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Autore Topic: La Tilt 100 di Gialud  (Letto 11234 volte)

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Offline gialud

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La Tilt 100 di Gialud
« il: Agosto 29, 2023, 05:50:43 pm »
Un saluto da Soverato a tutti i possessori e agli appassionati della pedalata con le bici pieghevoli di questo forum.



Ho avuto modo di preannunciare nella apposita sezione dedicata alla presentazione dei nuovi iscritti che avrei meglio descritto la mia attuale economica bici TILT 100 acquistata al Decathlon.


Economica la TILT 100 lo è stata solo al momento dell’acquisto perché l’ho rimaneggiata e modificata secondo i miei gusti e le mie esigenze al punto che ora di economico e di originale sono rimaste solo sei cose: il telaio, la serie di sterzo, il manubrio con relativo tubo di sostegno, il campanello e il collarino di bloccaggio del tubo sella. 

Fin dall’inizio la mia è stata una scelta d’acquisto consapevole.
Desideravo una robusta bici pieghevole in acciaio che, pur essendo commercializzata con trasmissione monomarcia, avesse la predisposizione di attacco del cambio sul forcellino posteriore destro. Inoltre, i freni non dovevano essere a disco ma dovevano essere del tipo V-Brake.

La TILT 100 aveva i predetti requisiti con un costo d’acquisto contenuto in relazione agli altri modelli pieghevoli della gamma Decathlon ed aveva, altresì, potenzialità elevate circa la possibilità di aggiungere nuovi componenti oppure di sostituire i pezzi già presenti di serie con altri più performanti, più adatti ad un uso intensivo e sicuramente più affidabili.

Le modifiche o le aggiunte hanno interessato le seguenti sette zone:
- Le ruote (cerchi, raggi, nipple e mozzi);
- La trasmissione (pacco pignoni, catena, guarnitura, movimento centrale, pedali, guaina  passafilo e comando del cambio al manubrio);
- Il tubo reggisella e sella;
- I freni V-Brake, leve freno e manopole;
- I parafanghi e cavalletto;
- L'aggiunta di una borsa al manubrio ORTLIEB con relativo attacco a sgancio rapido;
- La creazione di un sistema di fissaggio e di tenuta della bici da piegata.

LE RUOTE

I cerchi di primo montaggio Decathlon sono molto economici. Quasi sempre la economicità del componente coincide con la sua scarsa qualità.

Ruota anteriore Decathlon


Ruota posteriore Decathlon


Sia il cerchio anteriore che il posteriore, sono mono camera e presentano 28 fori.

Mozzo posteriore Decathlon con modifica dell'asse


Mozzo anteriore Decathlon con modifica dell'asse

In origine i mozzi anteriore e posteriore Decatlon hanno l'asse pieno ma, come è possibile notare dalle foto, per un mero “esercizio di stile” ho sostituito l’asse pieno di entrambe le ruote con assi cavi con relative spine di bloccaggio rapido. Comunque, queste ruote a 28 raggi restano di scorta e non penso che le utilizzerò.

Asse pieno anteriore e posteriore sostituito


Larghezza del canale del cerchio Decathlon


Dopo una ricerca sul web ho individuato qualcosa di qualitativamente migliore.
Si tratta di cerchi KINLIN a doppia camera.
Il cerchio anteriore ha 32 fori mentre il cerchio posteriore l’ho scelto a 36 fori.


Cerchio KINLIN da 20 pollici/406 mm – doppia camera – senza occhiellatura


Il mozzo della ruota anteriore con battuta da 74 mm  accoppiato al cerchio KINLIN  è uno CHOSEN a 32 fori con la tradizionale spina di bloccaggio rapido 

I cerchi a doppia camera KINLIN da 20 pollici si possono scegliere sia per freni V-Brake che per freni a disco.
Essi sono realizzati in una lega di alluminio che la casa costruttrice identifica commercialmente con la sigla “KLR60” asserendo che le caratteristiche sono simili all’alluminio del tipo  “6061 T6” di altre marche.

La larghezza del canale del cerchio KINLIN (20 pollici/406 mm) è di 25 mm


Il mozzo posteriore è un SUNRACE a filetto da 36 fori.


La scelta del mozzo al posteriore è stata possibile a 36 fori in quanto la battuta del carro posteriore del telaio è standard da 130 mm e il mozzo CHOSEN da 36 fori aveva la battuta da 130.

Infine, oltre a costruire la ruota posteriore con 36 raggi ho potuto incrociare gli stessi  “in quarta”  anziché  “in terza” .
Il maggiore numero di raggi, rispetto ai 28 delle ruote di primo equipaggiamento, va a vantaggio della robustezza e della durata.
Invece, l’incrocio “in quarta” al posteriore aggiunge alla ruota anche una maggiore elasticità che viene avvertita, da chi pedala, sotto forma di minori sobbalzi e vibrazioni.

Su entrambe le ruote ho lasciato le camere d’aria e i copertoni originali 20 x 1.75


I raggi sono dei SAPIM “leader silver” in acciaio inox da 2 mm


I nippli sono in ottone da 12 mm della SAPIM 


Per oggi mando un saluto a tutti da Soverato e nella prossima descrizione (se gradita agli iscritti ed agli amministratori del forum) potrò descrivere l’insieme delle modifiche apportate alla trasmissione.
Buone pedalate.





Offline California Lilla

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #1 il: Agosto 30, 2023, 06:06:14 am »
Sei bravo.
A me è gradita.
Buon lavoro,  la passione da sempre spettacolo..

Offline lelebass

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #2 il: Agosto 30, 2023, 06:42:05 am »
Molto gradita. Ti prego di andare avanti con la descrizione degli interventi.

Saluti,
Daniele
Hoptown 320 - Vybe D7 - Bromtpon C Urban Low

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #3 il: Agosto 30, 2023, 09:21:24 pm »
LA TRASMISSIONE (prima parte)
Un caro saluto da Soverato a tutti quelli che seguono il forum e a quelli che, in questo post, manifestando apprezzamento sugli argomenti in trattazione, hanno ulteriormente acceso la volontà di inserire notizie di meccanica ciclistica con applicazione alla TILT 100 del Decathlon ma anche alle altre bici pieghevoli.

Lo spunto per proseguire nella discussione è stato preso dal caso concreto.

Si tratta di notizie che sicuramente molti già sapranno e che sanno applicare sulle loro bici pieghevoli mentre per altri potrebbero rappresentare nuovi argomenti da apprendere ed, eventualmente, da approfondire.

La Tilt 100 viene venduta con mozzo alla ruota posteriore sul quale è avvitato un singolo pignone





Nell’assemblare la nuova ruota posteriore ho preferito scegliere il mozzo SUNRACE, sul quale avvitare il pacco pignoni a sette rapporti.


Non ci sono stati problemi di ingombro nell’inserire la ruota all’interno del carro posteriore del telaio. Di conseguenza, l’ottenimento della campanatura della ruota è stato abbastanza agevole.
Per campanatura si intende il corretto posizionamento del cerchio rispetto al centro dell’asse del mozzo. 



Il pacco pignoni montato è a 7 velocità con spaziatura 14-16-18-20-22-24-28


La catena di primo montaggio ad una velocità

è stata sostituita con una a sette


Il movimento centrale a perno quadro di primo equipaggiamento Decathlon è a calotte e cuscinetti a sfere ingabbiate.


La larghezza dell’asse è risultata essere di 115 mm


Questo tradizionale movimento centrale se in fase di montaggio è ben lubrificato e regolato non è male.
Prima della commercializzazione dei movimenti a perno quadro a cartuccia che girano su cuscinetti industriali, il movimento a calotte e sfere ingabbiate era lo standard per tutte le bici.
Questo ultimo, con la corretta manutenzione periodica aveva una scorrevolezza elevata e minori attriti a patto di essere di qualità elevata.
Siccome il movimento centrale a calotte e sfere ingabbiate del Decatlon non è di qualità ho preferito sostituirlo con un movimento a cartuccia decente, ovvero un NECO



La catena, che è in questo caso è sempre in presa sull’unica corona della guarnitura, durante la cambiata si sposta dal pignone più piccolo a quello con dentatura maggiore e viceversa.
Durante la cambiata la catena flette sia a destra che a sinistra e, quindi, va da sé che essa non lavora quasi mai in maniera ottimale (lavora invece benissimo solo sulle trasmissioni ad un solo rapporto in quanto è sempre perfettamente allineata con la corona).
Più la catena flette e maggiori attriti da sfregamento si vengono a creare con il pacco pignoni e con la corona della guarnitura. In questo caso la “linea di catena” potrebbe essere non è ottimale.
Catena posizionata sul pignone più piccolo ( un 14 denti)



Catena posizionata sul pignone più grande (un 28 denti)


Come è possibile notare, sia sul pignone da 14 che su quello da 28 la linea di catena si mantiene con una torsione laterale accettabile anche se è scontato che in fase di scorrimento su questi pignoni avrà un maggiore rumore di trascinamento.

Sul pignone da 20 centrale, invece, la catena avrà il minimo rumore e il minore attrito


Scusate ma tutto questo “pippone” pseudo-tecnologico è per dire che nel montare il movimento centrale bisogna trovare la corretta larghezza dello stesso in proporzione al numero dei pignoni sulla ruota.

Infatti non tutti i movimenti centrali a perno quadro hanno la stessa larghezza. Si va dai 102 mm (lo fa la Campagnolo) fino ad arrivare anche a oltre i 120 mm .
Concludendo, sulla TILT 100 con l’ingombro di un pacco pignoni (a vite) a sette velocità il “più” corretto lavoro della linea di catena si ha con un movimento centrale che ha una larghezza di 115 mm .

Il caso ha voluto che la misura coincideva con la larghezza dell’asse del movimento centrale di primo equipaggiamento.

Il passo della filettatura delle calotte è inglese (BSA – 1,37” x 24 tpi).

Per oggi credo che possa bastare. Da Soverato rinnovo il mio saluto a tutti voi che pedalate.





Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #4 il: Settembre 08, 2023, 04:32:38 pm »
LA TRASMISSIONE (seconda parte)

Apro il prosieguo di questo post mandando un caloroso saluto a tutti i possessori di bici pieghevoli che oltre a pedalare si interessano in prima persona o per mezzo del meccanico di fiducia alla effettuazione della manutenzione o all’eventuale sostituzione dei componenti del proprio mezzo.

Ringrazio anche gli amministratori ed i moderatori i quali, fino ad ora, con il loro “silenzio-assenso” mi hanno lasciato inserire foto e commenti (alcune volte molto personali) senza ravvisare alcuna discrepanza rispetto allo “spirito editoriale” ed all’essenza del forum.

Una piccola iniziale parentesi per dire che la TILT 100 in mio possesso viene utilizzata quasi prevalentemente nelle vie della “perla dello Ionio”, ovvero in Soverato, il cui simbolo è il cavalluccio marino che è posizionato sul lungomare di Soverato ed è frutto di una idea e del talento artistico dello scultore calabrese Franco MIRENZIO.

La scultura, alta all’incirca 3,5 metri, è stata realizzata, come tutte le opere del maestro Mirenzio (tra cui gufi, gallucci e cavalieri medievali, ecc.), con rottami ferrosi magistralmente ed sapientemente assemblati.

La guarnitura da 44 denti interamente in ferro della TILT 100 è stata sostituita


-----seguirà descrizione-----

« Ultima modifica: Settembre 08, 2023, 05:23:01 pm by gialud »

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #5 il: Settembre 09, 2023, 08:43:15 am »
LA TRASMISSIONE (continuazione della seconda parte)

Buongiorno a tutti. Riprendo la seconda parte ripartendo dal punto nel quale la discussione sulla trasmissione era stata lasciata.

La guarnitura da 44 denti interamente in ferro della TILT 100 è stata sostituita

Ho scelto una guarnitura in alluminio a 46 denti.

Guarnitura in ferro da 44 denti




Dopo una prima sperimentazione del pacco pignoni 7V filettato 14/28 (spaziatura 14-16-18-20-22-24-28) ho installato un quasi identico pacco pignoni 11/28 (spaziatura 11–13–15 –18–21–24-28) che con il pignone più piccolo da 11 denti e la corona da 46 consente di avere uno sviluppo metrico maggiore e va più che bene in pianura.

Invece, il 28 denti in accoppiata con la corona da 46 denti in salita consente di superare discrete pendenze.

Pacco pignoni 11/28 (spaziatura 11–13–15–18–21–24-28)


Guarnitura con corona da 46 denti


Lato sinistro con in evidenza la calotta del movimento centrale


Lato destro con in evidenza la calotta del movimento centrale


Per il cambio è stato scelto un onesto SUNRACE,  “R90”,  consigliato per nove rapporti ma che con le opportune regolazioni delle viti di registro funziona benissimo con il pacco pignoni a sette velocità


Esso è a gabbia corta


Avevo provato l’installazione di un cambio molto più economico, seppure efficiente e robusto, Shimano “Acera” ma la gabbia lunga risultava troppo vicina all’asfalto e ho preferito il cambio a gabbia corta SUNRACE “R90”


Il telaio della TILT 100 è predisposto con le occhiellatura per il passaggio e l’installazione della guaina passafilo che porta il cavo del comando a sette velocità dal manubrio al deragliatore posteriore.
 
Decathlon commercializza la TILT 120 che nel telaio è identica alla TILT 100 ed è dotata di cambio a sei rapporti  e con identiche ruote.

Le frecce rosso evidenziano le occhiellature al telaio per il passaggio sul lato destro della guaina passafilo del deragliatore posteriore


In un primo momento sul manubrio ho installato e favorevolmente collaudato un manettino Shimano “SL-TX30” a sette rapporti.

Per quanto riguarda la cambiata esso è stato ineccepibile, nonostante il pezzo risulta “plasticoso” e all’apparenza fragile.

Tuttavia, accoppiato al deragliatore posteriore SUNRACE “R90” (oppure allo Shimano “Acera”) fa bene il suo lavoro e non ha mai mostrato segni di cedimento. 

Manettino al manubrio a sette velocità Shimano “SL-TX30”




Successivamente, ho voluto distaccarmi dalla sensazione “plasticosa” dello Shimano TX30 ed ho optato per l’istallazione di un manettino del cambio che fino ad ora è risultato un vero fuoriclasse della cambiata a sette rapporti, ovvero niente-poco-di-meno che un BOX COMPONENTS, in alluminio, dal gradevole aspetto e dalla solidità e qualità migliore oltre che dal posizionamento delle leve molto più ergonomiche rispetto al TX-30









Montaggio al manubrio


I pedali di primo equipaggiamento sono di una vergognosa schifezza. Definirli indecenti è dire poco.


Essi sono interamente in plasticaccia.

Al loro interno è inserito l’asse privo di cuscinetti di rotolamento.

L’asse, quindi gira ed è tenuto in posizione dalla plasticaccia.
Stante questi requisiti, la durata e l’aspettativa di vita di questi pedali va da Natale a Santo Stefano.

Nella sostituzione la scelta è caduta su tre prodotti. Anche in questo caso, la scelta dei pedali, per concezione di comodità,  di avvicina molto alla scelta della sella.
La scelta di entrambi i componenti è soggettiva e dipende da quelli con cui pedaliamo meglio.

La sella (che è il prossimo argomento) va soggettivamente scelta in relazione alla comodità percepita dal proprio femore e dalla spina dorsale.

I pedali vanno scelti con riferimento alla comodità e alla sensazione di stabilità globale che ciascuno di noi percepisce in bici nell’appoggiare i piedi su queste piccole piattaforme durante la pedalata.

I pedali sperimentati da me sulla TILT 100 sono stati tutti idonei alla pedalata con l’utilizzo delle normali scarpe da usare tutti i giorni.

Essi, quindi, sono piatti e non presentano predisposizione di inserimento placchette per lo sgancio rapido.

I primi a essere sperimentati sono stati gli stupendi MKS “FD-7” ripiegabili






Non li ho utilizzati in quanto mi sono accorto che la TILT 100 da piegata assume il minore ingombro laterale ed è più facile da trasportare quando i pedali si staccano del tutto.

Gli “FD-7” essendo piegabili lasciano sempre un certo ingombro laterale sulle pedivelle.
Inoltre durante il trasporto passivo della TILT 100 (da piegata) gli “FD-7” spesso tendono a sbattere su eventuali avvallamenti dell’asfalto oppure ad inciampare contro qualcosa.

Insomma, secondo me i pedali sulla TILT 100 come sulle altre pieghevoli per la maggiore comodità e praticità possibile devono essere rimovibili.

La seconda scelta è caduta sui rimovibili MKS “Ezy”


Questi pedali dalla ottima qualità e scorrevolezza (per questo modello MKS) non hanno le facce simmetriche.

Dalla foto si nota che su una faccia vi è una specie di “pinna” (evidenziata dalla freccia rossa) .

Ogni volta che si appoggia il piede sul pedale se la faccia con la “pinna” è rivolta verso la scarpa è quasi impossibile pedalare e se si insiste nel pedalare senza cambiare faccia si avverte la “pinna” quasi a conficcarsi sul plantare del piede. Scartati anche questi.

La terza scelta è quella attualmente in uso, ovvero dei LITEPRO con facce uguali su entrambi i lati.

Essi risultano leggeri, meno costosi e soprattutto scorrevoli.

A me sono sembrati di buona fattura. Sulla durata vedremo.




Penso che con la descrizione del deragliatore posteriore, del pacco pignoni, della catena, della guarnitura, del movimento centrale, del manettino del cambio al manubrio, della guaina passafilo del cambio e dei pedali abbiamo ultimato la descrizione riguardante la  trasmissione.

Per non appesantire e rendere troppo prolisso il post, ho volutamente tralasciato numerosi particolari.

Infatti, il montaggio dei componenti, soprattutto quando sono di marche diverse, non è veloce come a prima vista può sembrare dalla descrizione.

Nel corso dei lavori sono stati superati vari ostacoli che si sono presentati, legati principalmente alla ricerca e al propedeutico studio della compatibilità ed alle giuste misure da adottare per un corretto funzionamento delle parti.

Nel porgere il mio saluto Vi rimando alla prossima descrizione che, come da scaletta, riguarderà il tubo reggisella e la sella.

Buone pedalate a tutti, possibilmente con la bici pieghevole.






















« Ultima modifica: Settembre 09, 2023, 11:54:06 am by gialud »

Offline boccia

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #6 il: Settembre 10, 2023, 12:23:29 pm »
Ciao, mi sta piacendo come si sta evolvendo il progetto della personalizzazione della tua "Supertilt".
Apprezzo molto la consapevolezza iniziale di voler da subito applicare delle modifiche sostanziali alla bici, con l'idea di voler sviluppare qualcosa di completamente tuo a partire dal prodotto standard.

Faccio i complimenti per la descrizione sempre molto chiara delle tue scelte e delle relative motivazioni. Se poi vuoi dilungarti anche in descrizioni tecniche più particolareggiate, fai pure, qui nel forum c'è più di qualche appassionato del genere, oltre al sottoscritto...  ::)

Approvo senz'altro la scelta del deragliatore a gabbia corta, nelle pieghevoli secondo me è indispensabile.
Belle anche ruote e il comando del cambio. E i pedali poi mi piacevano tutti quelli che hai provato, soprattutto gli FD-7 pieghevoli.  8)

A questo punto attendo con ansia le prossime puntate... ;)


Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #7 il: Settembre 12, 2023, 05:42:47 pm »
IL TUBO REGGISELLA E LA SELLA

Un saluto e ben ritrovàti su questa modesta discussione che consiste nella semplice descrizione di come è stata riassemblata (forse in meglio) la economica Tilt 100 fin dal primo giorno nel quale è stata comperata al Decathlon.

Il tubo reggisella di primo equipaggiamento è in acciaio con lunghezza di 57 cm e diametro di 31,6 mm










Purtroppo questo tubo reggisella presenta un difetto strutturale che non ne consente l’ utilizzo.

La testa del reggisella consiste in un inusuale binario fisso saldato al tubo.

Il binario fisso consente la regolazione della sella solo avanti o indietro.
Non è possibile abbassare il muso né si può alzarlo per cercare di avere la giusta inclinazione della sella.

Reggisella Decathlon con testa fissa saldata direttamente al tubo


Già al momento del ritiro della bici avevo notato che la sella non era perfettamente parallela al terreno.
Una volta salito sulla bici ho avuto la conferma che questo tubo reggisella è una “ciofeca” poiché non era possibile intervenire per effettuare la corretta inclinazione del muso della sella.
Ho sostituito questo tubo reggisella in acciaio con un tubo reggisella in alluminio della stessa lunghezza (57 cm) e dello stesso diametro (31,6) ma con la tradizionale testa regolabile.





La sella montata di serie è senza lode e senza infamia. Passabile.




Sulle mie bici da corsa uso la sella Brooks “C15 carved”.
Lo so non è questo il forum adatto perchè qui si parla di pieghevoli,  ma anche se sconfino nell’ Off-Topic sento l’irresistibile desiderio di fare una piccola presentazione di queste due autentiche purosangue riassemblate in chiave moderna sulle quali alternativamente io pedalo.

Il tutto, comunque,  è parzialmente giustificabile con quanto si dirà in seguito. Non me ne vogliate.

BOTTECCHIA –  telaio anno 1978


Sella Brooks “C15 carved” su bici Bottecchia - telaio anno 1978




MOSER  “Leader Ax – Evolution” – telaio anno 1995






Con le geometrie del telaio (su misura) e la postura abbastanza inclinata e distesa in avanti alla quale ti obbliga il manubrio e l’intera geometria della bici da corsa, trovo la “C15 carved” abbastanza comoda per svolgere più ore di allenamento su asfalto.

Essa sulle mie bici da corsa non mi ha mai procurato indolenzimenti o addormentamenti.

L’apertura posta sullo scafo della C15, in teoria, dovrebbe limitare la compressione del perineo e prevenire inconvenienti alla prostata.


Ovviamente, la mia sensazione di comodità è puramente soggettiva.

Coloro che trovano comoda la sella di primo montaggio possono risparmiarsi la spesa di acquistarne un’altra.

Tuttavia, con mia grande meraviglia la prova della “C15 carved” sulla Tilt 100 per me è stata un vero disastro.

Quasi subito fin dalle prime pedalate ho avvertito dolori abbastanza forti al perineo e ho interrotto l’uscita.

Il giorno seguente ho provato la sella di primo montaggio ma il risultato non è cambiato.

Secondo le mie ipotesi l’inconveniente è dovuto a molteplici cause tra le quali:

1 - La notevole rigidità delle piccole ruote da 20 pollici. Anche se la ruota posteriore è stata assemblata a 36 raggi incrociati in quarta non si riesce a  limitarne il più possibile la insita rigidità;

Vista parziale della ruota posteriore della Tilt 100 con in evidenza l’incrocio in quarta. Ogni raggio partendo dalla flangia del mozzo (in questo esempio il raggio evidenziato dalle frecce in verde) incrocia altri quattro raggi prima di raggiungere il canale del cerchio ed essere portato in tensione dalla relativa nipple.


2 - La posizione totalmente eretta che si assume sulla Tilt 100 secondo me non consente di avere quel minimo di inclinazione del busto da potere scaricare meno peso corporeo sullo scafo della sella;

3 - La scarsa larghezza dello scafo della Brooks “C15 carved” (e della sella Decathlon di primo montaggio) non è indicata per la posizione del busto totalmente eretto che obbligatoriamente si assume sulla Tilt 100;

4 - Il non uso di un pantaloncino per ciclismo dotato di apposito fondello, che regolarmente viene utilizzato sulla bici da corsa (ma non sulla Tilt 100), accentua l’incompatibilità.

Fortunatamente tra le mie cose parzialmente accantonate ho rispolverato la Brooks “B67” che avevo utilizzato in passato e che aveva già assunto la forma delle mie ossa ischiatiche come notoriamente avviene dopo svariate ore di utilizzo su queste preziose e rinomate selle in cuoio.

Infatti, il cuoio che al momento dell’acquisto è durissimo con la periodica applicazione del grasso consigliato dalla Brooks e con l’uso della sella per almeno un centinaio di ore diventa piano-piano sempre più morbido, modellandosi ed infossandosi (nel vero senso della parola), copiando le ossa ischiatiche ed i glutei dell’utilizzatore.

Il risultato finale a livello di comodità è spettacolare a patto di avere pazienza e sopportare l’iniziale durezza del cuoio.

Brooks “B67”    




Il montaggio della Brooks “B67” che ha uno scafo molto più ampio e la flessibilità dell’ormai morbido cuoio di quella in mio possesso hanno risolto il  problema.

Penso che la “B67” rimarrà a lungo sulla TILT 100.





Le molle posteriori contribuiscono a dare alla sella B67 un peso non proprio contenuto.


Tuttavia, sono state anche le molle a risolvere in gran parte il problema in quanto esse lavorano veramente e attutiscono buona parte dei sobbalzi e delle vibrazioni che vengono generati dalla Tilt 100 su asfalto eccessivamente rugoso o non in perfette condizioni.



Tra la sella B67 nuova di zecca (sopra) e quella già vissuta e rodata (sotto) è possibile constatare che su quella già rodata della Tilt 100 il cuoio ha assunto una conformazione più infossata e sinuosa.



I vari ingrassaggi del cuoio lo hanno reso più scuro.


Non ho nemmeno voluto provare la Brooks “Swift” con carrello in titanio che fa parte della mia collezione. Essa, essendo ancora semi-nuova, non risulta ancora rodata ed il cuoio è duro.

Sella Brooks “Swift” con carrello in titanio




Con la promozione a pieni voti della mitica Brooks “B67” Vi saluto e ci risentiamo per la quarta descrizione in scaletta che riguarderà  i freni V-Brake, le leve freno e le manopole.













« Ultima modifica: Settembre 14, 2023, 07:23:29 am by gialud »

Offline California Lilla

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #8 il: Settembre 13, 2023, 07:02:18 am »
Leggo con gusto.. ;)

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #9 il: Settembre 13, 2023, 04:54:37 pm »
FRENI V-BRAKE - LE LEVE FRENO – MANOPOLE

Rinnovo a tutti il mio saluto e ben ritrovati su questa descrizione della “super-Tilt 100” come qualcuno l’ha già definita.

Se siete arrivati fino a questo punto e non vi siete ancora annoiati potrò senza dubbio continuare nella speranza di fornire qualche elemento utile a vantaggio di quelli che vorranno effettuare sulle loro bici pieghevoli analoghi e similari cambiamenti.

I freni di primo equipaggiamento della Tilt 100  sono interamente in plastica.


Le leve in plastica, essendo incardinate sul corpo dello stesso materiale, flettono ed oscillano in quasi tutte le direzioni anziché restare in posizione neutra.

Vi è da dire però che il loro compito di frenare lo fanno ma la frenata risulta alquanto spugnosa.

Per me queste caratteristiche negative non erano accettabili.
 
Si nota chiaramente che la Decatlon anche sulla qualità di questo componente è andata al risparmio ma era una cosa che al momento dell’acquisto della Tilt 100 sapevo ed ero conscio che lo avrei sostituito.

La scelta del pezzo da sostituire è stata effettuata nel negozio Decathlon mediante l’acquisto di leve freno interamente in alluminio che come qualità e funzionalità sono nettamente migliori.

Leve freno in alluminio vendute al Decathlon


I fili dei freni e di quello del deragliatore posteriore bisogna sceglierli in acciaio inox

I freni di primo equipaggiamento, di tipo economico, sono in lamiera stampata.

Ho notato che in fase di stampaggio la precisione nella piegatura della lamiera non viene molto curata.

V-Brake in lamiera stampata Decathlon


Infatti, non riuscivo a spiegarmi perché i pattini (posizionati sugli archetti) non si riuscivano ad allineare con il bordo del cerchio e anche se stretti a dovere ad ogni frenata si spostavano dalla posizione nella quale erano stati fissati. Il chiaro segno che l’archetto di destra, a causa di un evidente errore di stampaggio, non è simmetrico con quello di sinistra.

Ho sostituito i suddetti V-Brake con dei leggerissimi e più precisi archetti in alluminio LITEPRO che hanno risolto il problema della frenata e delle regolazioni.

V-Brake anteriori LITEPRO




V Brake posteriori LITEPRO



Le manopole in gomma morbida di primo equipaggiamento sono gradevoli al tatto e non macchiano.

Per un mero “artifizio estetico” e per fare l’accoppiata con la sella ho montato le elegantissime manopole in cuoio Brooks









Se finora avete ben prestato attenzione alle foto inserite avrete notato che c’è una certa avarizia nel rappresentare in un campo visivo ampio l’intera bici e la foto d’insieme della stessa.

Il ristretto angolo di scatto dei soli componenti ed i particolari di essi è stato finora voluto appositamente.

Se lo gradirete mi riservo di inserire le foto della intera Tilt 100 al termine dell’ultima descrizione.

A tale proposito, l’ultima descrizione che preannuncio e penso sarà la più impegnativa di tutte riguarderà la creazione di un sistema di fissaggio e di tenuta della bici da piegata per consentire nel migliore modo possibile il trasporto passivo sia portata a spalla e sia sfruttando le ruote.

La prossima descrizione, come da scaletta, sarà abbastanza breve e veloce e riguarderà i parafanghi e il cavalletto laterale.








« Ultima modifica: Settembre 13, 2023, 05:06:00 pm by gialud »

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #10 il: Settembre 21, 2023, 01:39:40 pm »
PARAFANGHI – CAVALLETTO CENTRALE

Riprendo la descrizione della Tilt 100 e saluto tutti gli appassionati delle bici pieghevoli che seguono il forum.

I parafanghi della Tilt 100 sono stati acquistati sul sito Decathlon.

La scelta è stata particolarmente azzeccata.

Si tratta di parafanghi molto ben fatti che seguono in maniera impeccabile la curvatura delle ruote.

La qualità della plastica mi è sembrata molto buona.







La Tilt 100 non viene venduta con il cavalletto centrale ma alla Decathlon è possibile acquistarlo separatamente.











Con le vibrazioni la vite che stringe il cavalletto laterale sulla piastra del telaio tende a svitarsi.

Unica accortezza da avere durante il montaggio è di mettere il liquido “LOCTITE 243” (frena filetto di colore blu) sulla filettatura della vite di fissaggio evidenziata con freccia rossa.

La piastra in dotazione al cavalletto, evidenziata con la freccia verde, sulla Tilt 100 non serve.













Per oggi chiudiamo e Vi rimando alla prossima descrizione in scaletta che riguarderà il posizionamento al manubrio della borsa ORTLIEB .






Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #11 il: Settembre 22, 2023, 09:22:46 pm »
Un saluto a tutti gli appassionati di bici che seguono questo forum e questo post in particolare.

Il seguito riguardante il posizionamento al manubrio della borsa ORTLIEB è quasi pronto.

Nell’attesa, se gli amministratori e i moderatori me lo consentono mi preme parlare di sicurezza passiva e visibilità utilizzando le luci anche di giorno con l’applicazione pratica rivolta alla bici pieghevole Tilt 100.

Noto sempre più spesso, con mio rammarico, che un non trascurabile numero di utenti che guidano su strada (automobilisti, motociclisti e anche ciclisti) fanno un uso scorretto, improprio e pericoloso del telefonino.

Ieri, per esempio, ho visto la scena che ancora mi mancava: un ciclista in bici da corsa che in pieno traffico ed in mezzo alle macchine pedalando con la testa bassa rivolta perso i pedali con una mano “chattava” con il telefonino e con l’altra cercava di tenere il manubrio. Lo sguardo di costui per centinaia di metri è stato sullo schermo del telefonino e non sulla strada o sugli ostacoli che aveva davanti.

Mi astengo dal commentare le analoghe scene alle quali giornalmente assisto riguardanti gli automobilisti e i motociclisti in quanto il risultato in termini di pericolosità, strafottenza e inosservanza della normativa stradale è identico a quello dell’innanzi citato ciclista.

A me pedalare sulle nostre strade, memore di questi frequenti episodi, fa venire la pelle d’oca il solo pensiero che un “distratto” guidatore possa investirmi in pieno.

D'altronde il nostro pedalare su strada priva di ciclabile, per sport o per necessità lavorativa, sembra che stia per tramutarsi un atto di coraggio nel dire:

“Meno male, oggi sono tornato a casa incolume. E’ andata bene. Sono stato fortunato, speriamo di esserlo anche domani”.

L’uso indiscriminato del telefonino non rappresenta la principale infrazione.

Bisogna aggiungere quelli che si mettono alla guida sotto l’effetto di alcool o di stupefacenti e, purtroppo, nei confronti di questi scellerati non esistono rimedi. 

Nella aleatoria speranza di essere il più possibile visibile ed al sicuro, quando pedalo sulla mia pieghevole uso qualche accorgimento che male non fà.

Il primo accorgimento è quello di utilizzare sempre capi di abbigliamento ad alta visibilità e con inserti fluorescenti.

Il secondo accorgimento consiste nel posizionare sul retro della bici pieghevole una luce rossa veramente efficiente e visibile di giorno anche nelle giornate altamente soleggiate.

La scelta è caduta sul fanalino che rappresenta la regina di tutte le luci rosse posteriori, ovvero la LUPINE “Rotlicht” che io possiedo sia in versione con batteria standard che in versione con batteria maggiorata.




Il fanalino che vedete sotto al Rotlicht è quello in dotazione alla Tilt 100 al momento dell’acquisto ma che di giorno tengo spento.



La posizione del LUPINE Rotlicht è leggermente rivolta verso il basso per evitare di abbagliare e arrecare troppo disturbo a coloro che seguono.

Parlo di “abbagliare”.
Anche se l’utilizzo del Rotlicht avviene di giorno penso di non esagerare.

Le caratteristiche principali di questo fanalino fornite dalla LUPINE sono di tutto rispetto.

Troviamo un led di colore rosso “Cree XP-E2” con potenza impostabile fino a 2W per una luminosità massima pari a ben 160 lumen, corpo in alluminio e schermo frontale in policarbonato,  IP 68 (impermeabilità), IK 09 (resistenza agli urti).

La batteria è “proprietaria “ LUPINE ma essa è facilmente sostituibile e reperibile.
Cosa che dopo quasi tre anni di utilizzo sul Rotlicht standard ho già fatto.

Batteria maggiorata del LUPINE “Rotlicht Max”




In dotazione al fanalino vi è la striscia in gomma per agganciarlo al tubo reggisella


Invece, la staffa per posizionare sottosella il fanalino si compra separatamente.







La batteria è ricaricabile USB


La Tilt 100 viene venduta senza fanalino anteriore ma con una specie di frontalino somigliante al vero e proprio fanalino (che la Decathlon vende separatamente).

Frontalino dotato di catarifrangente montato in primo equipaggiamento sulla Tilt 100


Il vero fanalino anteriore, che ho montato sulla Tilt 100  si può acquistare separatamente


Parte frontale della Tilt 100 senza fanalino




Il funzionamento del fanalino vero e proprio avviene con tre batterie del tipo AAA


Le viti in foto dotate di pomello non sono quelle in dotazione al faretto.

In dotazione al faretto ci sono delle viti a brugola che sono risultate difficili da inserire e togliere, soprattutto quella inferiore.

Ho preferito cambiarle con viti dotate di pomello che risultano immensamente più pratiche nello smontare e rimontare il faretto e nella sostituzione delle batterie.

Vite a brugola senza pomello


Vite con pomello






Dopo questa piccola divagazione che si discosta dagli argomenti principali del post vi dò appuntamento alla prossima descrizione prevista che riguarderà il posizionamento della borsa ORTLIEB al manubrio.





















« Ultima modifica: Settembre 22, 2023, 09:27:05 pm by gialud »

Offline California Lilla

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #12 il: Settembre 23, 2023, 06:31:11 am »
Molti istruttivo.
Mi associo a quanto esposto in fatto di sicurezza,  purtroppo molti non percepisco più la circolazione come un potenziale pericolo per se e per il nostro prossimo.
Ma a ben vedere penso si tratti dell'ormai dilagante egocentrismo.
Te lo dico dalla folle circolazione romana..

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #13 il: Ottobre 13, 2023, 09:11:08 am »
-  POSIZIONAMENTO AL MANUBRIO BORSA ORTLIEB
-  PORTAPACCHI VARIO RACK E SUPPORTO KLICK FIX

Dopo diversi giorni di ponderata pausa torno a salutare tutti e riprendo la descrizione.

La borsa al manubrio da me scelta per la Tilt 100 è la ORTLIEB “Ultimate Six Classic” da 7 litri




Tra i possibili supporti al manubrio compatibili con la borsa, forniti dalla ORTLIEB, vi sono gli articoli E225 - E185 – E226 – E207.

Per il manubrio della Tilt 100 si possono scegliere solo l’ E225 e  l’ E185.

Ho scelto il supporto Ortlieb più semplice che è l’ E225 




In un primo momento le istruzioni di montaggio del supporto al manubrio sembravano non adattarsi all’attacco manubrio della Tilt 100.

Seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo il filo di acciaio andrebbe avvolto tra l’attacco (cosiddetta “pipa”) ed il manubrio (figura 1).


Il problema sorge dal momento che sulla Tilt 100 non abbiamo un attacco manubrio “a pipa” ma troviamo il manubrio che si inserisce su un attacco direttamente saldato in verticale al tubo di sterzo.


Il montaggio del supporto “E225” sulla Tilt 100 si può fare avendo l’accortezza di avvolgere il cavetto d’acciaio nel seguente ordine con alcune varianti rispetto a quello evidenziato nel foglietto istruzioni:

FIGURA 4 (del foglietto istruzioni) : le sequenze  1 e 2 restano invariate;


FIGURA 5 :  nella sequenza 2  il cavo anziché da dietro la “pipa” va passato sul davanti;




FIGURA 5 : la sequenza 3 resta invariata;


FIGURA 5 : nella sequenza 4 il cavo anziché farlo passare al di sopra della “pipa” va fatto passare sul retro dell’attacco manubrio;


Vista posteriore (lato sella) del passaggio cavo in acciaio


FIGURA 5 : la sequenza  5 e 6 resta invariata.



Con il serraggio delle viti che bloccano il cavo d’acciaio il supporto di aggancio della borsa ORTLIEB non oscilla e non ondeggia facendo rimanere la borsa molto stabile.







Sul tubo orizzontale del telaio è stato posizionato l’ottimo borsello Decathlon nel quale si possono riporre i pedali e il kit anti foratura.

Questo borsello di dimensioni contenute rimane in posizione durante la marcia e non intralcia nelle fasi di chiusura.






Sul lato destro è possibile inserire l’utilissimo kit anti foratura

1 – manometro portatile;
2 – toppe riparazione camera d’aria;
3 – camera d’aria;
4 – tubetto di mastice;
5 – leve smonta copertone;
6 – tela abrasiva.



Sul lato sinistro si possono inserire i pedali


Altri utenti del forum hanno già sperimentato l’installazione degli attacchi KlickFix che tra l’altro sono compatibili con gli attacchi Ortlieb e con le numerose borse, portapacchi e cestini ad essi dedicati.

Io ne ho seguito l’esempio e ho installato l’attacco a fascetta KlickFix  “CK 810” abbinato al portapacchi in alluminio “Vario Rack”.

Attacco con chiusura a fascetta KlickFix modello “CK 810”








Portapacchi “Vario Rack” porta borsa/zaino per inserimento su attacco KlickFix (oppure Ortlieb)












Borsa Ortlieb su supporto Ortlieb


I supporti Ortlieb e KlicklFix sono compatibili.
La compatibilità tra i due supporti consente di  inserire la borsa Ortlieb sul supporto KlickFlix e viceversa.

Borsa Ortlieb su supporto KlickFix




Portapacchi KlickFix su supporto Ortlieb




Volendo all’anteriore e al posteriore si possono abbinare due “Vario Rack” oppure due borse Ortlieb .

Con questa sesta descrizione ci avviamo quasi alla fine.

La conclusione del post, come indicato all’inizio, sarà dedicata al trasporto passivo della Tilt 100 e alle foto d’insieme, sia da piegata che da aperta, dell’intera bici ma mi dilungherò un poco facendo delle considerazioni finali e su un doveroso approfondimento di alcune descrizioni tecniche.

Il post sarà abbastanza lungo ma con l’inserimento “passo-passo” di numerose foto sarà abbastanza scorrevole da leggere e (per gli appassionati dell’argomento) non risulterà troppo noioso.

Buone pedalate.
























Offline Vittorio

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #14 il: Ottobre 13, 2023, 09:31:07 am »
Interessante, complimenti, ma il supporto Klickfix sul tubo reggisella non ti ostacola nella piega?

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

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