Agli ordini!
Per un racconto completo della giornata lascio la parola a Peo o a qualcun altro che vi ha partecipato nella sua interezza, visto che io in pratica ho fatto insieme agli altri solo l'andata da Certosa a Pavia.
Comunque: partito da Milano in macchina (l'ho detto che rappresento l'ala pigra...) ho percorso la SS 35 con la speranza di beccare il gruppo già sulla ciclabile oltre Binasco per fotografarli dalla strada; invece li ho trovati all'ingresso di Binasco fermi a chiacchierare; non ho resistito a fermarmi e poco dopo siamo stati raggiunti anche da SGiallo e Francesca, anche loro in auto (ormai noi ci incontriamo solo nei parcheggi...), e poco dopo da Aviator e Emy provenienti dall'aviosuperficie di Rosate. Dopo un altro po' di chiacchiere, pensando al povero b.saso93 che risaliva solo soletto da Pavia, io e SGiallo siamo ripartiti per andare a parcheggiare alla stazione di Certosa e da lì venire incontro al gruppo.
Manco per idea: un po' perché ce la siamo presa un po' comoda in parcheggio a tirar fuori le bici e vestirci, un po' perché il gruppo veniva tirato da Aviator, fatto sta che al punto di incontro sono arrivati prima loro in bici che noi in auto!
Recuperata anche Susy, attardata da un ginocchio non in piena forma e da una gomma posteriore che lo era ancora meno, abbiamo fatto tappa alla Certosa per una breve visita al monumento, mentre alcuni di noi (fra cui b.saso93 per... non compromettere la sua carriera accademica) rimanevano a guardia delle bici, guardia che si è rapidamente trasformata in dimostrazioni di piega e spiega con la Strida di SGiallo e la Brompton di Emy, a beneficio di alcuni astanti, mentre b.saso93 veniva d'ufficio comandato a rigonfiare la gomma posteriore di Susy con la pompetta di dotazione della sua Brompton.
Terminata la visita, partenza verso Pavia, sempre sotto un cielo coperto e un'arietta freschina, almeno fin quando, ormai a Pavia, il sole non si è deciso a bucare definitivamente le nuvole; qui due immagini di parte del gruppo sulla ciclabile che unisce la Certosa al Naviglio
Da sinistra a destra: Peo (camicia a quadri) su Brompton, Sara (zainetto blu) su Dahon Mu, uno degli amici di Susy di cui non ricordo il nome, Aviator (color evidenziatore) su Brompton, Stelio (seminascosto da Aviator) e b.saso93 pure su Brompton, Francesca e SGiallo rispettivamente su Mini (in tinta con la tenuta di Aviator) e Strida Mas
e qui visti da davanti: Stelio e Sara, b.saso93 e Aviator, SGiallo e Francesca
Una volta raggiunto il Naviglio mi sono un po' perso a chiacchierare con Susy e quindi la foto successiva è questa, che a mio parere mostra il punto più spettacolare dell'itinerario, sul percorso ciclopedonale del Lungoticino subito dopo la svolta alla confluenza del Naviglio, con il ponte coperto sullo sfondo e Borgo Ticino sulla riva opposta:
(e infatti Francesca e SGiallo si sono fermati per una foto ricordo)
Dopo un altro po' di foto ricordo fatte da Peo prima di attraversare il ponte coperto, più che le foto potè il digiuno e ci siamo fiondati alla Trattoria Cooperativa del Borgo: ecco la tavolata nella corte, col (non troppo) ordinato parcheggio delle nostre undici pieghevoli lungo la parete della bocciofila:
Una volta levate le tende, la ripida (!) risalita di Strada Nuova dal ponte fino a Piazza della Vittoria ha imposto una sosta ristoratrice per un gelato:
(vicino a SGiallo, di spalle, b.saso93 sta riprendendo fiato dopo il secondo - e spero definitivo - gonfiaggio della ruota di Susy)
La mia cronaca termina qui, perché subito dopo la partenza a spron battuto di Aviator e Emy
(partiti da Pavia dopo le 15.45, alle 17.14 erano già all'aviosuperficie di Rosate, a 28 km di distanza) mi sono dovuto accomiatare anch'io dal gruppo per urgenza di rientro, quindi cedo la parola a chi può raccontare anche il viaggio di ritorno
, che - a quando mi ha scritto Peo, si è svolto interamente in bici fino a Milano, senza utilizzare la metropolitana 2 da Assago, come invece era stato fatto all'andata (totale della giornata quindi 65 km: complimenti!).Vittorio