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Autore Topic: comfort di marcia e misure del telaio  (Letto 26945 volte)

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Offline occhio.nero

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comfort di marcia e misure del telaio
« il: Luglio 08, 2011, 07:23:19 pm »
segnalo

MTP11 ergonomia della bici (postura)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=23

MTP4 guidare una pieghevole (accorgimenti, consigli, limiti,...).
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=25.0

MTP5 pieghevole oversize (persona alta, robusta, pesante, ...)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=99

MTP9 sviluppo metrico (velocità e fatica della pedalata; info e calcolo)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2832.0

l'elenco delle discussioni legate al tag "studi" in cima ed in fondo a questa pagina

-------------


Uno dei temi più controversi in tema di biciclette pieghevoli è quello del comfort durante la marcia.
I vincoli imposti (le geometrie, la dimensione delle ruote, il numero di rapporti,..) possono effettivamente penalizzare la qualità della pedalata e quindi ?il tempo di autonomia in sella?. Un limite che però è meno stringente di quanto si possa pensare, e che, a conti fatti, può passare in secondo piano (se non addirittura svanire) rispetto agli innumerevoli vantaggi che una bici pieghevole offre.

Di seguito vengono elencati alcuni aspetti che potrebbero condizionare il comfort di marcia.


La postura: all?aumentare della distanza da percorrere, del tempo in sella e/o delle prestazioni richieste, si rivela determinante una corretta postura per ottimizzare lo sforzo, ridurre lo stress fisico e quindi garantire una pedalata sana, divertente, efficiente. Purtroppo, esclusi alcuni modelli di fascia alta, la maggior parte delle bici pieghevoli sembra essere commercializzata in una taglia unica (e quasi mai sono riuscito a trovare informazioni sulle misure del telaio :angry: tanto di cappello alla Dahon che le propone sinteticamente nelle schede tecniche online). Per andare incontro ai vincoli antropometrici (la dimensione dei vari segmenti corporei) e le necessità di guida (es: una guida soft o più sportiva) è quindi importante verificare, a mio avviso (si veda per un approfondimento la discussione sull'ergonomia)

-la distanza che intercorre tra "attacco sellino" e il manubrio (io sono alto 174cm, e sotto i 65 cm comincio a stare "scomodo")
-che manubrio e sellino possano essere regolati in altezza.

In certi modelli, oltre a regolare la slitta del sellino, è possibile guadagnare qualche cm ruotando di 180gradi l'attacco sellino, come mostrato nelle due foto seguenti (tratte da the folding society):



Al fine di compensare le limitazioni dettate dal telaio, è possibile inoltre applicare delle appendici e/o regolare l'arretramento del sellino

un assetto più sportivo ottenuto grazie alla presenza delle appendici sul manubrio


Il diametro delle ruote: Pur essendo disponibili modelli pieghevoli con ruote standard (diametro 26 pollici, confrontabile quindi con quelle di una normale bici MTB), il maggiore sviluppo in questo settore a mio avviso si ha nella fascia che va dai 16 ai 20 pollici, range nel quale si riesce a trovare un buon compromesso tra la necessitá di ridurre gli ingombri e quella di garantire il comfort di marcia. Per chi invece puntasse tutto sul contenimento delle dimensioni (sacrificando il resto) esistono soluzioni (vedasi la sezione modelli sul mercato) che scendono sotto i 12 pollici.
Rimane comunque una certa perplessità sul loro reale utilizzo (e sulla stabilità che garantiscono al mezzo), specie nel caso di ruote piene (tipo monopattino o roller) che al di fuori delle piste ciclabili, rischiano di impuntarsi alla prima buca.

Il numero di rapporti: Un pregiudizio abbastanza comune riguarda la pedalata, che nelle bici pieghevoli sarebbe penalizzata dalle ruote piccole e costringerebbe quindi a mantenere ritmi frenetici pur di raggiungere una velocità accettabile. Questo potrebbe essere vero per le biciclette a marcia singola (per intenderci, quelle senza cambio), ma sul mercato, accanto a questi modelli, è disponibile una nutrita serie di bici dotate di cambio: dalle tre alle 27 marce, con uno sviluppo metrico ormai comparabile a quello di una normale bicicletta a 26 o 28 pollici. (leggasi la sezione sulla trasmissione e la discussione "quante marce sulla pieghevole?")
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2017, 05:40:39 pm by occhio.nero »
Federico
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« Risposta #1 il: Luglio 08, 2011, 07:25:09 pm »
Che delizia....alcune condiderazioni....

Io gia prima del bullhorn montavo lo stern per avanzare il manubrio, facendo poi le prove sovrapponendo il bullhorn semplicemente nudo ho notato che tra stern avanzato e appendici che avevo montato sul manubrio originale...raggiungevo la stessa postura. In piu vedo che non ha il tubo sella arretrato, come avevo io in origine, e ora che ho messo quello ammortizzato senza arretramento mi trovo piu comodo perche ho la possibilita di arretrarmi sulla sella per cambiare posizione.

Fortunatamente utilizzando lo stern ho mantenuto lo sodo originale tern, quindi nel mio caso il bullhorn si abbassa in un attimo in caso di necessita, andando parallelo alle ruote.

La piega del manubrio di 360 gradi e' data dal freno montato anteriormente alla forcella, ho visto in giro modelli con il tiraggio dal lato opposto, ma difficili da trovare con le stecche dei pattini piu lunghi. Io ho risolto con una prolunga in alluminio snodata, mantenendo la piega a Z ...quando piego lei si appoggia al telaio e si piega... Penso che quelli montati dalla x30 non supportino i parafanghi classici, mi sembrano i comuni da bdc, potevano impegnarsi di piu :)...io volendo li monto  ::) :P 8)

Il cambio interno e' una finezza  :P


Edit:





Ovviamente un manubrio non regolabile in altezza è più limitato in termini di adattabilità a persone di altezze molto differenti: una persona bassa otterrà una postura più eretta rispetto ad uno spilungone che avrà invece un assetto più sportivo.
Più che la maneggevolezza IMHO sarà lo stile di guida a risentirne: chi ama la guida sportiva, se basso, non riuscirà a caricare l'avantreno come desidera e sarà obbligato ad una guida più rilassata.... e via discorrendo per tutte le possibili combinazioni che si possono pensare, che però dipendono molto anche dalla geometria del resto del telaio.

Ci sono diversi modelli sul mercato sprovvisti della regolazione in altezza del manubrio: la prima che mi viene  in mente è Dahon Jetstream che ho avuto in passato ma ad esempio diversi modelli molto diffusi della Tern della serie Link con il piantone fisso (Uno, P9, D8, D7i).
In alcuni casi, pur mancando il piantone telescopico, si sfruttano gli stem o pipe regolabili per trovare la propria posizione ottimale: in alcuni modelli come la Tern Link P7 o P24 è offerto direttamente nella dotazione base ma in molti casi può essere aggiunto aftermarket, come hanno fatto anche diversi utenti del forum.

Personalmente parto dal presupposto che la bici DEVE essere provata prima dell'acquisto anche per appurare questo tipo di dettagli: leggere l'altezza massima suggerita dal rivenditore non significa necessariamente che rientrando in quella misura ci si troverà bene. Io sono alto 188 cm e posso dirti che mi è successo di non trovarmi bene su bici "garantite" per altezze fino al metro e novanta.
Se però il mezzo è in grado di soddisfare le proprie esigenze posturali ritengo che sia un "plus" l'assenza del piantone regolabile: se ne guadagna in rigidità, in tempo di piega (a volte bisogna infatti intervenire ad ogni apertura/chiusura) e spesso anche in silenziosità.


Citazione da: occhio.nero,20/12/2009, 10:54 ?t=44905890#entry366779231
la distanza che intercorre tra "attacco sellino" e il manubrio (io sono alto 174cm, e sotto i 65 cm comincio a stare "scomodo")
A questo proposito segnalo il Radius V Comfort Handlepost proposto dalla Dahon:



Citazione da: Jaaymz,30/3/2011, 02:37 ?t=44905890&st=0#entry447932650
Stasera mentre rientravo da un'uscita in bici (ho usato la Brompton) notavo una maggiore fatica nella pedalata.
Magari dipendeva da diversi fattori come la stanchezza fisica dovuta al fatto che in serata ero andato all'allenamento di tennis, stavo probabilmente andando controvento, ecc, ma un pensiero mi ha attraversato la testa: gli pneumatici saranno abbastanza gonfi?
Ultimamente ho preso un po' di peso, e magari con un maggiore carico si sono un po' sgonfiati e da qui il dubbio: sulla pieghevole è meglio usare pneumatici belli gonfi oppure non gonfissimi per attutire le vibrazioni?

Insomma come si devono tenere per avere un buon comfort di marcia?
So che a molti di voi sembrerà quasi uno scherzo questa domanda ma sono veramente un neofita dal punto di vista ciclistico, sotto tutti gli aspetti!

:)


Citazione da: Marcopie,30/3/2011, 08:25 ?t=44905890&st=0#entry447937343
Bisogna provare, provare, provare, provare, provare.... :lol:
La pressione d'uso è scritta sui copertoni e conviene attenercisi.
Sui miei c'è scritto 7 atmosfere, e quando le gonfio a quella pressione la bici diventa un siluretto, però lo sconnesso si sente di più. Dopo un po' perdono pressione da soli, scorre un po' meno ma è più "comoda". Devi trovare il giusto compromesso, e controllarli periodicamente.

Citazione da: Jaaymz,30/3/2011, 15:42 ?t=44905890&st=0#entry447987580
Citazione da: Marcopie,30/3/2011, 08:25 ?t=44905890#entry447937343
Bisogna provare, provare, provare, provare, provare.... :lol:
La pressione d'uso è scritta sui copertoni e conviene attenercisi.
Sui miei c'è scritto 7 atmosfere, e quando le gonfio a quella pressione la bici diventa un siluretto, però lo sconnesso si sente di più. Dopo un po' perdono pressione da soli, scorre un po' meno ma è più "comoda". Devi trovare il giusto compromesso, e controllarli periodicamente.
Non ci resta che piangere!!! Capolavoro!!! :lol:

Alla prox uscita darò una piccola gonfiata alle gomme così collaudo anche la pompetta della Brompton!
Non riuscirò a regolarla alla perfezione dato che appunto la pompa B. non credo indichi le atmosfere però provo a dare una buona gonfiata.

:)

segnalo il post di Jobike sulle biellette ai pedali:

www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=9831

http://www.jobike.it/Public/data/job/201142613215_bielletta%20giu.jpg

Citazione da: claudiociclo,7/5/2011, 15:50 ?t=44905890&st=0#entry453676223
ciao a tutti, mi sono iscritto oggi dopo aver comprato una Torpado da "20. il forum mi è stato utile per orientarmi. ho provato la Hoptown di Decathlon e l'ho trovata troppo reattiva. poi ho provato una Brompton ed è cambiato tutto: stabile come una bici grande (anzi più della mia city da "28). ma mille euro sono tanti così ho pensato che la Brompton aveva qualcosa di speciale e mi è sembrato l'interasse lungo e l'inclinazione del canotto. così ho trovato (per caso) da un vecchio negozio di Cinecittà (Liberati) qui a Roma una Torpado per 260 euro. aveva proprio interasse più lungo e inclinazione e il risultato mi è sembrato simile alla Brompton.
adesso bisogna vedere dopo qualche chilometro però mi sembra azzeccata per me che non devo prendere autobus, ma metterla nel bagagliaio o sul treno.
vi farò sapere il seguito

[...] oggi l'ho provata per due ore su asfalto e sterrato, pietre e buchette (parco degli acquedotti dietro casa mia), dossetti da radici di pino ecc. stabilità di marcia notevole quasi da Brompton; unico limite: i rapporti corti, anche in sesta non si corre, ma tanto non è la bici per farlo. bello il portapacchi integrato e molto robusto, male i pedali e il sellino che è rigido, malino come si piega e l'assenza di ruotine per trascinarla e di fermi per bloccarla (si rimedia con elastici). per 260 euro va più che bene

ecco il "confronto" tra gli assetti della Tikit, Dahon JetstreamXP e Brompton:


Ho trasferito il triangolo sella-movimento-manubrio della Tikit (taglia media) sulle altre due: la Brompton sembra essere più lunga di qualche cm.

NB: la distanza tra il manubrio e il canotto sella è di 62cm nella Dahon Mu p24 e dei 67 della Tikit Bike Friday taglia media


-------------------------------

da altra discussione:

.......................
La guarnitura e' costituita da un paio di pedivelle da 165mm e da una singola corona da 53 denti, protetta esternamente da una guardia in alluminio. Eventuali salti di catena sono prevenuti da un dente di cane in plastica dura fissato al piantone.
Per chi e' abituato alle pedivelle da 175 o piu' il passaggio alle 165 puo' risultare un po' ostico, un po' come essere costretti a camminare facendo passi piu' brevi rispetto al normale. Inoltre per chi come me vive in una citta' piena di saliscendi il minor braccio di leva si traduce inevitabilmente in un handicap. D'altra parte, data la minor luce da terra dovuta alle ruote piccole, le pedivelle piu' corte si rendono necessarie per ridurre la possibilita' di sfregamenti o peggio impuntamenti col suolo in curva.
....................


Buga complimenti per la recensione. :)
Se decidessi di cambiare le gomme, occhio: le Kenda saranno anche trucide ma ho il sospetto che una discreta parte della sensazione di comfort e di buona ammortizzazione sullo sconnesso che hai percepito sia merito loro. Se le cambi con gomme più leggere e performanti ci guadagnerei in peso e velocità, ma potresti notare una sensibile differenza nel comfort di guida.
Mario

........................
Avevo sempre desiderato sapere come si comportassero i manubri in fibra di carbonio con stem integrato che da un po’ si vedono in giro. Così ho chiesto nella letterina di Natale un manubrio della Ness.
...................
Il manubrio è molto leggero (170 g) ed è leggermente (un inezia) più flessibile del vecchio in alluminio e la sensazione è quella di minor sensibilità sul pavè.
.................
« Ultima modifica: Marzo 22, 2014, 06:14:20 pm by occhio.nero »
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« Risposta #2 il: Luglio 08, 2011, 07:26:22 pm »
riporto dalla discussione sulla Brompton:


Citazione da: Marcopie,1/6/2011, 09:40 ?t=46809364&st=165#entry457161603
"Sembra" perché il tubo reggisella esce con un angolo diverso rispetto alla pedaliera (per ragioni costruttive), ed infatti la posizione ottimale del sellino è completamente avanzato.

I tre punti sui quali IMHO va costruito il triangolo sono:
1) impugnature del manubrio
2) retro del sellino (o meglio ancora il punto dove appoggiano le ossa del bacino)
3) asse del pedale più avanzato con la pedaliera messa in orizzontale (il punto di carico della spinta)
e ancora:


Citazione da: DamianoDG,1/6/2011, 18:26 ?t=46809364&st=165#entry457240698
Citazione da: Marcopie,1/6/2011, 09:40 ?t=46809364&st=165#entry457161603
I tre punti sui quali IMHO va costruito il triangolo sono:
1) impugnature del manubrio
2) retro del sellino (o meglio ancora il punto dove appoggiano le ossa del bacino)
3) asse del pedale più avanzato con la pedaliera messa in orizzontale (il punto di carico della spinta)
Sono d'accordissimo sui primi due punti ma sul terzo propongo una variante che unisca il triangolo di federico e quello di marcopie: affiancare al triangolo verde di federico (eventualmente modificato secondo i primi due punti di marcopie) un secondo triangolo (magari di un altro colore) con vertici a)asse centrale dei pedali, b)asse più avanzato dei pedali [cioè il punto 3 di marcopie], 3)impugnature del manubrio.
In pratica i due triangoli hanno in comune il lato dall'asse centrale dei pedali fino alle impugnature.
In questo modo a mio avviso in una singola immagine potrebbe fornire qualche informazione in più...
"Ma è solo una mia idea!"(cit.) :P
ciao! :)
e ancora:

Citazione da: Marcopie,1/6/2011, 19:28 ?t=46809364&st=165#entry457250811
Citazione da: DamianoDG,1/6/2011, 18:26 ?t=46809364&st=165#entry457240698
propongo una variante che unisca il triangolo di federico e quello di marcopie: affiancare al triangolo verde di federico (eventualmente modificato secondo i primi due punti di marcopie) un secondo triangolo (magari di un altro colore) con vertici a)asse centrale dei pedali, b)asse più avanzato dei pedali [cioè il punto 3 di marcopie], 3)impugnature del manubrio.
In pratica i due triangoli hanno in comune il lato dall'asse centrale dei pedali fino alle impugnature.
In questo modo a mio avviso in una singola immagine potrebbe fornire qualche informazione in più...
La mia versione è più semplice perché tiene conto solo dei tre punti di contatto del corpo nella fase di spinta.
L'unica ulteriore differenza potrebbe essere rappresentata dalla lunghezza delle pedivelle, che comunque varia di pochissimo da una bici all'altra (si va da 170mm a 175 circa)
e ancora:

Citazione da: DamianoDG,1/6/2011, 23:14 ?t=46809364&st=165#entry457289342
M'hai convinto. La lunghezza delle pedivelle è praticamente una costante, inutile andare a complicare il disegno...

Citazione da: Marcopie,1/6/2011, 09:40 ?t=46809364&st=165#entry457161603
I tre punti sui quali IMHO va costruito il triangolo sono:
1) impugnature del manubrio
2) retro del sellino (o meglio ancora il punto dove appoggiano le ossa del bacino)
3) asse del pedale più avanzato con la pedaliera messa in orizzontale (il punto di carico della spinta)
non sono completamente convinto, poichè se da un lato è fondamentale misurare il telaio rispetto ai punti di contatto con il corpo:

1) piedi->pedale
2) mani->manopole
3) sedere->retrosellino

dall'altro lato è anche vero (confermatemi se sbaglio) che la vera discriminante è dettata dal telaio (individuato con il triangolo verde), perchè tutto il resto potrei regolarlo (ammesso che il telaio lo permetta) montando una pipa manubrio e/o un attacco sellino diversi.
Potrei infatti avanzare/arretrare l'appoggio delle mani sostituendo la pipa manubrio, e parimenti avanzare/arretrare l'appoggio del bacino sostituendo l'attacco sellino. Ma anche senza arrivare alla sostituzione di quest'ultimo, come faccio a prendere come riferimento il retro sellino se la slitta mi permette (entro certi limiti) di shiftarlo in avanti/indietro?

In altre parole: dovendo individuare un parametro di confronto tra diversi modelli di biciclette, scelgo primariamente il telaio. E' questo che a mio avviso detta le caratteristiche complessive della bici, perchè:

1) tutto il resto (ammesso che il modello lo permetta) può essere sostituito per una regolazione diversa delle geometrie
2) ma anche nella possibilità (per nulla scontata) che la componentistica possa essere sostituita, i margini di personalizzazione non possono essere stressati senza fare i conti con le misure del telaio che impongono una serie di limiti legati alla guidabilità e/o all'efficienza della spinta.

Detto questo, ribadisco che il triangolo individuato è solo un goffo tentativo di confrontare diversi modelli con l'ausilio di una macchina fotografica. Una soluzione di ripiego proposta per ovviare alla difficoltà che lamentano un po' tutti: l'impossibilità di provare provare/confrontare direttamente vari prodotti.


Ma questa è solo la mia opinione.


Citazione da: Marcopie,7/6/2011, 17:07 ?t=44905890&st=0#entry458054604
Citazione da: occhio.nero,3/6/2011, 17:13 ?t=44905890#entry457517091
dall'altro lato è anche vero (confermatemi se sbaglio) che la vera discriminante è dettata dal telaio (individuato con il triangolo verde), perchè tutto il resto potrei regolarlo (ammesso che il telaio lo permetta) montando una pipa manubrio e/o un attacco sellino diversi.
Potrei infatti avanzare/arretrare l'appoggio delle mani sostituendo la pipa manubrio, e parimenti avanzare/arretrare l'appoggio del bacino sostituendo l'attacco sellino. Ma anche senza arrivare alla sostituzione di quest'ultimo, come faccio a prendere come riferimento il retro sellino se la slitta mi permette (entro certi limiti) di shiftarlo in avanti/indietro?
Perché la posizione tra sella e pedali non è una variabile indipendente. La regolazione dell'avanzamento del sellino è la prima cosa che va effettuata (rivediti il mio post sull'ergonomia). Una volta corretta la posizione del sellino rispetto al pedale più avanzato (perpendicolarità dello scaricamento della spinta rispetto al ginocchio) bypassi il problema della lunghezza delle pedivelle (che rappresenta un'altra variabile ulteriore).

Citazione
Detto questo, ribadisco che il triangolo individuato è solo un goffo tentativo di confrontare diversi modelli con l'ausilio di una macchina fotografica. Una soluzione di ripiego proposta per ovviare alla difficoltà che lamentano un po' tutti: l'impossibilità di provare provare/confrontare direttamente vari prodotti.
L'idea non è "goffa", contestavo solo i dettagli della sua applicazione... ;)

da altra discussione:
il confronto tra la Dahon MuP24 e la Bullhead

da altra discussione:
ciao a tutti, sono indeciso tra due bici pieghevoli da acquistare, la dahon ios p8 e la dahon bullhead
Queste le caratteristiche principali che dovrebbe avere.
1) robustezza della bici e confort su san pietrini pavè, strade molto dissestate
2) adatta a persone alte sui 190 cm con gambe lunghe.
3) possibilità di elettrificazione in futuro
4) seduta comoda non troppo sbilanciata in avanti (come invece ho trovato molto nella jetstream)
5) non pesantissima e sotto i 700 euro
6) ripiegabilità facile ma non per uso intensivo (ossia aprirla e chiuderla in un ascensore stretto, non posso mettere bici pieghevole con ruote da 26)
7) uso prevalentemente urbano ma con possibilità di qualche sterrato

La ios p8 ha ruote da 24, completamente in alluminio,senza cambio interno, manubrio comus regolabile, con big apple montati, costo 630 euro compreso spedizione, peso 12.8 kg. esiste anche una versione con cambio interno con due kg in più di peso

La dahon bullhead ha ruote da 20, cambio interno al mozzo, alluminio, con big apple di serie, con chiave brugola per apertura e chiusura, costo sui 580 euro, peso 12,5 kg.

da altra discussione:
Ho fatto un paragone con una 20"rigida proprio quest'estate,dove in vacanza ho portato quella,con montate le big apple 20x2".
Non è che l'ammortizzatore della brompton non funzioni,anzi,senza quello probabilmente io,col mio di mal di schiena...,non la potrei proprio guidare!
È un problema strutturale secondo me,le ruote piccole e fine e gonfiate  a 6.8 bar son più scomode.L'ammortizzatore mitiga ma non risolve del tutto.
La brompton ha moltissimi pregi,ma non quello del comfort di marcia,secodo me...

da altra discussione:
Ciao Elio, io in questo momento sono un felice possessore di una brompton con ammortizzatore morbido, fino a ieri giravo con una fantastica Jetstream p8, sono molto fresco sul paragone e ti posso serenamente dire che l'inglesina non regge il confronto con la belva bi-ammortizzata. La p8 è decisamente più stabile ed anche con le ruote alla pressione massima assorbe parecchie asperità, l'ammortizzatore posteriore regolabile fa si che l'assorbimento giusto te lo scegli tu in base al percorso e al tuo stile di guida.
Qualcuno si starà chiedendo perché ho preso la brompton :-) vero sbrindola?
Risposta facile, sui mezzi affollati non ci sono alternative.
Il mio consiglio è di provarle tutte e due perché la posizione di guida è totalmente l'opposto tra una e l'altra.
« Ultima modifica: Settembre 11, 2012, 12:25:12 am by occhio.nero »
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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #3 il: Agosto 22, 2013, 12:54:52 pm »
..................
Per una ragazza alta un metro e settanta meno
10 cm
, quale ''taglia'' dovrebbe avere la graziella in questione ? Ovviamente quando ne
troverò una la proverò e vedrò se è troppo a l t a  bassa, ma sono curiosa di
sapere se esiste una ''misura'' come succede per le ruote, cioè se esiste una misura per la bicicletta
stessa che indichi che essa va bene per le persone alte da tot.. a tot centimetri.

Per la scelta della taglia della pieghevole si applicano - secondo me - gli stessi criteri già  ampiamente consolidati nel campo delle  bici standard.
Una analisi quindi alla portata di  qualsiasi biciclaio con un minimo di esperienza (e di correttezza professionale).

nella discussione

ergonomia della bici (postura)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=23.0

si accenna a come analizzare le geometrie.

Per qualcosa di meno teorico, potresti anche andare in un negozio di bici standard (dove le taglie a disposizione sono maggiori) per capire quali sono gli aspetti da considerare, e magari farti un giro per accumulare un minimo di esperienza di guida su una bici adatta alle tue misure.
Fatto questo, con numeri e numeretti accumulati (es: distanza sellino-manubrio, ....) potresti cercare qualcosa di simile nel mondo delle pieghevoli, ma ti anticipo che è ancora abbastanza raro trovare uno stesso modello commercializzato in diverse taglie, ed anche se lo fosse, non sempre le misure vengono adeguatamente riportate sui cataloghi.
Senza contare che le ruote piccole richiedono una guida diversa, per cui le "certezze" accumulate nella prova sopra descritta, potrebbero essere in parte da rivedere.

Segnalo in merito: com'è guidare una pieghevole?
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=25.0

Questo - a mio avviso - comporta diversi compromessi nella scelta finale.
Compromessi che puoi elaborare solo con una prova pratica, per sentire a pelle su quale pieghevole ti senti più a tuo agio.

Ma questa è solo la mia idea.
« Ultima modifica: Agosto 22, 2013, 01:00:03 pm by occhio.nero »
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Offline Davide_Ancona

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #4 il: Aprile 12, 2016, 10:07:47 am »
Poniamo che uno si ritrovi con una bici con  taglia L anzichè la M che magari era corretta, a quali inconvenienti andrebbe incontro. E' rimediabile con qualche accorgimento o la bici è inutilizzabile?

Offline nino#

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #5 il: Aprile 12, 2016, 10:59:43 am »
Ma parliamo di una bici full-size vero?
Optare per una bici di taglia più grande, sempre se pedalabile naturalmente, comporta di solito perdere decisamente in reattività della bici. Per una guida molto relax, insomma, può andare bene...
Pieghevolista nel cuore (ex possessore di Dahon: Speed P8 e Ios XL) - Attualmente in sella di una bellissima CANYON Roadlite 5.
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Offline Sbrindola

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #6 il: Aprile 12, 2016, 11:10:34 am »
Inutilizzabile non penso proprio, le differenze non sono così abissali da impedirne la pedalata, a meno che non si tratti di una persona particolarmente bassa.
Logicamente se si tratta di una corporatura così minuta che a malapena è adatta alla taglia M sulla L sarà ancora più in difficoltà ma solitamente la distinzione tra le taglie non è così netta e c'è sovrapposizione.

Avanzamento del sellino, manubrio regolabile o altri interventi possono sicuramente compensare le differenze rispetto alle taglie.

EDIT: dal momento che immagino si parli delle taglie di una Dahon Espresso o similare, ho recuperato le misure in riferimento alle taglie

S - 16?: (5´2? -5’6?); M - 18?: (5’6? -6?); L - 20?: (6?-6’4?)  ossia
S > 157 - 168;  M >  168 - 183; L > 183 - 193
« Ultima modifica: Aprile 12, 2016, 11:23:44 am by Sbrindola »

Offline Davide_Ancona

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #7 il: Aprile 12, 2016, 11:19:10 am »
Grazie per le risposte...
Si, parlo di questa Paratrooper che però trovo a prezzo ragionevole solo in taglia L... sullo "standover" avrei 1,5 cm di margine...
 https://www.montaguebikes.com/paratrooper-folding-military-bike-2015.html
La mia mia statura è 1,73, la L parte da 1,80...

Offline Sbrindola

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #8 il: Aprile 12, 2016, 11:42:11 am »
la distanza sella pedivelle non dovrebbe essere un grosso problema, mentre per la distanza sella manubrio potresti sempre ricorrere ad una pipa più corta.
Che differenza di prezzo trovi tra le 2 taglie?

Offline Davide_Ancona

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #9 il: Aprile 12, 2016, 12:10:04 pm »
Praticamente abissale... la L modello 2015 la pagherei sul sito inglese 620 + postali (40 circa).
La M solo mod.2016 a prezzo pieno che sfiora il migliaio...

Offline veeg

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #10 il: Aprile 12, 2016, 12:23:41 pm »
Sono dello stesso parere di sbrindola: un telaio leggermente sovradimensionato lo puoi recuperare facilmente con regolazioni di sella e attacco manubrio.
Io uso telai più grandi rispetto alla mia taglia perché mi piace allungarmi maggiormente e li trovo più confortevoli sulle lunghe distanze, diciamo intorno ai 100 km.

Male che vada puoi sostituire il piantone della sella con un modello dritto, senza arretramento e poi monti uno stem corto da 40 o 60

Offline Davide_Ancona

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #11 il: Aprile 12, 2016, 01:06:17 pm »
Sono dello stesso parere di sbrindola: un telaio leggermente sovradimensionato lo puoi recuperare facilmente con regolazioni di sella e attacco manubrio.
Io uso telai più grandi rispetto alla mia taglia perché mi piace allungarmi maggiormente e li trovo più confortevoli sulle lunghe distanze, diciamo intorno ai 100 km.

Male che vada puoi sostituire il piantone della sella con un modello dritto, senza arretramento e poi monti uno stem corto da 40 o 60

Tutte ottime notizie....
Il mio timore è l'effetto "Moto da cross", dove non mettevo mai i piedi in terra se non di punta, aggravato dall'effetto"canna sui testicoli"  :-\ ...o è una timore nevrotico tutto mio?

Offline Sbrindola

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #12 il: Aprile 12, 2016, 01:27:07 pm »
1,5 cm di avanzo al cavallo non sono tantissimi ma solitamente il punto in cui viene misurato è a metà del tubo orizzontale, quindi verso il sellino dovresti avere più margine.
Al limite imparerai a fare il surplace come i pistard  ;D

Offline Davide_Ancona

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Re:comfort di marcia e misure del telaio
« Risposta #13 il: Aprile 12, 2016, 10:54:27 pm »
Forse 2,5/3 cm addirittura....l'ho misurato con la tecnica del libro fra le gambe (metodo che ho visto su internet...).
Mia molgie ha chiesto a cosa serviva e, quando glielo ho spiegato, ha detto che se arriva una scatolo dall'Inghilterra, il problema degli "zebedei che interferiscono col telaio" lo risolve lei con la pinza-trinciapolli.
Non ho capito bene cosa intenda... ::)

« Ultima modifica: Aprile 12, 2016, 10:56:06 pm by Davide_Ancona »