In Italia, e questo non lo scopro certo io, il rispetto per il prossimo è cosa assai lontana dalla cultura civica.
Chi non sta al passo, è il debole, chi non corre e non sfreccia non è meritevole di rispetto.
ma non è ovvio che ci sia meno mortalità in città che per conformazione geografica sono meno attraversate da ciclisti urbani?
a campobasso, a genova, ad aosta è tutto un su e giù.
torino è piatta = più ciclisti = più morti.
sto sbagliando?
a me a torino è capitato 2 volte, se per questo ;Dma non è ovvio che ci sia meno mortalità in città che per conformazione geografica sono meno attraversate da ciclisti urbani?
a campobasso, a genova, ad aosta è tutto un su e giù.
torino è piatta = più ciclisti = più morti.
sto sbagliando?
sicuramente è un'osservazione sensata e non sei l'unico ad averla fatta: mi pare infatti ci sia qualche considerazione del genere anche nei commenti sotto all'articolo, dove si chiede anche di trovare la fonte dei dati. Come spesso accade questo genere di articoli risultano "poveri" in riferimento alla bibliografia.
Non posso fare a meno di notare però che io e te siamo già 2 pedalatori torinesi a cui qualcosa è già capitato.... sfiga nostra o effettiva maggiore incidenza di eventi spiacevoli?
L?ACI e le Assicurazioni si interessano dei ciclisti
Lunedì 19 Marzo 2012 14:55
Quando ad occuparsi di biciclette sono l?Aci e le assicurazioni c?è di che preoccuparsi. L?attenzione è infatti rivolta sempre al tema dell?incidentalità. Entrambi i rapporti forniscono classifiche, l?ACI su base comunale e le assicurazioni su base regionale.(http://cittainbici.it/images/stories/acciiii.jpg)Le città dove si può girare in bicicletta nel modo più sicuro sono, secondo la rilevazione dell?Aci su dati Istat: Aosta, Trento, Trieste, Campobasso, e persino Genova. Mentre per le Assicurazioni Generali le isole felici sono il Molise e l?Abruzzo. Secondo il rapporto Aci, invece, in relazione ai dati del 2010, la città più pericolosa per i ciclisti è Potenza, seguita da L?Aquila, Torino, Napoli e Palermo.
Se quello della strage di ciclisti è un problema serio e pochissimo considerato è altrettanto vero che classifiche di questo tipo, non tenendo conto della percentuale d?uso della bici in relazione all?estensione delle strade nel territorio, alla rete ciclabile e alle misure di ?traffic calming? adottate dalle Amministrazioni, non aggiungono nulla di significativo. Mentre a commento si sprecano frasi allarmistiche del tipo ?girare in bicicletta è più pericoloso che guidare un?automobile visto che i tassi di decesso sono quasi il triplo?.
Le assicurazioni pensano soprattutto a portare nel mercato nuovi prodotti assicurativi di tutela legale per la circolazione stradale. Il ?DAS?, che è una compagnia del gruppo Generali specializzata nella tutela legale, ha effettuato allo scopo lo studio sulla geografia degli incidenti ai ciclisti che rivela che ogni giorno nelle nostre città ci sono 38 incidenti che coinvolgono le bici e che ben dieci avvengono in Lombardia, cinque in Veneto e otto in Emilia Romagna, guarda caso le regioni dove l?uso della bicicletta è più diffuso.
L?Emilia Romagna è la regione con il maggior numero di incidenti in rapporto alla popolazione ( 1 ogni 1314). Il 2010 ha fatto registrare 3024 incidenti in cui sono stati coinvolti ciclisti (il picco, comunque, è stato toccato nel 2008 quando sono finite sull?asfalto 3117 persone). Segue il Veneto con 2008 incidenti nel 2010 (1 ogni 2261 abitanti) e la Lombardia, con 3785 incidenti ( 1 ogni 2194). Nelle regioni ad elevato utilizzo della bicicletta la crescita di incidenti nell?ultimo decennio, è stata particolarmente consistente: si va dal +29% del Veneto al +27% di Lombardia e Lazio, al +23% di Emilia Romagna e Trentino fino al +22% del Piemonte.
Lo studio DAS mostra come dal 2001 al 2010 gli incidenti siano aumentati notevolmente anche in alcune regioni del meridione: (+93%) in Campania (da 92 a 178), incrementati dell?83% in Puglia (da 202 a 369), del 71% in Sicilia (da 156 a 266) e del 52% in Calabria (da 31 a 47).
Si sarebbe tentati di credere che all?aumentare delle persone che scelgono la bici per spostarsi aumentino anche le opportunità di incidenti mentre le Amministrazioni Comunali siano impreparate o impossibilitate per motivi economici ad adeguare le infrastrutture al traffico ciclistico.
Da Nord a Sud la bici sembra aver catalizzato l’attenzione nazionale. Complice il “caro carburante”, l’arrivo della bella stagione e la voglia di migliorare il proprio stile di vita, oggi 25 milioni di italiani si spostano in città in bicicletta. E non è la bici intesa come svago della domenica, ma come mezzo quotidiano di trasporto.Fonte: http://gogreen.virgilio.it/news/green-trends/bici-boom-acquisti-incidenti-emilia-record_6855.html (http://gogreen.virgilio.it/news/green-trends/bici-boom-acquisti-incidenti-emilia-record_6855.html)
Un recente studio condotto da Subito.it ha evidenziato come in tutta la penisola sia scoppiata una vera e propria bicicletta mania. Nell’ultimo mese, sul portale online si vende una bici ogni 22 minuti e l’acquisto non è casuale, ma ragionato: il numero medio di pagine consultate dagli utenti che cercano una due ruote equivale a quello di pagine consultate nelle categorie “offerte di lavoro” e “appartamenti”. I modelli più ricercati sono quelli da donna e in cima alla lista dei desideri ci sono le mountain bike seguite dalle bici da corsa (+15% lo scorso maggio). Un trend emergente è quello delle bici elettriche (+25%) in linea con i requisiti della mobilità dolce.
Triveneto ed Emilia Romagna sono le zone dove le persone sono più attive nella ricerca di una bicicletta. Ma proprio l’Emilia è la regione in cui si verificano più incidenti a livello nazionale (1 ogni 1.341 abitanti) e il Veneto è al secondo posto (1/2.261). A seguire c’è la Lombardia (1/2.410) dove Cremona si qualifica come la città più pericolosa (1/1.752) con un incidente ogni due giorni, per un totale di circa 16 al mese, e poi ci sono Lecco, Milano e Brescia (fonte: rielaborazione Das su dati Istat).
Insomma, l’Italia non è una paese per ciclisti. E questo lo si sapeva. Negli ultimi dieci anni ne sono morti 2.500 in strada e questo a causa di incroci pericolosi e della mancanza di piste ciclabili. La speranza è che con la nuova legge promossa dal senatore del Pd Francesco Ferrante sulla spinta della campagna Salvaiciclisti le cose possano - finalmente - cambiare. A beneficio dei ciclisti e della vivibilità urbana più in generale.
come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
secondo mè facendo cosi battiamo ancora il record! io intendo una protesta da ricordare es. bloccare le strade,le autosstrade,ecc.come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
Catorcio, una forma di protesta, se vuoi è l'atto di aderire alla Fiab, a #salvaciclisti e ogni qualvolta saliamo in sella, pedaliano e ci facciamo accorgere facendo sentire la nostra voce agli altri utenti della strada....aggiungi altre iniziative ovviamente^
come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
a mè non me ne frega di mentalitò, leggi ,ecc. può sempre capitare un errore,o una disattenzioni, io pretendo che le macchine ,mezzi pesanti,ecc, non entrino in contatto con le biciclette, pedoni, ecc.come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
Veramente di proteste ne sono state fatte, non so di dove sei, ma a Roma ne sono state fatte tantissime (http://ciclomobilisti.forumfree.it/?t=43892660) anche in passato (https://picasaweb.google.com/magociclo/MobilityDai20092008) fu creato addirittura il coordinamento DTSM (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CFIQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ditrafficosimuore.org%2F&ei=tGgRULPvDIyMswbohICwAg&usg=AFQjCNExUlYOrwmm-JiTfukTuz3uzLP49Q), alcune hanno anche portato ad un maggior dialogo con l'amministrazione... ma il problema di fondo rimane la mentalità di chi guida, qualunque mezzo guidi se lo fai senza renderti conto non c'è nulla da fare. in questi giorni sono morti ciclisti, ma anche pedoni, scooteristi ed automobilisti...
Non c'è legge che tenga , oltre alle sanzioni, ci vuole un grosso lavoro di recupero di consapevolezza individuale
Eppure dovrebbe fregartene della mentalità e delle leggi, per ottenere una separazione fra un veicolo a motore ed una bicicletta tale da non consentire pericolo per il ciclista e ne tanto meno per la carrozzeria del buon automobilista serve una mentalità ed una consapevolezza generale in grado di saper riconoscere il problema e secondariamente leggi che consentano di applicare le dovute separazioni. ;)a mè non me ne frega di mentalitò, leggi ,ecc. può sempre capitare un errore,o una disattenzioni, io pretendo che le macchine ,mezzi pesanti,ecc, non entrino in contatto con le biciclette, pedoni, ecc.come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
Veramente di proteste ne sono state fatte, non so di dove sei, ma a Roma ne sono state fatte tantissime (http://ciclomobilisti.forumfree.it/?t=43892660) anche in passato (https://picasaweb.google.com/magociclo/MobilityDai20092008) fu creato addirittura il coordinamento DTSM (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CFIQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ditrafficosimuore.org%2F&ei=tGgRULPvDIyMswbohICwAg&usg=AFQjCNExUlYOrwmm-JiTfukTuz3uzLP49Q), alcune hanno anche portato ad un maggior dialogo con l'amministrazione... ma il problema di fondo rimane la mentalità di chi guida, qualunque mezzo guidi se lo fai senza renderti conto non c'è nulla da fare. in questi giorni sono morti ciclisti, ma anche pedoni, scooteristi ed automobilisti...
Non c'è legge che tenga , oltre alle sanzioni, ci vuole un grosso lavoro di recupero di consapevolezza individuale
per fare delle strade per bici o separare le ciclabili con un rialzo non credo che servano leggi nuove, se aspetti che si cambi la mentalità senza essere costretti ti garantisco che non faremo in tempo a vederlo.Eppure dovrebbe fregartene della mentalità e delle leggi, per ottenere una separazione fra un veicolo a motore ed una bicicletta tale da non consentire pericolo per il ciclista e ne tanto meno per la carrozzeria del buon automobilista serve una mentalità ed una consapevolezza generale in grado di saper riconoscere il problema e secondariamente leggi che consentano di applicare le dovute separazioni. ;)a mè non me ne frega di mentalitò, leggi ,ecc. può sempre capitare un errore,o una disattenzioni, io pretendo che le macchine ,mezzi pesanti,ecc, non entrino in contatto con le biciclette, pedoni, ecc.come mai con tutti questi morti non ho mai sentito di una protesta seria dei ciclisti?(quella protesta a cui non si puo dire di nò,o fare finta di niente) cosa aspettimo? di battere il record?.
Veramente di proteste ne sono state fatte, non so di dove sei, ma a Roma ne sono state fatte tantissime (http://ciclomobilisti.forumfree.it/?t=43892660) anche in passato (https://picasaweb.google.com/magociclo/MobilityDai20092008) fu creato addirittura il coordinamento DTSM (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CFIQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ditrafficosimuore.org%2F&ei=tGgRULPvDIyMswbohICwAg&usg=AFQjCNExUlYOrwmm-JiTfukTuz3uzLP49Q), alcune hanno anche portato ad un maggior dialogo con l'amministrazione... ma il problema di fondo rimane la mentalità di chi guida, qualunque mezzo guidi se lo fai senza renderti conto non c'è nulla da fare. in questi giorni sono morti ciclisti, ma anche pedoni, scooteristi ed automobilisti...
Non c'è legge che tenga , oltre alle sanzioni, ci vuole un grosso lavoro di recupero di consapevolezza individuale
per fare delle strade per bici o separare le ciclabili con un rialzo non credo che servano leggi nuove, se aspetti che si cambi la mentalità senza essere costretti ti garantisco che non faremo in tempo a vederlo.
Mi spiace aver perso tempo a risponderti.
Bologna, 7 settembre 2012 - Si dice spesso che girare in bicicletta a Bologna sia pericoloso. E, in effetti, nel 2011 sono aumentati sia gli incidenti sia i feriti sulle due ruote. Ma nella maggioranza dei casi, la colpa e? di chi pedala. A metterlo in luce e? l?Ufficio statistica del Comune, nel report sull?incidentalita? stradale a Bologna nel 2011.fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2012/09/07/768886-aumento-incidenti-biciclette.shtml
Rispetto ai veicoli coinvolti nei sinistri con infortunati, l?aumento piu? consistente riguarda il numero di biciclette incidentate (+33% ovvero 63 in piu? rispetto al 2010). In netta crescita anche il numero di feriti tra chi pedala, 60 in piu? rispetto al 2010 (+35%), cosi? come e? stato registrato un morto in piu? tra i ciclisti l?anno scorso. In totale, le biciclette coinvolte in incidenti stradali con lesioni nel 2011 sono state 252, ?in forte crescita rispetto al 2010?, segnala il Comune. Sempre da Palazzo D?Accursio sottolineano che ?dall?analisi delle circostanze? del sinistro, ?solo per il 35% degli incidenti si deduce un comportamento completamente corretto del ciclista. Negli altri casi invece ne viene evidenziata una scorrettezza?.
Ad esempio, sono 26 i casi di mancata precedenza, andatura contromano o di mancato rispetto dei divieti di transito, di accesso o del semaforo. ?Ma la circostanza piu? comune - si legge ancora nel report - e? la guida distratta o l?andamento indeciso che viene attribuita a ben 108 ciclisti, pari al 42,9%?. Il mese piu? critico per i ciclisti a Bologna e? stato maggio, con 33 incidenti, mentre gli orari peggiori si sono rivelati quelli (dalle 9 alle 12) con 61 incidenti e del pomeriggio (dalle 15 alle 18) con 49 incidenti. Il 66% dei ciclisti incidentati e? uomo, l?eta? media intorno ai 45 anni: 11 sono minorenni, 59 tra i 18 e i 29 anni; 116 tra i 30 e i 64 anni; 57 sono over65 e 12 gli ultraottantenni.
Un capitolo a parte lo meritano i pedoni coinvolti in incidenti stradali a Bologna nel 2011. In totale sono stati 344 (+1,8%) con un?eta? media di 47 anni: il 30% pero? ha piu? di 65 anni (104 persone, di cui 32 over 80) e l?11,6% sono minorenni. Sono quattro i pedoni che hanno perso la vita, ?il dato piu? basso registrato negli ultimi 20 anni?, segnala il Comune. Ma ben tre su quattro erano anziani con piu? di 70 anni. I pedoni deceduti rappresentano nel 2011 il 20% dei morti per incidenti stradali a Bologna. Il mese in cui sono stati investiti piu? pedoni e? stato febbraio (39 incidenti), seguito da marzo (37), mentre la fascia oraria peggiore e? quella del rientro serale, dalle 18 alle 21 (82 investimenti). Stando alle circostanze degli incidenti, risulta che nel 54% dei casi il pedone ha avuto comportamenti corretti. Negli altri casi, il 31,5% degli investimenti e? invece avvenuto per l?attraversamento della strada fuori dalle strisce o senza rispettare i segnali.
Per quanto riguarda invece i veicoli che hanno investito i pedoni (nel 65% si tratta di auto), il comportamento scorretto del conducente e? stato riscontrato nel 55%. In particolare, il 40% degli investimenti e? avvenuto per non aver dato la precedenza al pedone sulle strisce. Tra l?altro, la maggior parte dei pedoni e? stata investita in un tratto rettilineo di strada. Per quanto riguarda gli altri mezzi, e? in crescita il numero di autobus (+8,5%) e di moto (+12,2% ovvero 88 in piu?) coinvolti in sinistri, mentre calano gli scooter (-12,8% ovvero 44 in meno). In aumento le persone rimaste ferite sugli autobus (+24,6%) e in crescita anche i feriti su ciclomotori o motocicli (+6,4%). Calano invece i feriti sulle auto (-1,5%). I morti su scooter e moto sono scesi da 11 a sei, cinque i deceduti in auto (uno in piu?).
Ogni giorno mi convinco sempre di più che le nostre piste ciclabili sono come le strade in India: ci trovi qualsiasi cosa, qualcuno va a destra, qualcuno a sinistra e tutto il resto al centro!Qualcuno si mette anche simpaticamente di traverso fermo, ad esempio una macchina della polizia su una ciclabile di Monza. Peccato che non ho documentato con una foto...
Ciao
Quelli più pericolosi? «La via Palmiro Togliatti all’altezza di via della Serenissima...>>
..........
La distanza di 1.5 m mi sembra ragionevole, ..............
Mi sembra strano leggere anche su siti di ciclisti che il limite di 1,5mt sia troppo ...
Ma è a voi non capita periodicamente di essere stretto a lato strada dalla macchina camion o anche autobus che vi ha sorpassato ?!?
Se non c'è spazio per passare .... Aspetti e sorpassi come se fosse una macchinaSe una bicicletta occupa una corsia intera come se fosse una macchina, il volume di traffico urbano diventa eccessivo.
Se la bici è "come una macchina" allora si incolonna con le macchine al semaforo.Concordo. Così come concordo con Vittorio che sarebbe difficile se non impossibile da mettere in pratica, verificare e sanzionare. Ed è sicuramente vero che il grande problema di questo paese non è nella mancanza di norme su questo o quello, quanto piuttosto che quelle che già ci sono non vengono mai fatte rispettare.
Se invece superiamo tutti, grazie alla nostra dimensione ridotta, non possiamo poi pretendere che in ripartenza si faccia la coda perché la bici prima era piccola e ora è grande.
Io dico: superiamo pur tutti, ma lasciamo che in ripartenza i mezzi più veloci ci superino.