Pedalando verso la stazione ho notato la solita locandina con le notizie salienti dell'edizione di questa settimana del Giornale di Lecco, diceva:
"ESTATE MALEDETTA: ALTRE DUE GIOVANI VITE SPEZZATE SULLE STRADE".
Io penso che talvolta le cose che facciamo o diciamo inconsapevolmente sono quelle maggiormente rivelatrici. In questo caso il titolo richiamava il triste dato del gran numero di morti per incidenti stradali sulle strade lecchesi quest'estate. È così ogni estate, però quest'anno è stata una vera falcidia...
Nel titolo del Giornale di Lecco la causa principale sembra essere diventata l'estate, che viene inoltre definita maledetta, a voler sottolineare la tragica fatalità e ineluttabilità degli incidenti. Certo se si muore per colpa dell'estate e di una maledizione si piange, ma non occorre interrogarsi sui nostri comportamenti: mica possiamo abolire l'estate, e se c'è una maledizione noi che ci possiamo fare, al massimo il prossimo anno chiamiamo un mago per un rito propiziatorio.
Invece se dicessimo che gli incidenti sono causati dall'uso massiccio e scriteriato dei veicoli a motore per tutti i nostri spostamenti, questo sarebbe seccante perché ci costringerebbe a mettere in discussione il nostro folle stile di vita. Troppo faticoso, poi con queste cose non si vendono molte copie....
Che ne pensate? Se qualcuno nota altri esempi di spostamenti semantici o come altro li vogliamo chiamare, possiamo postarli tutti qua per me.
Le parole sono importanti, chiamare le cose col giusto nome è il primo passo, se si vuol davvero cambiare qualcosa.
Mario