Roma - fori imperiali pedonali

[occhio.nero]

Prima dei marciapiedi avanzano le idee, per quanto maldestre, zoppe, incompiute.


Il resto lo farà la recessione, davanti alla quale le chiacchiere miopi ed isteriche del fronte del no dovranno fare i conti.

Ci vorrà ancora parecchio, ma una breccia è stata aperta.

Ma questa è solo la mia idea.

[bromptonian]

Marino dovrebbe capire che pedonalizzare una strada sarà anche rivoluzionario per alcuni, ma per altri (come me) è solo un miserrimo passo verso un cambiamento radicale che Roma aspetta da decenni.

Se Marino o suoi stretti collaboratori ci/mi leggono (??), provo a suggerire di mettere mano all'Atac e alla gestione dei mezzi pubblici per ripensare, settore per settore, quartiere per quartiere, il trasporto urbano pubblico, cioè di tutti, in città. Non è possibile che in TUTTE le capitali europee TUTTI si servano dei mezzi pubblici perché in qualche modo funzionano, mentre a Roma il trasporto urbano pubblico è tra le realtà più disfunzionali che esistano! Mi piacerebbe vedere mezzi che nelle ore di punta sono pieni ma non imprendibili e mezzi pubblici che di sera o di domenica trasportino con efficienza i romani che, di fronte a un servizio degno di questo nome, decideranno saggiamente di lasciare a casa la macchina e saliranno in autobus per spostarsi. Timbrando il biglietto.

[occhio.nero]

spero che Marino possa contare, al di là delle pagine di un forum, di ben altri strumenti  per invertire la rotta di una città complessa, bella e disgraziata come Roma. 

Parlo di urbanisti, mobility manager, visionari, filosofi, artisti, sociologi.... 

Per quanto appassionati e sinceri i nostri contributi possano essere,  non credo infatti riusciremmo ad andare oltre alle dichiarazioni d'intenti, tanto giuste quanto vulnerabili.... le mie in primis 

Detto questo, ho paura che le lobby in campo siano diverse e ben pasciute, non sarà facile scardinare le secolari logiche "de noantri". 

Ma questa è solo la mia idea.

[occhio.nero]

Pedonalizzazione Fori Imperiali, i turisti: ‘Sembra una via ancora aperta al traffico’
(da IlFatto del 25.8.13)

vedi il video sulla pagina lincata sopra

A tre settimane dalla pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali, a Roma, voluta dal sindaco della Capitale Ignazio Marino, non si spengono le polemiche fra commercianti, turisti, tassisti e romani divisi fra favorevoli e contrari alla chiusura del traffico. “Noi neanche ce ne siamo accorti – dicono due turisti – visto che alla fine passano taxi, pullman,autobus turistici e Ncc. Sembra una strada aperta al traffico”. Fra chi ripete che “andrebbero migliorati i mezzi pubblici” o “non è questa la priorità di Roma“, i commercianti delle strade interessate dal piano (come Via Labicana) lamentano un drastico calo di clienti e accusano Marino di non ascoltare le loro esigenze. “Non ci si può più fermare con la macchina, questa strada è irriconoscibile – dice un dipendente di un bar – e le entrate sono diminuite dell’80%. Se continua così non riusciremo più a coprire le spese”. Stessa situazione per un tabaccaio poco distante. Ma c’è anche chi approva la novità “perché bisogna imparare a lasciare la macchina a casa”  di Annalisa Ausilio

[naldo]

Sembra una strada aperta al traffico ? Erano inglesi, vero ? 

[naldo]

Un' intervista di romatodays: http://www.romatoday.it/cronaca/fori-pedonali-video-lamentele-romani.html

Opinione di una ciclista al minuto 1:53"; a seguire bici in arrivo di spalle all'intervistato (minuto 2:10"), conseguente discesa dallo stretto marciapiede sulla pericolosa via (ormai strettissima), nonché suono di incastro con commento dell'intervistato. Notare altra ciclista sulla corsia preferenziale (minuto 2:15").

Per la ciclabile di via Labicana / Fori Imperiali promessa per dicembre 2013/gennaio 2014, qualcuno sa se il progetto dipenda dalla preventiva chiusura dei cantieri metro o se le due cose siano slegate ?

[occhio.nero]

I Fori pedonali e il mare a Firenze
(di Paolo Pinzuti, 4 settembre 2013, ilfattoquotidiano)


Doveva essere una pedalata in amicizia quella tra Matteo Renzi e Ignazio Marino, lungo via dei Fori Imperiali a Roma ma, all’ultimo momento, le biciclette dei due sindaci democratici sono rimaste parcheggiate in qualche cantina e il tutto si è trasformato in una tranquilla passeggiata all’interno del parco archeologico più bello del mondo.


Il motivo della rinuncia alla bicicletta sembrerebbe da attribuirsi all’elevata pericolosità per i ciclisti del tratto adiacente al Colosseo e la cosa non stupisce di certo, poiché, alla prima prova del traffico, ieri, sono transitate circa 500 auto in soli 30 minuti. Un numero straordinariamente elevato per una strada pedonalizzata. Ma, come aspettarsi un esito differente? Quella che doveva essere una pedonalizzazione è nei fatti diventata una Zona a Traffico Privilegiato, ovvero un’area all’interno della quale possono circolare solamente coloro che sono un po’ più uguali degli altri.

I mezzi dell’Atac, taxi, Ncc, biciclette, mezzi di emergenza e autorizzati diretti a strutture di culto e accoglienza sono infatti i benvenuti all’interno di una strada in cui i pedoni continuano ad essere confinati sui marciapiedi. Ma non importa, a dispetto di ogni prova empirica, i Fori, per la stampa e per il sindaco, rimangono “pedonali”, testimoniando il fatto che in Italia è possibile storpiare a proprio piacimento il significato delle parole per permettere una più semplice accettazione della realtà.

Il mio timore è che le parole che si sono scambiati oggi Marino e Renzi (venuto nella capitale proprio per ammirare l’opera di pedonalizzazione) siano andate proprio in questa direzione: “Vedi Matteo, i cittadini ti chiedono qualcosa? Tu ascolta tutti, dici di sì, poi fai uscire una roboante ordinanza (o un decreto, quando sarai premier) con la quale lasci le cose esattamente come sono, ma gli cambi il nome” avrà detto il buon Ignazio al futuro leader del PD, per poi continuare: “Vuoi incentivare il turismo a Firenze? Facilissimo! Ti basta emettere un’ordinanza che istituisca la presenza del mare! E se qualcuno ti farà notare che a Firenze non c’è il mare, ma l’Arno, tu rispondi che la concentrazione salina è bassa, ma è un inizio e che si migliorerà con il passare del tempo. Eh, Matteo, te li vedi i titoloni a tutta pagina? A FIRENZE C’E’ IL MARE! Matteo, passi alla storia! E poi chi ti ferma più a te!?” e intanto lì a percorrere in lungo e largo il marciapiede dei Fori Imperiali pedonalizzati.

Noi Italiani, tanto, non ci facciamo neanche più caso, abituati come siamo ai pifferai magici che da anni ci imboniscono con qualunque panzana fatta di contratti con la popolazione, milioni di posti di lavoro, ripresine, titoli di studio inventati, case comprate a propria insaputa. Siamo talmente abituati alle mistificazioni della realtà che non ci formalizziamo più di fronte a delle piccole frottole innocenti come questa.

Però i Fori Imperiali non sono un luogo qualsiasi: al palo 27 c’è una bicicletta bianca per ricordare la morte di Eva Bohdalova, una ragazza di 28 anni investita proprio in quel punto e che è diventata col tempo il simbolo e la ragione dell’impegno  dei cicloattivisti romani. Cosa accadrebbe oggi se, a distanza di quattro anni da quella tragedia, si dovesse verificare un altro incidente mortale nello stesso tratto di strada? A quel punto la storiella della pedonalizzazione si abbatterebbe su stessa lasciando Marino solo con questa “innocente” bugia.

Marino doveva portare a una rivoluzione nella capitale, ma, se il buongiorno si vede dal mattino, forse è meglio tornarsene a dormire.

[Vittorio]

Pedonalizzazione Fori Imperiali, i turisti: ‘Sembra una via ancora aperta al traffico’
(da IlFatto del 25.8.13)

A tre settimane dalla pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali, ..........
 “Non ci si può più fermare con la macchina, questa strada è irriconoscibile – dice un dipendente di un bar – e le entrate sono diminuite dell’80%. ........ Stessa situazione per un tabaccaio poco distante. .......

Io non fumo e bevo poco e a casa, ma capisco benissimo che il calo degli incassi sia uno spauracchio serio per chi ha un'attività e già sta tirando la cinghia da anni, però questa non può essere una giustificazione universale valida per tutte le occasioni.
Da automobilista verifico quasi ogni volta che sto al volante che quando c'è un'auto parcheggiata in doppia fila con o senza le quattro frecce o comunque piazzata ad mentulam dove non dovrebbe, nel 99% dei casi nel raggio di 20 metri c'è un bar o una tabaccheria...
Posso al limite capire una sosta un po' alla garibaldina davanti a una farmacia, se proprio proprio, ma per chi deve far vedere il SUV nuovo agli amici o asfaltarsi i polmoni non ho comprensione: parcheggiate dove si può e poi fatevi due passi a piedi (o andateci in bici, che è ancora meglio).
Il problema è che la maggior parte delle auto parcheggiate sostano dalla mattina alla sera, per cui, invece di lagnarsi come contadini, i gestori di questi esercizi commerciali non potrebbero sfruttare il potere contrattuale delle loro categorie (e ce l'hanno, eccome se ce l'hanno... * ) per ottenere, per esempio, spazi di parcheggio a sosta brevissima, tipo i kiss & ride delle stazioni? In un quarto d'ora c'è tutto il tempo di farsi un bianchino e acquistare il veleno quotidiano e poi si lascia il posto a qualcun altro.

Vittorio


(*) unico esempio che posso citare direttamente: anni fa nella cittadina dove vivo e lavoro era in programma un modesto riassetto della viabilità ed erano state indette riunioni informative con la cittadinanza. Al termine dell'incontro abbordai il comandante dei vigili urbani per chiedergli perchè i suoi uomini, attivissimi nel controllo dei parchimetri in una certa piazza, non giravano mai l'angolo per presidiare una strada particolarmente critica, posta alla confluenza di due direttrici di traffico e con divieto di sosta e fermata, dove bastava un'auto ferma per creare ingorghi e code sulle strade afferenti.
Risposta: "Se lo facciamo, poi i negozianti protestano che i loro clienti non si possono fermare". Al che, ho ritenuto inutile ribattere e ho preferito tenere per me le mie considerazioni.
Come è andata a finire? Oggi in quella strada ci sono tanti begli spazi di sosta "per carico e scarico" (sì, di due panini e un pacco di spaghetti) e il traffico si arrangia come può.
Come scrisse De André: "una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge; prima cambiarono il giudice, e subito dopo, la legge"

[occhio.nero]

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[Roma 20.9.13] Occupy Fori imperiali
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