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"Emissione impossibile"
del 5.4.2012
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-df4b9588-0ae0-4343-8be7-a1a29ca528b7.html
Scegli il treno, emette il settanta per cento in meno di CO2 rispetto all?aereo. E se proprio devi prendere l?aereo, compensa le emissioni facendo piantare alberi in Costa Rica. E poi, compra questa maglietta, è un prodotto a emissioni zero. Limitare le emissioni di anidride carbonica è la via maestra per contenere i cambiamenti climatici. Ma come si calcola quanta CO2 comporta ogni nostra scelta? Lo chiediamo a Daniele Pernigotti, consulente ambientale e autore di Carbon footprint (Edizioni ambiente, 2011).
segnalo il podcast della trasmissione
"Italia in controluce"(http://www.radio24.ilsole24ore.com/Foto/articoli/italia-area-c-milano.jpg)
Milano, Area C
Il 16 gennaio la città di Milano compie una svolta nella gestione del traffico e della mobilità. Parte l'area C, il sistema di congestion charge nato dall'idea già sperimentata in molte città europee come Stoccolma. Si tratta in un biglietto d'ingresso nella zona interna ai bastioni, il centro allargato della città. Italia in controluce il programma di Daniele Biacchessi che indaga sulle trasformazioni della società italiana tramette un reportage di Cristina Carpinelli con le interviste ai cittadini, agli amministratori milanesi e ai consiglieri dell'opposizione.
http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=milano-area-c-esperimento-citta-accesso-controllato-smog
Difendiamoci dall'inquinamento anche imparando a lavarci il naso
Testo pubblicato il 12/08/08 da Amadio Bianchi
Quando insegno ai miei allievi come recuperare una respirazione migliore, la prima cosa che raccomando loro è di utilizzare sempre il naso sia durante l'inspirazione, sia durante l'espirazione.
La bocca, dico scherzando, serve per mangiare (solo in casi estremi ne ammetto l'utilizzo per respirare) mentre il naso è lo strumento più opportuno: grazie ai numerosi peli situati nel suo interno, fa giungere all'apparato respiratorio l'aria filtrata e purificata anche da eventuali "intrusioni" virali. Il passaggio più lento e tortuoso dell'aria nelle narici, inoltre, ne favorisce il preriscaldamento e ciò aiuta a prevenire i disturbi da "raffreddamento".
Il naso è dunque di vitale importanza, per questo consiglio di averne cura, mantenendolo sempre pulito. Il grado di inquinamento atmosferico che tutti stiamo subendo, ha oggi raggiunto livelli insopportabili e, spesso, le impurità che vanno accumulandosi nelle narici impediscono il libero passaggio dell'aria.
Ecco perché in quest'articolo ho voluto presentarvi un'antica, tuttavia assai semplice pratica, chiamata Jala-neti o pulizia delle vie nasali con acqua e sale.
Nella Gheranda-samhita, un testo indiano databile intorno al XVII/XVIII secolo, ritenuto assieme allo Hathayoga-pradipika e alla Siva-samhita uno dei principali testi dello Hatha-yoga, si legge di una pratica denominata sit-krama che consisteva nell'aspirare acqua dalla bocca ed espellerla dal naso per ottenere la pulizia delle vie nasali ed i conseguenti benefici. Tale pratica più completa, la consiglierei naturalmente agli allievi con più esperienza, mentre la Jala-neti che consiste nell'utilizzo di uno strumento dotato di beccuccio come una teiera, comunemente chiamato Lota, è adatto a tutti. All'interno della Lota, dopo aver predisposto dell'acqua tiepida, si fa accuratamente sciogliere un mezzo cucchiaino di sale fine da cucina. Contrariamente a quanto il lettore tende a presumere, è proprio il sale (che tuttavia ha una funzione anche antisettica), ad evitare che il passaggio dell'acqua nelle narici dia luogo a bruciore.
Per una corretta esecuzione, consiglio di inclinare il busto in avanti fino a portarlo parallelo al pavimento, piegare la testa di lato, aprire leggermente la bocca per impedire all'acqua di passare nella gola, introdurre il beccuccio in una narice ed attendere che, per la legge dei vasi comunicanti, l'acqua dopo aver riempito il cavo sinoideo, fuoriesca dall'altra narice. Si ripete dalla parte opposta e si raccomanda, specialmente d'inverno, visto che qualche goccia d'acqua tende a fermarsi proprio nel cavo sinoideo, di soffiare bene il naso al termine della pratica.
I benefici che si ottengono, oltre alla normale pulizia, sono diversi: ad esempio si prevengono i disturbi delle cavità nasali come raffreddori, riniti ecc. si elimina l'eccessiva secrezione di muco, si stimolano i nervi del cranio e le funzioni dell'organo olfattivo; gli occhi e le orecchie, dato che sono in collegamento, ne ricevono di conseguenza giovamento.
fonte: http://www.farmaciatolstoi.it/smog_12.html
LE POLVERI FINI (PM10 - PM2,5)
Le polveri sottili sono formate da sostanze tossiche e cancerogene. Raggiungono le parti più profonde e delicate dei nostri polmoni, dove si accumulano. Il traffico automobilistico è la causa principale di questa forma di inquinamento.
La famigerata sigla PM 10 sta per Particulate Matter, ossia: Materia Particolata (in piccole particelle).
10 significa che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10 millesimi di mm).
Si tratta di particelle microscopiche non visibili a occhio nudo. Sono minuscoli frammenti di sostanze organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) e inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati, polveri di carbone e di catrame, ecc). Le particelle sono diffuse nell´aria, per questo si parla di particolato atmosferico o aerodisperso.
Il PM2,5 è la frazione più fine del PM10, costituita dalle particelle con diametro uguale o inferiore a 2,5 micron.
Il PM 2,5 è il particolato più pericoloso per la salute e l´ambiente: infatti questo particolato è quello che si deposita sugli alveoli e inoltre può rimanere sospeso nell´atmosfera per giorni.
Da uno studio condotto dall´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente della Lombardia si evidenzia che la fonte principale di produzione del PM 10 è il traffico veicolare. Il comune di Milano contribuisce a circa il 24% delle emissioni provinciali: di questa quota il traffico conta per l´83% e il riscaldamento per il 16%. Per i veicoli il combustibile più inquinante è il diesel; per gli impianti di riscaldamento è il gas combustibile, seguito dal gasolio. I combustibili meno dannosi sono metano e GPL.
GLI EFFETTI SULLA SALUTE DELL´UOMO
Il PM 2,5 , la frazione più fine del PM10, è particolarmente insidioso perché entra nei nostri polmoni a ogni respiro ed è tanto piccolo da raggiungere senza difficoltà gli alveoli polmonari. Qui gli elementi estranei vengono inghiottiti da cellule del nostro sistema di difesa, dette ?macrofagi´, che tentano di distruggere l´intruso digerendolo; se non ci riescono lo tengono nascosto dentro di sé. Questa situazione comporta due tipi di rischi:
1° La continua entrata di elementi estranei negli alveoli può danneggiare lo strato di cellule responsabili degli scambi gassosi (l´entrata di ossigeno e la fuoriuscita di anidride carbonica) e provocare problemi alla respirazione.
2° Se le sostanze che i macrofagi non riescono a digerire si accumulano nell´organismo, essendo tossiche o cancerogene, possono provocare nel tempo l´insorgenza di malattie gravi.
La pericolosità del PM 10, ed in particolare del PM 2,5 , è stata dimostrata da numerosi studi epidemiologici.
Il PM 2,5 è infatti una miscela complessa di migliaia di composti chimici e alcuni di questi sono di estremo interesse a causa della loro tossicità. L´attenzione è rivolta agli idrocarburi aromatici policiclici (PHA) che svolgono un ruolo nello sviluppo del cancro. Alcuni nomi: Fluoranthene, Pyrene, Chrysene, Benz[a]anthracene, Benzo(b)fluoranthene, Benzo[k]fluoranthene, Benzo[a]pyrene, Dibenz[a,h]anthracene. Gli effetti nocivi sono proporzionali alla concentrazione e (come è stato dichiarato dall´Organizzazione Mondiale della Sanità) non è possibile individuare un valore al di sotto del quale il PM 10 - PM 2,5 non provochi un danno alla salute. Ci sono effetti di tipo acuto che si riscontrano nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata: infezioni respiratorie acute, crisi d´asma, disturbi circolatori e ischemici, aggravamento dei sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti. Altri effetti, di tipo cronico, sono dovuti alla presenza nell´aria per lungo periodo degli inquinanti: tosse e catarro persistenti, bronchiti croniche, diminuzione della capacità polmonare.
I gas nocivi e le polveri rappresentano un vero pericolo per la salute. L´ultimo studio epidemiologico, «Misa-2», pubblicato come supplemento della rivista «Epidemiologia Prevenzione» raccoglie il lavoro di un centinaio tra epidemiologi di università e agenzie sanitarie pubbliche e tecnici delle Arpa. Mettendo in relazione giorno per giorno, tra il 1996 e il 2002, mortalità e ricoveri delle 15 più popolose città italiane con i dati delle centraline ottiene risultati preoccupanti: «A ogni innalzamento della concentrazione degli inquinanti nell´aria, seguono immancabilmente nei dieci giorni successivi più morti e ricoveri». Il totale dei decessi in un anno sono circa 2mila. Le città prese in esame rappresentano meno di un quinto della popolazione italiana: il saldo delle morti sull´intero territorio nazionale potrebbe salire «a circa 10 mila».
Per Cardiopatia in campo medico, si intende qualunque malattia che interessa il cuore, ed è la causa nella sola America di un morto ogni 37 secondi nel 2007
A tutti di tanto in tanto capita, per esempio, di percepire dei battiti irregolari del proprio cuore; quando succede di norma pensiamo sia colpa dello stress, o dell?ansia, oppure, non sapendo a cosa imputarli, ricorriamo con un po? di paura al medico, ma chi tra noi ha mai pensato invece di attribuirne le cause all?inquinamento? Eppure l?Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato circa 800.000 morti l?anno legate ai fattori di tossicità dell?aria, e la tendenza è in aumento; sono cifre enormi, oltre che una spesa incalcolabile per la sanità pubblica.
Numerosi studi effettuati in tutto il mondo sono dunque unanimemente d?accordo nel constatare una diretta relazione tra gli inquinanti e l?aumento esponenziale di: infarti, ictus, ipertensione, aterosclerosi, aritmie cardiache e trombosi. Il particolato è capace, inoltre, di influire negativamente su diversi parametri biochimici del nostro organismo che sono coinvolti nello sviluppo di queste malattie (aumento delle LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, e diminuzione delle HDL, il colesterolo buono). I meccanismi che l?inquinamento innesca e che danno origine alle patologie cardiovascolari sono i seguenti: per prima cosa i nostri polmoni si trasformano in depositi di sostanze altamente infiammatorie che, quando non incidono solo localmente, a livello brochiale per esempio, possono successivamente entrare in circolo in tutto l?organismo (già nel giro di un?ora), nel qual caso i danni interessano direttamente gli organi con cui vengono in contatto. Gli inquinanti possono poi incidere sul sistema nervoso autonomo provocando tachicardia e alterazione del tono vascolare (delle vene e delle arterie). Gli effetti a catena sono quindi abbastanza diretti.
La cattiva notizia è che non occorre un?esposizione prolungata per danneggiare il nostro organismo: ad alte concentrazioni di inquinanti (in condizioni ambientali simili a quelle delle grandi città, per intenderci) bastano appena poche ore.
Citazione
Difendiamoci dall'inquinamento anche imparando a lavarci il naso
Testo pubblicato il 12/08/08 da Amadio Bianchi
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Ecco perché in quest'articolo ho voluto presentarvi un'antica, tuttavia assai semplice pratica, chiamata Jala-neti o pulizia delle vie nasali con acqua e sale.
Nella Gheranda-samhita, un testo indiano databile intorno al XVII/XVIII secolo, ritenuto assieme allo Hathayoga-pradipika e alla Siva-samhita uno dei principali testi dello Hatha-yoga, si legge di una pratica denominata sit-krama che consisteva nell'aspirare acqua dalla bocca ed espellerla dal naso per ottenere la pulizia delle vie nasali ed i conseguenti benefici. Tale pratica più completa, la consiglierei naturalmente agli allievi con più esperienza, mentre la Jala-neti che consiste nell'utilizzo di uno strumento dotato di beccuccio come una teiera, comunemente chiamato Lota, è adatto a tutti. All'interno della Lota, dopo aver predisposto dell'acqua tiepida, si fa accuratamente sciogliere un mezzo cucchiaino di sale fine da cucina. Contrariamente a quanto il lettore tende a presumere, è proprio il sale (che tuttavia ha una funzione anche antisettica), ad evitare che il passaggio dell'acqua nelle narici dia luogo a bruciore.
Per una corretta esecuzione, consiglio di inclinare il busto in avanti fino a portarlo parallelo al pavimento, piegare la testa di lato, aprire leggermente la bocca per impedire all'acqua di passare nella gola, introdurre il beccuccio in una narice ed attendere che, per la legge dei vasi comunicanti, l'acqua dopo aver riempito il cavo sinoideo, fuoriesca dall'altra narice. Si ripete dalla parte opposta e si raccomanda, specialmente d'inverno, visto che qualche goccia d'acqua tende a fermarsi proprio nel cavo sinoideo, di soffiare bene il naso al termine della pratica.
Io ho sofferto parecchio di allergie da pollini e per il lavaggio delle fosse nasali ho sempre trovato molto pratiche le bombolette di acqua marina purificata (Fisiomer e simili); ingombro minimo, sempre a portata di mano, grande facilità d'uso: una spruzzata per narice, due-tre volte al giorno e i benefici si vedevano quasi immediatamente.
Giusto come curiosità, in uno degli ultimi episodi dell'ultima serie di Dr.House era citata proprio questa pratica indiana dicendo ".... se usi la soluzione fisiologica è un ottimo sistema per lavare le fosse nasali, se usi l'acqua del rubinetto è un ottimo modo per farsi arrivare un'ameba nel cervello".
Sicuramente è un'esagerazione per gusto di battuta (caratteristica peculiare del personaggio), ma non getta una buona luce sulle condizioni degli acquedotti americani....
Vittorio
Visto quasi tutto, interessante anche se quasi tutto incentrato sulla capitale. Molto bello il servizio su Copenhaghen con l'intervista al designer-urbanista che spiega che <<non servono campagne tipo "vai in bicicletta perché è bello", servono le infrastrutture!>>. Inoltre fa capire come gran parte del problema, cioè la difficoltà di diffondere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto e non solo come strumento di svago, sia dentro la testa delle persone che partono dal prsupposto che "è impossibile".Già, loro sostengono che l'unico modo è rendere la bici vantaggiosa (in termini economici, di tempo, di comodità). È questa è solo esclusivamente una questione di volontà politica...
Non ho potuto vedere il servizio,
Non per fare il pessimista a tutti i costi, ma la legge sulla mobilità ciclistica è una "legge quadro", espressione tradotta pari pari dal francese "loi-cadre", con la piccola ma fondamentale differenza (*) che "cadre" in francese non è il quadro ma la cornice, quindi un contorno vuoto, un perimetro che definisce gli ambiti di applicazione ma il cui contenuto è ancora tutto da riempire.Non me ne intendo di giurisprudenza, ma se così fosse... 30 anni per arrivare ad abbozzare una "cornice" di legge significa che questo paese è definitivamente spacciato e allora è inutile dibattere su bici e mobilità sostenibile quando appare chiaro che gli sforzi di miglioramento sono esclusivamente volontà locali ed isolate. Senza una regia dall'alto intendo.
Sono contento che ci sia la cornice, adesso speriamo che piano piano arrivi anche il quadro!