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Autore Topic: Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande  (Letto 8784 volte)

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Offline mng3

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Buon giorno a tutti. Non sapevo bene dove inserire questo messaggio: alla fine ho scelto "intermodalità" perché in qualche modo c'entra.

Allora: un mio cliente di Adria (Rovigo) che di solito raggiungo abbastanza comodamente con l'abbinata treno+Tern P9 è a Misurina per una questione di allergie (lì c'è un grosso centro di cura) e non tornerà giù per parecchio. Ha un'urgenza indifferibile, e così devo andare su da lui. Io sto a zero metri slm, Misurina è a 1750 circa. Dopo mille ripensamenti, scelgo la soluzione treno+autobus+bici. C'è un treno che da Venezia mi porta a Calalzo, poi un autobus fino ad Auronzo (circa 900 metri slm).

Quei maledetti di Trenitalia non mi permettono di portare la mia bici da strada sul treno: solo da fine giugno c'è il servizio di trasporto. Altro problema: solo da fine giugno è coperta da un autobus la tratta Auronzo / Misurina. Che poi è la più dura: circa 750 metri di dislivello in 24 km (in realtà sono 600 metri negli ultimi 10 km). Però io non demordo: non voglio usare l'auto per andare da solo fino a Misurina. Non posso portare la mia bici da strada? E io ci vado con la pieghevole. Ho fatto un po' di conti: il 53/32 sviluppa più o meno come il 42/25 della mia bici da strada. E quindi - non essendoci delle micidiali pendenze - dovrei farcela. Però pur usando la pieghevole tutti i giorni io una cosa del genere non l'ho mai fatta.

Passo adesso ad alcune domande, rivolte specificamente a chi ha affrontato salite e discese di questo tipo.

1. Salita. C'è qualche cosa in particolare che mi consigliate, in particolare sulla posizione? Tener presente che io sulla bici da strada tipicamente non mi alzo mai sui pedali e sono avvezzo a "tirare" il manubrio. Cosa che con la Tern non potrò fare, suppongo. Qualcuno mi dà qualche indicazione sulle velocità medie che è riuscito a mantenere in montagna, rispetto ad una bici da strada? Sto facendo i calcoli su una "resa" inferiore di circa il 30%, ma tutta "a naso".

2. Discesa. Questo è un po' il mio dubbio maggiore. Perché di sicuro con la mia bici da corsa i 60 orari mi vanno giù che è un piacere. Qui invece ho dei dubbi di riuscire ad arrivare a 40. Perché la bici è molto più instabile, il manubrio è più ballerino, la posizione è eretta ecc. ecc. In altre parole: già sulle strade normali del piattume della mia provincia percepisco chiaramente di andare più piano (anche molto più piano), anche a causa di una certa "incertezza psicologica". Vorrei avere qualche parere in merito.

Perché non ve l'ho detto, ma dopo la salita da Auronzo a Misurina io vorrei provare la discesa diretta fino alla stazione di Calalzo. Sono circa 16 km in più di strada in leggera discesa. Ma se non mi sento bene nel primo tratto (da Misurina ad Auronzo) allora devo necessariamente fare affidamento sul pullman Auronzo/Calalzo, con tutta la questione del rispetto degli orari ecc. ecc.

Grazie in anticipo a chi mi aiuterà a riflettere su questa cosa.

Luigi

PS Il giorno è giovedì prossimo, 28 maggio.

Offline occhio.nero

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #1 il: Maggio 26, 2015, 07:45:32 pm »
posso spostare nella sezione veneto?
Federico
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Offline boccia

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #2 il: Maggio 26, 2015, 09:09:42 pm »
(...) Ho fatto un po' di conti: il 53/32 sviluppa più o meno come il 42/25 della mia bici da strada. (...)

Ciao Luigi, non mi tornano i conti... :-\
con i rapporti da te indicati, per via della differenza di diametro delle ruote tra Tern Link P9 e bici da corsa, a me risultano sviluppi metrici piuttosto diversi.
A grandi linee, la Tern ha diametro 20", quindi una circonferenza pari a 20x2.54x3.14/100 = 1,60 m, mentre se la bdc ha ruota 28", la circonferenza è 28x2.54x3.14/100 = 2.23 m
Pertanto la Tern con il 53/32 con una pedalata percorre 1.60x53/32 = 2.65 m, mentre la bdc col 42/25 percorre 3.74 m. ;)

Offline Sbrindola

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #3 il: Maggio 27, 2015, 09:36:24 am »
ecco gli sviluppi secondo i dati forniti



se c'è qualche dato da cambiare ditemelo e rifaccio i conti.

Per quanto riguarda i chiarimenti di mng3 ecco il mio pensiero:

- per la salita non credo dovresti avere grossi problemi. Non che le salite che intendi affrontare siano da sottovalutare ma, dal momento che sembri sapere il fatto tuo, direi che è assolutamente fattibile. Da come parli mi pare che tu sia consapevole delle tue capacità e che non sia a corto di allenamento, che è la cosa più importante.
Dovrai eventualmente improntare la pedalata più sull'agilità che sulla potenza in modo da non strapazzare troppo il manubrio ma non mi preoccuperei troppo.
Quando faccio salita io tendo ad assumere una posizione leggermente più avanzata sul sellino, che magari alzo anche un pelo rispetto al solito. Valuta se la cosa può funzionare anche per te.
La resa inferiore del 30% mi pare un po' troppo pessimistica, considerato che il limite maggiore delle ruote piccole emerge più nel mantenere le velocità di percorrenza in pianura che non alle andature da salita.

- francamente i 40 km/h in discesa mi paiono una velocità molto cautelativa. Ovviamente non potrai affrontarla come sulla bdc ma direi che al momento sei molto frenato dal fattore psicologico: se la pieghevole è tenuta in buone condizioni ed il serraggio degli snodi è corretto non avrei timore di scendere anche più spedito.
Il piantone della P9 non è regolabile in altezza, cosa che considero un pregio per via della maggiore rigidità, ma forse in queste occasioni sarebbe un vantaggio poterlo abbassare per aumentare il carico sulla ruota anteriore e migliorare l'assetto.
Il limite maggiore la discesa prolungata per me è dato dai gommini dei freni che potrebbero patire il surriscaldamento e dalle condizioni dell'asfalto.... ma parla uno che in discesa è sempre andato ben più dei 60 km/h con la bdc ed il fattore psicologico conta parecchio in queste cose.

In sintesi comunque ritengo che il mezzo sia assolutamente in grado di portarti a destinazione e riportarti indietro sano e salvo... parliamo pure sempre di una pieghevole di fascia medio alta. Le differenze staranno unicamente nei tempi dettati dal "motore" in salita e dallo "spirito" con cui affronterai la discesa.
Fai un check-up alla bici il giorno prima in modo da essere tranquillo e goditi la pedalata.  ;)

@Federico: per me si può spostare ;)
« Ultima modifica: Maggio 27, 2015, 09:49:14 am by Sbrindola »

Offline Vittorio

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #4 il: Maggio 27, 2015, 11:55:56 am »
Sulla salita non mi posso esprimere, ma sulla discesa mi sento di condividere il parere di Sbrindola: io ho una Vitesse D7, con piantone dello sterzo regolabile e quindi meno rigido del tuo, ma in un paio di occasioni ho superato i 40 km/h in discesa in tutta tranquillità e senza la minima percezione di essere al limite. L'unico accorgimento che adottavo era di frenare "a denti di sega": una frenata decisa ogni tanto per abbassare nettamente la velocità, poi lasciar correre la bici un altro po' per raffreddare i freni, e così via. Senza contare la resistenza aerodinamica: in bici si cerca sempre di minimizzarla, ma se non si vuol prendere troppa velocità una postura rialzata e un abbigliamento largo e svolazzante aiutano.
Ma se hai esperienza di bici da corsa sono tutte cose che saprai meglio di me...
Piuttosto, a cose fatte, facci sapere come è andata (anche con un paio di foto, se hai il tempo di farle)

Vittorio
« Ultima modifica: Maggio 27, 2015, 03:32:33 pm by Vittorio »
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline mng3

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #5 il: Maggio 27, 2015, 02:23:55 pm »
Grazie mille!

Diciamo intanto che ho iniziato bene il discorso, sbagliando clamorosamente i calcoli. Non avevo considerato il diametro diverso delel ruote: una robetta da poco!!!

Riguardo al resto, i miei dubbi derivano proprio dalla mia inesperienza da pieghevolista/dolomitico. Uso la Tern per lavoro tutti i giorni, ma in zone piatte che piu' piatte non si puo' (provincie di Venezia, Rovigo, bassa padovana).

Quella salita l'ho fatta te o quattro volte con la bdc. La prima parte e' quasi piatta, poi le pendenze sono molto potabili. Anche perche' poi ci sono le Tre Cime, e quindi qualsiasi cosa appare "tranquilla", se fatta prima.

Foto e commenti al ritorno!

Grazie ancora.

Luigi

Offline valerio

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Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #6 il: Maggio 29, 2015, 11:56:27 am »
Sono sul treno direzione Calalzo.... Ovviamente con pieghevole  :D    destinazione Dobbiaco.  Da calalzo devo ancora decidere se via misurina o cortina. Poi vi faccio sapere. Tu luigi hai già fatto la girata? Ciao
« Ultima modifica: Maggio 29, 2015, 12:26:35 pm by valerio »

Offline mng3

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #7 il: Maggio 29, 2015, 03:47:21 pm »
Eccomi qui. Fatto tutto ieri. Adesso vi descrivo un po' la cosa, poi con calma inserirò alcune foto. Tralascio le questioni legate ai mezzi (treni in ritardo, connessioni coi pullman "salvate" solo grazie alla telefonata al bigliettaio di Calalzo ecc. ecc.) e passo direttamente alle impressioni sull'uso della mia Tern Link P9.

SALITA

Premetto che andavo a Misurina per lavoro, e quindi mi sono dovuto portar su uno zaino con computer e roba varia del peso di 10,7 kg, legato sul portapacchi posteriore. Non poco.

La strada da Auronzo a Misurina (circa 750 metri di dislivello) è suddivisibile in due parti: una prima decina di km con pendenze limitate, poi una seconda parte (altri 10 km circa) decisamente più sostenuta, con tratti al 12/13/14% e qualche tornante. Oramai disabituato all'uso di rapporti "pesanti" da quando sono apparse le compatte o le triple, questa salita è stata come un ritorno ai vecchi tempi (primi anni '80, quando avevo vent'anni), quando il 42x26 era proprio il massimissimo che un "vero uomo" doveva montare sulla sua bdc. Per cui "tirare" un 53x32 come rapporto più agile ha significato dover pestare sui pedali in modo deciso. Certo: dimenticatevi l'agilità e la risposta secca d'una bdc, così come la posizione del corpo indubbiamente è peggiore. Io (altezza 177 cm) ho posizionato il sellino alla tacca 9, in modo da avere un'estensione della gamba a fine pedalata di circa 170°, senza stare troppo insaccato sul retrotreno. La schiena non è e non può essere correttamente estesa come con una bdc su misura, per cui un po' di fastidio (minimale) l'ho provato. Bisognerebbe testare la cosa su una salita più lunga per capire se col tempo il fastidio può andare a peggiorare.

Di solito non mi alzo sui pedali, ma ho voluto provare a farlo per capire come andava. Qui ho notato ancor di più uno dei principali problemi (IMHO), e cioè la mancanza dei pedali a sgancio rapido. Con quelli, volere o volare, il piede sta sempre in posizione corretta. Con i pedali piatti come i miei e le normali scarpe da ginnastica ai piedi, ogni movimento del corpo rischiava di farmi uscire il piede dall'asse. Alzandomi e abbassandomi la cosa si evidenziava ancor di più. Ad ogni modo, dopo qualche esperimento sul 12% o sui tornanti sono tornato al mio modo solito di salire con la bici: seduto e di passo. Passo tranquillo, anche perché stupidamente non avevo con me il contachilometri, e quindi non avevo bene l'idea di quanta strada mancava a Misurina, anche perché non mi ricordavo che dopo il bivio per Cortina praticamente sei arrivato.

Il mezzo in salita s'è comportato bene, tenuto conto di quanto ho segnalato sopra relativamente alla differenza con una bdc: qualche scricchiolio al manubrio se tiravo un po' di più, ma niente di particolare. Da segnalare un unico problema: quando volevo passare dal 28 al 32 nei pezzi in cui la strada tirava di più, allo scattino della manopola non corrispondeva il movimento della catena. In pratica, dovevo tornare sul 24 e poi girare decisamente la manopola di due scatti. Allora "sull'abbrivio" la catena mi andava sul 32. Evidentemente dovevo regolare meglio il cambio, come avrei capito alla grande in discesa (vedi dopo).

Altro problema è stata per me la mancanza del portaborraccia, per cui ogni volta che volevo bere dovevo fermarmi per recuperare la borraccia che avevo legato sopra lo zaino coll'elastico del portapacchi. E io ho l'uso di bere abbastanza.

Alla fine in circa un'ora e quaranta - tutto compreso - sono arrivato su.


DISCESA

All'inizio sono andato giù con molta calma: era la prima discesa di quel tipo che affrontavo con la Tern, e quindi volevo prendere un po' la mano. Dopo aver confermato la bontà dei freni (ho montato i pattini Tristop della BBB: ottimi!), mi sono azzardato a tirare. La mia sensazione (ripeto: non avevo il contachilometri) è stata quella di non aver mai superato i 60 orari. Ma non lo so con certezza. Ad ogni modo, un mio problema è stato quello d'una vibrazione - leggera ma fastidiosa - della ruota anteriore alle velocità più alte. Ho fermato per controllare se per caso mi si era storto il cerchione, ma poi ho scoperto la causa: il copertone non era stato rimontato in modo correttissimo dall'ultimo biciclaio. In pratica, era come se fosse un po' storto, un po' sformato. E quindi sopra i 50 orari la cosa procurava lo scompenso descritto. Niente di grave, comunque.

Detto che la posizione - per ovvi motivi - è tutto tranne che aerodinamica, vengo all'unica vera nota dolente. Ad un certo punto, passando dal 12 all'11 per darci dentro, appena ho iniziato a pestare sui pedali mi è saltata la catena. Mi sono fermato per rimontarla, e... appena l'ho rifatto è risaltata di nuovo. A questo punto ho continuato col 12 come rapporto più duro, ma la cosa non è finita qui. Avendo perso il pullman da Auronzo a Calalzo (per cinque minuti!), non avevo alternative: me la sono fatta tutta in bicicletta, tanto che alla fine ho percorso in giornata circa 70 km tutto compreso. Ma ad un certo punto la strada ricomincia a salire per circa un km, ed essendo ormai fisicamente in riserva (non ero riuscito ad alimentarmi) con una corrente termica contraria che mi sparava aria calda in faccia ho provato a mettere di nuovo il 32... che per quanto provassi e riprovassi non è andato. Quindi il mio range di cambi è passato a 12-28. Anche qui, niente di male. Ma se mi fosse capitato in salita di non avere il 32, avrei sputato l'anima.

Ad ogni modo sono riuscito a prendere il treno, e questo è quanto.


CONSIDERAZIONI FINALI

E' stata di sicuro una divertentissima esperienza. La giornata era fantastica. La salita godibilissima. La bici divertente. Riprovarci? Forse sì. Ma l'ideale sarebbe avere una doppia corona anteriore. Allora si andrebbe su anche sui muri.


INSEGNAMENTO FONDAMENTALE

Tenere SEMPRE sotto controllo l'efficienza del mezzo. E quindi questo pomeriggio vado dal biciclaio e lo faccio smontare/pulire/ingrassare/regolare/rimontare tutto quanto.

Ciao!

Luigi

Offline mng3

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #8 il: Maggio 29, 2015, 03:57:54 pm »
Ecco un paio di foto.








Offline mng3

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #9 il: Maggio 30, 2015, 10:58:22 am »
Altre foto:















Offline gip

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #10 il: Maggio 30, 2015, 12:14:19 pm »
Ciao Luigi. Ho davvero apprezzato il tuo post. Hai fatto un'ottima descrizione del tuo percorso e credo che tu abbia esposto tanti argomenti utili degni di riflessione. Primo tra tutti quello relativo all'efficienza del mezzo. Sono d'accordo con te e, aggiungo, non è sempre immediato tenere la bici in ordine. Troppo spesso qualche rumorino od imperfezione viene trascurata, ma quando si affronta poi un raid come il tuo tutte queste cose vengono a galla. Anch'io ho percorso quelle strade in bici in gioventù (sic!) e le conosco bene. Non sono affatto facili. Tu le hai un po' sminuite ma per farle ci vuole soprattutto la gamba oltre che un buon mezzo. Lascialo dire da uno che si è fatto Falzarego, Sella, Pordoi e Stelvio (da Trafoi) in bici. Ora non sono più in grado di farlo e per questo ti invidio un po'. Mi sono inoltre piaciute le tue foto che mostrano una montagna splendida con un cielo azzurro come noi 'cittadini' non vediamo quasi mai (unica discutibile è il selfie, ma ci può stare ::), ...scherzo naturalmente :)).
Detto questo sarebbe molto interessante, in caso ripetessi il percorso, che tu descrivessi il comportamento della bici. La Tern credo sia un'ottima bicicletta, ma resta sempre in noi pieghevolisti il dubbio dei limiti che questi mezzi potrebbero avere. Qualche problema l'hai già evidenziato ma non sembrano cose determinanti. Tienici aggiornati e se puoi fai un elenco delle cose da verificare prima di partire (a tuo giudizio), grazie. Ciao.
Solo chi pedala va avanti!

Offline valerio

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Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #11 il: Giugno 03, 2015, 10:50:12 pm »
Ciao Luigi, bella recensione e complimenti.  Io oltre all'efficienza del mezzo aggiungerei anche portarsi qualche attrezzo,  una camera d'aria ed una pompa ! . Si possono fare piccoli aggiustamenti ed evitare di rimanere a piedi....A meno di non avere rotture catastrofiche.
10 kg sulla si schiena poi si sentono.... Con le borse è un'altra vita.
Io alla fine ho optato per andare via cortina con la Friday decisione dovuta più che altro al fatto che è tutta ciclabile e senza auto ci si gode molto di più il tragitto.  I primi 36 km sono quasi tutti asfaltati mentre gli ultimi 30 sono di strada bianca.  A parte alcuni tratti con graniglia dove dovevo procedere a passo d'uomo - e frenare di brutto quando  all'improvviso mi accorgevo di entrarci... Pena caduta rovinosa -  per il resto niente problemi. Sullo sterrato probabilmente avrebbe giovato sgonfiare leggermente le ruote che stavano a 100 psi per far meno fatica. 

Foto dal passo cimabanche 1545 metri.
« Ultima modifica: Giugno 03, 2015, 10:55:46 pm by valerio »

Offline Paolodeluigi

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Re:Venezia / Auronzo / Misurina e ritorno - Riflessioni e domande
« Risposta #12 il: Giugno 16, 2015, 12:10:10 pm »
Complimenti Luigi per la bellissima escursione ,per la descrizione dettagliata e per le belle foto,fare salita in bici con 10kg in spalla merita un 10 e lode!!
Avevo fatto poco tempo fa La Calalzo -Cortina sul tracciato della vecchia ferrovia con una mtb con ruote da 26 e mi è piaciuta moltissimo , penso che si possa rifare anche con la Tern D8 che attualmente possiedo..
Penso che avendo la bici in ordine,portandosi le dotazioni necessarie per foratura ed aggiustamenti vari possiamo fare salite anche molto impegnative,ho sperimentato la presa 14 del Montello(TV) 3,4km con pendenze del 12% e metà sterrata e sono riuscito a completarla sia in salita che in discesa,pensando che comunque vada 'se non c'è la faccio vado a piedi'e la trascino in spalla,ma è andata bene,...a 64 anni sto ancora cercando l'avventura ,fa parte del mio carattere..
Nella mia recente 'presentazione'ho brevissimamente descritto la mia salita a cima Grappa in intermodalita' partendo da Venezia (Mirano) in scooter fino ad Ezzelino da Romano ,Bassano del Grappa,e facendo la salitona a cima Grappa(1750mt) con 1600 di dislivello... Con la Tern D8 si può..e naturalmente con prudenza in discesa come avrai constatato anche tu.
Ciao Luigi e complimenti ancora.

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