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Autore Topic: [MTP] guidare una pieghevole (accorgimenti, consigli, limiti, apprendimento, strane sensazioni, ...)  (Letto 79164 volte)

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Offline sim1

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Vittorio, tu non ci crederai, ma sabato, di ritorno dal mio giretto in libreria, mi son impuntato e mi son detto. Possibile che proprio non riesco ad andare senza mani? Non penso cambi di molto Tern o Dahon, ma con la Link ce l'ho fatta. Ovviamente quando becchi un sassolino minuscolo l'equilibrio va in crisi, ma ce la si può fare...
Dott. Ing. Simone Lomuoio Tern Link D8 ND w/o
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Offline occhio.nero

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"Un indice di avancorsa elevato porta a una maggiore stabilità direzionale (facendo inclinare il mezzo da un lato lasciando la forcella libera, la moto/bicicletta tenderà a far ritornare la moto dritta) e minore sensibilità alle imperfezioni della strada/suolo, mentre un indice di avancorsa ridotto porta a effetti opposti, ma a una migliore maneggevolezza, precisione e scioltezza nell'inserimento in curva (maggiore velocità nel cambio di direzione).
Questo valore può essere variato non solo con la variazione di "Offset" e "l'inclinazione dello sterzo", ma anche con:
Sostituzione delle ruote più diventano grandi e maggiore diventerà l'avancorsa
Sostituzione pneumatici utilizzando pneumatici che aumentano/diminuiscono il diametro della ruota
Pressione pneumatico
Sfilamento forcelle, più le forcelle sono lunghe e più si aumenta l'inclinazione dello sterzo"

(tratto da wikipedia)

------------------------

.....................
Come intuibile, il carro posteriore si dimostra piuttosto rigido e l'energia della pedalata viene trasmessa molto bene alla ruota.
Il carro anteriore pur rimanendo abbastanza rigido e preciso nella parte inferiore vede il lunghissimo tubo sterzo infulcrato molto in basso flettere sotto sforzo emettendo il caratteristico gemito.
I rimedi qui sono almeno tre: il primo e' di registrare al meglio i giochi. Il secondo e' quello suggerito da altri utenti, ovvero di lubrificare lo snodo con uno spray al teflon. Il terzo e' di tenere a mente quello che diceva Bernard Hinault, il quale avendo vinto in tempi non sospetti cinque Tour, tre Giri e due Vuelte era uno che probabilmente di bici se ne capiva abbastanza, ovvero: "Bisognerebbe poter suonare il piano andando in bici".

Il che non significa che si dovrebbe agganciare una tastiera al manubrio e strimpellare solfeggi ma che la parte superiore del corpo deve essere mantenuta quanto piu' possibile rilassata, senza strangolare il manubrio e senza aggrapparvisi disperatamente cercando di svellerlo, ma usando le braccia e le mani solo per mantenere la direzione e per cambiare velocita' o per frenare, lasciando che tutta l'energia di cui si e' capaci venga lasciata disponibile alle gambe.

Inoltre con la Tern si deve ricorrere il meno possibile alla pedalata fuorisella e comunque calibrare bene le movenze, perche' se da un lato regala temporaneamente piu' potenza all'azione, dall'altro la pedalata in fuorisella con le ruote piccole tende a disunire il movimento e a stressare il manubrio.
In buona sostanza il cigolio diviene una sorta di cicalino d'allarme che significa "sei troppo contratto, ti muovi male e stai tirando il collo al manubrio per niente, molla e rilassati".


Questa bici costringe a rivedere il proprio modo di pedalare e molto probabilmente il minor senso di fatica che ho sperimentato nell'uso dipende anche da questo, oltre che dalla postura piu' eretta che, a prezzo della minor aerodinamicita', stressa meno la muscolatura del collo e della schiena e, consentendo un angolo piu' aperto tra busto e gambe, permette una migliore respirazione e quindi una maggiore ossigenazione dei muscoli.

La bici e' di una maneggevolezza straordinaria. Il minor effetto giroscopico delle ruote piccole unitamente all'avancorsa ridotta fanno si' che sia possibile curvare in un fazzoletto e cambiare repentinamente traiettoria.
Le stesse caratteristiche la rendono pero' piuttosto nervosa. Nulla di preoccupante, la bici e' molto precisa, in rettifilo va dritta come un fuso e in curva mantiene senza esitazioni la traiettoria impostata ma a condizione di tenere entrambe le mani sul manubrio. Infatti e' sensibilissima alle asperita' del manto stradale e andare senza mani vuol dire rischiare parecchio.

Sullo sconnesso la bici geme, soffre e soprattutto fa soffrire. Tra la rigidita' del telaio, le ruote piccole e la sezione ridotta delle gomme gonfiate ad alta pressione (le mie viaggiano a circa 4.5 bar/70 PSI), ogni asperita' viene trasmessa senza sconti al ciclista. La bici mantiene la direzione ma certamente non e' facile da portare e diventa opportuno alzarsi un po' sui pedali mantenendo le gambe flesse a mo' di ammortizzatori. Il criterio di guida sullo sconnesso e' simile a quello che si usa per affrontare la tôle ondulée: o a velocita' ridotta e con precauzione o alla massima velocita' possibile per aumentare al massimo la frequenza dei sobbalzi per cercare di renderli piu' sopportabili. La prudenza suggerisce senz'altro la prima.

La frenata e' ottima, per non dire esuberante. I pattini sono ben dimensionati, i V-brake si dimostrano molto efficaci e gli spazi di arresto sono piuttosto ridotti. Tuttavia, nonostante il peso arretrato, gia' sull'asciutto e sul dritto nelle frenate piu' brusche e' facile mandare la ruota posteriore in skidding. Quindi massima attenzione sul bagnato e in curva!
A proposito di curve, anche se la bici si mantiene precisa in traiettoria e' bene ricordare che con le ruote piccole l'effetto giroscopico e' minore quindi e' prudente cercare di limitare l'angolo di piega tantopiu' che il baricentro e' piu' basso rispetto al normale e quindi non e' necessario inclinare tanto.
Casomai sarebbe utile imparare a curvare cercando di mantenere la bici piu' verticale possibile sporgendo il busto verso l'interno della curva. In questa maniera, anche se la bici "parte" di posteriore comunque si mantiene in piedi invece di partire per la tangente in scivolata assieme al ciclista.

........................
« Ultima modifica: Agosto 27, 2013, 11:09:53 pm by occhio.nero »
Federico
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pedaliamo, pieghiamo, moltiplichiamoci

Offline alek78

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Non ho capito come si usa e a cosa serve ma sembra figo !
Dovrebbe calcolare a quale angolo di sterzata il valore "trail" diventa negativo.
http://www.kreuzotter.de/english/elenk.htm

Cmq prima intendevo la cosa viola, l'offset:


E ti pareva che non avevano inventato anche questo:
http://www.rosebikes.it/articolo/hebie-lenkungsdaempfer-696/aid:254591
« Ultima modifica: Giugno 05, 2012, 03:12:44 pm by alek78 »
Parcheggium trovatus ! Dahon Classic I and others
e ora un consiglio commerciale: OCCHIO ALLE BORSE KLICKFIX !!! http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=524.msg21158#msg21158

Offline marcospezia

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ciao ragazzi

ho comprato una bici pieghevole e riesco in una strada nel bosco a fare lunghi rettilinei e a girare a dx e a sx ma nn a girare nel breve tipo piccola strada se nn mettendo i piedi x terra
nn so ancora alzarmi in piedi e pedalare..ci vorra' tempo?

ho imparato ad andarci in sti giorni da solo e ora vado anche abbastanza veloce

la mia domanda e': sabato vado in vacanza con amici in una citta europea,e se mi chiedessero di noleggiare una bici?
io in citta' non ci son mai andato?farei una figuraccia?

meglio evitare o devo lasciarmi andare?
« Ultima modifica: Agosto 02, 2012, 08:46:15 am by occhio.nero »

Offline Sbrindola

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inizia a non preoccuparti di fare figuracce ed avrai già fatto gran parte dello sforzo!  ;)
Non ti preoccupare, all'inizio è normale che su una pieghevole ci si senta un po' traballanti per via delle ruote più piccole, ma basta prendere un po' di confidenza e presto tutto si trasforma in agilità.
Se noleggerete delle bici, con tutta probabilità si tratterà di bici "standard" quindi con ruote più grandi e più semplici da guidare.
Un piccolo trucco che puoi adottare, se già non lo fai, è quello di guardare dritto avanti a te invece di concentrarti troppo sulla ruota anteriore ed i primissimi metri di strada in fronte ad essa.... vedrai che guardando dritto avanti a te sarà più facile mantenere equilibrio e direzione.
Vedrai che dopo le prime pedalate sarai più intento ad ammirare il panorama e la vita che ti circonda e non ti preoccuperai più del tuo equilibrio.  :)

Offline Saru

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Io la guido come fosse una bici normale, la posizione che ho sulla bici è molto corsaiola, alla lunga un po' stancante (guando la comprerò prenderò una brommie M o S?), sella alta manubrio basso. Sono sempre in equilibrio, l'unico rischio che ho constatato è la frenata. Appena il fondo è minimamente sdrucciolevole se la bici non è dritta la ruota posteriore (da 16") parte e va per la sua strada. Altra esperienza pagata con un bel volo sull'asfalto ghiacciato, attenzione a guidare con una mano, la ruota piccola in una buca anche non profonda prende un bello scossone e... per terra  :'(

A parte le situazioni di rischio si guida con precisione ed un enorme divertimento, il manubrio dritto (tipo S) mette più peso sull'anteriore e garantisce una guida molto più precisa e sportiva  ;)
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Offline DJ

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Per la stabilità posso dirti come sensazione che passando dalla curve che avevo alla brompton attuale ho notato una maggiore stabilità della brommie: sarà perchè son ruote da 16 e 3/8 e sarà per il telaio più solido, ma anche in frenata mi sento molto più sicura. Quei 700 euri in più che ho speso rispetto alla curve li ho spesi proprio bene..
DJ
Dahon MUP8-Brompton M6L- Nanoo Avenue

Offline catorcio

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io ho una speed tr faccio circa 40 km al giorno(non ho un cazzo da fare) di cui 7-8 di salita abbastanza ripida (si dice ripida delle salite?) senza alzarmi sui pedali e il resto strada mista, mi piace stare con la schina meno piegata possibile,per questo tengo il manubrio ad altezza massima, l'unica cosa che non va bene è che devo rinnovare il guardaroba perchè ho perso 4o5 taglie.
« Ultima modifica: Ottobre 01, 2012, 03:48:11 pm by catorcio »

Offline giannib

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DJ quelle caratteristiche positive che hai notato passando alla brompton, stabilità e frenata,sono tutte e due determinate dal passo.E' più lungo di quello della curve.
brompton m2l-x 06/2011
mandrin 20"dallacinaconfurore" 05/2012

Offline DJ

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Grazie per la specifica: alle volte le sensazioni che provo sulla bici non so tradurle in terminologia causa-effetto biciclaia, ma spero di rendere l'idea comunque ;) Comunque la differenza è molta, e devo dire che mentre con la Curve appena c'era una fessura nell'asfalto o l'asfalto non perfettamente pari sudavo freddo in quanto mi è capitato più volte di rischiare di cadere perchè la ruota si infilava nella fessura e perdevo stabilità, con la brompton questo non mi è capitato. Anche sui sanpietrini va discretamente bene e di sicuro meglio della curve.
DJ
Dahon MUP8-Brompton M6L- Nanoo Avenue

Offline giannib

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Figurati,a volte conoscere come funzionano le cose può stimolare la curiosità :)
Io sui sampietrini con la brompton all'anteriore soffro proprio, pensavo che la curve, coi big apple, andasse meglio.
Con le pressoni un pò più basse va meglio anche con la b,ma è sempre una faticaccia.Dietro invece l'ammortizzatore funziona alla grande.
Comunque la sensazione di equilibrio che da la brompton è notevole.
brompton m2l-x 06/2011
mandrin 20"dallacinaconfurore" 05/2012

Offline DJ

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Col fatto che le gomme avevano con la curve diametro minore non è che sui sanpietrini si andasse molto bene: a parte il tremore continuo e il male al fondoschiena (1km sui sanpietrini ogni giorni andata e ritorno non lo raccomando a nessuno), la stabilità della ruota anteriore mi preoccupava: temevi sempre di finire a terra (una buca, un sanpietrino messo male o mancante e via che si cade!)
Comunque ora ho optato per una strada diversa: faccio circa 700 metri in più ma sono su ciclabile asfaltata e alla fine ci metto lo stesso tempo se non uguale e non rovino la brommie nè il mio fondoschiena!
DJ
Dahon MUP8-Brompton M6L- Nanoo Avenue

Offline Saru

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I sanpietrini fanno male anche con le ruote da 28"  :-\
Con le Big Apple il pavé di Milano è accettabile, soprattutto se le ruote non sono dure come il marmo,
il problema è lo scuotimento, per quello temo che nessuna bici da 16" abbia una soluzione,
meglio fare un'altra strada.
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Offline occhio.nero

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http://www.bicizen.it/per-chi-inizia/


Ogni volta che ascolto qualche adulto che desidera iniziare o riprendere ad andare in bici, quasi sempre mi trovo a dover replicare a tutta una serie di dubbi e pregiudizi che, se non vengono subito chiariti, possono costituire un freno paralizzante per iniziare a pedalare. In questo modo ci si può facilmente scoraggiare.

Se poi la decisione possibile riguarda l’utilizzo della bici in una grande città, le domande aumentano e sono accompagnate da un elenco più o meno lungo di risposte di autosabotaggio. Alcune di queste perplessità sono sicuramente legittime, e io stesso le ho avute quando ho ripreso “da grande” a pedalare. Altre però non sono altro che ostacoli gratuiti, paure che la nostra mente ci regala per un semplice e naturale istinto di sopravvivenza.

La bellezza di andare in bici, i suoi benefici dal punto di vista di salute, benessere, libertà di movimento e anche di portafoglio, sono di gran lunga superiori ai fantasmi più o meno reali che vengono a farci compagnia.

Vediamo allora quali sono le domande ricorrenti per chi inizia o ha deciso di riprendere ad andare in bici, soprattutto in una grande città. E proviamo a dare alcune possibili risposte.
Federico
Tikit; DahonMuP24; Nanoo; DashP18; BromptonS6L
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Offline DJ

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ci sono tutti i luoghi comuni che vengono proposti da chi è dubbioso nei confronti dell'utilizzo della bici. In primis alcuni miei colleghi!!
DJ
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