guarda che tutto ciò che è nei progetti dell'architettura contemporanea (a parte quelli dei concorsi di idee) è solo speculazione. E quello che vedi "rispettoso dell'ambiente" è sempre (almeno quasi sempre) un bluff che, nei progetti esecutivi realizzati "stranamente" si perde.

E' la stessa cosa che è successa per l'expo di milano. Orti planetari nel concorso, diventati orti cementizi 

Ed io, come ben sapete, faccio parte di quel mondo.

[Hopton]

Se per questo nel progetto dell'Expo di Milano uno dei punti cardine erano le vie d'acqua, col recupero di tutto il sistema dei navigli etc. Era anche grazie a quello che Milano l'ha spuntata su Smirne per aggiudicarsi l'expo. Poi dopo che se lo sono aggiudicato hanno detto che i soldi non bastavano (ma non avevano progettato tutto nei dettagli?) e quindi si doveva purtroppo rinunciare a tutto il discorso delle vie d'acqua. I soldi per costruire un nuovo faraonico grattacielo della regione invece ci sono... Immagino che il Pirellone in futuro verrà adibito a magazzino delle scope.
Mario

[occhio.nero]

Ho paura che andiamo fuori tema. 
Concordo che in Italia siamo maestri nel vendere quello che non ci sarà mai... ma bisogna cercare di essere propositivi (nella speranza che un popolo alieno impietosito della "razza italica" ci venga prima o poi a colonizzare.)

Detto questo, io chiuderei con le doverose lamentele sullo stato del "belpaese" e darei spazio ad eventuali proposte, in linea con il tema del topic.
 


da altra discussione:

A celebration of the Cycle to Work culture. There’s a different kind of relationship developing at work with people falling in love with riding their bikes all over again. We explore how the bicycle is beginning to shape the work spaces we journey to.

http://www.theworkcycle.com/showcases/dom%C3%A8nech7-espai-de-treball-barcelona.html?fullres_start=1

[NessunConfine]

Post proveniente dalla sezione Intermodalità : http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=3064.0

...
Si tratta di una forma di bike sharing che fa dell'estrema praticità di utilizzo il proprio asso nella manica. In questi giorni, la stazione ferroviaria di Guildford, a sud ovest di Londra, sono stati inaugurati i Dock Brompton, una serie di armadietti dedicati al deposito delle bici Brompton e che possono essere utilizzati dagli utenti attraverso un esclusivo servizio di bicicletta condivisa.
I box (chiamiamoli così) sono dei contenitori, anch'essi eco friendly (sono realizzati con l'impiego di materiali riciclabili al 95%), che vengono aperti dai soci di un servizio di bike sharing ideato dallo stesso costruttore. La bici, infatti, viene ritirata da ciascun utente attraverso una smart card, che gli viene consegnata al momento della stipula del contratto, che può essere giornaliero oppure annuale. Non c'è bisogno di alcuna chiave o serratura: la smart card apre lo sportello del Dock Brompton e permette di ritirare la bici.
...

Qui l'articolo completo
http://www.greenme.it/muoversi/bici/5574-dock-brompton-a-londra-il-bike-sharing-si-fa-con-le-bici-pieghevoli

Personalmente, vedo l'iniziativa un po' limitata dal punto di vista della condivisione del mezzo, che magari rimane piegato sotto una scrivania per tutto il giorno senza che nessuno la possa utilizzare. Mi sembra più un noleggio.

In effetti sul sito dedicato si parla di noleggio, non di bike sharing...
http://www.bromptondock.co.uk/

[FoldingStyle]

Cycling utopia is possible: http://www.ctc.org.uk/cycletopia