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Autore Topic: [MTP] guidare una pieghevole (accorgimenti, consigli, limiti, apprendimento, strane sensazioni, ...)  (Letto 79186 volte)

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Offline veeg

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Il pave' sconnesso è veramente ingestibile, e neanche ammortizzatori + big apple 20" sono sufficenti......

Marcia dura, sollevarsi dalla sella e pedalare!
Io faccio interi viali a milano in questo modo, senza mai sedermi: si rimane con i pedali paralleli alla strada e si ammortizza con le gambe, poi si riprende a dare un po' di pedalate e via di nuovo per inerzia.

Quando sono di fretta, invece, mi alzo dalla sella e pedalo senza sosta, usando la tecnica dell'inclinazione di forza della bici (la stessa che usano i ciclisti in sprint da salita).

Offline giannib

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[STAFF: questi contributi vengono da un'altra discussione ]

il senso della discussione è piu o meno "ma una pieghevole ti puo permettere di avere un rapporto fatica prestazioni tipo una bici da corsa?" è interessante l argomento perche le mie 2 20" sono nettamente piu faticose di una bici full size, ma scoprire il xke è arduo. (...)
Concordo sul senso, che è proprio quello!
Anche se non credo che passerei alla bdc se dovessi avere la prova scientifica che la pieghevole è più faticosa, comunque la questione mi interessa, fosse anche solo per curiosità.
Nella discussione a cui rimanda Sbrindola, peraltro molto interessante, non si affronta direttamente la differenza di resistenza all'avanzamento tra ruote di differente diametro.Se ne analizzano approfonditamente le diverse caratteristiche di inerzia ed effetto giroscopio che fanno poi la differnza di base tra una bdc ed una pieghevole con ruote piccole.
Rimane secondo me aperta la questione sulla sensazione di maggior fatica data dalle ruote piccole, ma al di là delle suggestioni di ciascuno ancora non ho trovato una spiegazione convincente.
E poi resta il dubbio legato alla rigidezza del telaio, e sulla incidenza di questo sulla dispersione di energia.
Quest'estate mi sono lanciato su una bella discesa col mio cancello cinese 20" con big apple fianco a fianco alla brompton M3L di un amico, convinto che, date le riconosciute doti di scorrevolezza dell'inglesina (che io conosco molto bene!), sarei stato sicuramente abbondantemente stracciato! Ma non è stato così, sono arrivato prima io,e non di poco.
Da li il dubbio sul diametro delle ruote, anche se li i fattori in gioco erano troppi e troppe anche le variabili.
Poco dopo proposi un test di scorrevolezza (che se lo ritrovo lo linko! eccolo! http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2776.msg22378#msg22378 ) che potrebbe svelare segreti inaspettati nascosti nei nostri mezzi. Magari la prossima volta che ci vadiamo potremmo eseguire il test e capirci qualcosa di più.
« Ultima modifica: Gennaio 28, 2013, 07:37:43 pm by occhio.nero »
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Offline catorcio

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io per sapere qual'è la bici con cui si fatica di più ho un metodo infallibile, basta vedere come divento, quando andavo con una bici normale in un paio di anni sono calato al massimo di 1kg con la pieghevole in 4 mesi 15kg

Offline veeg

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il senso della discussione è piu o meno "ma una pieghevole ti puo permettere di avere un rapporto fatica prestazioni tipo una bici da corsa?" è interessante l argomento perche le mie 2 20" sono nettamente piu faticose di una bici full size, ma scoprire il xke è arduo. (...)
Concordo sul senso, che è proprio quello!

Beh, allora bisognerebbe modificare il titolo della discussione  :)
Ad ogni modo, seguo il tuo ragionamento:

Rimane secondo me aperta la questione sulla sensazione di maggior fatica data dalle ruote piccole, ma al di là delle suggestioni di ciascuno ancora non ho trovato una spiegazione convincente.

Vorrei provare  a risponderti:

la ruota è un volano e serve, nel nostro caso, ad aumentare il momento d'inerzia dell'albero al quale è applicato e a mantenerne uniforme la velocità angolare.
Nel fare questo ACCUMULA energia come tutti i volani.

Facciamo finta  di montare lo stesso identico mozzo (quindi identico attrito meccanico) su una ruota da 20" e su una da 28" e utilizziamo un rapporto metrico identico; diamo un colpo di pedale per far girare la ruota.

In questo istante stiamo applicando una forza per muovere la ruota (cioè il volano).
Per fermare il movimento dobbiamo applicare una forza in senso inverso: la chiamiamo "resistenza".

Nel momento in cui applichiamo la forza per far girare la ruota, essendo questa un volano, risponde alla legge fisica di accumulo di energia cinetica e questa energia accumulata varia in funzione della massa e della dimensione del volano (cioè della ruota).

Torniamo al confronto:
portiamo entrambe le ruote alla velocità di 15 kmh. Per via delle leggi fisiche, l'energia che dobbiamo imprimere alla ruota da 20" è minore rispetto a quella da 28", quindi si fa meno fatica, ma il rovescio della medaglia è che la ruota da 20" accumula molta meno energia rispetto alla sua socia da 28" che, nel nostro confronto, rappresenta un bel volano con massa e dimensione maggiore.

Adesso viene il bello:
l'energia che abbiamo speso per portare le ruote a 15 kmh, nel momento in cui smettiamo di pedalare, non si perde ma viene restituita per effetto del volano. La ruota da 20" perderà energia molto prima di quella da 28" per sua struttura.
Quindi la ruota da 28" continuerà a girare mentre quella da 20" si fermerà.
Ne consegue che la ruota con il diametro maggiore, per inerzia, ci permetterà di percorrere maggiore strada.

Rimane il fatto che accelerare una ruota da 28" richiede un lavoro maggiore, ma nel momento in cui questa si mette in moto saranno sufficienti meno pedalate per mantenere la velocità e per percorrere più strada rispetto ad una ruota da 20" perchè il mantenimento del lavoro comporta una spesa energetica estremamente più bassa rispetto alla fase di accelerazione.


La fisica ci mostra quindi che a parità di sviluppo metrico e a parità di percorso, una bici con le ruote da 28" richiederà meno fatica e meno pedalate ripetto ad una da 20" per percorrere in modo REGOLARE il medesimo tratto.

Per modo REGOLARE intendo: si parte da fermi; segue fase di accelerazione fino a 15 kmh; segue fase di mantenimento della velocità fino al termine del percorso.

Offline Max mC

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Mah, io con le ruotine della Brompton gonfie (5 bar) tutta sta differenza rispetto alle 28" non la sento..  :)
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Offline isd88

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vedo che finora si è parlato solo di energia accumulata dalle ruote, che viene ceduta completamente. LA vera differenza tra 20 e 28 pollici (al di la delle accelerazioni/frenate) sono pe perdite per urti. Sono illustrate benissimo sul libro di belfiore ma a grandi linee piu la ruota è grandi rispetto alle asperita della strada e meno energia dissipa. e l energia dissipata nessuno ve la rida indietro

Offline veeg

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LA vera differenza tra 20 e 28 pollici (al di la delle accelerazioni/frenate) sono pe perdite per urti.
UNA delle differenze  :)

Nel mio messaggio precedente mi sono limitato a semplificare la dinamica con il concetto più semplice ed immediato, ma è chiaro che le regole fisiche e le variabili sono molte e questo forum non è certo il luogo per un trattato di fisica.
Quello che l'insieme delle leggi di fisica ci insegna (quindi una scienza e non valutazioni soggettive) è che pedalare con 20" non è come pedalare con 28".
Tutto il resto è aria fritta  ;D

Offline giannib

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(...)Sono illustrate benissimo sul libro di belfiore ma a grandi linee piu la ruota è grandi rispetto alle asperita della strada e meno energia dissipa.
Qual'è il libro?
Il discorso della maggiore resistenza all'avanzamento delle ruote piccole mi sembra interessante.
« Ultima modifica: Gennaio 29, 2013, 09:50:50 pm by giannib »
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Offline isd88

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questo libro :D

http://www.deastore.com/libro/fondamenti-di-meccanica-applicata-alle-nicola-p-belfiore-augusto-di-benedetto-ettore-pennestri-cea/9788808087430.html

mi ricordavo di averlo pagato la meta comunque, a parte tutto c è una paginetta che parla di energia dissipata su asperita stradali, se mi ricordo prima o poi ve lo spiego, ora no che dopodomani ho un esame ! ah c è anche da dire che il raggio della ruota la sua pressione e il carico su di essa compaiono anche nella teoria di Hertz sull attrito, quindi la cosa è piu complicata di quanto pensiate

Offline giannib

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Ok, non c'è fretta.
In bocca al lupo per l'esame!
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Offline claudio81

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Grazie 1000 delle info,

 se posso vorrei specificare che in ogni caso sono un principiante totale (me ne vergogno un po' ma il concetto di base è che non ho mai imparato ad andare in bici....ergo dovrei iniziare.... :-\)

I modelli indicati sono adatti a chi non ha mai preso in mano una bicicletta ed ha un equilibrio = 0 ??

Leggevo inoltre sul forum che le Atala dovrebbero essere quelle più "becere".....potrebbero essere meglio per iniziare ?

Grazie
Claudio
« Ultima modifica: Agosto 15, 2014, 07:15:28 pm by boccia »

Offline boccia

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Davvero sei COSI' alle prime armi?  :o
Dài, è fantastico, hai tutta la mia ammirazione per il coraggio e la disponibilità al nuovo. :) Non hai proprio nulla di cui vergognarti. Io stesso non sono stato un fulmine ad imparare... ;)
Andare in bicicletta non è difficile come sembra all'inizio, e poi conosco persone che hanno iniziato da zero ben oltre i quarant'anni, e dopo pochi mesi sembrava pedalassero da sempre.

Non vorrei spaventarti, ma purtroppo le pieghevoli non sono biciclette semplicissime, per via delle ruote piccole che rendono lo sterzo un po' instabile e nervoso, che non mette a proprio agio chi deve affrontare la bici per la prima volta. Inoltre, sempre a causa del diametro minore delle ruote, anche l'effetto giroscopico risulta ridotto, rendendo più difficile rimanere in equilibrio a parità di velocità.

Intendiamoci, niente di impossibile, anche perché dalla loro le pieghevoli hanno le dimensioni ridotte del telaio, che permettono eventualmente di abbassare la sella in modo da sentirsi più sicuri nell'appoggio a terra.

Insomma, piuttosto che comprare subito al buio la bici pieghevole per imparare su quella, col rischio di disamorarsi e rinunciare dopo aver speso dei soldi, forse è meglio cominciare con la bici (magari con ruote dai 24" in su, purché ti permetta un appoggio sicuro dei piedi a terra) di qualche amico che si presti ad insegnarti, e fare l'acquisto solo dopo aver preso un minimo di confidenza col mezzo a due ruote.

Daje! Spero che possiamo incontrarci prima o poi ad un raduno romano per fare una bella pedalata di gruppo... :D

Offline Vittorio

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Anch'io sono stato un po' lento a eliminare le classiche rotelline laterali: ricordo che il mio scoglio era la partenza, perché la prima pedalata da fermo mi sbilanciava, andavo nel panico e mettevo subito giù i piedi.
Alla fine la soluzione fu lo scivolo che scendeva nel cortile: bastò risalirne un paio di metri per prendere un po' di abbrivio in discesa per trovare l'equilibrio e da allora non ho più smesso di pedalare.
La cosa buffa fu che il giorno dopo lo raccontai tutto fiero a un mio amichetto e volle provare anche lui ma, o perché non aveva capito bene o perché "voleva fare lo sborone" (come Soccmacher), partì dalla cima dello scivolo e... andò a stamparsi contro la porta del garage di fronte, con un tonfo che si sentì fino all'ultimo piano!
Venendo al tuo caso, credo che Boccia ti abbia dato un ottimo consiglio: se un amico ti può prestare una bici non troppo alta come la classica 26" da donna o una mountain bike, potresti usarla per prendere confidenza prima di passare alla pieghevole, per la scelta della quale ti sarebbe utile definire l'impiego che ne farai: intermodalità, casa-lavoro, tender di appoggio in auto, qualche giretto nel week-end....

Vittorio
« Ultima modifica: Agosto 15, 2014, 04:05:21 pm by Vittorio »
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline Vittorio

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Dimenticavo: da bambina mia moglie andò avanti per parecchio tempo con una rotellina sola prima di eliminare anche quella. Giusto per dire che ognuno trova un suo modo perché io non sarei mai stato capace di andare dritto stando tutto inclinato da una parte.

Vittorio
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Offline boccia

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Anche per me la partenza da fermo era un ostacolo. Ricordo di aver imparato su una vecchissima bici da corsa junior (per te una 26" da donna sarebbe ideale, ha ragione Vittorio), su un falsopiano in lieve discesa chiuso al traffico, dandomi un po' di slancio iniziale con i piedi (3-4 passi con molta cautela a bassa velocità) e continuando a guidare la bici per qualche metro sullo slancio senza pedalare. Dopo un paio di discese ho cominciato a pedalare e non ho più smesso.

PS Il consiglio che sentirai più spesso è "Guarda avanti, non guardare la ruota!". ;)
Tienici aggiornati.
« Ultima modifica: Agosto 15, 2014, 07:29:04 pm by boccia »