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Autore Topic: La Tilt 100 di Gialud  (Letto 11235 volte)

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Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #15 il: Ottobre 13, 2023, 01:40:47 pm »
Interessante, complimenti, ma il supporto Klickfix sul tubo reggisella non ti ostacola nella piega?

Vittorio

Le misure e il posizionamento di ogni accessorio installato è stato attentamente misurato e testato.

Il supporto KlickFix  modello “CK810”  installato sul tubo reggisella non solo non ostacola la piega della Tilt 100 ma nella fase di chiusura del telaio è addirittura possibile lasciare al suo posto anche il “Vario Rack” (senza borsa).



Le operazioni di chiusura, per come sono stati disposti i pezzi, restano inalterate in quanto anche con il portapacchi “Vario Rack” non si va ad interferire con nessuna sporgenza.



Saluti.
« Ultima modifica: Ottobre 13, 2023, 01:44:59 pm by gialud »

Offline Vittorio

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #16 il: Ottobre 13, 2023, 01:51:36 pm »
Scusa, sono stato troppo generico, il mio dubbio era: non ti impedisce di abbassare completamente la sella?

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #17 il: Ottobre 13, 2023, 05:01:49 pm »
Scusa, sono stato troppo generico, il mio dubbio era: non ti impedisce di abbassare completamente la sella?

Vittorio

Nella fase di assemblaggio lo scorrimento del tubo reggisella e il suo modo di interagire con i restanti pezzi è stato preso in considerazione ed è per questo che mi ero riservato di inserirne i particolari nell’ultima fase descrittiva.

Comunque, visto che il dettaglio inerente le misure del tubo reggisella non è passato inosservato ed apprezzando l’interessamento ti rispondo ben volentieri anticipando, con l’aiuto di alcune foto, alcuni aspetti della collocazione del tubo reggisella all’interno del telaio.

Il tubo reggisella ha una lunghezza di 57 cm.

La fascetta dell’attacco “CK810” è stata posizionata a circa 36 cm (partendo dalla parte bassa del tubo).


Bisogna tenere in considerazione che il supporto “CK810” ha una protuberanza di appoggio al tubo di circa 4 cm


La misura di riferimento del massimo innalzamento del tubo reggisella all’interno del telaio è di 15 cm, (oltre il quale non è consigliato alzate ulteriormente il tubo).


In sostanza, nella fase di chiusura la misura utile per abbassare al massimo il tubo reggisella è pari a 17 cm   [(36-4) -15].
 
La Decathlon fornisce le misure della Tilt 100 da chiusa


L’altezza massima dichiarata è di 78 cm

Come già detto, procedendo ad abbassare il tubo reggisella di 17 cm, fino a fare toccare il supporto “CK810” alla fascetta di serraggio del tubo, rientriamo nella misura massima dichiarata dalla Decathlon, anzi presumo che la Decathlon si sia tenuta un tantino larga nel dichiarare la misura di 78 cm in quanto io avendo misurato l’altezza massima della sella ho riscontrato 76 cm.

Saluti.


Offline gip

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #18 il: Ottobre 13, 2023, 05:50:21 pm »
Scusa gialud ma c'è qualcosa che non torna nella tua descrizione, peraltro esauriente. Dall'immagine che pubblichi l'altezza della bici da piegata è 66 cm e non 78 cm. 78 cm è la lunghezza che non è interessata dall'abbassamento della sella. Mi par di capire che l'obiezione di Vittorio riguardasse l'altezza e non la lunghezza.
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Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #19 il: Ottobre 13, 2023, 06:02:11 pm »
Scusa gialud ma c'è qualcosa che non torna nella tua descrizione, peraltro esauriente. Dall'immagine che pubblichi l'altezza della bici da piegata è 66 cm e non 78 cm. 78 cm è la lunghezza che non è interessata dall'abbassamento della sella. Mi par di capire che l'obiezione di Vittorio riguardasse l'altezza e non la lunghezza.

Un mio vecchio docente quando sbagliava clamorosamente e non voleva palesemente ammettere lo sbaglio si giustidicava dicendo: 
"Grazie per avermelo fatto notare ma l'avevo fatto apposta per vedere se eravate attenti e mi seguivate nel ragionamento".
 
Ovviamente tale scusante non si addice al caso mio.

Tutto giusto quello che mi fai notare. Siamo fuori di circa 10 cm rispetto alla massima altezza dichiarata dalla Decathlon.

Comunque, come meglio potrò descrivere nel post finale, tale aumento di altezza non pregiudica l'inserimento della Tilt 100 nelle due borse di trasporto provate e l'inserimento nel piccolo bagagliaio della mia pandina.

Saluti.
« Ultima modifica: Ottobre 13, 2023, 06:11:30 pm by gialud »

Offline lelebass

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #20 il: Ottobre 16, 2023, 03:57:10 pm »
Sulla Tern Verge avevo montato lo stesso attacco sul tubo sella, posizionato molto in alto, e non avevo problemi nè con la piega e neppure con il vario rack montato. Ovvero la dimensione da chiusa (diciamo relativamente compatta per la Verge) rimaneva la stessa e la posizione dell'aggancio era consona per montare il vario rack dietro la sella. Non mi ricordo di interferenze particolari con la posizione in sella. Credo quindi che volendo l'attacco si possa montare più in alto. Anche se questo crea maggiore stress per il tubo sella, che nella mia bici pieghevole del Decathlon è stato uno dei primi elementi a cedere.

Daniele
Hoptown 320 - Vybe D7 - Bromtpon C Urban Low

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #21 il: Ottobre 19, 2023, 12:32:41 pm »
TRASPORTO PASSIVO - CONSIDERAZIONI FINALI 

Benvenuti nell’ultima fase descrittiva.

Ci occuperemo del trasporto passivo della Tilt 100  e di alcune considerazioni finali.

La Tilt 100 viene venduta con un solo punto predisposto per cercare di tenere in posizione la bici dopo che abbiamo fatto le operazioni di piega.



Si tratta di uno scomodissimo, grezzo e totalmente inefficace sistema di chiusura con una specie di forma a perno il quale si va a conficcare (ma la maggior parte delle volte non ci riesce) in una piccola cassettina metallica che nelle intenzioni del fabbricante dovrebbe tenere aderente la ruota anteriore al carro posteriore.

Se proviamo a spingere la Tilt 100 con questo unico sistema di chiusura la bici si apre quasi immediatamente, il telaio va per i fatti suoi e il manubrio penzola dove gli pare.

Si poteva cercare di migliorare sostituendo la chiusura a perno con un innesto a magnete ma non avremmo risolto granchè in quanto la trasportabilità della bici sarebbe rimasta inefficace al 70% .



Per avere un vero trasporto passivo si doveva necessariamente escogitare qualcosa di diverso in grado di tenere le ruote parallele tra esse durante la spinta della bici, di tenere il manubrio aderente alla ruota anteriore e di tenere il primo pezzo del telaio(manubrio e ruota anteriore) ben attaccato al secondo pezzo (tubo reggisella e ruota posteriore).

Il sistema di bloccaggio che ha raggiunto il 100% dell’efficienza è costituito da semplici fibbie a sgancio rapido e strisce in nylon opportunamente posizionate nei punti strategici.

Il materiale occorrente di facile reperibilità è il seguente:


1.   Striscia in nylon
2.   Fibbie in plastica a sgancio rapido
3.   Filo in nylon e ago
4.   Forbici


Prelevare una efficientissima fibbia a sgancio rapito da un vecchio casco da motociclista o, in alternativa, utilizzare una più comune fibbia di media grandezza.



Acquistate un cinghietto per gabbiette fermapiedi (al Decathlon vengono venduti a coppia)


Prima di continuare Vi elenco una serie di “se” che potrebbero farVi desistere:

se…… non avete dimestichezza nel fare cuciture tramite ago e robusto filo di nylon;

se…… il sistema di bloccaggio con fibbie e strisce non Vi piace a priori;

se……. il sistema di bloccaggio Vi sembra troppo laborioso e complicato;

se…… non avete il necessario tempo e la pazienza per realizzarlo;

se……. pensate che nel chiudere la bici con questo sistema potete impiegare troppo tempo;
 
allora potete saltare le fasi che seguono e passare alle considerazioni finali.

Se, invece, non avete problemi con i “se…..” (scusate il giro di parole) allora continuate a leggere.

I punti strategici nei quali sono stati cuciti in maniera permanente le strisce di nylon con le relative fibbie sono:

Il tubo reggisella (fibbia maschio)




Il tubo sulla serie di sterzo (fibbia lato femmina)



E’  questa fibbia che tiene ben saldo il primo pezzo del telaio al secondo.

Il fodero sinistro della forcella

Durante la marcia chiudere la fibbia


E’ questa fibbia che tiene ben unite le due ruote. Impossibile lo sgancio accidentale.

Il fodero destro della forcella

E’ questa fibbia che impedisce al manubrio di muoversi.

Durante la marcia chiudere la fibbia la quale opportunamente posizionata parallela alla ruota non interferirà con i raggi.


Il  lato sinistro del manubrio.




La fibbia che tiene insieme il manubrio (lato sinistro – campanello)  ed il telaio va fatta passare sotto al borsello.

E’ questa fibbia che svolge il compito principale di tenere, durante la spinta,  parallele le ruote a bici chiusa.

Restando nell’ambito della trasportabilità ho notato che sulla Tilt 100 vi è un semi-invisibile ingombro laterale al quale non si presta quasi attenzione.

Si tratta dell’ingombro creato dai fili al manubrio che durante il trasporto possono impigliarsi e causare strattonamenti non desiderati.


Con un manicotto si incapsulano i fili.


Il manicotto si chiude con strisce interne di velcro.




Al manicotto bisogna cucire le strisce con la fibbia a sgancio rapido.






Il manicotto viene tenuto in posizione facendo passare la fibbia a sgancio rapido dietro il tubo manubrio (all’altezza della fibbia del casco da motociclista) e i fili restano aderenti al tubo manubrio.


I fili incapsulati nel manicotto rimarranno aderenti al tubo manubrio.




Oltre ad avere compattato la larghezza dei fili si nota che la larghezza  grazie al fatto che le fibbie fanno rimanere in ogni condizione di spinta le ruote parallele e ravvicinate è di circa 42 cm, comprensiva anche della sporgenza del carterino proteggi cambio e dell’attacco al manubrio Ortlieb.



Come giustamente mi è stato fatto notare l’altezza complessiva della bici chiusa in descrizione Decathlon è di 66 cm ma dopo l’installazione del supporto KlickFix  l’altezza da terra della sella si è attestata a circa 76 cm.




Si potrebbe spostare più in alto la fascetta del KlickFix “CK 810” in modo da ripristinare l’altezza minima ottenibile pari a 66 cm.



Io non alzerò ulteriormente la fascetta del “CK 810” (e per precauzione non fatelo nenche Voi) sia per evitare la criticità di un possibile maggiore stress del tubo reggisella e sia per non andare a coprire con il telaietto “Vario Rack” la luce posteriore Lupine “Rotlicht”.



In ogni caso, il  portapacchi “Vario Rack” non va sovraccaricato con un peso maggiore di quello consigliato dal produttore.

Anche con l’altezza da terra a 76 cm la Tilt 100 può essere inserita comodamente in una robustissima borsa di trasporto con manici e cuciture pensate per sostenere il peso delle pieghevoli.















In alternativa, se non vogliamo portarci appresso i  1.197 grammi della borsa chiusa possiamo optare per la più leggera custodia aperta della Decathlon




E’ possibile usare la custodia Decathlon e portare a spalla con apposita cinghia la Tilt 100.
In prossimità del V-Brake posteriore ho cucito un gancio a mezzaluna che funge da attacco per la cinghia a tracolla












            CONSIDERAZIONI FINALI

In queste sette fasi descrittive ho voluto che i pezzi sostituiti avessero le caratteristiche di robustezza, affidabilità e una buona qualità.

Non è stata elencata la specifica attrezzatura necessaria al montaggio dei nuovi elementi ed allo smontaggio dei vecchi.

Vorrei mettere in risalto solo una parte delle accortezze tecniche che hanno portato ad avere una bici pieghevole perfettamente fluida nel funzionamento e dal punto di vista meccanico assemblata in modo corretto oltre che, si spera, resa il più affidabile possibile grazie all’esame quasi maniacale di ogni minimo particolare.

Nell’ intraprendere i lavori di assemblaggio dei nuovi pezzi è stato necessario procedere alla creazione, su mia personale interpretazione, di un nuovo centra-ruote con caratteristiche adatte a ospitare i cerchi ruota da 16/20 pollici.

Di solito quasi tutti i normali centra ruote in commercio hanno misure che non consentono di raggiungere i bordi (piste per i pattini freno) dei cerchi più piccoli da 16/20 pollici .

Forse ci riesce, ma non l’ho mai avuto e non ne sono sicuro, il costoso centra ruote della Park Tool  “TS-2.3” e pochi altri dalla forma similare.

Io non posso elencarli tutti, ammesso che ve ne siano, in quanto ho sempre usato i centra ruote da me auto-costruiti che potrete vedere nelle foto seguenti.

Park Tool “TS-2.3”


Di seguito è visualizzato uno tra i più diffusi modelli di centra-ruote di cui ho ricreato le dimensioni auto-costruendolo,  ma che non consente di lavorare sui piccoli cerchi da 16/20 pollici








Di seguito inserisco le foto del centra-ruote da me creato ex-novo nella mia officina ciclistica.

Ogni pezzo è stato sagomato e piegato con le giuste misure per ospitare i cerchi da 16/20 pollici (oltre ovviamente alle comuni ruote da 24/26/28 pollici) .

Tutti gli snodi consentono ai braccetti laterali ad “U” di raggiungere e di svolgere agevolmente il  lavoro sui piccoli cerchi da 16/20 pollici.























Mi sono avvalso di un inedito foglio di calcolo in formato “Excel” per la determinazione della lunghezza dei raggi da me creato molti anni fa al fine di consentire la precisa costruzione delle ruote, ma questa è un'altra storia e forse ne parlerò in in apposito topic.

Ho creato un particolare adattatore da inserire nell’attrezzo ad arco della Campagnolo per consentire allo stesso di effettuare la campanatura delle ruote da 16/20 pollici;

Le dimensioni dell’attrezzo ad arco della CAMPAGNOLO per la campanatura delle ruote sono troppo grandi e non consentono il posizionamento sui cerchi da 16/20 pollici







Pertanto, si è resa necessaria una modifica e/o variante per potere inserire correttamente l’arco sul cerchio da 20 pollici

Ho creato uno spessore fresando un bullone.

Il bullone va inserito tra la parte centrale dell’arco CAMPAGNOLO e l’asse cavo del mozzo ruota.






Ai lati dell’arco bisogna inserire delle piattine di prolungamento (tenute con fascette in plastica da elettricista)  verso la parte interna per consentire all’attrezzo CAMPAGNOLO di appoggiarsi sul canale del cerchio da 20 pollici.









Si è resa necessaria  la modifica della lunghezza delle viti di tenuta sulla scatola del movimento centrale del cavalletto di appoggio al suolo del telaio.

Il cavalletto di appoggio a terra del telaio è tenuto in posizione da due viti filettate sulla scatola del movimento centrale


Le viti che fissano questo cavalletto sporgono all’interno della scatola di circa tre millimetri.


Questa sporgenza non crea ostacolo all’inserimento del sottile asse del movimento centrale di primo equipaggiamento ma non consente l’inserimento di un asse a cartuccia.

Il problema è stato risolto rimuovendo le viti del cavalletto ed accorciandole di due millimetri per consentire l’inserimento dell’asse a cartuccia.

Si è reso necessario l’allineamento con l’apposito specifico strumento del forcellino del cambio poiché in quel punto il telaio forse aveva preso qualche colpo anomalo.

Al momento del montaggio del deragliatore posteriore la gabbia non risultava parallela alla ruota.

La causa è stata individuata nel forcellino posteriore del telaio che risultava leggermente piegato.

Questa bici, pur avendo il forcellino predisposto per l’inserimento del cambio, è stata commercializzata senza.

Presumo che per tale motivo prima della vendita sia stata immagazzinata senza curarsi troppo di eventuali urti al forcellino che è risultato leggermente piegato.

Niente di grave.

Sulla Tilt 100 siamo avvantaggiati dall’avere il telaio in acciaio e  abbiamo un certo margine di manovra per ripristinare il corretto allineamento del forcellino con l’apposito strumento.


Forse ai meno addentrati nella meccanica ciclistica il montaggio e lo smontaggio potrà sembrare una banale cosa da niente.

Vi assicuro che non è così.

E’ ovvio che dal punto di vista della difficoltà non stiamo assemblando un macchinario particolarmente complesso ma sicuramente non bastano poche conoscenze teoriche come non bastano un martello, uno scalpello ed un giravite per potere effettuare il montaggio e la manutenzione della bici, soprattutto di quelle pieghevoli che agli occhi dei meno esperti possono sembrare dei giocattolini ma che in realtà sono ben più complicate e complesse delle bici tradizionali.

E’ stato proprio l’avere assaporato questa maggiore complessità meccanica, insita alle pieghevoli, a farmi avvicinare ad esse dopo avere trascorso un trentennio ad assemblare,  fare la manutenzione e rimettere a nuovo a volte con minuziosi e profondi restauri le bici da corsa.

Saluto tutti quelli che hanno pazientemente seguito queste sette fasi descrittive.

Spero che per Voi visualizzare questo topic sia stato un piacere come lo è stato per me.

A fine lavori il risultato che si voleva ottenere era pure quello di avere una bici pieghevole sobria e funzionale.

Da questo punto di partenza che fin da subito si è rivelato essere economico, scadente, inaffidabile e poco duraturo


siano arrivati a questo risultato, con buona pace per il portafoglio ma con la consapevolezza di essere stato appagato da immensa soddisfazione.




























Penso di non avere tralasciato nulla.

Se ci saranno eventuali domande potremo cercare di arricchire il topic.







Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #22 il: Ottobre 22, 2023, 02:40:11 pm »
Buona giornata a tutti.

Pensavo di concludere qualche giorno fa con la descrizione della Tilt 100 ma non avendo ricevuto finora alcuna critica sugli argomenti descritti (per la verità non ci sono stati neanche apprezzamenti) avrei intenzione di restare nel tema riconducibile alla trasportabilità della Tilt 100 , quasi un prolungamento della settima fase descrittiva.

Spero che ai lettori del forum non dispiacerà.

Ultimamente sono stato colpito da “virtuosa ispirazione ciclistica” dedicata alla Tilt 100 ma che può essere applicata anche alle altre bici pieghevoli.

Era da tempo che ci stavo pensando.

Si tratta del migliore posto da scegliere per il posizionamento dei pedali rimovibili.

Secondo il mio personale parere, su di una bici pieghevole durante il trasporto i pedali sono una parte che crea ingombro e fastidio.

Se sono del tipo rimovibile il problema sembra essere risolto ma in realtà resta il problema di trovare il posto giusto per riporli da smontati.

Durante il trasporto passivo non possiamo permetterci di perderne qualcuno e tanto meno di non averli a portata di mano per il veloce inserimento nelle pedivelle.

Quindi i requisiti essenziali riguardanti i pedali rimovibili sono la pronta reperibilità e il sicuro alloggiamento.

Il borsello che ho installato sulla Tilt 100 risponde a questi due requisiti ma pur essendone soddisfatto non mi bastava.







Qualcosa mi diceva che dovevo escogitare qualcosa di diverso e, fermo restando i due requisiti citati, doveva essere un sistema inedito e mai sperimentato.

Che io ricordi, scrutando i vari forum ciclistici e i topic di numerosi appassionati nel settore non mi sono mai imbattuto nell’argomento o che la  soluzione tecnica in argomento sia stata proposta da qualcuno.

Inoltre, il materiale da utilizzare per il progetto di posizionamento dei pedali rimovibili doveva essere semplice, ridotto al massimo ed avere le caratteristiche di estrema semplicità e  compattezza.   

Con un pizzico di “ciclistico orgoglio” permettetemi fin da ora di asserire che ci sono riuscito.

Comunque, spero che potrete essere Voi a decretare la validità del sistema adottato.

Prossimamente, se l’argomento interessa a qualcuno, potrei renderne pubblica la soluzione, non dilungandomi con molte parole.

Le parole saranno in gran parte sostituite da numerose foto che meglio di qualunque descrizione potranno rendere l’idea del lavoro svolto.

Buone pedalate.



Offline Vittorio

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #23 il: Ottobre 22, 2023, 04:19:09 pm »
Interessante, attendiamo fiduciosi
Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline lelebass

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #24 il: Ottobre 23, 2023, 07:27:07 am »
Sono interessato anche io alla soluzione per i pedali. Complimenti per le competenze in ambito di costruzione cicli, un commento però mi sento di farlo. Ma non ti conveniva partire dal solo telaio di una pieghevole, anche usata? Alla fine della Tilt è rimasto solo il telaio, o mi sbaglio? Tanto valeva prendere un telaio ed aggiungere il resto. E per convenienza qui non parlo di economicità ma di convenienza dal punto di vista tecnico. Comunque complimenti ancora.

Ciao,
Daniele
Hoptown 320 - Vybe D7 - Bromtpon C Urban Low

Offline gip

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #25 il: Ottobre 23, 2023, 09:17:25 am »
Citazione
Che io ricordi, scrutando i vari forum ciclistici e i topic di numerosi appassionati nel settore non mi sono mai imbattuto nell’argomento o che la  soluzione tecnica in argomento sia stata proposta da qualcuno.

In realtà gialud qualcosa sull'argomento è stato detto anche qui sul forum. A suo tempo avevo sostituito i pedali di entrambe le mie bici con dei rimovibili e mi si era presentato il problema di dove metterli a bici piegata. Dopo un tentativo di soluzione autocostruita:



che in fondo funzionava, nelle mie ricerche avevo poi trovato questo housing fatto apposta:
 




Trovi la descrizione qui: http://www.bicipieghevoli.net/index.php/topic,1021.30.html

Vanno fatte comunque notare un paio di cose. La prima è che l'aggancio descritto vale solo per pedali con attacco MKS. Non si adatta ai pedali con attacco Wellgo. Non ti saprei dire per i Litepro. Trattandosi poi di materiale risalente a sette anni fa non so se sia ancora in vendita. Io l'avevo trovato su eBay.
La seconda è che sulle bici pieghevoli che conosco è sufficiente rendere rimovibile solo un pedale, quello lato opposto alla ruota anteriore una volta piegata. Sull'altro lato infatti la ruota anteriore 'copre' la sporgenza del pedale e rende inutile il rimuoverlo perché non si avrebbe una riduzione di ingombro. In realtà sto parlando delle mie esperienze con Brompton e Atala. Sulla tua Tilt non so come siano le cose. Personalmente li trovo comodi da usare e non ho la necessità di usare borselli.

« Ultima modifica: Ottobre 23, 2023, 09:20:01 am by gip »
Solo chi pedala va avanti!

Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #26 il: Ottobre 23, 2023, 11:23:17 am »
Citazione
In realtà gialud qualcosa sull'argomento è stato detto anche qui sul forum. A suo tempo avevo sostituito i pedali di entrambe le mie bici con dei rimovibili e mi si era presentato il problema di dove metterli a bici piegata. Dopo un tentativo di soluzione autocostruita:

Si, avevo già visualizzato il topic al quale fai riferimento più altri ad essi correlati e sapevo che già qualcosa molti anni fa era stato realizzato su questo forum.

Mi pare di ricordare che all’epoca, si parlava soprattutto di Brompton e la collocazione dei pedali indicata in questo forum si riferiva ad una soluzione che ne limitava la fattibilità solo a questo numero ristretto di telai.

Quando asserisco che la soluzione che io posterò non è mai stata descritta da qualcuno intendo affermare sia che essa non è stata proposta universalmente per tutte le pieghevoli e sia che non è stata collocata in una posizione tale da essere adottata per tutte le bici.

Dopo queste affermazioni metto le mani avanti in quanto, non avendola, non ho potuto materialmente verificare il sistema su una Brompton ma secondo me in linea di principio, con l’adattatore giusto (se esiste), dovrebbe funzionare anche su questa specifica marca.

Saluti

Giacomo.

Offline gip

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #27 il: Ottobre 23, 2023, 11:48:19 am »
E' vero che il post citato riguardava la Brompton, ma possono essere montati su qualsiasi bici purché si trovi un punto di fissaggio. Qui lo vedi sulla mia Atala:



Esistono poi tipi doppi da installare sotto la sella:




e singoli:



Dal costo di pochi euro.
Restiamo in attesa delle tue novità.
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Offline gialud

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #28 il: Ottobre 23, 2023, 01:32:07 pm »
Un saluto a tutti.

Ci ritroviamo per seguire alcuni passaggi dedicati alla creazione di un supporto per riporre i pedali rimovibili.

Per realizzare quello che ci siamo prefissati non serve molto e soprattutto servono cose semplici.

Tutte le cose semplici si dimostrano essere le più efficaci.

Alla fine di certi lavori ci si rende conto che la semplice soluzione era sotto gli occhi di tutti ma che nessuno l’aveva vista ed intuita.

A volte ripenso alle cose semplici che sono state intuite da alcuni e che hanno generato macchinari in grado di cambiare la storia.

E’ il caso dei fratelli Wright.

Iniziarono la loro carriera lavorativa riparando biciclette non avendo nessuna cognizione di cosa rappresentasse il volo.

Successivamente si dedicarono a produrre le bici in proprio.

Come la leggenda narra, forse la manualità acquisita nel costruire i telai delle biciclette li agevolò nella costruzione del velivolo (almeno nella parte relativa al telaio) che si staccò da terra compiendo un primo abbozzo di volo controllato (e non planato), atterrando senza grossi danni strutturali e soprattutto senza ferire il pilota.

Di certo, alla base di tutto ebbero la notevole intuizione che la forma delle ali doveva essere tale da generare una “portanza” in modo che la spinta che l’aria generava dal basso verso l’alto sulle ali consentisse al loro velivolo di staccarsi da terra e lo facesse rimanere in volo.

I fratelli Wright intuirono una cosa semplice, ovvero collocare le ali nel modo più corretto sul telaio e dare ad esse una certa forma.

In teoria la soluzione di concetto basilare era alla portata di tutti ma alla quale, prima di loro, nessuno ci era arrivato e ci aveva pensato.

Faccio questo esempio introduttivo in quanto io ho sempre sospettato che i meccanici di bici, ovvero quelli che svolgono l’attività per professione e quelli che lo fanno perché motivati da innata passione, sono tipi strani ma che qualche volta realizzano cose interessanti.

Comunque, quello che serve a noi in questo topic non è volare ma di restare umilmente con i piedi per terra.

Dobbiamo realizzare una piccola staffa (esattamente come quella in foto) e comprare gli adattatori per inserire i pedali rimovibili.

Gli adattatori non hanno la filettatura per essere inseriti nelle pedivelle.

Al posto della filettatura hanno un piccolo buco per il passaggio di una vite.























La piccola staffa va inserita in modo preciso tra i tondini del telaietto anteriore della sella e fissata con sottili fascette da elettricista. Inutile dire che essa rimanendo ampiamente all’interno dello scafo della sella non ostacola in nessun modo la pedalata.
Il fissaggio è solido.


























Grazie per l’attenzione e a risentirci.

Giacomo.


Offline Vittorio

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Re:La Tilt 100 di Gialud
« Risposta #29 il: Ottobre 23, 2023, 05:43:02 pm »
Ottima idea la posizione sotto la sella, anche se le fascette da elettricista non sono il mio sistema di fissaggio preferito; poi con l’uso verificherai se - come dice gip - di pedali basta smontarne uno solo.

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

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