bicipieghevoli
modelli => pieghevoli PEDELEC => Topic aperto da: veeg - Febbraio 04, 2015, 04:39:49 pm
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--- ADMIN ON
segnalo:
motoruota con batteria integrata e frenata rigenerativa
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8665
--- ADMIN OFF
Il famoso costruttore di biciclette di Milano (sì, costruttore: saldano telai, torniscono viti, creano bici come una volta...) Orco cicli, ha recentemente messo a punto un telaio da mini-bike declinato anche in versione con piega centrale.
"Purtroppo" ci hanno abbinato un motore elettrico a mozzo, ma offrire un prodotto nuovo di questi tempi non è facile e almeno all'estero il riscontro sulla Vrum bike così fatta è buono!
Ecco il link: http://www.vrumbike.com (http://www.vrumbike.com)
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Molto bella la cattiva!!! Nel passaggio a pieghevole però perde parecchio in stile e dotazione, se la cattiva è molto sportiva, aggressiva e modaiola (mi piace moltissimo il dettaglio delle leve freno), la piega sa un po' di nonno... :( mi ricorda la graziella :)
Dimensioni
Cattiva: 150 x 65 x 25
Piega: 60 x 65 x 25
Limiti sui mezzi ATM: 110 x 80 x 40
Diciamo che anche la cattiva è praticamente dentro i limiti...
Peccato per i prezzi...
Comunque anche il motore Bike+ di Zehus è davvero molto molto interessante!
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Beh, ma a "incattivire" la Piega non ci vuole poi molto, basta levare il portapacchi e soprattutto l'orrendo paracatena anni sessanta, di cui già ho scritto in passato ciò che penso.
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=5399.msg44908#msg44908
Piuttosto, nel sito si apprezzerebbe (oltre alla bellissima libreria che compare in un paio di foto) qualche dato tecnico in più e qualche vista di dettaglio degli snodi (quello centrale non sembrerebbe malvagio, ma per il manubrio non è che si capisca gran che), per non parlare di un testo in italiano >:(
Vero che l'inglese "fa figo", ma per quei prezzi pretendo il sito in quattro lingue almeno. E descrizione delle caratteristiche come se piovesse. Vuoi farmi venir voglia di spendere due stipendi in un colpo solo? Allora vedi di darti un po' da fare...
[Brontolo mode off]
E adesso aspettiamo di poterla vedere dal vivo. :)
Vittorio
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Questo modello a mio avviso sembra una riedizione in chiave elettrica della mitica Raleigh Twenty.
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/5/56/RaleighTwenty19753spdnonfold.jpg/220px-RaleighTwenty19753spdnonfold.jpg)
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Beh, ma a "incattivire" la Piega non ci vuole poi molto, basta levare il portapacchi e soprattutto l'orrendo paracatena anni sessanta, di cui già ho scritto in passato ciò che penso.
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=5399.msg44908#msg44908
Piuttosto, nel sito si apprezzerebbe (oltre alla bellissima libreria che compare in un paio di foto) qualche dato tecnico in più e qualche vista di dettaglio degli snodi (quello centrale non sembrerebbe malvagio, ma per il manubrio non è che si capisca gran che), per non parlare di un testo in italiano >:(
Vero che l'inglese "fa figo", ma per quei prezzi pretendo il sito in quattro lingue almeno. E descrizione delle caratteristiche come se piovesse. Vuoi farmi venir voglia di spendere due stipendi in un colpo solo? Allora vedi di darti un po' da fare...
[Brontolo mode off]
E adesso aspettiamo di poterla vedere dal vivo. :)
Vittorio
Ci sono tutti i dati basta che nella barra in alto clicki su cattiva o piega :)
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E inoltre non si vede un sistema di chiusura della bici piegata, né un appoggio a terra che non sia la guarnitura. Anche come compattezza da piegata quel manubrio e la sella che per forza di cose non può essere abbassata più di tanto non sembrano l'ideale.
L'impressione generale è che sia nata prima la Cattiva e poi qualcuno abbia proposto: "ehi, perché non proviamo a farla anche che si piega"?. Senza voler insegnare niente a nessuno (non sono un tecnico, ma solo un potenziale - molto potenziale - cliente), credo che ci siano margini di miglioramento.
Magari se Peo - che ormai ha una lunga esperienza di collaudi - riuscisse a organizzarsi una prova su strada....
Vittorio
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sul loro sito c'è scritto che non servono sistemi di chiusura e che appoggia su un pedale...
http://www.vrumbike.com/news/2015/1/28/keep-a-piega-folded
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Ragazzi, decisamente siete tutti più bravi di me a navigare in quel sito... Sarà il caso che questa bici vada a vederla coi miei occhi. Anche perché mi resta un dubbio: se viene tenuta chiusa dall'incastro del pedale con la ruota anteriore, come può "be easily moved around"? Forse sollevando la ruota anteriore e facendola camminare solo sulla posteriore? E con le inevitabili scosse rimane chiusa?
La curiosità cresce...
Vittorio
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una foto tratta dal sito
(http://static1.squarespace.com/static/548033bbe4b0c27762e854a0/t/5499515be4b0bf0af36a6642/1419614855546/IMG_1491.jpg?format=1000w)
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i contributi successivi sono stati spostati nella discussione:
motoruota con batteria integrata e frenata rigenerativa
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8665.0
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trasferisco qui il prezioso contributo di Hopton sulla Vrumbike, dalla discussione
[Lecco 19-21/6/15] BikeUp — Electric Power Festival
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=9070.0
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Questa è la Vrumbike. Ho parlato con l'espositore, mi ha detto dietro questo progetto ci sono Giò Pozzo e Adriano Maccarana, già da me citati in altra discussione in quanto autori del libro "La macchina perfetta" (edizioni Il Saggiatore), sulla manutenzione e riparazione della bicicletta. Loro oltre ad essere gli autori di questo libro sono anche i fondatori della Orco Cicli, una casa produttrice di biciclette con sede a Milano, e una delle poche rimaste in Italia a costruire effettivamente in proprio i telai. Ora hanno messo su questo marchio Vrumbike, dedicato alle bici elettriche, e come potete vedere fanno sia una versione con telaio da minivelo sia una con telaio pieghevole. Non so voi, ma io mi sono innamorato a prima vista di questi telai dalle linee così pulite... Ho provato la minivelo: in pratica la ruota posteriore alloggia un grande mozzo che include sia motore che batteria, e per il resto non c'è altro, in pratica a parte la ruota per il resto è una normalissima bici muscolare. È una soluzione che hanno adottato diversi altri espositori che ho visto in questa manifestazione. Per quanto mi riguarda, e per il breve giro fatto, mi sono fatto quest'idea di questa soluzione tecnica:
Vantaggi: In questo modo è semplicissimo convertire una bici normale in elettrica e viceversa, in pratica basta cambiare la ruota. L'utilizzo è semplice che più semplice non si può: basta pedalare ed evidentemente un sensore di movimento "avvisa" il motore che eroga l'assistenza. Niente cavi, niente complicazioni.
Svantaggi: La trovo meno "modulabile". Le altre bici elettriche hanno di solito un interruttore ON / OFF, quindi si può disattivare l'assistenza qualora non se ne abbia necessità (per esempio un percorso in piano), in questo modo si gestisce meglio la durata della batteria. Inoltre la maggior parte delle bici elettriche "tradizionali" hanno un selettore che permette di scegliere tra low, medium e high, anche qui quindi per gestire al meglio il tipo di assistenza che si desidera, a seconda della situazione. Inoltre avendo la ruota già un grande mozzo che alloggia tutta la parte elettrica, non può ovviamente avere un cambio al mozzo. Non ho capito invece se con questa soluzione ci sarebbe spazio per alloggiare un cambio con deragliatore, comunque sia le Vrumbike non lo avevano, erano solo monomarcia.
Detto questo, il comportamento sulla solita (a me) ben nota salitella è stato egregio. Io la vedrei come la soluzione ottimale per chi ogni tanto vuole trasformare con semplicità la propria bici in elettrica, con un'operazione reversibile in pochi minuti.
A parte questo, personalmente mi conforta l'idea che queste bici vengano progettate e costruite a Milano. www.vrumbike.com
(http://images.tapatalk-cdn.com/15/08/21/5fb4427bcb0a4e693977c4f2ee4e5d6f.jpg)
(http://images.tapatalk-cdn.com/15/08/21/3527c4ead0476ff583ae50935299c024.jpg)
(http://images.tapatalk-cdn.com/15/08/21/5a2cdd9fb4a0782ac6565c5e40206fae.jpg)
(http://images.tapatalk-cdn.com/15/08/21/9d9d934d81fcc461aed4fe1831374079.jpg)
(http://images.tapatalk-cdn.com/15/08/21/d8507fb91b40beadfef0235fd7488bc6.jpg)
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Provato la Vrum al Mercato Metropolitano a Milano. Bellissima, "leggera" per essere una pedelec, il baricentro basso aiuta, ma come scritto sopra il motore dà potenza massima appena si muovono i pedali, è un po' spiazzante. Ottima la componentistica, telaio e ciclistica "sani", ma prezzo troppo troppo alto. A 1000 euro in meno è prezzata "giusta"
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Sto solo speculando ma in base al report di occhio.nero, a mio parere non ha il tasto ON/OFF perchè è la motoruota è gearless quindi se fosse spento sarebbe frenato per la forza elettromotrice negativa cioè il principio della frenata rigenerativa. Il "colpo" di assistenza credo sia anche dovuto al fatto che ci sono sensori con pochi magneti, questo era un difetto comune sulle vecchie pedelec.
Mi vengono molti dubbi:
1. Quanti Ah fornisce la batteria? questo è indicativo dell'autonomia e se è una gearless e sei "a secco" è come pedalare con una dinamo grossa dinamo che non puoi staccare.
2. Non vedo cavi che vanno o ai freni o a un sensore pas sul movimento centrale quindi mi chiedo se abbia il cutoff dell'assistenza elettrica alla frenata e come funzioni il pas. Soluzioni wireless?
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L'attivazione del motore avviene dopo 4 m di marcia pedalando 3 volte all'indietro, da quel momento parte l'assistenza. In modalità solo "generazione" ha 30 km di autonomia. In ibrida è virtualmente infinita, basta che pedali. Pedalando all'indietro attiva una sorta di freno motore che ricarica la batteria. Se ho tempo ripasso dall'esposizione del mercato metropolitano dove c'è anche la piega e altre bici elettriche pieghevoli e non.
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Dimenticavo: il livello di assistenza si può selezionare (solo) dal cellulare tramite apposita app...
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Mi rispondo da solo :P
1. Quanti Ah fornisce la batteria? questo è indicativo dell'autonomia e se è una gearless e sei "a secco" è come pedalare con una dinamo grossa dinamo che non puoi staccare.
leggo sulle specifiche della motoruota utilizzata http://www.zehus.it/products/#SPECS (http://www.zehus.it/products/#SPECS) 160 Wh su 30V, cioè poco 5,4 Ah circa. Le piccole piccola batteria stile frog da sottosella hanno tra gli 8 e 10 ah.
Se si superano i 25 km/h l'assistenza si stacca quindi oltre i 25km/h si rigenera la batteria però, si fa più fatica che con una bici senza assistenza o con assistenza ma con motoruota geared.
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Allora, ricapitoliamo:
- ingombrante da piegata
- trasporto passivo problematico
- assistenza non molto modulabile
- si fa fatica a pedalare
- costa una tombola
ho dimenticato qualcosa ?
Vittorio
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All'elenco di pregi evidenziati da Vittorio ne aggiungo un altro, che mi ha fatto notare mia moglie. ::)
Mentre io provavo la bici lei ha visto che per ricaricare la batteria occorre collegare l'alimentatore all'accrocchio sul mozzo della ruota, che include la batteria. Data la natura di questo sistema, non c'è ovviamente la possibilità alternativa di sfilare la batteria dalla bici, ricaricarla e infine rimetterla sulla bici. Possibilità che invece solitamente le bici elettriche offrono...
Magari per alcuni non cambia niente, ma per altri invece può essere limitante. Per esempio se uno al lavoro deve lasciare la bici in uno spazio apposito, dove non ci sono prese elettriche. Oppure se uno non compra la pieghevole ma la minivelo, e non ha la possibilità di portarsela in casa e vuole lasciarla in una cantina o una rimessa. In questi casi che fa, mette una prolunga di 50 metri?...?
Mario
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no, smonta la ruota motorizzata e se la porta a casa per caricarla in tutta comodità...
Il principio della motoruota con batterie ed elettronica incorporate affascinava anche me, infatti avevo adocchiato anche questa motoruota francese da circa 600€
http://www.rool-in.com/
poi uno dei ragazzi della Stazione delle Biciclette mi ha fatto notare come una soluzione di questo genere comporti un enorme incremento delle masse rotanti non sospese (testuale: "non capisco perchè dover far girare anche tutta la batteria"), con le ricadute del caso su stabilità e frenatura (forse non è un caso se sul sito del produttore fra gli accessori viene proposto un bel freno a disco...). Peccato...
Vittorio
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Quella poi, secondo me, diventa anche pericolosa in caso di forti folate di vento trasversale... ::)
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no, smonta la ruota motorizzata e se la porta a casa per caricarla in tutta comodità...
Il principio della motoruota con batterie ed elettronica incorporate affascinava anche me, infatti avevo adocchiato anche questa motoruota francese da circa 600€
http://www.rool-in.com/
poi uno dei ragazzi della Stazione delle Biciclette mi ha fatto notare come una soluzione di questo genere comporti un enorme incremento delle masse rotanti non sospese (testuale: "non capisco perchè dover far girare anche tutta la batteria"), con le ricadute del caso su stabilità e frenatura (forse non è un caso se sul sito del produttore fra gli accessori viene proposto un bel freno a disco...). Peccato...
Vittorio
Esatto, è vero che pesa "solo" 3Kg.. Ma sono 3kg rotanti!! Inoltre non è che sia proprio "concentrato" come sistema, le batterie sono poste nell'anello più esterno, ancora più inerzia!!
PS: piccolo temperamento di supposta: la dicitura "masse non sospese", in assenza di un sistema di molle e ammortizzatore, è un po' impropria in quanto col telaio rigido tutte le masse si muovono insieme :)
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PS: piccolo temperamento di supposta: la dicitura "masse non sospese", in assenza di un sistema di molle e ammortizzatore, è un po' impropria in quanto col telaio rigido tutte le masse si muovono insieme :)
Hai ragione: errore mio, dovuto all'abitudine a ragionare su moto e treni (questi poi di stadi di sospensione ne hanno addirittura due..)
Vittorio