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Autore Topic: la mobilità sostenibile (buone prassi)  (Letto 129275 volte)

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Offline beaturbano

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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #90 il: Dicembre 07, 2012, 10:20:53 am »
una bella iniziativa, il BIKE DRIVE.
in un caffè del maceratese puoi consumare il caffe al banco portando dentro con te la tua bici.

http://www.cronachemaceratesi.it/2012/07/03/arriva-il-bike-drive-versione-nostrana-del-mac-drive/210094/

Citazione
Arriva il Bike Drive, versione nostrana del Mc Drive
martedì 3 luglio 2012
Si va sempre di fretta e non si ha più neanche il tempo per prendersi un caffè o mangiarsi un panino. La  catena alimentare internazionale Mac Donald's ha approfittato da tempo dell'esigenza dei clienti di mangiare in fretta con il Mc Drive ma  i piccoli esercizi commerciali  non sono da meno. Così al Caffe per Caso di Villa Potenza il Mac Drive si trasforma e, per accontentare i numerosi residenti che si spostano in bicicletta diventa Bike Drive. Senza scendere dalla sella, i clienti possono tranquillamente consumare al bancone del bar e , altro vantaggio, non rischiano di perdere la bici.
citizen cyclist [utente leggero della strada]
non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati - albert einstein ||| è una questione di qualità - cccp

Offline Hopton

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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #91 il: Dicembre 07, 2012, 06:35:07 pm »
La prossima volta che vado nelle Marche in vacanza devo ricordarmi di passare a prendere un caffé in quel bar.  ;D
E sempre in tema di buone pratiche segnalo questa a Copenhagen:
http://www.copenhagenize.com/2012/12/cargo-bike-specific-parking.html



"La città è fatta per le persone, non per scatole di metallo". (Ayfer Baykal, assessore all'ambiente, comune di Copenhagen)
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Offline NessunConfine

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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #92 il: Dicembre 30, 2012, 09:52:45 am »
Sesto rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane

RAPPORTO 2012 (FORMATO .PDF)

Torino si conferma al primo posto del podio. A seguire Brescia e Parma
Al quarto posto Milano, subito dopo Bologna. Roma arretra addirittura al ventiseiesimo posto, mentre al
ventunesimo posto è Napoli la prima città del sud. Ancona e Prato per la prima volta nella top ten. Le più
insostenibili sono L’Aquila, Catanzaro e Reggio Calabria.
Torino mantiene saldamente la prima posizione e si conferma la città più "eco-mobile" d'Italia. Vince ancora,
forte di un buon servizio trasporto pubblico, ad una flotta di biciclette condivise e ad un servizio di car
sharing tra i più efficienti e apprezzati della penisola, ad una quota superiore alla media di auto a basso
impatto ambientale e ad un basso tasso di incidentalità e mortalità sulle strade cittadine. Nonostante ciò i
valori di inquinamento atmosferico non riescono a rientrare nei limiti, a causa delle sfortunate condizioni
climatiche che interessano Torino e buona parte le città del bacino padano. Sul podio ancora tutte città del
nord con il secondo posto a Brescia e il terzo a Parma, ma nella "top ten" si affacciano per la prima volta
Ancona al decimo posto e Prato in ottava posizione. Milano guadagna la quarta posizione e subito dopo
Bologna che sale dal sesto al quinto posto. Sempre nella “top ten” Bergamo al sesto posto, seguita da
Venezia al settimo e Modena in nona posizione. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile, L’Aquila,
Catanzaro e Reggio Calabria.
La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nel sesto Rapporto "Mobilità
sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il contributo di
Bicincittà e FIT Consulting e con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del
Mare.
Ancora più ricca di indicatori questa sesta edizione con dati sulla distribuzione delle merci in città e sulle
flotte di veicoli comunali, che si aggiungono ai dati della scorsa edizione sui parcheggi di scambio e a
pagamento, sul numero di incidenti e sull’indice di mortalità, sul numero di autovetture per kmq, sulle
iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile. Come negli anni passati, il
rapporto tiene anche conto delle consuete informazioni relative alle innovazioni introdotte per la gestione
della mobilità (car sharing, bike sharing, mobility manager), allo stato di salute delle città in relazione alla
presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano), all'offerta di
trasporto pubblico, alle piste ciclabili, alle zone a traffico limitato e pedonali. Le 50 città monitorate sono
tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione
superiore ai 100.000 abitanti.
"Questo sesto Rapporto - dichiara Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility- conferma la
diffusione del bike sharing e una decisa ripresa del car sharing, ma segnala una battuta d’arresto
nell’aumento delle auto a gpl e metano. Le amministrazioni dimostrano una sempre maggiore attenzione
anche nelle politiche di gestione della distribuzione delle merci in città e ricorrono sempre più
frequentemente ai veicoli a basso impatto, come le auto elettriche e ibride, per rinnovare le auto delle
proprie flotte, ma la percezione è che il percorso sulla strada dell’eco-mobilità è ancora lungo e tortuoso”.
Il Presidente Riccardo Canesi va oltre e sollecita le amministrazioni “ad un maggiore impegno sul piano
culturale e a dimostrare più coraggio e determinazione nelle scelte, per far sì che la bicicletta possa davvero
diventare uno strumento sempre più diffuso e un mezzo scelto quotidianamente da un maggior numero di
cittadini per muoversi in città”.

Tutti i record città per città
Torino, Milano e Brescia credono sempre di più nel bike sharing
A Torino, Milano e Brescia continua l’impegno delle amministrazioni per la bicicletta e per il potenziamento
del bike sharing, il servizio di biciclette condivise: Milano conta 13.000 utenti registrati e 1.800 biciclette,
Torino 14.400 utenti e 540 biciclette (+80%), e Brescia 8.266 utenti e 259 biciclette (più che raddoppiate rispetto all’anno precedente). Nelle 16 città che usano il sistema elettronico gli utenti sono aumentati di oltre
del 31% e le biciclette in circolazione di oltre il 35%.
Car sharing di nuovo in aumento, stallo invece per i mobility manager
Il car-sharing, l’auto condivisa, dopo la battuta d’arresto del 2010, inizia nuovamente a crescere nel nostro
Paese: gli utenti crescono del 16,2% rispetto all’anno precedente e le automobili del 12,4%. Milano mantiene
la pole position per numero di utenti (4.443), seguita da Venezia con 3.564 e Torino con 2.600. Sempre a
Milano il primato di auto in car sharing (132) seguita da Torino (126).
A Cagliari, Campobasso, Catanzaro, L’Aquila, Latina, Pescara, Livorno, Sassari e Taranto, tutte città del
centro-sud, continua l’assenza dei mobility manager: rimangono quindi sempre 41 le città in cui è presente il
mobility manager di Area.

Trasporto pubblico, la maggiore offerta a Milano e Cagliari
La maggiore offerta di trasporto pubblico locale (vett*Km/ab) si registra a Milano, Cagliari, Venezia e
Torino, mentre il maggior numero di passeggeri viaggiano a Venezia, Roma e Milano.
Nell’ultimo anno, secondo i dati di Legambiente utilizzati nel presente rapporto, le città di Monza, Bergamo
Cagliari, Novara, Torino e Brescia hanno incrementato di molto l’offerta di trasporto pubblico, mentre nelle
città di Modena, Salerno, Livorno, Napoli e Prato si è registrata una preoccupante riduzione. Sempre secondo
i dati di Legambiente, nelle città di Foggia, Bergamo, Cagliari, Firenze, Monza, Torino, Brescia e Novara è
cresciuto il numero di passeggeri trasportati, mentre una flessione superiore al 10% si è registrata nelle città
di Palermo, Ferrara, Potenza, Pescara, Bari, Napoli. I dati dimostrerebbero che l’aumento di offerta da parte
delle amministrazioni è premiato da una positiva risposta da parte dei cittadini, che usano di più il trasporto
pubblico. I dati di Legambiente relativi all’ultimo anno non sono disponibili per le città di Aosta, Latina,
Messina, Rimini, Siracusa e Reggio Calabria e ciò ha influito anche sulla classifica finale.
Stabile e sempre alto il tasso di motorizzazione, a L’Aquila, Latina e Catania il possesso più elevato
Stabile il tasso di motorizzazione, l’indicatore che misura la consistenza della flotta veicolare in rapporto alla
popolazione residente, pari in Italia a 60,67 auto ogni 100 abitanti contro la media europea di circa 46. Le
città con più auto sono L’Aquila e Latina, la prima con 73,9 e la seconda con 72,5 auto ogni 100 abitanti,
seguite da Catania, con quasi 72 auto per 100 abitanti, e Potenza (71,8). Venezia, naturalmente, e Genova,
Bolzano e Bologna contano invece il minor numero di automobili circolanti per abitante. Napoli, Torino e
Milano si confermano invece le città con il più alto numero di autovetture per ogni kmq di territorio. Sono
sempre le città del sud che presentano il maggior numero di auto più inquinanti, con Napoli che svetta (sono
quasi il 57% le auto con più di 11 anni di vita), seguita da Catania, con il 52,2%. Relativamente agli standard
emissivi più recenti (Euro 4 ed Euro 5), le città di Aosta, Trento e Firenze mostrano le percentuali più alte (il
dato di Aosta è però falsato perché molte società di autonoleggio immatricolano qui le autovetture della
propria flotta). Iniziano a circolare già alcune automobili di standard euro 6, la cui percentuale è però ancora
molto bassa e pari allo 0.01% sulle 50 città, il maggior numero si registra a Roma con 293 automobili seguita
da Milano con 173.
Inalterata rispetto allo scorso anno la classifica per le due ruote a motore: il tasso di motorizzazione più
elevato si registra a Livorno (25,4 ogni 100 abitanti), seguita da Genova (22,6) e Catania (21.7), mentre le
città con meno motocicli e ciclomotori sono Foggia (5.5), Venezia (6.6) e Potenza (7.1). Aosta mantiene il
primato delle due ruote più inquinanti (il 48,0% sono Euro 0), seguita da Perugia (47,3%) e Udine (46,3%),
mentre Livorno (19,1%), Firenze (22,8%) e Roma (23,3%) annoverano il minor numero di motocicli e
ciclomotori Euro 0.
Si arresta nel 2011 la crescita del numero di auto a gas nelle 50 città
Mentre il 2010 aveva registrato un boom di auto a gas, grazie anche agli incentivi, con un aumento di quelle
a GPL rispetto all’anno precedente del 19,7% e di quelle a metano del 7,8%, il 2011 registra purtroppo una
battuta di arresto. Si confermano Ravenna, Ferrara e Bologna, con una media intorno al 18%, le città dove il
gas va per la maggiore. Fanalini di coda nella classifica delle auto a gas sono sempre Trieste, Udine e
Siracusa.

Veicoli comunali sempre più ecologici
A Forlì (73.2), Modena (70. 8 ) e Bologna (62.3) le percentuali più elevate di veicoli a basso impatto
(elettriche, ibride, metano, GPL) nelle flotte comunali. Il primato di auto elettriche e/o ibride spetta a Reggio
Emilia (53.8%), di metano a Modena (58.6%) e di GPL a Bergamo (36.4%).
Inquinamento, aria buona a Genova e Potenza, cattiva ad Ancona e Torino
Solo le Città di Aosta, Cagliari, Campobasso, L'Aquila, Messina, Potenza e Sassari rispettano tutti i limiti
imposti dalla normativa. Torino ha registrato sia il maggior numero di superamenti di PM10 (158 rispetto ai
35 consentiti), sia la più elevata media annuale (59 microgrammi al metro cubo rispetto al limite di 40).
Seguono in entrambe le classifiche Siracusa, Milano e Verona. A Messina si è registrato il numero minore di
superamenti (3), mentre Potenza ha registrato la media annuale più bassa, 21 microgrammi al metro cubo.
Sicurezza, è sempre Bergamo la città con il maggior numero di incidenti
Per il secondo anno consecutivo, il maggior numero di incidenti ogni 100 abitanti si registra a Bergamo
(stabile a 2.7), seguita da Monza (2.6) e Vicenza (2.3), mentre l’indice di mortalità più elevato (numero di
morti ogni 100 incidenti) spetta a Campobasso (5.0), seguita da Foggia (4.5) e Catanzaro (4.3). Strade molto
più sicure rispetto all’anno precedente per numero di incidenti a Bari, Milano e Udine, mentre a Brescia,
Bari, Piacenza e Messina è diminuito di molto l’indice di mortalità.
A Venezia il primato dei parcheggi di interscambio, mentre a Bologna quello della tariffazione
Bologna scalza Firenze in classifica per numero di parcheggi a pagamento (154 contro 144 ogni 1.000
autovetture circolanti), mentre Venezia si riconferma prima in classifica per dotazione di parcheggi di
scambio (145 posti ogni 1.000 autovetture circolanti), staccando di gran lunga Piacenza (71.6) sola al
secondo posto.

Si affaccia una nuova iniziativa: il Giretto d’Italia
Anche nel 2011 l’iniziativa di maggior successo, alla quale hanno aderito tutte le città ad eccezione di
Catanzaro e Forlì, è risultata la Giornata Nazionale della Bicicletta promossa dal Ministero dell’Ambiente.
Molto seguita è risultata anche l’iniziativa Bimbinbici seguita dalla Settimana Europea della Mobilità alla
quale hanno aderito 24 città contro le 14 dell’anno precedente. Le iniziative Bicincittà e Vivincittà hanno
registrato rispettivamente un’adesione di 22 e 20 città su 50. La neonata iniziativa Giretto d’Italia ha da
subito ottenuto l’adesione di 18 città.
Per le merci servono regole condivise
I regolamenti per l’accesso e la distribuzione delle merci nelle ZTL delle 50 città del rapporto differiscono da
città a città e sono stabiliti in funzione del peso dei veicoli e delle emissioni inquinanti. Nella maggior parte
dei casi l’accesso è limitato ai veicoli con peso inferiore a 35 q.li e con standard di emissione almeno Euro 2.
A Bologna, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Livorno, Milano, Napoli, Perugia, Piacenza, Prato, Ravenna,
Reggio Emilia, Roma, Salerno, Terni, Torino, Trento e Verona è richiesto per l’accesso il pagamento di una
tariffa. Anche le fasce orarie differiscono da città a città e nella maggioranza di esse l’accesso è limitato tra
le 9:00 e le 10:30 e tra le 14:00 alle 17:30.
Quel che è certo è che il sistema di accesso alle Zone a Traffico Limitato per i veicoli commerciali necessita
di regole chiare e condivise e di una regia nazionale. Per fortuna qualcosa si muove, risale infatti a qualche
settimana fa la firma dell'Accordo sulla distribuzione urbana delle merci firmato da Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, ANCI e grandi Aree Metropolitane. Le esperienze e le indicazioni delle grandi
città, prime fra tutte Torino, Milano e Napoli, potranno così essere tradotte in norme condivise che facilitino
il lavoro degli operatori e contengano l’impatto della distribuzione delle merci sui fenomeni di congestione e
sulla qualità dell’aria delle città.

Roma, 27 dicembre 2012

fonte: Comunicato Stampa: http://euromobility.org/Osservatorio50citta/2012_50_citt%C3%A0/COMUNICATO50citt%C3%A02012.pdf

fonte: http://euromobility.org/Osservatorio50citta/2012_50_citt%C3%A0/50_citt%C3%A0_2012.html
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« Risposta #93 il: Gennaio 10, 2013, 05:32:38 pm »

Tallinn, la campagna anti-smog:
«Lascia l'auto, non paghi il bus»
Nella capitale estone si viaggia gratis sui mezzi pubblici. Dopo il referendum, il sindaco ha annunciato l'aumento delle corse



Tallin, la tessera magnetica per l'utilizzo gratuito dei mezzi
Per combattere l'inquinamento e scoraggiare i cittadini a usare le vetture durante i giorni feriali dallo scorso 1 gennaio a Tallinn si viaggia gratis su bus e tram. A beneficiare del servizio sono gli oltre 400.000 residenti che vivono nella città dell'Estonia che è diventata la prima capitale dell'Unione Europea a inaugurare il servizio dei trasporti pubblici gratuito.

REFERENDUM - A pochi giorni dall'entrata in vigore della misura Edgar Savisaar, sindaco della capitale nordeuropea, ha annunciato che i mezzi pubblici che circolano nelle strade di Tallinn saranno incrementati poiché si è registrato un netto aumento degli utenti. La svolta ecologista di Tallinn è cominciata lo scorso marzo quando è stato indetto un referendum sull'abolizione delle tariffe dei trasporti pubblici e la maggior parte dei cittadini che si è recata alle urne ha votato favorevolmente. Al tempo i ricavi della vendita dei biglietti coprivano appena un terzo dei costi di gestioni della rete e il nuovo corso, motivato da preoccupazioni ambientali e sociali, arrecherà una perdita di circa 12 milioni di euro alle casse comunali: «Con questa scelta Tallinn salvaguarderà la coesione sociale garantendo pari opportunità di muoversi ai cittadini di ogni strato sociale – si legge in un comunicato del Comune – Per molti automobilisti il trasporto pubblico gratuito sarà un forte incentivo a lasciare a casa la propria vettura. Ciò permetterà di ridurre l’inquinamento e il rumore e sul lungo periodo miglioreranno gli standard di vita di tutti i cittadini»

CARTA VERDE - Per poter usufruire del servizio gratuito i residenti della capitale devono richiedere via internet o a un ufficio postale una speciale carta verde che è rilasciata al prezzo simbolico di due euro. I non residenti, invece, possono acquistare i biglietti direttamente dall'autista o richiedere la carta verde e ricaricarla di volta in volta. Il servizio gratuito è concesso anche a tutti i cittadini che hanno più di 65 anni. Il più fiducioso nella «svolta ecologista« è il sindaco Savisaar che già lo scorso marzo dichiarò alla Bbc che con questa decisione la sua città diventava «il fiore all’occhiello del movimento verde in Europa». Storicamente la prima città europea a offrire bus e tram gratuiti ai propri cittadini è stata Bologna esattamente 40 anni fa. Oggi diverse città internazionali, tra cui Portland, Seattle e Sydney permettono ai propri residenti di viaggiare gratis sui mezzi pubblici.

Francesco Tortora, 10 gennaio 2013, Corriere della Sera

da altra discussione:
Roma, 21 gen. (TMNews) - Dopo la grande campagna "salva-ciclisti" guidata nei mesi scorsi dal Times, una specifica commissione di inchiesta parlamentare inizierà i lavori per definire un piano per il rilancio della mobilità su due ruote (senza motore) nel paese. Lo scrive il Guardian partendo da una serie di dati. Le statistiche, per quanto riguarda il rapporto tra britannici e bicicletta, non sono incoraggianti. Solo il 2,2% delle persone usa la bicicletta come mezzo di trasporto e solo il 2% dei ragazzi inglesi va a scuola pedalando (contro il 40% dei danesi e il 20% degli svedesi). Inoltre, in Gran Bretagna, sembrano andare in bicicletta soltanto gli uomini (siamo più o meno al 75%).
A fronte di tutti questi elementi la commissione di inchiesta multipartito dovrà cercare di definire un articolato piano di infrastrutture, incentivi e altre misure per rilanciare la mobilità "verde" su due ruote.

...............

da altra discussione:

Secondo uno studio del dipartimento dei trasporti di New York, nei quartieri della città dove sono state realizzate nuove piste ciclabili il giro d’affari delle piccole attività commerciali è aumentato del 50 per cento. Nelle città congestionate dal traffico, scrive Good, per entrare in un negozio è molto più semplice parcheggiare una bicicletta che una macchina. (mre)
....................

segnalo

[ROMA 3.8.13] pedonalizzazione Fori Imperiali
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=5894.0
« Ultima modifica: Luglio 29, 2013, 04:01:56 pm by occhio.nero »
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« Risposta #94 il: Gennaio 17, 2013, 02:46:59 pm »
Un presidente della repubblica in bicicletta

Il prossimo febbraio in Ecuador si terranno le elezioni politiche: il paese sudamericano sarà chiamato a decidere il nome del prossimo presidente della repubblica e la formazione del nuovo parlamento.

Anche in Ecuador, come in Italia è in corso una campagna elettorale serratissima in cui i diversi candidati si stanno giocando il tutto per tutto. Il presidente uscente, Rafael Correa, ha deciso di presentarsi agli elettori insieme alla propria grande passione: la bicicletta.



Lo scorso 13 novembre Correa ha attraversato le vie di Quito pedalando per presentarsi al consiglio elettorale nazionale per depositare la propria candidatura alle elezioni e da ieri gira per la rete il video ufficiale che lo ritrae senza giacca, cravatta né camicia, ma con una maglia sportiva e in sella a una bicicletta mentre ripercorre le strade del suo paese.

Al termine dei tre minuti de video arriva nella casa di una normalissima famiglia ecuadoregna e pronuncia una frase che mi ha lasciato di pietra perché mai me lo sarei aspettato in bocca ad un qualunque politico: “io sono solamente di passaggio, il potere è vostro”.

http://www.youtube.com/watch?v=7c-bQmKGsro

La bicicletta è un tema ricorrente ed estremamente serio per Correa, al punto che ha intitolato il suo blog Economia en bicicleta (http://www.economiaenbicicleta.com/)  “perché l’economia sociale si fa percorrendo il paese in bici” e, ovunque si trovi, ogni mattina all’alba sale in sella alla propria bicicletta per conoscere la realtà che lo circonda ad una velocità opportuna.

Correa è l’uomo che in sei anni di mandato ha sfidato: il Fondo Monetario Internazionale e la Word Bank dichiarando illegittimo il debito internazionale ecuadoregno;  gli USA negando loro la concessione di una base aerea; la Gran Bretagna nell’affaire Assange; la Colombia schierando l’esercito in forze lungo il confine dopo un bombardamento; la chiesa cattolica durante la riforma della costituzione.

Insomma, Correa è un uomo scomodo per molti, ma nonostante questo sempre più spesso si fa ritrarre in pubblico in sella alla propria bici, segno che evidentemente non ha nulla da temere.

Voi immaginereste Berlusconi, Gasparri, Monti, Bersani, D’Alema, Casini con la stessa confidenza in giro in bici per una qualunque città?

Io, non so perché, ma proprio non ce la faccio.

fonte: http://piciclisti.wordpress.com/2013/01/17/un-presidente-della-repubblica-in-bicicletta/
« Ultima modifica: Gennaio 17, 2013, 02:48:57 pm by NessunConfine »
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« Risposta #95 il: Gennaio 17, 2013, 06:35:33 pm »
nooooo...... questa è fantapolitica!  :o

a Lorè, così tu ci vuoi far morire!  ;D
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Offline Hopton

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« Risposta #96 il: Gennaio 17, 2013, 06:56:06 pm »
Costui sembra essere della stessa pasta del sindaco di Bogotà in Colombia:
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2571.msg20888#msg20888
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« Risposta #97 il: Gennaio 17, 2013, 07:15:00 pm »
Il SudAmerica è stato per troppo tempo incatenato alla povertà ed alla disuguaglianza sociale senza motivo, credo sia un ottimo cambio di prospettiva  ;)

Federì ce lo vedi Napolitano uscire dal Quirinale con la bici e la maglia tecnica?  ;D



ecco questo credo sia il massimo che possiamo ottenere.
« Ultima modifica: Gennaio 17, 2013, 07:17:37 pm by NessunConfine »
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Offline Vittorio

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« Risposta #98 il: Gennaio 18, 2013, 12:31:21 am »
noi il massimo che abbiamo avuto è stato Prodi che si faceva le sue belle sgambata in Appennino con la bici da  corsa e che una volta ha dribblato la scorta per farsi dare un passaggio in moto da un suo collaboratore.
Difficile aspettarsi di più...

Vittorio
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Offline pierfa78

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« Risposta #99 il: Gennaio 18, 2013, 07:47:35 am »
Mi vengono alla mente 2 considerazioni.... la prima e che sempre di più che il "terzo mondo" siamo noi... la secondo che vien proprio voglia di carrecare la bici i aereo e volare presto verso un paese civile ... :-\
"La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l'equilibrio devi muoverti." Albert Einstein.
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Offline veeg

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« Risposta #100 il: Gennaio 18, 2013, 08:53:29 am »
Apprezzo le riforme che nascono nel  sud america e auguro loro di poter finalmente raggiungere il benessere sociale a partire dal gradino più basso.

Offline NessunConfine

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« Risposta #101 il: Aprile 03, 2013, 05:50:50 pm »
Auto elettrica: una storia senza futuro

Un’opinione quanto mai diffusa è che un giorno, quando ci saranno solamente auto elettriche in circolazione, avremo risolto tutti i problemi di natura ambientale e di trasporto.

Sembra, però, che questo giorno sia sempre più lontano: se negli Stati Uniti ad oggi la percentuale di automobili elettriche vendute sul totale è molto basso (solo lo 0,1% ), in Italia questo numero rasenta il ridicolo poiché il numero di automobili elettriche vendute rappresenta circa lo 0,0003% del totale. In termini assoluti, solo nel mese di gennaio 2013 nel nostro paese sono state immatricolate la bellezza di 33 (trentatré) auto elettriche.

Mentre in Italia la cifra si commenta da sola, negli Usa a commentare il dato ci hanno pensato le direzioni generali di General Motors, Toyota e Ford che hanno espresso parere univoco: le macchine elettriche per ora giocano un ruolo marginale nel mercato a causa degli alti costi di produzione, della ridotta autonomia e del peso eccessivo delle batterie utilizzate. E per rendersi conto che nel prossimo futuro non ci sarà alcuna netta inversione di tendenza, i manager sottolineano che al momento non esistono innovazioni tecnologiche in grado di risolvere i problemi evidenziati.

Fatti due conti, con gli attuali tassi di vendita, prima di vedere il parco auto circolante in Italia interamente sostituito da uno alimentato ad energia elettrica, ci toccherà aspettare poco più di 90mila anni.

Mentre aspettiamo, potremmo occupare il tempo per esempio chiedendo allo stato italiano di investire in infrastrutture per garantire il giusto mix di Mobilità Nuova: treni, autobus, tram, biciclette e piedi. Se ci pensate bene, potrebbe essere anche la buona occasione per iniziare a liberarsi da quell’enorme scocciatura che si chiama traffico e per compiere un’azione decisa per contrastare l’inquinamento atmosferico, il riscaldamento globale e tutti quei costi imposti dall’incidentalità stradale.

Il 4 maggio si terrà a Milano una manifestazione che si porrà proprio questo obiettivo.

Ci vediamo alle 14:30 davanti alla Stazione Centrale.



di Paolo Pinzuti | 2 aprile 2013

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/02/auto-elettrica-storia-senza-futuro/548495/
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la mobilità sostenibile (buone prassi)
« Risposta #102 il: Maggio 13, 2013, 11:12:05 pm »
Giovanni Battistuzzi, 28 anni, giornalista freelance ed esperto di cucina, dal 4 al 26 maggio gira la penisola in bicicletta parallelamente alla corsa rosa. E in ogni tappa incontra la gente nei bar per sensibilizzare sui temi della mobilità sostenibile

Pedalare sulle strade di un Paese che non sa ancora muoversi. Giovanni Battistuzzi, 28 anni, giornalista freelance e cuoco, dal 4 al 26 maggio gira l’Italia in bicicletta. Quasi mille chilometri in 23 giorni, da Napoli a Brescia: le tappe del ‘suo’ Giro d’Italia viste nei bar sport si chiama Girodiruota. Una corsa parallela e diversa dal Giro dei professionisti. La regola è che si pedala sempre. Niente automobile per i trasferimenti. Niente treno. Perché spostarsi solo in bicicletta è possibile.

“L’idea era quella di seguire il Giro d’Italia in treno e in bici”, spiega Giovanni Battistuzzi in una pausa in un bar di Roma, la sua città di adozione – è nato a Conegliano Veneto (TV) – e la meta della sua sesta tappa. “Ma quando a novembre è uscito il percorso ho visto che era impossibile da seguire con mezzi alternativi. O hai l’automobile o niente”. Il motivo sta nella scelta delle città di arrivo e di partenza delle corse, troppo distanti tra loro: il posto da cui termina una tappa è spesso a più di un’ora di macchina da quello di inizio della successiva. “In pratica non è più un giro a pedali, ma in auto e bicicletta. Perciò ho deciso di fare un altro percorso”, da Napoli a Brescia, “solo su due ruote“.

Nel 2012, Giovanni Battistuzzi aveva seguito il Giro in treno in seconda classe. Dai vagoni, però, “l’Italia non si vede. Si vedono casomai i pendolari arrabbiati per tutti i disagi che devono sopportare ogni giorno”. “In bicicletta, invece, si capiscono tutti i problemi dell’Italia in fatto di mobilità”: dalle strade inagibili e pericolose alle piste ciclabili che, quando ci sono, si interrompono all’improvviso e sono pensate per tutto tranne che per le esigenze di chi corre in bicicletta. Come quella incontrata nella tappa numero sei a pochi chilometri da Cisterna Latina: “E’ ancora più pericolosa della strada – scrive sul blog di Girodiruota – è fuori carreggiata, è condivisa con i pedoni, è un continuo saliscendi per permettere ai vialetti di ingresso delle case a bordo strada e alle piccole viuzze che escono sulla principale di avere accesso alla strada”.

Quella delle piste ciclabili, sostiene Battistuzzi, è un falso mito: “Non è con una pista ciclabile in più che si cambia la mobilità. Bisogna fare un discorso più complesso. Mi sento vicino alle idee della Rete per la mobilità nuova, che mira a riorganizzare il modo di muoversi delle persone dando a tutti la possibilità di non usare la macchina”. E questo, si legge nel manifesto della Rete, si ottiene “spostando l’equilibrio della mobilità attorno a quattro perni: l’uso della bici, l’uso delle gambe, l’uso del tpl e della rete ferroviaria nazionale, l’uso occasionale dell’auto (car sharing, car pooling, taxi)”. Giovanni Battistuzzi si muove senza automobile da due anni: E’ una scelta. E fare questa scelta è già un modo per cambiare le cose. Più saranno i ciclisti più sarà difficile per le istituzioni continuare a ignorare il fatto che la strada non appartiene solo alle macchine” e che per la salute e il benessere di tutti vanno potenziati i mezzi alternativi. “Purtroppo il neo ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha appena detto di voler defiscalizzare fino al 50 per cento le tre opere stradali principali che si stanno realizzando in Lombardia”. Si tratta della Brebemi, della Pedemontana e della Tangenziale Est Esterna di Milano, opere definite da Battistuzzi “l’ennesimo passo nella direzione sbagliata”.

Anche il Giro d’Italia, secondo Battistuzzi, da una decina d’anni segue una pista errata e non pensa a quanto potrebbe fare per la mobilità intelligente. “Il Giro è un teatrino, un bellissimo teatrino, intendiamoci, ma non parla della bicicletta come mezzo di trasporto“. Le due ruote, infatti, restano confinate alla gara: oltre le tappe c’è la macchina. “Se con Girodiruota riuscirò a far capire che si può andare da Napoli a Brescia in bicicletta e che in bici si può pedalare ogni giorno a lavoro, ci si può spostare in città: allora questa esperienza sarà stata davvero utile”.


Fonte:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/12/spostarsi-solo-in-bici-e-possibile-giro-ditalia-alternativo-del-cuococronista/590181/
« Ultima modifica: Maggio 14, 2013, 07:43:01 pm by DJ »
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« Risposta #103 il: Maggio 29, 2013, 10:10:24 am »
[UK] Nuovi incentivi da 12 mln di sterline per la mobilità sostenibile



(Rinnovabili.it) – La flotta di autobus ecologici pensata per abbassare i tassi di inquinamento dell’Inghilterra ha ricevuto un nuovo  finanziamento del valore di 12 milioni di sterline. I Consigli inglesi stanno ora cercando soluzioni efficaci ed efficienti per mettere su strada nuovi bus ibridi e a biometano in grado di rendere l’aria più respirabile. Il ministro dei Trasporti Locali, Norman Baker, ha annunciato oggi che quattro enti locali e otto operatori di autobus hanno vinto ognuna una quota di 12 milioni di sterline per la distribuzione di un totale di 213 autobus alimentati a gas, completamente elettrici, ibridi e a biometano sulle loro strade. Il finanziamento serve per coprire il costo aggiuntivo che gli operatori devono affrontare quando decidono di acquistare un mezzo ecologico al posto di uno tradizionale. Seguendo questo meccanismo il Consiglio della Città del York, il Nottingham City Council, il Transport for Greater di Manchester, la Transport for London, First York e la costa dello Yorkshire riceveranno finanziamenti per 31 nuovi singoli autobus a due piani completamente elettrici. L'ultimo round del finanziamento, il quarto del Green Bus Fund, che in totale ha messo a disposizione 87 milioni di sterline per 1.200 nuovi autobus a basse emissioni in Inghilterra, farà registrare un risparmio stimato di 28.000 tonnellate di emissioni di CO2 all'anno.  

Foto | http://www.e2bpulse.com
Fonte | http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_uk-green-bus-fund-341.html

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« Risposta #104 il: Giugno 16, 2013, 07:08:11 pm »
[Svizzera] La SUPSI a favore della mobilità sostenibile dei propri collaboratori



11 giugno 2013

Per favorire la mobilità sostenibile aziendale, contenendo l’utilizzo delle autovetture, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) si è dotata di 16 biciclette elettriche (eBike) a disposizione dei propri docenti e collaboratori per gli spostamenti professionali tra una sede e l’altra.
La bicicletta elettrica è infatti un ottimo mezzo di trasporto particolarmente indicato per brevi tragitti quotidiani come quelli che spesso i collaboratori e le collaboratrici della SUPSI sono chiamati a fare per spostarsi da una sede all’altra. Innegabili i benefici che le eBike possono dare a livello ambientale - nessuna emissione di sostanze inquinanti, minor degrado del paesaggio - e numerosi anche gli effetti positivi che l’acquisto di queste biciclette avrà sul personale della SUPSI: rapidità ed efficienza negli spostamenti, meno stress nei tragitti fortemente trafficati e, non da ultimo, il contributo ad una miglior salute e forma fisica! Da notare anche il risparmio finanziario: una eBike consuma l’equivalente energetico di un decilitro di benzina per 100 km.
Questo progetto viene a completare le altre iniziative a favore della mobilità sostenibile aziendale che la SUPSI da anni promuove presso collaboratori e studenti quali il sostegno all’acquisto di un abbonamento Arcobaleno o la promozione del programma Liberalauto per incentivare la condivisione dell’auto.
Un aspetto quindi, quello della mobilità sostenibile, al quale la SUPSI è sensibile e che sarà uno dei capisaldi dei futuri tre campus della scuola la cui realizzazione verrà decisa dal Governo e dal Parlamento entro la fine del 2013. Una strategia logistica quella della SUPSI, basata sul concetto di campus diffuso che prevede l’ubicazione delle sedi dei diversi dipartimenti della SUPSI sull’asse ferroviario, in prossimità delle principali stazioni ferroviarie del Cantone. Un campus direttamente sulla ferrovia, consente infatti il pieno utilizzo dei mezzi pubblici e garantisce una raggiungibilità facilitata da nord e da sud.
L’utilizzo delle nuove eBike messe in circolazione verrà monitorato nel corso dei prossimi mesi dal Servizio sport della SUPSI che valuterà l’efficacia di questa iniziativa.

Fonte | http://www.supsi.ch/home/comunica/comunicati-stampa/2013/2013-06-11.html
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Tags: cultura auto_bici