bicipieghevoli

componenti => cambio e trasmissione => Topic aperto da: occhio.nero - Luglio 08, 2011, 06:50:19 pm

Titolo: la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: occhio.nero - Luglio 08, 2011, 06:50:19 pm
segnalo:

quante marce sulla pieghevole?
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=189

trasmissione senza catena (cardano, cinghia, Stringbike stringdrive, fluido, carbondrive...)
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=1456

aggiungere una corona
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=10054

Stringbike - Bici con trasmissione a stringa
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6230.0

cambio esterno o interno al mozzo?
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6087

perdita efficienza (cambi al mozzo e cinghie)
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=9269

Gli attriti nella bicicletta.
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=10143

l'elenco delle discussioni legate al tema "cambio e trasmissione" recuperabile cliccando sul tag "cambio" in fondo a questa pagina

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Nella valutazione di una bici pieghevole, particolare attenzione deve essere dedicata alla trasmissione: “l'insieme degli ingranaggi e meccanismi che consente la trasmissione del movimento dal conducente della bicicletta alle ruote” (tratto da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Trasmissione_(bicicletta))).

A mio avviso, un cambio deve garantire le seguenti caratteristiche:

ampia escursione: per affrontare la variabilità del percorso (salita, pianura, discesa). Si calcola secondo la formula: (sviluppo_metrico_max/sviluppo_metrico_min)x100 dove lo sviluppo_metrico_max sono i metri percorsi con un giro completo della ruota con la marcia più pesante, viceversa per lo sviluppo_metrico_min

gradualità tra una marcia e l'altra: passando da una marcia alla contigua, non devo percepire eccessive differenze

leggerezza

efficienza: la dispersione di energia (cioè tutto quello che non si trasforma in movimento) deve essere minimizzata


Per facilitare la comprensione dei primi due punti, prendo ad esempio la Mobiky Genius (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=92) e La Tikit (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=106):
La prima si distingue per una dotazione di sole tre marce, parecchio distanziate per garantire una escursione accettabile (181%) : passando da una marcia all'altra, si fatica un po' a tenere il ritmo (immaginatevi di guidare una macchina con solo tre delle cinque marce: la prima, la terza e la quinta marcia). Nella seconda (presa nella variante a 8 marce, e non a 24) l'escursione è del 260% e le 8 marce sono sufficientemente vicine: queste due caratteristiche ampliano gli scenari (ossia le pendenze affrontabili, sia in discesa che in salita) e garantiscono un passaggio più "dolce" tra una marcia e l'altra.

(https://www.bicipieghevoli.net/img/sviluppo_metrico_tikit_genius.jpg)
grafico comparativo tra Tikit e Genius


Le altre due caratteristiche si rivelano a mio avviso discriminanti nel caso dei cambi interni al mozzo, dove l'aumento delle marce e dell'escursione percentuale, viene pagata in termini di peso ed efficienza.

Ovviamente sarebbe preferibile che anche la Genius montasse un cambio ad 8 marce, ma ho paura che ci si debba contentare dell'attuale (per vincoli tecnologici?)


Esclusi i soggetti allenati che con una “single speed” (=bici sprovvista di cambio) andrebbero ovunque, per tutti gli altri, si rivela molto utile (se non addirittura necessaria) la presenza di un cambio con cui ottimizzare la pedalata al variare delle pendenze e della fatica accumulata.

Lo sviluppo e la diffusione dei cambi interni al mozzo hanno permesso di implementare diverse combinazioni, con l’obiettivo di:

-Minimizzare l’esposizione degli ingranaggi (riducendo quindi la manutenzione e - aspetto non secondario - il rischio di sporcare e di sporcarsi durante i trasporti passivi)

-Aumentare il numero di rapporti a disposizione (e quindi - indirettamente - lo sviluppo metrico (http://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_metrico), ossia quanti metri percorre la bici con un giro completo dei pedali)


Nella figura seguente sono riportate le soluzioni principali attualmente implementate:
-Trasmissione a singola marcia
-Cambio esterno sul pacco pignoni: dalle 3 alle 9 marce
-Cambio interno al mozzo posteriore: dalle 3 alle 8 marce (SRAM Dual Drive, Shimano Alfine, senza contare il costosissimo cambio  Rolhoff  (http://www.rohloff.de/en/company/index.html))
-cambio classico con deragliatore anteriore e posteriore: dalle 18 alle 27 marce, in funzione del numero di corone e di pignoni
-Cambio interno al mozzo posteriore in combinazione con un pacco pignoni esterno: dalle 6 alle 27 marce, in funzione delle moltipliche interne e del numero di pignoni esterni

(https://www.bicipieghevoli.net/img/confronto_cambi.gif)

Una soluzione tecnica atipica, localizzata nel movimento centrale, viene presa in considerazione nel forum jobike www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=902 (http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=902)

In particolare, per aumentare il numero di marce (e permettere alle bici pieghevoli di sconfinare nel cicloturismo, leggasi ad esempio il post sulla Dahon MuP24 (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=80.0)), la soluzione più utilizzata sembra essere la quinta.

Particolare attenzione va dedicata allo sgancio della ruota posteriore nel caso in cui sia installato un cambio nel mozzo, poiché l’operazione di sblocco non sempre risulta intuitiva e/o agevole.
Si consiglia di provarla almeno una volta per esercizio, per evitare di trovarsi impreparati nel momento in cui, ad esempio, fosse necessario riparare una foratura.


http://www.youtube.com/embed/rGEXjpXtw4g
il tutorial su Youtube relativo al cambio integrato Shimano

Nell'ottica di minimizzare manutenzione e grasso segnalo di seguito (a mero titolo esplicativo) tre proposte in commercio:

http://bikehugger.com/images/blog/abio_belt_drive.jpg
cambio interno all'hub e trasmissione con cinghia dentata (al posto della classica catena)

http://3.bp.blogspot.com/_Xf53yAVwNuc/Sez8GbvvePI/AAAAAAAACLE/4Q-NAh348PU/s400/if+mode+1+archipreneur.jpg
IF Pacific Cycles (http://www.pacific-cycles.com)

http://lmlloyd.com/images/stories/tikit49small.jpg

La Tikit (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=106) all'atto della piega, vede la catena e il deragliatore posteriore "custoditi" tra i due segmenti principali (quello legato alla ruota anteriore e quello relativo al carro posteriore), riducendo la possibilità di contatto con vestiti etc

Segnalo infine la discussione sulla bici con la trasmissione a giunto cardanico
Beixo Compact  https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=627


da altra discussione (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=591.msg3561#msg3561):
(https://www.bicipieghevoli.net/img/bullhead_dettagli2.jpg)
(il dettaglio del corrugato copri catena)
Titolo: Re:la trasmissione
Inserito da: occhio.nero - Luglio 08, 2011, 06:52:18 pm
Citazione da: cicloelvis,7/2/2010, 21:17 ?t=45608791&st=0#entry376375417
Argomento cambio:

Posso dire che la soluzione del cambio nel mozzo rappresenta secondo me la più congeniale per una pieghevole. Certo aggiunge più peso credo di un cambio tradizionale, ma ha molti vantaggi.

La possibilità di cambiare marcia da fermo, ossia non è necessario far girare la ruota per poter far salire o scendere di uno o più rapporti il cambio, è una funzionalità davvero comoda nell'uso urbano, tipico di una folding.

La mia Dahon è equipaggiata con un cambio nel mozzo Shimano Nexus a 7 rapporti abbastanza silenzioso e preciso. Non ha bisogno di manutenzione ordinaria in quanto tutti gli ingranaggi sono contenuti nel mozzo e sigillati dall'esterno. Unico difetto che posso riscontrare è il poco spazio tra una marcia e l'altra, il che comporta un "disagio" solo quando si vuole spingere a forte velocità la bici in discesa o in pianura. A quest'ultimo problema si può ovviare solo sostituendo la corona anteriore con una con un maggior numero di denti, in quanto non si può montare un pignone più piccolo sul cambio.

cicloelvis

Sempre nell'ottica di premiare le modifiche artigianali (quando la realtà non ci assiste), segnalo la modifica di Emibel (dal sito Jobike (http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6639)) sulla sua pieghevole marchiata Ikea (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?t=53700766):

http://www.jobike.it/Public/data/EmiBel/2010420101454_DSC02087.JPG
"[...] Per il cambio ho saccheggiato uno shimano sis 5 marce, con cerchio e comando gripshift alla MTB da 16 della mia bimba (tanto cosa se ne fa del cambio che va ancora con le rotelle ) e l'ho montato sulla mia pieghevole."

Titolo: Re:la trasmissione
Inserito da: occhio.nero - Luglio 08, 2011, 06:52:37 pm
segnalo l'upgrade da 8 a 24 marce del cambio montato sulla mia Tikit  (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=106.0):

con la sostituzione del cambio base con lo SRAM DUAL DRIVE II.

Esistono altre soluzioni che integrano le marce nel mozzo, dal leggendario Rohloff al recente Shimano Alfine 11 marce (entrambi dal costo spropositato)



Più che il numero di marce offerto, è necessario valutare lo sviluppo metrico minimo, massimo e il range garantito dalle varie soluzioni.
Questo perchè nelle 3x9= 27 marce classiche, alcune si ripetono (vedasi, ad esempio, nella tabella precedente, che la settima marcia con la prima corona, ha lo stesso sviluppo metrico della seconda marcia in terza corona, pari a 3,43mt).

Nell'esempio, il classico cambio a 3 corone x 9 pignoni (=27 marce) ha uno sviluppo metrico cha va da 1,50 a 8,74 mt, pari ad un range del 582% =(8,74/1,50)x100
molto vicino a quello offerto dalle "sole" 14 marce del Rohloff (ma a costi nettamente superiori)

La Bike Friday adotta sulle sue biciclette  il cambio continuo Nuvinci N360 "continuously variable transmission (CVT)".

"The NuVinci hub is a different solution totally," Scholz says. "Not a new departure but a new way of mating a person to the bike. Doesn't look like it, but when I rode it I was struck by the feel that it was completely smooth and I couldn't tell what gear I was in. There are no gears!" (dalla Bike Friday mailing list)

http://www.youtube.com/embed/PJLKlN0YaPo

http://www.cyclelicio.us/wp-content/uploads/2010/04/N360_GearInchCard_500px.gif
la tabella comparativa dell'escursione in percentuale
Titolo: Re:la trasmissione
Inserito da: occhio.nero - Luglio 08, 2011, 06:54:14 pm
Segnalo l'importanza di calibrare correttamente il cambio interno al mozzo (altrimenti le marce potrebbero non ingranare regolarmente).

vedasi la sezione sulla manutenzione
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?board=16.0

e il post sulla Dahon curve D3 (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=178.0)

segnalo due deragliatori posteriori a confronto (dalla discussione sulla Jetstream (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=93.0))

(https://www.bicipieghevoli.net/img/tikit_jetstream1.jpg)

riporto da altra discussione:

Citazione da: Sbrindol@,17/6/2011, 15:21 ?t=56273432#entry459593001
- pur amando la pulizia delle linee i cambi interni sono decisamente più pesanti (circa +0,5 kg) oltre che dispendiosi in caso di interventi di manutenzione.... senza considerare che per un cambio esterno possono essere fatti più facilmente per conto proprio.
Se sottoponete a manutenzione periodica i vostri mezzi, IMHO i cambi non sono dei mostri che colano grasso pronti a sporcare alla prima distrazione.
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: occhio.nero - Luglio 11, 2011, 07:00:16 pm
dalla discussione sulla Tikit
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=106.0

riporto la segnalazione di un video sul settaggio del cambio SRAM:
http://www.youtube.com/watch?v=L4ZlZToLfas&feature=player_embedded
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: occhio.nero - Luglio 14, 2011, 10:29:16 pm
Citazione da: sweetbutt,1/7/2010, 02:03 ?t=49079509&st=0#entry404549208
Ciao Federico e grazie del benvenuto :)

si intendo un cambio con un andatura piu veloce...

da poco ho pedalato con una citybike (FWR credo) di una mia amica che mi avevano ritirato il libretto :ph34r: e aveva un cambio (a sto punto penso si tratti del pacco pignoni posteriore...non son molto esperto) che mi faceva andare bello veloce

poi son tornato alla mia MTB 26 e ormai uso solo il rapporto piu "pesante" anche in salita...ma è troppo corto per me...soprattutto in piano..arrivo subito a "fondo corsa"

cmq mi pare di capire che è possibile cambiare il pacco pignoni cmq...piu denti ci sono e piu "lungo" è il rapporto?

Citazione da: sweetbutt,1/7/2010, 02:03
poi son tornato alla mia MTB 26 e ormai uso solo il rapporto piu "pesante" anche in salita...ma è troppo corto per me...soprattutto in piano..arrivo subito a "fondo corsa"
dovresti confrontare lo sviluppo metrico del cambio (http://www.cyclinside.com/Bicicletta-da-corsa/Usare-la-bici/I-Rapporti.html) della bici su cui ti trovi bene, con quello della pieghevole che andrai a comprare, per capire se sono confrontabili.

Citazione da: sweetbutt,1/7/2010, 02:03
cmq mi pare di capire che è possibile cambiare il pacco pignoni cmq...piu denti ci sono e piu "lungo" è il rapporto?
al contrario, sul pacco pignoni posteriore, più denti ci sono su un ingranaggio (un pignone) più leggero è il rapporto (minore sviluppo metrico, pensato quindi per le salite).
Viceversa davanti, maggiore è il numero di denti sula corona, maggiore sarà lo sviluppo metrico (pensato per le discese).
Non è un caso che per le salite si usi corona piccola avanti e pignone grande dietro (viceversa per le discese).

Provare per credere!

Citazione da: sweetbutt,1/7/2010, 11:02
erhm..come posso confrontarli? e ce la farei a sapere se posso sostituirlo?

grazie ancora ;)
fai fare un giro intero di pedale alla bici su cui ti trovi bene, nel rapporto che vuoi (es: il più leggere e/o il più pesante), e conosci lo sviluppo metrico del rapporto più leggero e/o più pesante.
(vedi anche http://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_metrico (http://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_metrico))

poi fai la stessa operazione sulla bici pieghevole (se lo puoi fare, altrimenti dovrai calcolartelo (http://www.cyclinside.com/Bicicletta-da-corsa/Usare-la-bici/I-Rapporti.html), ma non è facile avere le informazioni che ti servono) e ti fai una idea se gli sviluppi metrici sono comparabili.

In teoria è sempre possibile cambiare il pacco pignoni e/o la corona (per adattarlo alle tue necessità), ma non è una modifica accessibile a tutti, e non è detto che trovi facilmente i pezzi di ricambio compatibili.

Se hai queste esigenze, forse è opportuno che ti riferisci ad un meccanico di bici delle tue parti.... ma verifica prima che il costo della bici giustifichi la spesa di questa modifica.

ps: segnalo le discussioni:

"Hoptown: cambio e rapporti"
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=50

"quante marce sulla nostra pieghevole?"
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=189

e ancora:
[...] meglio non fissarsi troppo sulla regolarità di funzionamento del cambio nelle bici economiche come la Hoptown. La settimana scorsa ho fatto una regolazione da favola ma è bastato piegare la bici tre/quattro volte per ritrovarmi di nuovo con la cambiata imprecisa. Il motivo è presto detto: guaine lunghissime e di qualità non eccelsa costrette dalla struttura della bici a pieghe che impediscono un funzionamento fluido dei cavi.
Ora accontento di una cambiata che funzioni. In fondo si tratta di una bici da città, non di un veicolo da gara  ;)

e ancora:
beh, la cosa che mi chiedo cioè ti chiederei, è: ma col cambio nel mozzo, c'è ancora bisogno di una corona frontale grande??? perché in un negozio (della Claud Butler) mi dicevano di no, ma un signore inglese qua che era su una Mu XL mi ha detto di sì' e che era un po' deluso...

per quanto riguarda lo sram  che monto sulle mie bici, ha tre marce interne, e quella mediana ha un rapporto 1:1, cioè è come se fosse un mozzo normalissimo. Per cui, è come se alla corona anteriore che hai ora, ne aggiungessi due, una più piccola e una più grande (ovviamente questo a parità di pacco pignone).
Ti consiglio, se non lo hai fatto, di leggere la discussione:"intro su cambio e marce"
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8.0

da altra discussione (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=591.msg3561#msg3561):
(https://www.bicipieghevoli.net/img/dahon_mup24_bullhead_mozzo.jpg)
(i mozzi posteriori delle due bici)

e segnalo il cambio 3x9 della NWT (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=661):

(https://www.bicipieghevoli.net/img/nwt_bikefriday_collage4.jpg)

riporto da altra discussione:
[...] Morale della storia, che ho riportato qui per la gioia di dahoniani presenti e futuri: ho imparato a guardare i rapporti tra corona e cambio ecc., e quindi a notarli in tutte le marche, prima di un eventuale acquisto.
Salta fuori che quasi tutte le marche hanno rapporti meno vantaggiosi delle Dahon... persino le Dawes che son disegnate proprio da Dahon!

Infatti le Dahon più o meno equivalenti alle Dawes, cioè la Speed D7 e Vitesse D7 (e diversi altri modelli simili), hanno di regola davanti una bella corona 52T o anche 53T, e dietro 11-30T. Questo significa scegliere tra un rapporto 48-14, o 52-11, e a questo punto vuol dire andare parecchio più avanti (di circa il 20%, credo) con un giro di pedale.

e  ancora:
Sono due giorni che viaggio con la nuova rapportatura e vi devo dire che ne sono estremamente soddisfatto.
L’ho provata su vari percorsi e fino ad ora non mi è ancora capitato di pedalare a vuoto, nemmeno nei falsipiani in lieve discesa e col vento a favore.
Passare dal 14 al 13 significa a tutti gli effetti avere quella marcia in più che mancava, senza perdere il 28 per le salite. Anche gli altri rapporti sono quasi tutti più lunghi, consentendo di sfruttare di più le marce intermedie.

Vecchi rapporti:
28-24-22-20-18-16-14
Nuovi:
28-24-21-19-17-15-13

e ancora:
Per i cambi a 7 rapporti, in rete, non ho visto niente a meno di 130€ (Nexus) per arrivare ai 230€ dell'Alfine.... ed avresti comprato SOLO il cambio.
Posto che ci stia, dovresti aggiungere ancora tutto il resto: raggiatura, attuatore etc...... quindi si supera ampiamente il prezzo della bici.
Forse con un cambio a 3 rapporti la cosa potrebbe essere più proponibile, dal momento che costa nettamente meno (si può trovare ad una 50ina di €).
Le dimensioni dovrebbero andare dai 127 ai 135 mm, con possibilità di adattamento  dimensioni maggiori grazie a distanziali.
In caso le dimensioni siano inferiori si potrebbe prendere in considerazione di "divaricare" quanto basta la forcella, dal momento che il telaio della Bfold è in acciaio e non in alluminio.
QUI (http://sheldonbrown.com/nexus-mech.html) puoi trovare un po' di info utili.

da altra discussione:
Se pedali con forza (tipo quando si è in salita) e provi a cambiare la marcia col cambio integrato nel mozzo, il mozzo suddetto emetterà un sospiro di disagio, per farti capire che stai sottoponendo le sue componenti meccaniche a uno stress inappropriato, che alla lunga potrebbe provocare danni al prezioso meccanismo. Questo però vale anche con il cambio con il pacco pignoni.
Invece se provi a cambiare non sotto sforzo, bensì da fermo (per es. a un semaforo), il cambio al mozzo non farà una piega, mentre il cambio con i pignoni sferraglierà leggermente.
Mario

da altra discussione:
Io le 3 marce nel mozzo le sfrutto eccome..... ma c'è gente che va in giro anche con una single speed.  :)
Come al solito, nel dubbio, vale la pena fare una prova con una bici normale lungo il percorso che dovrete seguire con la pieghevole: verificate quante marce sfruttate, e magari imponetevi di non cambiare (o cambiare solo un numero limitato di marce, per simulare lo scenario che affronterete con la pieghevole nella vostra "lista dei desideri"), per capire come reagisce il vostro corpo.

da altra discussione:
e rispondo ad una email:
ma perché hai fatto mettere il cambio nel mozzo e non invece esterno davanti, cioè due o tre corone? è una cosa che era cmq tecnicamente fattibile, magari cambiando guarnitura, o no?
a me van benissimo le tante marce, ma esterno sarebbe più leggero e tanto meno problematico...


ho comunicato alla Bike Friday il desiderio di ampliare il numero di marce e lo sviluppo metrico, e loro mi hanno risposto con il cambio interno al mozzo.
Era la soluzione più semplice ed io mi ritengo soddisfatto.  ;)

da altra discussione:
(https://www.bicipieghevoli.net/img/nanoo_corona.jpg)
(la sostituzione della corona e, nel dettaglio,  il confronto tra la corona da 55 denti ed il  paracatena originale)

da altra discussione:
1) vai con la tua MTB davanti alla salita che ti interessa (o prendine una che possa essere un "campione rappresentativo")
2) pedalala con la marcia che consideri confortevole (nè troppo leggera, nè troppo pesante)
3) scendi dalla bici e calcola della suddetta marcia lo sviluppo metrico (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8.msg572#msg572)
4) poi verifica se la pieghevole che hai adocchiato ha una delle marce con il suddetto sviluppo metrico, altrimenti dovrai modificarla (vedi quanto fatto per la Nanoo (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=816.msg7302#msg7302))

da altra discussione:
ho effettuato anche io la modifica mettendo una 13-28 sulla mia ht con una spesa di 13€( purtroppo l'unica shimano disponibile era la 13-36 che forse provero' per curiosita'),sono soddisfatto della scelta ne ho guadagnato in agilità

segnalo la discussione:
ruote da 20" con mozzo a cassetta
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=1202

da altra discussione:
Salve ragazzi mi sto documentando sulla rapportatura della Dahon Jetstream P8...
però non sono sicuro della corona anteriore. Comunque ho trovato un piccolo eseguibile:
53denti all'anteriore che mi sembra molto... però cercando cercando sul sito di Evans ho trovato sto numerillo
(http://img833.imageshack.us/img833/1428/sviluppometrico1.png)
con 48dente invece (numero più umano)
(http://img341.imageshack.us/img341/8175/sviluppometrico2.png)

un altro dettaglio posso scegliere due diametri in base ai 20" 406 oppure 20" 451... nelle immagini sopra riportate ho impostato comunque 20" 406...

il piccolo eseguibile che permette di fare lo sviluppo metrico è
http://www.kinetics.org.uk/html/k_gear.shtml

lo sviluppo metrico mi sembra particolarmente grande nel caso più sfavorevole corona con 48denti è quasi 7metri 6,81m per la precisione... immagino che mettendo il rapporto centrale dietro si arrivi attorno 4,57m...

sono corretti i calcoli.. e i valori dello sviluppo metrico calcolati??

e ancora:
Questo è il metodo più banale per fare il conto (si può usare un foglio di calcolo, ma anche la calcolatrice):

riga1   Corona ant.                    52       Contare i denti
riga2   Pignone post                   14       Contare i denti
riga3   Rapporto                        3,71    riga1 diviso riga2
riga4   Diametro in pollici            20
riga5   Diametro in cm                50,8      riga 4 per 2,54
riga6   Circonferenza ruota (cm)     159,6      riga5 per 3,1415 (pi greco)
riga7   Circonferenza ruota (m)       1,60      riga6  diviso 100
riga8   Sviluppo metrico              5,93      riga 8 per riga3


e da altra discussione:
Non ci sono mai stato... ..ma mi hanno accennato del piccolo particolare delle salite...
di solito tendo a percorrerle in sella... con i rapporti corti, cortissimi se è necessario.
ma non mi rendo conto bene dello sviluppo metrico della JS...

comunque non essendo una gara credo che opterei per camminare ed osservare.. in fondo ci vado proprio per questo... ;-))

occhio ai rapporti... le salite vanno fatte non con rapporti cortissimi, non devi far frullare le gambe se no ti spompi in 2 secondi, devi fare il giusto lavoro anaerobico, meglio una marcia dura in modo da non frullare ma nemmeno da   alzarti in piedi sulla sella ;)
Le salite non sono difficili, almeno sulla costa, ecco il tratto per arrivare al primo campeggio

(http://farm8.staticflickr.com/7280/7094178221_bc83065b98_z.jpg)
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Hopton - Marzo 06, 2012, 07:52:04 pm
Cito da altra discussione:
cmq ritornando nel topic (di cui questa era una premessa utile, spero): Federico è ultra-professional, e non mi stupisce... per me il cambio nel mozzo è più dannoso che altro, complica tutto (la ruota non è più proprio quick-release...tanti anche negozianti non saprebbero subito come toglierla - beh c'è sempre il libretto dahon chiarissimo...)

per me le nove o dieci classiche marce bastano e avanzano, certo se uno deve farsi più dei chilometri tutti in salita... ma anche lì, credo contino di più muscoli e altro... in discesa, la marcia più dura è comoda, ma anche lì se ne può fare benissimo a meno... per i tratti anche collinari che faccio io, direi che il mozzo è una comodità, non una necessità... e pensando a meno peso, meno danni (basta un MINIMO movimento del cavo, per sballare tutto e metterla in assistenza), ecc., si potesse togliere facilmente lo toglierei
Non ho mai provato le Dahon (anche se la Speed la vedo tutti i gg, un tizio che prende il mio stesso treno l'ha appena comprata  :) ), quindi non so se magari il cambio nel mozzo a 3 marce Sturmey Archer che ho sulla Brompton regala sensazioni diverse, per motivi che ignoro. Però posso dirti che dopo averlo provato tutti i giorni per 3 mesi io la vedo diversamente da te: io ne sono addirittura entusiasta, lo considero uno degli elementi fondamentali della "piacevolezza di guida" della mia Brompton.
È vero che lo smontaggio della ruota posteriore diventa meno rapido, ma dopo averlo fatto uno/due volte ci si prende confidenza e diventa piuttosto facile e veloce. In compenso diventa più semplice la pulizia e lubrificazione del cambio, che è una cosa che occorre fare molto più spesso che smontare la ruota. E il cambio nel mozzo è praticamente "maintenance free": occorre solo dargli una regolata dopo i primi giorni, per far sì che la cordicella si assesti alla giusta tensione. Ma tieni conto che ė un'operazione semplicissima che si fa a mani nude, senza bisogno di alcun tipo di attrezzi. Dopodiché basta, il cambio rimane regolato bene per mesi e mesi.  È lo stesso principio meccanico per cui se si chiama l'accordatore per accordare il piano dopo tanto tempo, quindi con vari tasti "scordati", poi dopo un mese gli stessi tasti si scordano di nuovo, e va richiamato l'accordatore. Dopodiché basta, le corde rimangono nella giusta tensione, fortunatamente direi, visto che l'accordatore costa.  ;D  E se poi il cambio nel mozzo dovesse necessitare di una nuova regolazione, in pochi secondi ė fatta, molto più velocemente di quando va regolato il cambio con deragliatore, cosa che ho già fatto 4 volte in 8 mesi con la Hoptown.
In quanto al peso in più lo considero trascurabile: io peso 69 kg, la bici 11, se si tolgono 500 grammi non cambia nulla nella scorrevolezza della pedalata, invece cambia eccome, e in meglio, grazie alla immediatezza del cambio nel mozzo, che fa sì che in ogni momento si abbia il giusto rapporto, in modo da ottimizzare il rapporto tra sforzo muscolare e prestazioni.
OK lo so, sono sfacciatamente di parte su questo aspetto  ;) . Ma non ci trovo nulla di male, così come non c'è nulla di male nel tuo parteggiare per il cambio con deragliatore, l'essenziale ė che ognuno trovi la sua "quadra" e possa pedalare felice.
Mario
Titolo: R: la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Matt-o - Marzo 06, 2012, 08:55:58 pm
Anche a me piace il cambio Brompton ma sul peso... ha un suo peso: quando la sollevi. Unico motivo per cui consiglio la 2 marce a chi fa solo pianura e molta intermodalità.
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: occhio.nero - Giugno 03, 2012, 08:08:40 pm
da altra discussione

@skybur
A parità di rapporto (stessa corona e stesso pignone) la ruota più grande sviluppa più distanza ma la pedalata è più dura.
La 16 fa il criceto soprattutto perchè monta solo una corona media da 46 rispetto ad un corona grande da 52 della hoptown.

Devi considerare oltre al diametro delle ruote anche il diametro delle corone. Ovvio che se ne hai 3 (piccola, media e grande) puoi fare sia lente scalate che veloci allunghi.
Se hai una sola corona puoi comunque compensare un po' con i pignoni e magari ottenere con ruote piccole le stesse velocità delle ruote grandi. Ma a quel punto devi considerare la stabilità. Le ruote più grandi sono più stabili e assorbono meglio le asperità.

Ripeto, se non vuoi scendere a compromessi la bici più "equilibrata" è con la tripla e le ruote grandi: va più veloce di tutte, scala meglio di tutte, va anche dove le altre non possono. E' la bici che nella foto stava a sinistra della brompton.
(http://tinyurl.com/bl94e7c)
Se invece vuoi ridurre l'ingombro (ma nella foto hai visto che la differenza fra una brompton 16" e una dahon 26" è una ventina di centimetri) allora devi decidere se vuoi una pedalata più agile in salita ma lenta (come l'atala a marce), una più dura in salita ma più veloce (come l'hoptown) oppure una monomarcia che costa la metà (l'atala 1V).

Personalmente preferisco le pieghevoli a ruota alta senza compromessi.
Ma se proprio dovessi andare per una piccolina, l'atala mi sembra fatta meglio, è molto più compatta, e sarei molto tentato anche dalla monomarcia, per la semplicità, il prezzo e la possibilità eventualmente di aggiungere il cambio o semplicemente modificare il rapporto monomarcia in base alle esigenze. Ad esempio mettendo una monomarcia più lunga e/o aggiungere la pedalata assistita per le salite.

da altra discussione:
(http://vq65.altervista.org/_altervista_ht/2012/Hoptown/Cambio20120606_02.jpg)

Ieri ho aggiunto al comando TX30 della Hoptown 5 la ghiera per la regolazione della tensione del filo del cambio senza dover scendere dalla bici. La ghiera e' tenuta in posizione dalla tensione del filo, il dado funge da regolatore e la rondella serve per evitare che il tutto fletta, assicurando una base d'appoggio piu' ampia di quella del solo dado. Poiche' non ho trovato modo di fissare il dado per la regolazione bisogna usare due mani: con una si tiene il dado e con l'altra si gira la ghiera, il vantaggio e' che si puo' fare senza dover scendere dalla bici e quindi e' possibile regolare il cambio se non in corsa almeno durante uno spostamento. Non ho previsto un sistema di bloccaggio a controdado perche' al momento mi sembra inutile e complica la manovra di regolazione, verifichero' con l'uso se e' necessario. Costo della modifica: 1 euro per comprare la ghiera.

(http://vq65.altervista.org/_altervista_ht/2012/Hoptown/Cambio20120606_01.jpg)

A titolo di esempio riporto anche la stessa modifica fatta sul comando della mtb: in questo caso e' stato possibile lavorare la sede perche' e' fatta di alluminio e non di plastica, e limando il dado e il piano di appoggio ho realizzato un incastro che permette di immobilizzare il dado e quindi di girare la ghiera facendo uso di una sola mano. Un goccio di colla e la tensione del filo aiutano comunque a tenere il dado fermo in posizione.

da altra discussione:
si, dovrebbe avere un range maggiore.

Il cambio non è Shimano ma si tratta di uno di quei componenti proprietari, è infatti un Dahon Neos, di cui vedi un esempio qui sotto (per quanto si tratti di una versione più vecchia)

(http://www.disraeligears.co.uk/Site/Dahon_Neos_2_derailleur_-_photos_files/IMGP8681%20(2)_2-filtered.jpg)

E' un cambio specifico per pieghevoli, facilmente riconoscibile per essere "al contrario" rispetto a quelli tradizionali, scelta voluta per ridurre gli ingombri.
E' lo stesso che monta su altri modelli della serie P8 quali la Speed o le Mu: è sicuramente migliore rispetto ad uno Shimano base e si colloca nella fascia media di allestimento Dahon.
Sulla mia vecchia Speed e sulla Mu di mia moglie non ha mai dato problemi.

da altra discussione:
Quello del "ruote piccole=percorsi brevi" è un mito da sfatare: visto che ti diletti di ciclismo qualche numero può aiutarti a capire.
Le Dahon in versione P8 spesso montano una corona 53 ed un pacco pignoni 11-32: significa che con il rapporto più lungo arrivi a sviluppare più di 7 metri con una pedalata e, allenamento permettendo, in pianura spingi a più dei 40 km/h (se fosse su una bici da corsa arriveresti ai 70 km/h).
Con mia moglie facciamo scampagnate anche di 50-60 km e le usa per il cicloturismo per via della maggiore facilità di sfruttarle in combinazione con altri mezzi di trasporto.
Ti assicuro che 15 km sono una percorrenza giornaliera tranquillamente affrontabile (io, in questo periodo viaggio sulla 30ina).

segnalo:


La bicicletta senza catena
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2014.msg17564

Stringbike - Bici con trasmissione a stringa
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6230.0
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Hopton - Settembre 02, 2012, 10:03:57 pm

Cito da altra discussione:

O 2 marce, automatiche o contropedale, nel mozzo, evitando cavi e comandi.


come sono le marce contropedale?...pensavo esistesse solo il freno di quel tipo
:o

Vorrei provare a fare il punto dei sistemi attualmente in uso per avere un cambio con un paio di marce senza uso di cavi:

1) Cambio automatico: "Sente" la velocità di andatura e adegua di conseguenza il rapporto. Per es. quello della Tern Verge Duo (http://www.ternbicycles.com/it/bikes/verge-duo), dove nella scheda. "Caratteristiche" viene descritto così:
TRASMISSIONE SRAM A 2 VELOCITÀ AUTOMATIX
Semplicemente innovativo
Questa è una vera innovazione. L?automatix è una trasmissione a 2 velocità che cambia in modo automatico. Nessun comando, nessun cavo. Capisce da sola la tua velocità e cambia quando ne hai bisogno. La prima velocità è per partire o per le colline e la seconda è per andare veloce in pianura.

2) Cambio azionato pigiando un pulsante con la caviglia: È il sistema adottato sulla Strida Mas e sulla IF Mode della Pacific Cycles (dietro il cui progetto c'è anche Marc Sanders, l'ideatore della Strida). Nella pagina di NYCwheels relativa alla IF mode (http://www.nycewheels.com/if-mode-folding-bike.html) c'è il link al video in cui Peter mostra come funziona il sistema, a partire dal minuto 1:12.

3) Cambio a contropedale: Confesso che non ne so nulla. :o   O magari coincide col sistema automatico?

Grazie a chiunque vorrà correggere / integrare.
Mario
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Fero - Settembre 02, 2012, 10:13:22 pm

3) Cambio a contropedale: Confesso che non ne so nulla. :o   O magari coincide col sistema automatico?

Grazie a chiunque vorrà correggere / integrare.

Mario
When you want that one extra gear and still keep the clean lines of a track bike or cruiser, then our new 2 speed series hubs are for you.
Available with coaster brake or as a freewheel model and in many color options. You will be sure to find the hub that fits your style. No cables or shifter required to shift. Simply kick back and change gears. 138% Overall gear range.

http://www.sturmey-archer.com/products/hubs/cid/7

The real story with the bike is the Sturmey Archer S2C hub, which incorporates both the shift and brake into the same back pedaling action. The shift happens just before the brake engages, meaning that you can shift between the direct drive and high-gear without applying the brake, but also that every time you engage the brake the hub shifts to the other gear.

http://urbanvelo.org/torker-kb2-kickback-review/
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Hopton - Settembre 02, 2012, 10:26:27 pm
Grazie Fero.  :)
A leggerne la spiegazione può sorgere il timore che sia un po' macchinoso da mettere in atto, visto che si usa il contropedale sia per frenare che per cambiare marcia, ma forse basta abituarsi, e magari potrebbe risultare anche divertente, chissà...
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Fero - Settembre 02, 2012, 10:36:30 pm
Credo sia solo questione di prenderci il piede...

Tra l'altro pare che dal "suono" della trasmissione si possa capire al volo in che marcia ci si trova.
Può essere interessante per una single speed un po' corta di rapporto: senza grossi problemi si aggiunge
un overdrive che aggiunge il 38% di sviluppo metrico.
http://road.cc/content/review/33373-sturmey-archer-s2-kickshift-hub
Titolo: la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: Hopton - Settembre 03, 2012, 07:48:16 am
Molto interessante... Quindi questo "kickshift hub" della Sturmey Archer esiste da 50 anni. Ma il peso possibile che sia davvero 1051 gr? O forse è un errore?
Mi chiedo invece quanto sia pratico il sistema della Strida Mas e della IF Mode (= pulsante da azionare con una "botta" di piede). SGiallo ha la Mas, se ci legge può dirci come si trova.
Mario
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: FoldingStyle - Settembre 05, 2013, 11:46:15 am
Segnalo Adaptive Padaling System (APS) dal topic Dreamslide (https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=644.0)
http://www.youtube.com/watch?v=WEzcvA7vHg8
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: gip - Maggio 05, 2016, 06:50:16 pm
Ciao a tutti. Riapro questo vecchio post per fare qualche mia considerazione sul cambio delle bici pieghevoli. Molto si è scritto su questo argomento, ma una vera e propria sintesi ancora non l’ho vista. Preciso che non sto parlando di un uso della bici esasperato ma del semplice utilizzo quotidiano.
Quando si compra una pieghevole in gran parte dei casi ci si chiede solo se questa debba avere o no il cambio e, se si, di quale tipo. Pochi invece si pongono il problema di come questo oggetto debba essere configurato e quale sia la miglior combinazione di rapporti da adottare. Capita così talvolta che, dopo qualche tempo, ci si trovi una bici non proprio come si voleva. Si manifesta magari l’effetto criceto (sempre in agguato con le ruote piccole) o è troppo faticosa in salita. E quando si è insoddisfatti di una cosa si finisce poi con l‘abbandonarla. Penso perciò che qualche considerazione in più su cosa aspettarci dal cambio di una bici possa essere utile.
Prima di parlare di cambi è opportuno fare qualche considerazione su l’uso che si fa della bici. Se l’utilizzo è limitato alla pianura, magari semplicemente per raggiungere la stazione del treno e poi il posto di lavoro, è un conto. Ma se sulla nostra strada ci sono anche salite o la vogliamo utilizzare per veri e propri raid il discorso cambia. In questi ultimi casi il cambio dovrebbe non solo esserci ma anche essere ben dimensionato alle nostre esigenze. Attenzione che anche salitine impercettibili possono stroncare le gambe se lunghe e fatte col rapporto sbagliato. Poiché le pieghevoli sono solitamente fornite con cambi standard questa potrebbe diventare una discriminante persino nella loro scelta. Sarebbe utile inoltre abituarsi a ragionare in termini di ‘sviluppo metrico’ (SM), ossia quanta strada si fa con una pedalata. E’ un parametro che uniforma tutte le bici indipendentemente dal diametro delle ruote. A una persona che vuole una bici veloce e ha le gambe per farla correre servirebbe uno SM lungo da 6,5/7 m in su. Per chi non vuole o non può andare veloce bastano SM inferiori. Coloro invece che affrontano salite impegnative hanno bisogno di SM corti sino ai 2/2,5 m.
Ma, come si fa a sapere quali sono gli SM corretti? Chi usa la bicicletta dovrebbe arrivarci rapidamente sulla scorta dell’esperienza. Se ci si trova bene con certi SM è meglio non cambiarli o modificarli poco. Chi invece è completamente digiuno sarebbe opportuno usasse una bici qualsiasi per qualche tempo, per studiarla e identificare quali siano gli sviluppi più adatti ai propri mezzi fisici e alle strade che percorre. Con un algoritmo semplicissimo e una calcolatrice trovata in regalo nell’uovo di Pasqua si può arrivare a determinare  gli SM che fanno per noi.
SM = D x 25.4 x 3.14 x (Nc/Np)
è la formuletta magica che permette di conoscere lo sviluppo metrico dove: D è il diametro in pollici del pneumatico posteriore che si utilizza, Nc e Np sono rispettivamente il numero dei denti della corona e dei pignoni posteriori. Da una qualsiasi bici ‘muletto’ quindi si possono ricavare gli sviluppi che fanno per noi e poi cercare qualcosa di analogo tra le pieghevoli. Va fatta ancora una precisazione: più che parlare di cambio, è meglio parlare di ‘trasmissione’ che include anche la corona anteriore perché, come visto, anche essa è protagonista.
E veniamo a parlare di cambi riassumendo quanto quasi tutti sappiamo. Ce ne sono sostanzialmente di due tipi: quelli interni al mozzo e quelli esterni con deragliatore. I primi hanno tre noti vantaggi: possono portare a SM molto estesi, permettono di cambiare da fermi e non richiedono quasi manutenzione. Gli svantaggi sono: il peso e i rendimenti inferiori (che succhiano più energia al ciclista). I secondi sono molto più diffusi e conosciuti e hanno il vantaggio di essere leggeri e molto efficienti. Per contro ogni tanto vanno regolati (specie sulle pieghevoli), hanno limiti fisici sull’SM nelle bici con ruote piccole e sono anche vulnerabili in caso di urti accidentali.
Partiamo a esaminare i cambi con quelli esterni. La trasmissione è formata da una o più corone anteriori e un pacco di pignoni sulla ruota posteriore (o cambio interno).

(http://s32.postimg.cc/rkxyddlz9/cmb1.jpg) (http://postimage.cc/)


Per ogni combinazione corona/pignone si avrà un diverso SM e la seguente tabella riassume quelli ottenuti da alcune di queste combinazioni su bici con ruote da 20” e da 16”. Giusto per strafare accanto a ogni SM ho indicato la velocità che si raggiungerebbe con una frequenza di pedalata di 60 giri al minuto (colonne azzurre). Chi avesse ruote di diametro differente può comunque ricavare i suoi SM con la formula scritta sopra.

(http://s32.postimg.cc/nq8cg16yt/cmb2.jpg) (http://postimage.org/)
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Voglio precisare che in tabella ho usato i valori nominali dei diametri ruota, ignorando volutamente che ogni pneumatico ha un suo diametro specifico e che la gomma si schiaccia sotto il peso del ciclista, fattori che avrebbero portato a infiniti casi diversi.
Ed ora alcuni esempi di trasmissione per fare qualche valutazione. Nelle bici di basso costo troviamo puntualmente cambi con pacchi pignoni 6 velocità 14-28 di solito abbinati a corone da 46, 48, 50 e 52 denti. Normalmente il pacco pignoni di questo cambio è di tipo avvitato e formato da ingranaggi da: 14, 16, 18, 21, 24 e 28 denti. Si possono osservare gli SM di queste combinazioni sui seguenti diagrammi fatti rispettivamente per ruote da 20” e 16”:

(http://s32.postimg.cc/48w2j23k5/cmb4.jpg) (http://postimage.org/)
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Limitando l’analisi ai due ingranaggi estremi (14 e 28) e posti come limiti accettabili: l’SM massimo >5,5 m e minimo <2,5 m (non è un dogma ovviamente), possiamo commentare i due diagrammi. Con le ruote da 20” è appena decente lo SM superiore solo con le corone da 50 e 52 mentre quello per le salite dure risulta sempre un po’ troppo lungo (c’è da soffrire). Per salite impegnative meglio la corona da 46 denti che però si paga a caro prezzo in pianura. Per le ruote da 16” non vi è corona, a mio parere, che garantisca uno SM accettabile sulle marce lunghe. Bene invece in salita. In sostanza questa trasmissione è una coperta corta e non permette un utilizzo ampio. In particolare la bici da16”, con questi rapporti, può andar bene solo per brevi tratti, come recarsi in piazza a comprare prosciutto o una tranquilla gita nel parco a dar da mangiare alle papere al laghetto. Non la vedo adatta nemmeno a un uso intermodale, se non limitato a pochissimi chilometri. A mio avviso per le ruote da 16” con cambio esterno è indispensabile il pignone da 11 denti e almeno 7 velocità. Tutto questo per carità non vuol stroncare questo tipo di cambio così diffuso. A qualcuno che usa la bici su distanze limitate e non ha fretta, può anche andar bene. Ma queste cose è meglio saperle prima.
Vediamo adesso dei cambi 7-8-9 velocità montati spesso su bici di fascia media come Dahon e Tern. Normalmente questi pacchi pignoni sono del tipo a cassetto così composti: 7v: 12, 14, 16, 18, 21, 24 e 28 denti; 8v: 11, 13, 15, 18, 21, 24, 28 e 32 denti; 9v: 11, 12, 14, 16, 18, 21, 24, 28 e 32 denti. Solitamente questi cassetti pignoni sono abbinati a corone da 50 o 52 denti (da 52 nel diagramma). Per le 16” è descritto (linea in basso) il pacco pignoni 7v 11-28 con corona da 52 denti.

(http://s32.postimg.cc/q5wu811tx/cmb5.jpg) (http://postimage.org/)
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Per le ruote da 20”, si vede chiaramente che, tra questi cambi, non vi è quasi differenza e i diagrammi sono praticamente sovrapposti. Solo il 7v con ruote da 20”, non avendo il pignone da 11 denti, è un po’ più limitato nell’SM massimo (6.92 contro 7.54 m) ma soprattutto in basso col 28 denti è a 2.96 m il che rende la bici più faticosa nelle salite impegnative. Direi perfetti i cambi 8 e 9v con i quali si può andare ovunque. Per le 16” meglio di così si può fare solo aumentando i denti della corona. Meno dell’11 denti infatti non si può mettere su mozzi standard (solo il mozzo Capreo di Shimano arriva a 9 denti, ma la bici deve avere caratteristiche adatte). E andare oltre i 28 denti è inutile perché l’SM è già agile così e si complicherebbe la scelta del deragliatore che per le ruote da 16” deve essere a gabbia corta.
Ci sono poi casi di bici che montano due o anche tre corone anteriori. Personalmente la trovo una scelta discutibile sulle pieghevoli. La doppia corona ha ragione di essere per chi ‘arrampica’ o fa percorsi difficili. Per chiarezza riporto due combinazioni per me esemplari. La prima riassume il cambio 20v della Dahon Vector P20 con due corone anteriori 53/39 e un cassetto posteriore 10v 11-36 con pignoni: 11,13,15,17,19,21,24,28,32 e 36 denti. La seconda è la trasmissione dell’Atala Tender con una tripla anteriore 48/38/28 e al posteriore il già visto 6v 14-28 per un totale di 18v.

(http://s32.postimg.cc/qvtepm6it/cmb6.jpg) (http://postimage.org/)
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Osservando il primo diagramma si può notare che per volere questa soluzione occorrono forti motivazioni. Tutti gli sviluppi metrici ottenuti con la corona da 39 denti sono presenti molto simili anche nel rango di quella da 59 salvo il 39/32 e il 39/36 che sono rapporti da ‘bosco’. Ma francamente non ce la vedo la Vigor P20 in giro per le foreste. Affermare che si tratta di una bici con 20 rapporti mi sembra eccessivo, ne concedo al massimo 12 efficaci. Un caso invece a mio parere ‘clinico’ è la Tender. Oltre ad avere uno SM massimo molto basso, la seconda corona risulta praticamente inutile. I suoi SM sono replicati dalle altre due corone. Inoltre nelle bici con tre corone non si può incrociare troppo la catena e quindi i rapporti piccoli non sono utilizzabili con la corona piccola, idem per rapporti grandi con la corona grande. In sostanza, a mio parere, a questa bici si possono concedere al massimo 10 rapporti efficaci. Va bene per i camosci ma in pianura per le mie gambe cammina poco.
E veniamo ai cambi al mozzo. Tutti i concetti visti prima valgono anche per questi ultimi. L’unica differenza sta nel sistema di indicare i valori di rapporto. Nei cambi al mozzo solitamente uno dei rapporti è la ‘presa diretta’ che viene etichettato come 100% (o quasi). Con questo rapporto non ci sono moltipliche e l’SM è dato dalla solita formula dove i denti di corona e pignone sono quelli realmente presenti nella trasmissione. Gli altri rapporti vengono espressi in percentuale rispetto a questo. E’ semplice anche in questo caso arrivare agli SM. Se il rapporto di cui si vuol conoscere l’SM è per esempio del 160% basterà moltiplicare per 1,6 (160/100) il valore di SM al 100%. Per esempio: se l’SM al 100% è di 4 m, sul rapporto al 160% sarà 4x1.6=6.4 m. Riporto di seguito una tabellina con i valori percentuali dei rapporti nei cambi interni più noti:

(http://s32.postimg.cc/sun1kbhxh/cmb7.jpg) (http://postimage.org/)
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Risulta, in questo caso, troppo vasto sviluppare tabelle degli SM di questi cambi. Però si possono dare alcune indicazioni basilari. Con alcuni di questi cambi, come quelli che hanno uno sviluppo complessivo superiore a 300%, è molto facile arrivare a sviluppare SM estesi, sia in basso che in alto. Sono cambi utilizzabili su quasi ogni tipo di bici (distanza dei forcellini permettendo) e si adattano teoricamente bene a quelle con le ruote piccole riuscendo a dar loro SM notevoli. A titolo di esempio esaminiamo il cambio Alfine SG S 7000 8v. Con la solita formuletta vediamo alcune combinazioni di rapporto corona/pignone. Gli SM delle 8 marce per ruote da 20” e da 16” saranno quindi:

(http://s32.postimg.cc/nbu5dyglh/cmb8.jpg) (http://postimage.org/)
upload immagini (http://postimage.org/index.php?lang=italian)

In questo caso tutte le combinazioni risultano efficaci anche se alcune più orientate al passo, altre alla salita. E’ da notare anche come, lavorando sul rapporto denti corona/pignone, si possono ottenere sviluppi metrici praticamente uguali nel casi di ruote da 20” e da 16”.

Conclusioni e riflessioni
Le bici solitamente sono scelte in funzione: della qualità generale, del prezzo, delle geometrie, dell’ estetica e del peso ma anche il cambio, a mio parere, dovrebbe essere considerato come discriminante. Quando si pedala, se non vi fossero differenze sugli sviluppi metrici, dinamicamente una bici varrebbe l’altra. Qualcuno che fa brevi tratti pianeggianti magari lo considera marginale, e non ha tutti i torti, ma, a mio parere, questo limita poi l’uso della bici. Cambio si o cambio no? Se dipendesse da me cambio sempre! Magari minimale in piano, con solo due o tre marce giusto per spuntare meglio dopo gli arresti o percorrere falsi piani senza dover cercare ossigeno con la lingua. Se ben dimensionato evita l’effetto criceto consentendo contemporaneamente agilità in salita. Ripeto che l’effetto criceto non sempre si avverte con la bici nuova (le prime uscite sono sempre entusiasmanti) ma quando, dopo qualche tempo di utilizzo, cominciamo ad accorgerci che forse vorremmo qualcosa di più. L’allenamento infatti ci rende sempre più disinvolti e la forza aumenta. Ci piacerebbe spingere di più ma senza cambio o con rapporti sbagliati non si può. Dal mio punto di vista, è quindi  meglio avere comunque un rapporto lungo, tanto, mal che vada, si può sempre scalare una marcia. Analogo discorso, ma a rovescio, vale per le salite. E’ bene avere sempre rapporti agili, per non andare in difficoltà su rampe impegnative che possono sempre capitare.
Ma è meglio un cambio al mozzo o uno esterno? Secondo me non ci sono grandi differenze. Direi che le due soluzioni sono equivalenti con le ruote da 20” mentre per quelle da 16” è forse meglio quello interno se non ci disturba il maggior peso. E quali rapporti avere? A mio parere le corone anteriori per le ruote da 20” dovrebbero sempre stare tra 50 e 53 denti. Per le 16” da 52 a 56 denti (sempre che la bici lo consenta). Per le 20” i pignoni posteriori dovrebbero partire dall’11 o 12 e arrivare al 32. Per le 16” l’11 è praticamente obbligatorio e salire oltre il 28 denti non serve. Meglio, nei cambi esterni, il pacco pignoni a cassetto che consenta la sostituzione dei rapporti. La soluzione con i rapporti avvitati non permette invece molte scelte. Ovviamente anche poter sostituire la sola corona rappresenta un vantaggio. E quante marce servono? Secondo me i cambi più flessibili sono quelli a 8/9 marce per le 20” e 7 marce per le 16”. Eviterei l’utilizzo di corone multiple se non in casi specifici. Se abitassi a Trento o Genova magari le vorrei.
Al solito spero di essere stato utile con queste righe però ci tengo a dire che le opinioni qui espresse sono mie e delle mie gambe. Non mi stupirei se qualcuno non le condividesse. E questo è giusto perché ognuno ha le sue caratteristiche fisiche, le sue preferenze e percorre le sue strade. Non entro nel merito di modifiche ai cambi perché il forum è ricchissimo di esperienze a cui rimando.
Ciao a tutti.
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: nino# - Maggio 06, 2016, 08:11:06 am
Mamma mia gip, ogni tuo intervento è una miniera di informazioni!  :o

Voglio aggiungere una sciocchezza, che mi viene dall'esperienza e non da competenze tecniche.
Nella valutazione del cambio da adottare, secondo me, non bisognerebbe limitarsi alla considerazione dei dislivelli da affrontare: un fattore che spesso non si considera e che invece influisce davvero tanto è il vento!
Se abitate in una zona ventosa (io sì), saprete che affrontare delle belle raffiche in bici è decisamente faticoso, anche in piano (figuriamoci in salita). Io, per tornare a casa dal lavoro, ogni giorno percorro un bel tratto pianeggiante di lungomare. Sullo Stretto di Messina, non si tratta di stabilire se ci sia vento o meno, ma semplicemente da quale direzione provenga: i più gettonati sono il maestrale e lo scirocco, che provengono da direzioni più o meno opposte. In pratica c'è vento per almeno 350 giorni all'anno!
Bene, se al ritorno a casa mi ritrovo con il maestrale alle spalle, vado di 8^ (cambio al mozzo Alfine 8v) e procedo a 30/35 km/h senza fare alcuna fatica; se invece deve affrontare lo scirocco, 4^ o 5^ e 20 km/h faticando.
Poi, naturalmente, è anche una questione di gambe, di bici, di abbigliamento (sic, con il vento, la tenuta da ciclista aiuta tantissimo...).
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: gip - Maggio 06, 2016, 08:45:48 pm
Grazie nino per il complimento e grazie a chi ha mostrato apprezzamento, che fa ancora più piacere perché arriva da gente che ne capisce  :). A te il grazie è doppio perché la tua annotazione sul vento, oltre che sacrosanta, mi ha ricordato di essere stato tanti e tanti anni fa :-\ assistente all'Università (oggi si chiamano ricercatori) proprio in fluidodinamica. Mi hai dato un bello spunto per ragionare ::) su cosa significa la resistenza aerodinamica e l'effetto del vento. Magari, se trovo un po' di tempo, ci scrivo sopra qualcosa. Ciao.
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: boccia - Maggio 06, 2016, 09:28:45 pm
Complimenti Gip, un grande post, che regala ai lettori del forum una preziosa base scentifica e qualche ottimo consiglio pratico per la scelta della trasmissione  della bici...

Grazie davvero.
Titolo: Re:la trasmissione: intro su cambio e marce
Inserito da: occhio.nero - Ottobre 27, 2016, 02:18:32 pm
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