Benvenuto

Se la vostra richiesta di registrazione viene rifiutata o non ricevete risposta entro 24 ore
scriveteci e sarete attivati manualmente (ma prima verificate che la nostra email di attivazione non sia  finita nella cartella di SPAM)
aren't you a robot? write us an email to activate an account
info@bicipieghevoli.net

Autore Topic: città e bici in Italia, in Europa e nel mondo (articoli, classifiche, esempi, problemi, .... )  (Letto 66984 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline FoldingStyle

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1292
  • Reputazione: +105/-0
    • Folding Style
Scusarsi, e di che?
No te preocupes Pierfa  ;)!
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato;
anch'io l'ho trovato superinteressante  ;D.

Un saluto.

Enzo

Dahon Ios X9 Nickel - Dahon Classic III Burgundy Red - Brompton M6L Black Edition Black - Birdy City Premium White

Offline NessunConfine

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1887
  • Reputazione: +102/-0
Cycling Barometer: la classifica ECF sulla ciclabilità in Europa

In vista di Velocity, la più importante conferenza sulla ciclabilità urbana organizzata dall’ECF, che si terrà a Vienna dall’11 al 14 giugno, la Federazione Ciclistica Europea ha lanciato ieri l’ECF Cycling Barometer, una classifica dei 27 Paesi dell’Unione Europea in ordine di accoglienza verso i ciclisti.
Per stilare l’elenco sono stati presi in considerazione cinque parametri: il modal share, ovvero la quota di ciclisti urbani rispetto al totale degli spostamenti, le condizioni di sicurezza dei ciclisti, quindi le statistiche sugli incidenti, lo stato del mercato, quindi le bici vendute, lo sviluppo del cicloturismo e l’attività di advocacy, ovvero di promozione della mobilità ciclistica da parte di associazioni e gruppi di interesse. A parte la novità del metodo di classificazione, nessuna particolare novità emerge dal Cycling Barometer: lo score più alto se lo sono aggiudicato Olanda e Danimarca, seguite da Paesi Scandinavi e soliti noti del Nord Europa. L’Italia si piazza in diciassettesima posizione.
L’obiettivo dell’ECF è quello di inserire le statistiche e il monitoraggio della mobilità ciclistica dei paesi membri nel programma dell’Unione Europea EU Horizon 2020. “Solo con delle statistiche affidabili – spiega Chloe Mispelon, project manager di ECF – è possibile valutare l’efficacia degli interventi in favore della ciclabilità“.

Di seguito le classifiche per ogni singolo parametro e quella generale.

Modal Share


Sicurezza


Mercato


Cicloturismo


Advocacy


Classifica generale Cycling Barometer


Fonte | http://www.amicoinviaggio.it/cycling-barometer-la-classifica-ecf-sulla-ciclabilita-in-europa/
ECF Barometer Visualization (PDF) | http://www.ecf.com/wp-content/uploads/ECF-Barometer-Visualization.pdf
Lorenzo - Tern Link P9

Offline NessunConfine

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1887
  • Reputazione: +102/-0
[Nizza] Congresso | “La bicicletta mezzo di trasporto del futuro nelle città”



Cuneo | Tre giorni di dibattito sulla mobilità ciclistica cittadina. Tre giorni per scambiarsi idee, condividere esperienze e prendere contatti per future collaborazioni. Un forum che ha coinvolto città da tutto il mondo e che si è tenuto a Nizza, al Palais des Congrès Nice Acropolis, dal 29 al 31 maggio. A rappresentare l’Italia, anche nell’ambito del gemellaggio con la città di Nizza, c’era Cuneo, rappresentata dall’assessore alla Mobilità e Trasporti, Davide Dalmasso. Insieme a lui hanno dibattuto rappresentanti di città del Burkina Faso, Polonia, Giappone, Stati Uniti, Spagna, Messico, Brasile e Danimarca, oltre naturalmente ai padroni di casa.

La plenaria, che si è tenuta nella mattinata di giovedì, era dedicata a “La bicicletta, un mezzo locale e globale per re-inventare la vita” ed è stata l’occasione per discutere ed analizzare le varie politiche di mobilità ciclistica cittadina portate avanti in tutto il mondo, confrontando le “good practices” e ipotizzando eventuali esportazioni di procedure e iniziative.

Il forum, organizzato dal “Club des Villes et Territoires Cyclables” in collaborazione con la “Métropole Nice Côte d’Azur” e giunto quest’anno alla sua ventesima edizione, vuole consentire di fare una panoramica ideale sulle modalità di utilizzo della biciletta in città e sulle politiche che le varie amministrazioni stanno portando avanti per agevolarlo e sensibilizzare i cittadini verso una mobilità più dolce e più sostenibile, ambientalmente ed economicamente.

Quest’anno, in particolare, il dibattito si è focalizzato sulla crescita dell’utilizzo della bicicletta non solo nel tempo libero, ma anche nella vita quotidiana, per gli spostamenti casa-lavoro ad esempio. Una tendenza che sembra superare le frontiere, non solo nazionali ma anche continentali. Il potenziale di sviluppo della mobilità ciclistica urbana è immenso, ma deve andare di pari passo con un’adatta politica di gestione all’interno della città e richiede spesso nuove strategie che interessano prima di tutto il tessuto urbano. Ma il soggetto principale resta sempre, e soprattutto, il “cittadino ciclista”. Di questo, e di tanto altro, si è discusso nel corso della plenaria alla cui tavola rotonda ha partecipato l’assessore Dalmasso, che ha portato come contributo l’esperienza della città di Cuneo, unica rappresentante italiana al forum. 

“Per noi è motivo di grande soddisfazione essere stati invitati ad un forum come questo, unici a rappresentare l’Italia tra l’altro – ha commentato Dalmasso -, anche perché la mobilità cittadina dolce, e quella ciclistica in particolare, è una tematica che sta molto a cuore all’amministrazione. Quello di giovedì è stato un momento importante di condivisione, che ci ha permesso anche di prendere contatti diretti con l’Assessore alla Mobilità della città di Nizza, per poter iniziare nei prossimi mesi una proficua collaborazione sulla mobilità urbana”.

Del resto la bicicletta ritorna come punto di eccellenza per il capoluogo cuneese. Meno di un mese fa, infatti, Cuneo era stata l’unica città piemontese ad aderire, per il secondo anno consecutivo, a “Bike To Work” organizzato dall’associazione +Eventi, confermandosi pioniera nell’importare questa importante iniziativa dai Paesi dove la cultura della ciclomobilità è già fortemente affermata, come quelli nordici, la Germania e l’Austria. E confermando ancora una volta quanto i cuneesi siano un popolo di ciclisti, non solo della domenica.

Fonte | http://www.lastampa.it/2013/06/04/edizioni/cuneo/la-bicicletta-mezzo-di-trasporto-del-futuro-nelle-citt-mBMtTKggaUUUbtDC28CdoK/pagina.html
« Ultima modifica: Giugno 05, 2013, 12:58:30 pm by NessunConfine »
Lorenzo - Tern Link P9

Offline FoldingStyle

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1292
  • Reputazione: +105/-0
    • Folding Style
--- ADMIN ON

segnalo

zona 30 in città (riflessioni e petizione)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=1530

l'elenco delle discussioni legate al tema "normativa", recuperabile cliccando sul tag "normativa" in fondo a questa pagina

--- ADMIN OFF




http://www.repubblica.it/motori/auto/sezioni/attualita/2013/06/24/news/parigi_via_al_limite_dei_30_all_ora_diventer_una_citt_per_ciclisti-61634610/
« Ultima modifica: Agosto 22, 2013, 06:55:34 pm by occhio.nero »
Dahon Ios X9 Nickel - Dahon Classic III Burgundy Red - Brompton M6L Black Edition Black - Birdy City Premium White

Offline Hopton

  • Moderatore
  • gran visir
  • *****
  • Post: 4135
  • Reputazione: +158/-0
Riporto il testo, dove sono segnalati anche altri provvedimenti oltre al limite dei 30 km/h:

Parigi, via al limite dei 30 all'ora. "Diventerà una città per ciclisti"

A settembre l'amministrazione cittadina compirà una rivoluzione nel settore della mobilità, imponendo il limite su un terzo delle vie urbane. La misura, già sperimentata nel 10° arrondissement nell'aprile 2012, verrà ora generalizzata di SARA FICOCELLI

Era il '62 e un quasi ancora imberbe Gianni Morandi cantava quanto fosse bello andare a 100 all'ora per raggiungere l'amata. Agli italiani, in effetti, la velocità non dispiace, né in amore né in città, con buona pace di pedoni, ciclisti e persone su sedia a rotelle. Che succederebbe se anche da noi fosse introdotto il limite cittadino di 30 km/h, come è appena accaduto ai cugini parigini?

La capitale della Francia ha ancora a disposizione tutta l'estate per abituarsi all'idea e poi dovrà mettere un piede sul freno, e per sempre: a settembre, infatti, l'amministrazione cittadina compirà una rivoluzione nel settore della mobilità, imponendo su un terzo delle vie urbane il limite di velocità di 30 km/h.

Saranno interessati dal provvedimento un centinaio di zone residenziali, 1300 scuole della capitale francese e anche alcuni assi di scorrimento declassati dal municipio a strade di quartiere. Un'ulteriore limitazione della velocità, a 20 km/h, interesserà 23 "zone d'incontro", in prossimità di centri commerciali, scuole e università (come il Marais, dove i pedoni e i ciclisti che vanno a passeggiare o a fare shopping hanno sempre la precedenza) che si andranno ad aggiungere alle 15 già esistenti.

A settembre, grazie al sindaco Bertrand Delanoë, Parigi potrà dunque contare su 560 chilometri di strade a velocità moderata, il 37% del totale della rete stradale cittadina, e diventerà quindi una città perfetta per gli spostamenti in bicicletta, tanto che i ciclisti potranno godere di alcune deroghe, come girare liberamente a destra anche quando il semaforo è rosso o percorrere contro mano molte strade a senso unico.
"Non vogliamo criminalizzare gli automobilisti  -  spiega il responsabile trasporti dell'amministrazione parigina, Julien Bargeton  -  ma fargli capire che non sono gli unici utenti della strada e che la nostra politica di riduzione del traffico privato individuale, dal 2001 a oggi, ha permesso di ridurre del 25% l'uso dell'auto".

Oggi, infatti, all'interno dei 20 arrondissement, il 60% della popolazione si sposta a piedi, il 27% col trasporto pubblico, il 7% in macchina e il 4% in bici. "L'obiettivo  -  continua Bargeton  -  è quello di favorire la convivenza di differenti tipologie di utenti della circolazione, ridurre il rumore, lottare contro lo smog, favorire la sicurezza stradale proteggendo i più vulnerabili: a 30 all'ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente".

Sempre a proposito di velocità, Delanoë ha anche chiesto al governo una modifica del codice della strada che gli consenta di abbassare la velocità sulle grandi arterie di scorrimento intorno alla capitale a 70 kmh.

Le nuove misure fanno infatti parte del programma "condividere la strada" e prevedono che anche le arterie importanti e trafficate vengano incluse nel piano d'azione, come l'Avenue de Clichy (18° arrondissement), Rue de la Pompe (16° arrondissement), Rue Oberkampf (11° arrondissement), e Rue Saint Charles, nel 15°. La misura, già sperimentata nel 10° arondissement nell'aprile 2012, verrà ora generalizzata.
« Ultima modifica: Giugno 25, 2013, 10:46:59 am by Hopton »
"La città è fatta per le persone, non per scatole di metallo". (Ayfer Baykal, assessore all'ambiente, comune di Copenhagen)
Brompton M6L blu cobalto, Strida Evo Silver

Offline DJ

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1646
  • Reputazione: +105/-0
  • Folding bike = better life!!
Sguardi sulla città: Monet Video che racconta esperienze legate a Modena e a persone che hanno intrapreso attività e professioni particolare in periodo di crisi. Se sei un creativo, hai un'attività e ce la vuoi raccontare contattaci all'indirizzo monetvideo@comune.modena.it +
Oggi incontriamo Andrea Ferrari, 30 anni, laureato, titolare insieme ad altri due soci di Italian Bike Messanger, servizio di consegna pony express in bicicletta. Andrea ci racconta la sua giornata, la sua attività e come si vive grazie ad un lavoro "insolito".

http://www.youtube.com/watch?v=RZRq6DMJa6Q

A cura di Citta' di Modena, il comune di Modena sui social Network
Seguici anche qui:

web www.comune.modena.it/multimedia
facebook www.facebook.com/cittadimodena
youtube www.youtube.com/retecivicamodena
flickr www.flickr.com/cittadimodena
twitter www.twitter.com/cittadimodena
DJ
Dahon MUP8-Brompton M6L- Nanoo Avenue

Offline DJ

  • gran visir
  • *****
  • Post: 1646
  • Reputazione: +105/-0
  • Folding bike = better life!!
DJ
Dahon MUP8-Brompton M6L- Nanoo Avenue

Offline Hyperjeeg

  • assistente
  • ***
  • Post: 100
  • Reputazione: +11/-0
Ha decisamente un che di romantico...

Alla prossima!!!
Jeeg

Offline occhio.nero

  • Federico
  • Amministratore
  • gran visir
  • *****
  • Post: 10106
  • Reputazione: +176/-1
  • hai voluto la vita?... e mo' pedala!
    • il mio nome è al termine del mio viaggio
segnalo

l'elenco delle discussioni legate al tema "cultura", recuperabile cliccando sul tag "cultura" in fondo a questa pagina

--------------------



I 10 elementi che hanno reso Copenhagen tra le città più ciclabili al mondo. Ep. #1, The Big Picure

la collezione di video su
http://bicycletv.it/videostags/copenhagen-top-10/

The Big Picture - 01 - Top 10 Bicycle-Friendly Design Elements in Copenhagen

« Ultima modifica: Agosto 22, 2013, 06:28:01 pm by occhio.nero »
Federico
Tikit; DahonMuP24; Nanoo; DashP18; BromptonS6L
pedaliamo, pieghiamo, moltiplichiamoci

Offline unkle69

  • assistente
  • ***
  • Post: 234
  • Reputazione: +14/-0
bellissima Copenhagen, ci sono stato tanti anni fa quando ancora si facevano gli interrail, quell'estate di tanti anni fa con un gruppo di amici in un mese ci facemmo Monaco>Berlino>Copenhagen>Amsterdam>Parigi, ed ovviamente adesso mi tornano alla mente i continui scampanellìì delle biciclette sulle bellissime ciclabili che ad Amsterdam e Copenhagen già ricoprivano grossa parte delle città, oltre alla bruttezza degli ostelli e la bellezza delle danesi  :-*  :-*  :-*
Brompton M6L 2013 Desert Sand + kit Nano 2.0 Electric

Offline menegodado

  • maestro
  • ****
  • Post: 336
  • Reputazione: +140/-0
Al minuto 4.01 una strida rossa.

 :)


Offline Gallus

  • apprendista
  • **
  • Post: 72
  • Reputazione: +10/-0
Il comune di Parigi mette a disposizione un sito per calcolare il proprio itinerario in bici sulle ciclabili "intramuros". Chissà che non dia qualche buona idea ai sindaci italiani ...

http://vgps.paris.fr

Offline bromptonian

  • maestro
  • ****
  • Post: 260
  • Reputazione: +3/-0
Sì, qualche buona idea che, tempo, sarà recepita tra qualche secolo!!!
bromptonian

Online Vittorio

  • gran visir
  • *****
  • Post: 3304
  • Reputazione: +213/-0
Sbaglio o stava un po' cricetando?

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline occhio.nero

  • Federico
  • Amministratore
  • gran visir
  • *****
  • Post: 10106
  • Reputazione: +176/-1
  • hai voluto la vita?... e mo' pedala!
    • il mio nome è al termine del mio viaggio
l'inversione di tendenza che ha decretato la rinascita economica e sociale  di un paese che ha dato la priorità ai pedoni anzichè alle macchine.

 
-----------------------------


What Happens When a Town Puts People Before Cars?
WNY Heritage Press
 

Nearly three years ago, a Minnesota man named Charles Marohn published a piece called "Confessions of a Recovering Engineer" on the blog of his not-for-profit organization, Strong Towns. In it, he describes the priorities that he learned in his training as an engineer: first comes speed; then traffic volume; then safety; then cost.

Following those principles, Marohn was designing wider, faster roads to cut through the hearts of American towns. He discovered that the people in those towns often pushed back, asking why trees and sidewalk space had to be sacrificed in order to widen the road, and how their children could possibly be safer with cars whizzing by at top speed.

Armed with the prestige of his chosen profession and a pile of studies and guidelines that explained why bigger was always better, Marohn would explain that "these standards have been shown to work across the world," and that people who objected to the loss of trees and yard space and peace for their families were simply wrong.

Then, unlike many engineers, he started thinking about the human consequences of what he was doing:

In retrospect I understand that this was utter insanity. Wider, faster, treeless roads not only ruin our public places, they kill people. Taking highway standards and applying them to urban and suburban streets, and even county roads, costs us thousands of lives every year. There is no earthly reason why an engineer would ever design a fourteen foot lane for a city block, yet we do it continuously. Why?

The answer is utterly shameful: Because that is the standard.
Marohn, as the title of his piece implies, has rejected the standards he learned in school. He now travels the country spreading the word that things can be done differently – that America’s towns and cities can build streets that are safe and operate at a human scale, the old-fashioned way, and that they can save money and bolster their economies in the process.

That’s exactly what the village of Hamburg, in upstate New York, has done. According to an article in the New York Times, the leaders of this community of 10,000 rejected the proposed widening of U.S. Route 62, the local main street, back in 2001. After consulting with Dan Burden, a nationally known advocate for walkable communities, village residents approved an alternative plan by a vote of four to one.


Main Street. Image courtesy of Gurney, Becker and Bourne Real Estate.

Main Street was rebuilt not as a high-speed funnel for cars, but instead as a pleasant shopping street with narrower traffic lanes, trees, and ample sidewalks. Roundabouts replaced intersections, and in the two years after construction was completed in 2009, crashes were down by 66 percent and injuries fell by 60 percent. "Accidents in [the roundabouts] need a tow truck, not an ambulance," a transportation department official told the Times.

Property values in the once-fading downtown have doubled and local business owners are investing millions in new projects. New residents have been attracted by the appeal of a village center where a simple walk up and down Main Street is a pleasure rather than something to be endured. Hamburg was, like many American towns and cities in the Rust Belt, in decline. Now it is thriving.

The improved quality of life and revived economic health of Hamburg echo the experience of Poynton in the United Kingdom, where a traffic-calming “shared streets” plan has rescuscitated a formerly traffic-choked village center.

The 20th-century model of traffic engineering is not only outdated, but is also downright hazardous to public health and economic development. Every year, communities around the world are demonstrating that there is another way. Treating a community’s streets like a sewage system that flushes cars through quickly and efficiently has been a disastrous experiment. How many more towns and cities will be gutted before the standards that Marohn learned in engineering school are scrapped?
« Ultima modifica: Agosto 23, 2013, 09:14:06 am by occhio.nero »
Federico
Tikit; DahonMuP24; Nanoo; DashP18; BromptonS6L
pedaliamo, pieghiamo, moltiplichiamoci

Tags: cultura