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Ciao a tutti. Non avendo ancora visto note o commenti sull’argomento mi piacerebbe parlare della norma europea EN 14764 in vigore da febbraio 2006. Tale norma appartiene alla famiglia delle EN 147xx che definiscono i requisiti minimi di progettazione e alle quali deve essere conforme una bicicletta per soddisfare i criteri di sicurezza richiesti dalla UE con la sua specifica generale 2001/95/CE.
Tali norme sono:
UNI EN 14764 "Biciclette da città e da trekking - Requisiti di sicurezza e metodi di prova"
UNI EN 14765 "Biciclette da ragazzo - Requisiti di sicurezza e metodi di prova"
UNI EN 14766 "Mountain bike - Requisiti di sicurezza e metodi di prova"
UNI EN 14781 "Biciclette da corsa - Requisiti di sicurezza e metodi di prova".
Esse descrivono, oltre ai requisiti strutturali, le prove di tipo alle quali deve essere sottoposto un modello per certificarne la conformità. Come molti sapranno le EN (Euronorm) sono norme di buona tecnica armonizzate per tutti i paesi UE e stanno progressivamente sostituendo le norme nazionali (in Italia le norme UNI). Se recepite ed in vigore, sono da osservare obbligatoriamente. Queste in particolare sono già state recepite dalla UNI (Ente Italiano di Normazione).
La EN 14764 è quella che sovraintende anche le bici pieghevoli, espressamente citate al capitolo 4.3.3, e per le quali valgono tutte le regole in essa contenute senza deroghe.
E’ bene chiarire, prima di tutto, che queste normative riguardano i costruttori ed i distributori di biciclette e non gli utilizzatori come noi. L’utilizzatore è tenuto solo all’osservanza del D.L. 285 1992 e successive modifiche, altrimenti noto come ‘Codice della Strada’, che peraltro non richiama espressamente queste EN. Dico questo perché, se così fosse stato, non vi sarebbe possibilità da parte dell’utilizzatore di apportare modifiche alla propria bicicletta senza contravvenire al CdS stesso. Nemmeno chi commercia bici è obbligato a vendere mezzi conformi alle EN, ma però è tenuto all’osservanza della norma generale 2001/95/CE che impone che qualsiasi prodotto destinato alla vendita al pubblico sia ‘sicuro’. I venditori pertanto dovranno farsi carico in proprio delle conseguenze dovute ad incidenti se causati da biciclette da loro vendute e non conformi alle EN 147xx per le quali invece la responsabilità resta del costruttore.
Ma come si riconosce una bici certificata? La norma prevede al capitolo 6 che sulle bici nuove costruite dopo dicembre 2006 siano presenti due marcature specifiche:
- una marcatura ‘visibile e permanente’ (punzonata) che riporti ‘EN14764’ immediatamente prima del numero di matricola del telaio.
- Una marcatura ‘visibile e duratura’ (etichetta resistente all’acqua e ai solventi) che, oltre alla normativa, riporti il nome del costruttore o del distributore.
Quindi quando si compra una bici nuova sarebbe bene accertarsi che questa sia costruita secondo norma e che siano presenti le marcature previste. Secondo me un’altra cosa a cui si dovrebbe prestare attenzione è che quando si sottoscrive un contratto assicurativo questo pretenda o meno la conformità del mezzo alle norme vigenti. Se così fosse in caso di incidente ed in mancanza di certificazione vi sarebbero poi problemi. Cosa che potrebbe avvenire anche in caso di modifiche apportate alla configurazione originale esattamente come avviene per i motorini manomessi. Non voglio spaventare nessuno ma le assicurazioni sono maestre in cavilli per non pagare. Se si ha una bici vecchia o modificata tali contratti non bisogna accettarli.
La norma è lunga e pesante (90 pagine) per cui mi guarderò bene dal descriverla tutta ma contiene argomenti che, secondo me, vale la pena conoscere.
Sono riuscito a trovarne in rete una copia completa in lingua spagnola. E’ faticosa ma non impossibile da leggere (aiutandosi con traduttori on-line). Purtroppo non la posso rendere disponibile perché le leggi sul copyright ne vietano la diffusione. A chi interessasse è acquistabile in lingua italiana a 75 € on-line su
www.uni.com.
Vediamo ora com’è articolata la EN 14764.
E’ suddivisa in sei capitoli principali cui si aggiungono 4 annessi:
1) Oggetto e campo di applicazione.
2) Normative correlate.
3) Termini e definizioni.
4) Requisiti e metodi di prova.
5) Istruzioni per i costruttori.
6) Marcature.
Annesso A) Calcolo per le prestazioni di frenatura.
Annesso B) Geometrie di direzionalità (sterzo).
Annesso C) Integrità strutturale della bicicletta montata.
Annesso D) Insieme ruota-pneumatico. Prove di fatica.
Il capitolo fondamentale è il quarto che è suddiviso in 21 paragrafi:
1- Prove di frenatura e di resistenza; 2- Spigoli vivi; 3- Sicurezza e resistenza degli elementi di fissaggio; 4- Metodo di rilevazione delle cricche di saldatura; 5- Parti sporgenti; 6- Freni; 7- Direzionalità (sterzo); 8- Telaio; 9- Forcella anteriore; 10- Ruote e assieme ruota-pneumatico; 11- Pneumatici e camere d’aria; 12- Parafanghi; 13- Pedali e guarnitura; 14- Sella e reggisella; 15- Catena; 16- Protezione della catena; 17- Elementi di protezione dei raggi; 18- Portapacchi; 19- Comportamento ed uso della bicicletta completamente montata; 20- Sistema di illuminazione e catarifrangenti; 21- Dispositivo di avviso.
I temi sono trattati in modo ingegneristico e quindi ostico ai più per la comprensione. Se la cosa interessa a qualcuno cercherò, con calma ed a puntate, di sintetizzare in modo comprensibile solo gli aspetti importanti o richiesti.
Il messaggio che vorrei far passare è comunque semplice. Quando si compera una bicicletta è meglio che questa sia certificata secondo le norme di buona tecnica. Modificarla e cambiarne le caratteristiche non è vietato ma è sempre bene tener presente che per mantenere le caratteristiche di sicurezza non si può far sempre quello che si vuole (sulle parti inerenti la sicurezza). Infine prestare attenzione ed osservare le prescrizioni del libretto di uso e manutenzione (obbligatorio fornirlo per il costruttore). Poi ognuno è libero (ma non tanto) di decidere per se. Alla prossima puntata. Ciao a tutti.