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Autore Topic: La mia Atala Abarth e la mia Nessie  (Letto 221751 volte)

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Offline gip

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #225 il: Giugno 13, 2017, 05:25:23 pm »
Finalmente sono riuscito a montare il variatore dell’ATS. La scelta è caduta sull’Atala che, tra le bici di casa, era quella che soffriva di più come sviluppo metrico. Con i suoi 6,1 m piangeva un po’ in pianura anche se niente in confronto ai 4,2 m di origine.
Per montare l’ATS sono dovuto ricorrere all’aiuto del solito BrunofigliodelGianca che ormai mostra il segno del $ negli occhi, come zio Paperone, quando entro in negozio :-\. D’altra parte servivano attrezzi che non ho. Prima di proseguire ecco il risultato finale:

FTGLR


Non è più la solita Abarth ma è diventata Abarth SS (Super Sport)  8).
Il montaggio non ha presentato particolari problemi, credevo di soffrire di più, salvo che per un particolare che descriverò dopo. Dopo aver smontato senza patemi il vecchio complesso guarnitura-movimento centrale e ripulito la scatola, abbiamo presentato la nuova soluzione verificando che tutte le misure fossero coerenti. Ricordo che questo variatore è specifico per la Brompton ma può essere montato su qualsiasi scatola con standard BSA (inglese) da 68 o 72 mm di lunghezza. La nuova guarnitura va inserita dalla parte della corona badando che l’anello di scorrimento e la ghiera dentellata siano perfettamente centrati con l'albero. Dopo di che si fissa tutto avvitando la ghiera sul lato opposto della corona. Questa va poi serrata a 140 Nm con la chiave presente nella confezione del variatore e una chiave dinamometrica.
Le pedivelle però sono state la vera croce del lavoro  >:(. Perfetta la destra sin troppo larga sul telaio.



La sinistra invece toccava clamorosamente il fodero del carro posteriore. Per farla girare ho deciso di asportarne la parte in interferenza. L’ho fatto da solo dopo aver riportato la bici a casa con la pedivella in mano. E’ stata necessaria più di un’ora di lavoro di mola per farcela stare :P. Alla fine ci sono riuscito ma il gioco col telaio resta davvero risicato (1 mm).

FTGLR


Comunque anche sotto sforzo, adesso non tocca mai il telaio.
Montati poi i pulsanti per la cambiata. Niente di difficile ma la loro sporgenza deve essere esattamente di 5 mm. Il fissaggio avviene serrando un piccolo grano a brugola da 1,5 mm posto al centro dei pulsanti e con l’apposita chiave fornita nella confezione. Ci ho messo un’ora per capire come funzionasse questo fissaggio  ::) perché il grano non si vede e le istruzioni (particolarmente stringate) non ne parlavano. La soluzione è arrivata leggendo le istruzioni sul sito.
Prima di portare a casa la bici, abbiamo ridotto la catena di quattro maglie e testato a banco la trasmissione con una minima regolazione al cambio.

FTGLR


FTGLR


La linea catena è rimasta pressoché inalterata e il cambio posteriore funziona a dovere.
Rimessi i pedali Wellgo e terminati i controlli, primo giretto. Panico assoluto alle prime pedalate :o :-[! Qualcosa slittava e la pedalata era un’alternanza tra momenti in presa e altri di slittamento. Ho guardato ovunque ma non sono assolutamente riuscito a capire cosa provocasse questo fenomeno. Sta di fatto che ripreso a pedalare mi sono accorto che il problema si riduceva, fino a sparire del tutto. Evidentemente qualcosa all’interno della scatola del cambio sotto sforzo si è auto serrato, sta di fatto che dopo un centinaio di metri tutto a preso a funzionare a dovere. Ho provato a spingere forte in salita (per quanto consente la veneranda età ovviamente :() ma tutto andava bene. A questo punto ho provato a fare amicizia col nuovo cambio. In sella il movimento è semplice ma non così automatico. La cambiata va fatta smettendo di pedalare con la pedivella orizzontale in avanti. Il pulsante a destra inserisce l’overdrive mentre il sinistro torna al rapporto 1:1. Quando cambiavo, dovevo sempre guardare a dove mettevo i talloni per spingere i pulsanti. Penso che con la pratica anche questo imbarazzo sparirà. Da dire anche che questo variatore introduce un piccolo gioco sulle pedivelle. Si avverte quando si cambia il senso di rotazione dei pedali. Non c’è quando si pedala normalmente. Credo sia dovuto al gioco sull’innesto degli ingranaggi, necessario per renderlo facile. Devo dire che l’Atala adesso è tutta un’altra bici. Un piccolo allungo in piano mi ha permesso di arrivare a 38 km/h in 6^ marcia (con ovedrive). A 60 pedalate al minuto si fanno i 30 km/h, niente male :)! Il peso della bici è salito a 10 kg esatti. Mezzo chilo circa più di prima.
Ora lo sviluppo metrico è quello mostrato nel seguente diagramma:

FTGLR


Dove la curva rossa è quella con il rapporto 1:1, la verde è quella del vecchio rapporto 53/11 e quella blu con l’overdrive inserito al 165%. Parlare di 14 marce non è completamente esatto, il diagramma dice che quelle utili sono 11. A mio parere la corona Stronglight da 44 denti dà un giusto equilibrio. Usando corone più grandi si arriva in fretta a sviluppi di oltre 10 m ma personalmente li trovo eccessivi per questo tipo di bici. A ben vedere, 8,4 m sono lo sviluppo metrico di una 28” con rapporto 52/14.
Bene! Adesso non resta che pedalare ;)! Ciao a tutti.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 03:20:16 pm by occhio.nero »
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Offline Leonets

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #226 il: Giugno 15, 2017, 11:40:56 pm »
E veniamo a descrivere le ultime modifiche apportate alla Nessie e viste sopra. Quella più evidente sono le nuove ruote in fibra di carbonio della SMCbike cinese. Questo produttore è da poco sulla piazza col proprio marchio ma da tempo produce per altri brand. Ha in catalogo ruote dai 12” ai 24” ed è tra i pochi che produce ruote di piccolo diametro. A chi interessa, questo è link del sito: http://www.smcbike.com/

cavolo non avevo ancora letto questo thread.. beh complimenti per tutti gli interventi

anch'io sto cercando di alleggerire la bike e avevo visto sia i cerchi Tailor-Made LitePro che i Machete che costano un pò meno

ma questi SMC sono fantastici, adesso chiedo info


Offline gip

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #227 il: Settembre 14, 2019, 01:36:36 pm »
Ciao a tutti. Torno su questo vecchio thread dopo più di due anni di assenza. Lo faccio per recensire l’ultima modifica sopra descritta con il montaggio dello speed drive descrivendo le impressioni d’uso ormai consolidate.
Prima di farlo sono comunque doverose alcune precisazioni di carattere personale. Nel giugno dello scorso anno il mio ginocchio destro ha fatto crack. Me ne stavo beatamente stravaccato sul divano a guardare le partite del mondiale di calcio quando, nell’alzarmi per recuperare le canoniche patatine, l’articolazione si è scompisciata. E poi dicono che lo sport fa bene! Ho visto il secondo tempo della partita in ortopedia in contemporanea di tutte le stelle del firmamento. La diagnosi è stata artrosi che purtroppo è qualcosa d’irreversibile. Fatte le cure del caso, ho avuto via libera all’uso della bici solo a tarda primavera. La ripresa è stata drammatica. Con le gambe di pastafrolla per l’inattività, le salite attorno a casa mia sono diventate muri al limite dell’insormontabile. E ancor oggi son lontano da un accettabile grado di forma e non tutto è tornato al suo posto. L’età che avanza non è un dramma ma fa pagare le sue gabelle.
Veniamo allo speed drive. Come ho avuto modo di dire più volte, è un meccanismo che moltiplica il numero di giri della corona rispetto quelli dei pedali. Nel mio caso a ogni giro dei pedali, la corona fa 1.65 giri incrementando le prestazioni. Il cambio consente due posizioni: la prima con rapporto 1:1 lasciando inalterate le condizioni del cambio, la seconda introduce l’incremento di 1:1.65. E’, in sostanza, come avere una doppia corona. Come ebbi a dire due anni fa il rapporto più corto sviluppa circa 2 m e quello più lungo a circa 8.4 m. Sono valori modificabili facilmente cambiando la corona o i pignoni ed è facile arrivare a sviluppi metrici di 10 m. In sostanza come le bici da corsa. A mio parere non hanno comunque senso per biciclettine così piccole. Sulla mia Atala, oltre all’aumento mostruoso sui rapporti lunghi, ho avuto un bel guadagno su quelli corti riducendo lo sviluppo metrico per le salite. Temevo di dover pagare il minor rendimento generale della bici, inevitabile quando s’introducono cinematismi meccanici, ma devo dire che Mr. Schlumpf ha fatto un ottimo lavoro a tal proposito. E non ci si poteva aspettare altro da uno svizzero. Ammetto che qualcosa si perde, ma è davvero poca roba. Andare con questa bici forse non è come su una BDC ma sicuramente non è da meno di una city bike. Tenere velocità di crociera di 25/30 km/h in piano non è difficile se si è allenati. Quando avevo comprato la bici queste velocità erano irraggiungibili anche col massimo impegno, e le medie si aggiravano attorno a 12/15 km/h. Mi è capitato, per strada, di superare qualche BDC (di coetanei ovviamente) che mi hanno dedicato occhiate interrogative. Uno mi ha anche detto: ‘Beh col motore elettrico è facile…’. Ho insomma colmato il gap con la Nessie che addirittura paga qualcosa in termini di sviluppo metrico, anche se di telaio è nettamente superiore. L’uso del cambio è migliorato. Ora non devo più guardare i talloni quando cambio. Mi viene spontaneo. Naturalmente il passo molto corto e le ruote piccole si fanno sentire rendendo la bici nervosa. Quando si va in discesa o veloci bisogna stare davvero attenti. Basta una piccola buca a far ruotare il manubrio col rischio di perdere il controllo. Ma questo è sempre stato così. Insomma, per concludere, si pedala bene e la bici va come una scheggia. Questo meccanismo da una vita diversa alle bici con ruote piccole, in termini di prestazioni. Peccato sia così costoso.
Posto un paio di foto per far vedere lo stato attuale:

FTGLRY







Il restare fermo con le gambe non mi ha impedito però di muovere le mani. Ho cambiato la sella e i pedali, rispettivamente Duopower e ACE (in versione Dahon), gli stessi della Nessie. Via i mai amati parafanghi e sostituita qualche vite qua e la, ora in titanio.
Credo che questa bici abbia ormai raggiunto il top. Per il futuro sto prendendo in considerazione un motore elettrico. Ma per questo avrò l’inverno, ormai non lontano, per pensarci. Ciao a tutti.
« Ultima modifica: Gennaio 23, 2020, 09:03:31 am by occhio.nero »
Solo chi pedala va avanti!

Offline pedalinospaiato

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #228 il: Settembre 14, 2019, 01:56:26 pm »
Fantastico! Ricordo di aver letto con molto piacere, a suo tempo, la storia della tua Atala Abarth; grazie per l'aggiornamento!

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Offline boccia

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #229 il: Settembre 15, 2019, 12:03:34 pm »
Lo ammetto, sono andato a controllare che il fanalino posteriore fosse sopra al catarifrangente... ::)
Per il resto la tua Atla Abarth è una delle pieghevoli più figose a livello planetario!  ;)

Offline occhio.nero

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #230 il: Settembre 16, 2019, 04:53:40 pm »
Gip un abbraccio e riprenditi presto.  :-[

sempre eccezionali le tue recensioni.  :)
Federico
Tikit; DahonMuP24; Nanoo; DashP18; BromptonS6L
pedaliamo, pieghiamo, moltiplichiamoci

Offline rossi6468

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Re:La mia Atala Abarth e la mia Nessie
« Risposta #231 il: Gennaio 23, 2020, 06:06:30 pm »
Buon pomeriggio a tutti:
il moltiplicatore di pedalate penso sia il sogno di tutti i possessori di bicicline con ridotto sviluppo metrico, in particolare la soluzione montata sulla Atala Abarth e veramente ben fatta. Del resto tutta la bici è spettacolare.
Più si guardano le foto e più particolari pregevoli si scoprono.
Complimenti, un gran bel pezzo di meccanica.
Saluti.
rv
« Ultima modifica: Febbraio 01, 2020, 05:14:22 pm by occhio.nero »