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Autore Topic: sostituzione cerchione ruota con cambio interno (sram dual drive, raggiatura, ...)  (Letto 25858 volte)

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Offline occhio.nero

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cerchione (riparazione, sostituzione, acquisto, ...)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=392.0

cambio interno al mozzo (rumori, manutenzione & co)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=75

montare una dinamo-hub nella ruota (anteriore)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=9060

raggiatura particolare (ed altre soluzioni)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=4551

Raggi (riparazione, sostituzione, ...)
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2038

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La mia Dahon MuP24 classe 2008 comincia ad avere i suoi annetti..... e li dimostra eccome.
Agli acciacchi già abbondantemente documentati nella relativa discussione , aggiungo l'ultimo: la rottura del cerchione della ruota posteriore, sul fianco dove struscia il freno. Vuoi la pressione della camera d'aria, vuoi il calore sviluppato in frenata.... semplicemente si è aperto.
Mi era capitato analogo accidente sulla Straffic, ma allora risolsi/risolvetti  ::) sostituendo l'intera ruota (ruote usate da 20" con cambio a 6 marce sono relativamente facili da trovare, poichè adottate nelle MTB da bambino).
Ma stavolta la posta in gioco era ben maggiore: il mozzo Sram Dual Drive. Così ho dovuto provvedere ad acquistare un altro cerchione su cui montare il suddetto mozzo.
Senza sapere nè leggere nè scrivere, ho prima di tutto contattato un negozio di ricambi Dahon  UK Folding Bike & Electric Bike Specialists, ma il preventivo mi ha fatto rinunciare (55 sterline per un fiammante kinetics.... di cui la metà per la spedizione :o )

Alla fine, per  10 euro,  ho acquistato un più modesto  "Cerchio in alluminio Record 20 x 1.75 28 fori"  su Factory Italia.
Oltre a diametro e sezione della ruota (20x1,75), ho scelto il cerchione in base al numero dei fori (28 =  numero dei raggi).

Nel frattempo, smontando la ruota (ATTENZIONE: serve la frusta e la chiave shimano per levare il pacco pignoni) ho scoperto che gli ultimi due pignoni si erano spaccati (qualcuno insinua che zio Dahon, per economizzare sulla componentistica, avrebbe saldato i 2 pignoni minori ad un preesistente pacco da 6  ???).
Ma questo problema si risolve velocemente acquistando un nuovo pacco pignoni, io ho comprato uno "Shimano CS-HG51 8-speed cassette" su sjscycle.

il cerchione posteriore della Dahon MuP24 con i dettagli della fiancata lesionata e del pacco pignoni spaccato

Quando però sono andato a rimontare il mozzo sul nuovo cerchione, ho scoperto che i raggi originali (tarati sul precedente kinetics), erano di lunghezza insufficiente, a causa del diverso profilo dei due cerchioni: il nuovo è sprovvisto della camera di alloggiamento dei nipple. Si è quindi aperto, davanti a me, il baratro della raggiatura.  :o

Dopo diversi appelli in Ciclofficina Centrale, il ciclomeccanico Paolo, detto Mastro Pitagora (che invoco per una revisione di questo resoconto), in un fulgido esempio di abnegazione alla causa, si è reso disponibile ad accompagnare i miei timidi passi nella sacra scienza della raggiatura.  ;D

Il problema è: se non riuscite a trovare da un "biciclaio" i raggi della misura giusta (probabilità che si avvicina al 100%), dovrete comprarli più lunghi, quindi tagliarli e filettarli.

Per prima cosa bisogna determinare la lunghezza dei raggi. Ci aiuta www.cyclinside.com, da cui si può scaricare il file excel da compilare per effettuare i calcoli.

Poichè però il suddetto file è pensato per  una ruota  simmetrica, è necessario applicare  una serie di artefici per  adattarlo ad una ruota posteriore qualsivoglia campanata, come si vede nella prossima figura (dovendo infatti alloggiare il pacco pignoni, difficilmente troverete una ruota posteriore simmetrica).

(sezione di una ruota posteriore, da cyclinsinde)

L'escamotage per poter applicare il file excel ad una ruota asimmetrica è quello di immaginare questa divisa nelle due metà: la parte destra (quella che si affaccia sul pacco pignoni) e la parte sinistra.

Le due parti condividono lo stesso cerchio di attacco sul cerchione, da cui, facendo scendere la  perpendicolare, si può individuare il "centro immaginario" del mozzo, posto a diversa distanza dalla flangia sinistra e da quella destra  (dicesi  flangia la corona circolare dove i raggi si fissano sul mozzo).

(sezione di un mozzo posteriore e uno anteriore: da notare l'asimmetria del primo; da  cyclinside)

In una ruota simmetrica, il centro immaginario coincide con il centro geometrico (esattamente a metà del mozzo anteriore della figura precedente), mentre in una ruota campanata,  questo è più vicino alla flangia destra (per fare spazio al pacco pignoni).

Nel caso specifico del salsicciotto dello Sram Dual Drive (figura seguente), il centro immaginario è indicato dalla linea verde frastagliata, ottenuta dividendo per due la distanza dell'asse della ruota posteriore, pari a 135mm). "Coincidenza" vuole, che sia all'altezza dell'etichetta Sram Dual Drive (si consiglia di usare un calibro  per raccogliere  le diverse  misure richieste).

le misure prese sul mozzo Sram Dual Drive

A questo punto, si può procedere a compilare il file excel con le misure trovate, specificando in aggiunta  l'incrocio. Sul  cerchione originale della mia Dahon, i raggi del lato sinistro erano radiali (incrocio=0) mentre quelli del lato pignoni erano incrociati in seconda (incrocio=2; dicesi incrocio, il numero di raggi che un raggio "incrocia" nel percorso che fa dalla flangia al cerchione).
   
Nella foto seguente si vede invece Mastro Paolo al computer, nella compilazione del file excel:

compilazione del file excel per i raggi lato destro (dettaglio superiore) e sinistro (dettaglio inferiore)

Ottenuta la lunghezza dei raggi si procede al loro acquisto (io ne ho comprati in numero doppio, per considerare eventuali errori durante il processo), al taglio (munirsi di una buona tronchese) e alla filettatura (la filettatrice non si trova per strada  ;D , quindi se non avete una ciclofficina nelle vicinanze, rivolgetevi al vostro biciclaio).

la varie fasi di misurazione, taglio e filettatura

Non tutti sanno che:
  • per smontare il pacco pignoni di un mozzo Sram Dual Drive (e più in generale per i pacchi pignone non a cassetta), oltre alla chiave di sblocco (compatibile shimano) è necessaria la chiave a frusta, perchè il mozzo gira in entrambi i versi. Una volta bloccato con la chiave a frusta, il verso di sblocco è antioriario (dovrebbe comunque essere segnato sul pacco pignoni stesso).
  • consiglio di  scattare una serie di foto dei dettagli del cerchione, per evitare di farsi soffocare dai dubbi nel momento della raggiatura
  • la raggiatura e successiva centratura  di una ruota è una pratica al limite della meditazione ZEN (segnalo la discussione sul raddrizzamento di un cerchione): una volta che sentirete scorrete tra le vostre mani il cerchione, diventerete un tutt'uno con esso. Oltre ad una prima fase sul bancone con il centraruote, ho dovuto correggere il tiro direttamente sul carro posteriore della bici (segnalo la pagina di piste-ciclabili.com con il centraruote artigianale). A risultato ottenuto, lo yoga è assicurato!  ;D

In aggiunta agli acquisti precedenti, segnalo:
  • banda paranipple interna rossa "Eastern BMX Rim Tape" comprata su chainreaction
  • copertoni Oxford BMX Tyre 20x1,95 sempre  su chainreaction

la bici nella fase del riassemblaggio, con il dettaglio del cerchione riparato
« Ultima modifica: Agosto 24, 2015, 09:45:54 am by occhio.nero »
Federico
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Grandissimi Federico e Paolo! :-D
Ottimo lavoro e bella la presentazione del tutto! In questo, Federico, sei un vero maestro (la classe è classe!) ;-)
Immagino che con il cerchio nuovo, meno rigido dell'originale, la bici sia anche percettibilmente più "comodosa"... anche se, il tipo di raggiatura lascia supporre pochi margini di flessibilità della ruota (!?!)... personalmente e specialmente sui miei accrocchi per pieghevoli, scelgo sempre di realizzare ruote col maggior numero d'incroci per "ammorbidire" tutto il sistema ruota bici, che andrà a smorzare le sollecitazioni in marcia, a tutto vantaggio del telaio (se si rompe sono cavoli veramente amari!... in tutti i sensi) e di chi pedala.
A presto,
    Simone :-)
« Ultima modifica: Febbraio 25, 2013, 07:35:33 pm by sileno.sc »
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Offline occhio.nero

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grazie dei complimenti :)

per la raggiatura, non avevo pensato che l'incrocio ammorbidisse il tutto.
interessante.  ::)

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da altra discussione:

Come avevo già anticipato ho comprato un cambio da mozzo Sachs Torpedo 515 Treigang. Unico problema riscontrato è il fatto che hanno tutti 36 fori, mentre la Graziella ne ha 24.




Mi sono quindi messo all'opera, dopo aver pulito per bene i raggi, ed ho usato questo schema: ogni due fori ne lasciavo uno libero.
Ho accorciato i raggi di 3 mm ciascuno, ed il gioco ha funzionato.
Questo cambio è anche dotato di freno a contropedale.




Adesso dovrò equilibrare il cerchio.
« Ultima modifica: Dicembre 16, 2016, 08:39:31 am by occhio.nero »
Federico
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Offline sileno.sc

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In effetti non capisco molto la scelta, da parte di svariati costruttori, di dotare bici in alluminio (notoriamente dai telai molto rigidi), specialmente nel caso di pieghevoli, di ruote con raggiature molto rigide come quelle radiali... una scelta del genere si riperquote sensibilmente sul "sistema bici" in marcia, accorciando i tempi di insorgenza di veri e propri cedimenti strutturali (un po' di tutto, coclista compreso). Probabilmente nella scelta progettuale prevalgono parametri che col buon senso e la lungimiranza hanno poco a che spartire... :-/
Buone pedalate,
  Simone :-)
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Offline occhio.nero

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Probabilmente nella scelta progettuale prevalgono parametri che col buon senso e la lungimiranza hanno poco a che spartire... :-/

tipo l'estetica?  ;D
Federico
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Offline FoldingStyle

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Grazie mille,
una spiegazione dettagliata e molto interessante.
Un saluto.
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Offline occhio.nero

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i contributi successivi sono stati dirottati in

raggiatura particolare
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=4551.0

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da altra discussione:

Io per la raggiatura mi rivolgerei ad un professionista. Il problema non è così banale come potrebbe sembrare ed è necessaria tanta conoscenza teorica ed esperienza pratica, oltre agli strumenti specifici, per eseguire il lavoro al meglio.

Qui un breve articolo che dà un'idea di quanta teoria ci sia dietro la corretta raggiatura di una ruota di bici:
http://www.rialbike.com/magicpower/i-segreti-della-raggiatura/

Qui invece, trovi una guida in inglese secondo me molto completa per raggiare la ruota:
http://www.sheldonbrown.com/wheelbuild.html
« Ultima modifica: Agosto 23, 2015, 08:35:07 am by occhio.nero »
Federico
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Offline lilla

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Salve a tutti, devo montare una dinamo al mozzo nella ruota anteriore della mia dahon vigor p9. Per calcolare la lunghezza dei raggi mi serve sapere il valore cosiddetto "ERD" del cerchio, ho letto in questo post che il valore del "diametro del cerchio all'innesto delle nipples" è di 390 mm...corrisponde al valore ERD? E poi va bene per il mio cerchio che è quello originale dahon "aluminium light weight duoble wall"??
Per favore aiutatemi...non so davvero dove cercare, ho girovagato per siti americani senza trovare nulla...
Le misure della dinamo ce le ho. Ci sono le specifiche nel sito del produttore.
« Ultima modifica: Agosto 23, 2015, 01:54:06 am by lilla »

Offline BREEZE

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Ciao a tutti,
possiedo una Curve D3 16" con cambio SRAM 3V al mozzo.
Dovendo sostituire il cerchio rotto, ho pensato di liberarmi anche del cambio al mozzo, che, per l'uso che ne faccio, è del tutto superfluo.
Su foldingbike ho trovato un cerchio post. di una jifo...dite che potrebbe andare? http://foldingbike.biz/epages/7665e38c-067c-4fa0-9037-afac2266f927.sf/en_GB/?ObjectPath=/Shops/7665e38c-067c-4fa0-9037-afac2266f927/Categories/fcd04e26e900e94b9ed6dd604fed2b64/9b027a1a8cf4829362bb1f0270d3a30c/3caaa36e81dade34f5e5f8c0db566f28/b631beead9a56883db11fe294c066f62
Un'altra alternativa potrebbe essere prendere i pezzi per montarmi una nuova ruota (meccanismo a ruota libera)? Sullo stesso sito ho visto che ci sono diversi componenti (cerchi, raggi, mozzi) ma non sono molto pratico e non saprei quale scegliere....chi potrebbe darmi una mano?

Grazie 1000

Offline boccia

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Se non ricordo male la Jifo monta mozzi di misure molto piccole. Oggi non ho tempo di approfondire, ma devi verificare che la distanza chiamata OLD, che è lo spazio tra i forcellini, sia compatibile col tuo telaio.

Offline BREEZE

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...sempre peggio  :-\

grazie comunque...mi sa che l'unica è ricomprare il suo cerchio completo col mozzo+cambio...

Offline TicioTIX

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Ciao, Fede&Paolo (detto così sembra quasi un duo comico o una boy band  ;))
A parte complimenti, Karma, frizzi lazzi e pinzillacchere varie per un pezzo di alto ciclogiornalismo, avete commesso un errore enorme : mi avete attaccato la scimmia del raggio, adesso debbo proprio andare a fondo a questa storia (cattivoni... ;))
Mi vengono almeno tre domande (della serie, se la risposta la avete in punta della lingua, benone, altrimenti in cambio del vostro pezzo mi documento io e mi autorispondo).
Primo: bellissima la filettatrice, ma essendo io zeppo di filiere (sapete ... la storia del nonno fabbro ...) tipo questa:

mi chiedevo quale fosse il passo della filettatura. Un classico M2 Metrico o c'è da impazzire fra passi whitworth o peggio? Il fatto che però i raggi siano da 2mm e non da 5/64'' o simili mi farebbe propendere per quello.
Secondo: Dal vostro articolo mi verrebbe da pensare che prima si taglia il raggio e poi si allunga il filetto. A me, chissà perché, verrebbe da fare il contrario. Una cosa che mio nonno mi ha sempre insegnato è che quando tagli una vite (sega, trancia, tronchese fa lo stesso) il filetto si rovina sempre un po' in prossimità del taglio.
Per questo, di solito, quando si taglia, si avvita prima un dado dalla parte che rimarrà del filetto, si taglia e poi si svita il dado, che farà da filiera, eliminerà le bavette e le eventuali deformazioni e restituirà una vite perfetta anche dopo il taglio.
Terzo (e più complicato): la questione della raggiatura radiale o tangenziale in I, II, III e IV pare chiara. Dal lato della prima ci sono leggerezza e rigidità, procedendo cresce il peso ma migliorano robustezza e comodità (ammesso sempre che il numero dei fori del mozzo lo permetta). Altre scelte invece mi paiono meno chiare: credo di aver capito che di solito i raggi si montano alternati (occhiello interno, esterno, interno ... ) e gli opposti sono identici. Sarà la scelta migliore sempre o sarà la scelta migliore in casi specifici? Altro caso, nella Brompton la ruota anteriore è radiale tutta ad occhielli esterni. Perché non interni? Questione estetica o strutturale? Chissà...
In conclusione, ripeto: se a qualcuna di queste domande la risposta è nota, bene, altrimenti meritate che mi documenti io e mi risponda. Ad ogni buon conto mi sono appena scaricato "The art of Wheelbuilding" e credo di aver capito cosa leggerò in bagno nei prossimi giorni  ;D ;D
Grazie ancora e ciao!!!
TT:


Ps: mi accorgo ora che la questione della raggiatura della ruota anteriore della Brommie era già stata sollevata qui ... oops!
« Ultima modifica: Novembre 03, 2016, 08:22:07 pm by TicioTIX »
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Offline occhio.nero

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vorrei poter rispondere alle tue domande, ma mi sa che ti toccherà leggere il librone fino in fondo e poi condividere con noi le tue scoperte.  ;D

Io ebbi la fortuna di approfittare della disponibilità di Paolo, anni luce più ferrato di me in materia. Il mio contributo fu di manovalanza pura.  ::)
Federico
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Offline TicioTIX

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Ciao a tutti.
Mi sono scorso il librone (più un po'di siti a parte ...) e a qualche conclusione sono arrivato.
Vediamo di mettere il tutto in fila ...  ;D

Premessa: il librone di cui sopra è "The art of Wheelbuilding" di Gerd Schraner, lo si trova (non so quanto legalmente) qui in formato PDF.
Molte delle citazioni che troverete vengono di qui.

Primo (le filiere del nonno fabbro): no. Se qualcuno sperava di cavarsela a basso costo allungando i filetti dei raggi con le filiere, sbaglia. Dice il librone: "chi costruisce raggi serialmente rulla i filetti invece di farli con la filiera"[1]
Il fatto è che lavorando dei raggi (di norma di diametro 2mm ...) con la filiera, la filettatura asporta materiale e taglia la struttura cristallina del materiale, indebolendo il raggio oltre misura. La filettatura corretta deve essere fatta per rullaggio, ovvero senza asportare materiale, ma spostandolo: il metallo dalle cave viene spostato per creare le creste, senza asportare materiale, lasciando (più o meno...) intatta la struttura cristallina del raggio, anzi, creando un indurimento superficiale che rafforza il raggio.
Morale: alternative da supermercato alla filettatrice non ce ne sono (e io che mi speravo ...).
Cattiva notizia: la filettatrice della foto di Federico costa un centinaio di (n)euri più la testa di taglio (diciamo altri venti). Ecco perché si era detto: o ciclofficina o meccanico, altrimenti raggiare potrebbe diventare uno sport costoso, se non iniziate a farne sul serio, di ruote.

Secondo (ma tagli prima, tagli dopo, tagli con roba buona, ecc. ?): Fà mo'come ti pare, la filettatrice ce l'hai, ci pensa lei.
Il manuale della filettatrice di cui sopra (dovrebbe essere una Hozan C-700 o simili) dice che conviene prima tagliare a misura, montare il raggio sulla filettatrice,girare la manovella fino che non si ferma a battuta (la corsa utile della testa sono 10/12mm), quando hai finito hai il raggio a posto.
Ah, altra cosa, la lunghezza ideale del filetto è pari alla lunghezza del nipplo ... cioè circa 12 mm, per sfruttare tutto il nipplo senza sporgenze dentro il cerchio che non piacerebbero alla fascia paranippli prima e alla camera d'aria se proprio esagerate.
Un raggiatore seriale su Web, lui, usa il metodo del nonno: filetta lungo, calza a secco un nipplo in rame (più robusto di quelli in alluminio), taglia e poi sfila il nipplo per rettificare il filetto. (n.d.TT: a 'sto punto preferisco il primo metodo).
Fuori classifica, se volete, c' è anche questo apparato di Phil Wood: imposti la misura nella barra graduata, primo colpo, taglia, secondo colpo, filetta. Meglio di così ... solo per chi ha circa 3000€ che gli ballano in tasca, a quanto pare.

Terzo (perché fai così e non cosà): Qui le libertà sono infinite e non ne usciremmo: io farei così (appunto...), userei come esempio la raggiatura delle Brompton, ovvero, perché come al solito Andrew Ritchie ci ha preso? (perché lui si è ben documentato e ha fatto un buon lavoro come fanno tutti quelli che si documentano, Mr. Hon con lui ...).
Ruota anteriore: 28 raggi, raggiatura radiale (raggi nel senso geometrico del termine, nessun incrocio, come erano fatte le ruote dei carri del West, come io disegnavo il sole a 7 anni). Quel tipo di ruota è la più leggera in assoluto, ma non robustissima e poco flessibile. Intanto è una ruota anteriore (e il ciclista siede sulla posteriore), non ha la trazione e i freni sono al cerchione (non a disco, per intenderci), quindi la bestia nera delle raggiature radiali (le sollecitazioni in torsione) sono limitate assai.
Quindi, di contro, di fatto, non ne hai, per cui sfruttiamo i pro.
Tutti i raggi sono montati a testa esterna (il raggio parte di fatto da dentro, o se preferite dietro, la flangia, o se proprio siete in vena di rompere, dallo spazio fra le due flange). Perchè? Dice il librone: "Nella raggiatura radiale non importa se le teste dei raggi siano montate esternamente o internamente. Adesso va di moda montarle esterne e i sistemi di calcolo della lunghezza dei raggi ne tengono conto"[2] Ok, fa figo così. (NdTT: A dire il vero a me pare proprio esteticamente più bello, vedere tutte le testine dei raggi come fossero pietre incastonate in un gioiello e i raggi con le curve nascoste dalle flange che, altrimenti, parrebbero i punti di sutura nella testa di Frankestein. Per cui, ottima scelta).
Ruota posteriore: 28 fori, tangenziale. incrocio in II, montaggio simmetrico. Dunque, 28 come davanti perché, con una ruota così piccola andare oltre (32 o 36) avrebbe fatto somigliare la ruota ad una lenticolare... Questa volta tangenziale, ovvero con raggi che si incrociano tra loro, in seconda (II), cioè con raggi che, dalla flangia al cerchio, ne incontrano altri due. La raggiatura tangenziale di norma, esiste dalla prima alla quarta (oddio, le quarte sono rare - pregasi evitare battutacce - in quanto saranno sì robustissime ma pesano moltissimo e non sono quasi mai giustificate), con l'idea che aumentando gli incroci, appunto, aumenti robustezza e flessibilità a scapito del peso.
Il vantaggio della tangenziale è che il raggio (che ricordo lavora solo in trazione e non in spinta), quando spingi sui pedali (o freni con i freni a disco, ma non è il nostro caso) tira il cerchio invece che gestire lo sforzo in torsione. Perché in seconda? Perché con 28 fori non puoi andare oltre, altrimenti il raggio sarebbe così inclinato da interferire con il foro del raggio successivo. E poi sono corti, per cui, anche qui, appesantire inutilmente non serve. Perché montaggio simmetrico (se guardi la ruota di fianco noti come il raggio opposto sull'altra flangia sia a testa interna se quello dal tuo lato ha testa interna e viceversa)? Perché la ruota è abbastanza simmetrica, avendo mozzo interno e non una cassetta pignoni che costringerebbe i raggi sui due lati della ruota ad avere angolazioni differenti. Anche se, dice il librone "I raggi di una ruota con frenatura non a disco possono essere montati in modo che i due lati siano identici o speculari, Entrambe le scelte non influiscono sulla qualità e la robustezza della ruota"[3]  Per cui, per prassi, ruota asimmetrica, raggiatura asimmetrica, per controbilanciare meglio l'asimmetria, altrimenti simmetrica. Su questo poi ci sarebbe un ultimo dettaglio: la distinzione fra raggi traenti e non traenti (traenti sono i raggi, uno si e uno no, che si dipartono dalla flangia dal lato del pignone e hanno l'angolazione giusta per trasmettere il moto al cerchio), Quelli traenti, di solito, vengono montati a occhiello interno, perché, secondo Schraner e gli altri, così. presentano un angolo migliore rispetto al cerchio. E comunque, cocnlude il librone "Raggi traenti con teste interne od esterne, raggiatura simmetrica o asimmetrica, sono sempre argomenti nelle agende dei seminari dei costruttori di ruote e degli eventi ciclistici. Ognuno pensa di saperla più lunga ma nessuno ne ha le prove. Ho passato 5 anni di prove ed errori testando tutte le possibili configurazioni sulle ruote del tema di professionisti Swiss Helvetia-La Suisse e non ho notato alcuna differenza, sebbene le 300 ruote del tema percorressero 300.000 miglia all'anno" [4].
Per cui, anch'io sospendo il giudizio....
ciaociao
TT:

[1] Serious spoke manufacturers roll the thread instead of cutting them. (p. 25)
[2] When applying radial spoking, it is unimportant whether the spoke heads are configured to turn inwards or outwards. The current fashion is to turn them outwards and all spoke length calculation systems are based on this configuration. (p. 56)
[3] The spokes of a rim-braked wheel can be inserted in such a way that the left and right sides are identical to one another or as mirror image opposites. The configuration has no effect whatever on the quality or durability of the wheel. (p. 61)
[4] Pulling spokes with the heads within or outside the flange, identical spoking, mirror image spoking - these are always on the agenda of wheelbuilder seminars and bicycle shows. Everyone thinks they know better but none of them can prove it. I spent five years of trial and error testing all the various configurations on the wheels of the professional Swiss Team Helvetia-La Suisse and I didn't notice a single difference, despite the fact that all 200 wheels of the team covered over 300,000 miles per year. (p. 63)

"Avrebbe potuto pure permettersi un aeroplano o uno yacht, a lei però bastava una bicicletta pieghevole." Sasha Arango - La verità e altre bugie

Offline boccia

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Ecco, ed io che pensavo che una ruota fosse una cosa semplice... :o

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