Quest’anno me la sono presa particolarmente comoda, ma visto che non si fa vivo nessuno, mi tocca…
Grosse novità al November Porc di quest’anno: abbiamo cambiato destinazione, scoprendo l’inedita Roccabianca, ma soprattutto abbiamo invertito - speriamo definitivamente - la tendenza negativa degli ultimi anni. Questa volta eravamo ben 11, come ai bei tempi, ma solo grazie al fondamentale contributo del gruppo Facebook Brompton Club Como; infatti a partire da Milano siamo stati solo in tre: io, Peo e Manfro.
Altra novità, l’avvicinamento si è fatto in auto, non tanto per libera scelta quanto per schivare l’annunciato sciopero dei ferrovieri (se pensavano di fermarci con così poco…); anzi, abbiamo approfittato dell’occasione per partire da Castelvetro Piacentino anziché da Cremona, accorciando il percorso di 5 km e così compensando in parte gli 8 km in più fra Zibello e Roccabianca. Per contro è stato giocoforza rinunciare al ritorno via Fidenza, per l’ovvia necessità di tornare a riprendere le auto.
Per me, Manfro e Peo, appuntamento al capolinea di San Donato della M3 e subito un piccolo contrattempo, con Peo che finisce dal lato sbagliato, quello del capolinea degli autobus
(foto Peo)e poi deve fare un lungo giro (poco) turistico per raggiungere me e Manfro.
La sistemazione delle bici è rapida e razionale: le due Brompton coricate fianco a fianco nel baule della Jazz, con una vecchia coperta a impedire sfregamenti sulla vernice, e la mia Vitesse al posto di un mezzo sedile posteriore, grazie alla comodissima possibilità di alzare la seduta.
Viaggio di tutto riposo e appuntamento con gli altri al bar New Garden di Castelvetro Piacentino, vicino all’uscita dell’autostrada, per la rituale seconda colazione.
Parcheggiate le auto vicino alla ciclabile lungo l’argine, prima di partire si scatta la foto ricordo, che poi sono due: una con tutti insieme e una con solo i pieghevolisti.
(foto Peppe)Si parte, sotto un cielo grigio
ma con una promettente schiarita in lontananza
(foto Peppe)e inizialmente si tiene un buon passo (c’è Aldo in testa a fare l’andatura), tanto che in meno di tre quarti d’ora siamo già alla trattoria Ongina, dove lo schieramento delle Brompton parcheggiate fa sempre la sua bella scena.
All’interno invece c’è… la sostanza.
(foto Peppe)Un’ora e passa dopo…
La lunga sosta è stata devastante per la tabella di marcia, come si può ben vedere dalla traccia rilevata da Davide con Komoot:
https://www.komoot.com/it-it/tour/1966391935?ref=wtdNon siamo neanche a metà strada (12 km fatti e 16 da fare), per cui si riprende a pedalare di buona lena
(foto Peppe)e a un certo momento mi scappa l’occhio sull’assetto di viaggio di Peo, con la tazza appesa alla borsa sottosella, un po’ come la padella sul
travois di Trinità.
Roccabianca, dove arriviamo all’una e mezza passata, è una bella sorpresa: c’è gente ma non la folla di Zibello o peggio ancora Polesine, quindi è più facile muoversi con le bici e ammirare le tante belle bancarelle che offrono ogni ben di Dio.
(foto Peppe le ultime due)Occupata
manu militari un’ottima postazione dalla quale dominiamo tutta la piazza, ci si divide i compiti come al solito: chi resta a guardia delle bici
chi si fa un giretto turistico per ammirare la quattrocentesca Rocca dei Rossi
e chi va a fare la spesa, ed ecco il risultato: una vista d’insieme, un po’ più da vicino, ancora più vicino...
(foto Peppe)Lo sentite il profumo?
Si mettono in moto le mandibole, e i coltelli per affettare due bei salami, e in breve ecco che cosa resta del primo…
(foto Peppe)Dopo l’esibizione di un’artista di strada
(foto Peppe)e la comparsa di un’organizzatissima
street bandarriva per noi il momento di rimetterci in sella; passiamo davanti alla chiesa della Visitazione di Maria Vergine, detta della “Madonnina del Po”, a Pieveottoville, e come nel finale di un film western pedaliamo verso il tramonto
(foto Peppe)Gli ultimi chilometri li percorriamo ormai al buio, ma siamo attrezzati…
(foto Peo)Domandina facile facile: quale dei due sono io?
Saluti, carico delle bici, autostrada, casa, tutto liscio; c’è addirittura chi se la dorme sul sedile posteriore…
E l’anno prossimo?
Vedremo, a me non dispiacerebbe provare Sissa Trecasali, per completare il poker delle sedi del November Porc, ma ne riparleremo.
Vittorio