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Autore Topic: mass media e cultura della mobilità.  (Letto 29525 volte)

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Offline bromptonian

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mass media e cultura della mobilità.
« Risposta #15 il: Luglio 19, 2013, 09:12:24 pm »
Dallo scambio che questi articoli hanno sollevato si evince quanto la ciclabilità romana sia problematica. Ora, senza gettare benzina sul fuoco, mi vien da dire: ma nessuno ha mai pensato che, di fronte a una salita impervia, si possa scendere dalla bici e fare il tratto a piedi? A me capita di farlo e non per questo i tempi delo spostamento si allungano in modo inversosimile. Anzi, basta pensare al tempo che si impiega per parcheggiare o in fila nel traffico con macchina e/o mezzo pubblico di superficie (ma anche la metro che nell'ora di punta a Roma, e solo a Roma, riesce a far passare treni ogni 6/8 minuti!!!) ed è presto detto quanto, nonostante le salite, girare a Roma in bici sia cosa più che fattibile, anche dai non professionisti, anche dalle signore coi tacchi, e via dicendo.
bromptonian

Offline Hopton

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« Risposta #16 il: Luglio 19, 2013, 10:33:49 pm »
Il mio affetto per questo forum inizia a vacillare.....  :o ::)
Hmmm, mi dispiace per questo, dico sul serio. Provo a dire la mia, anche se confesso di non avere idee chiarissime su certe cose, non fosse altro per cercare di capire meglio la tua reazione.
Battersi per delle ciclabili fatte meglio è sicuramente lodevole. Se poi si utilizza la tribuna di un importante giornale può essere a maggior ragione utile.
Ma se per farlo si finisce per terrorizzare chi in bici non ci va ma magari ci sta facendo un pensierino, dicendogli che siccome non gareggia al Tour de France è inutile anche che ci provi a pedalare a Roma, manco dovesse scalare il San Bernardino, beh allora finisce per fare più danni che altro. Anche se era animato dalle migliori intenzioni.
Già la maggior parte delle persone vede l'andare in bici come un'impresa tra l'epico e lo sconsiderato... Lo vedo dalle reazioni di chi mi sta intorno: se in un giorno di pioggia mi vedono arrivare al lavoro in bici mi guardano sgomenti e mi commiserano (in questo dimostrandomi anche affetto, si dispiacciono sul serio per me...) come se avessi affrontato una pioggia acida. Oppure mi chiedono perché mai non ho pensato a una bici a pedalata assistita o a uno scooter, per fare ufficio-stazione che sono 4,7 km in piano... E io in effetti a suo tempo ci avevo pensato, poi un giorno ho provato a farli con una Hoptown e ho scoperto che li percorrevo in meno di un quarto d'ora, senza ammazzarmi di fatica e mettendoci meno del bus. Io quindi provo a spiegare queste cose, ci provo a dire che non lo faccio perché sono masochista ma anzi può essere addirittura piacevole, ma non è facile. Figuriamoci se ci si mette di mezzo qualche salita come quelle romane e un autorevole quotidiano che spiega che è impossibile. Vicino a casa mia c'è una salita piuttosto ripida, per salire dal lungolago alla via dove abito. Per anni ho pensato che non era cosa per me, poi ci ho provato e ho visto che con la bici giusta era fattibilissimo. Tra l'altro come è stato saggiamente scritto da Bromptonian, se uno non se la sente può scendere e farsi tranquillamente la salita a piedi, e poi riprende a pedalare. Io qualche volta quando mi sento stanco lo faccio, mica è proibito. :) Tra l'altro a ogni salita corrisponde una discesa... :)
Un signore anzianotto che ha avuto qualche problema di cuore e che viene a trovare ogni giorno la figlia al portone affianco al mio, ha risolto comprando già da qualche anno una bici a pedalata assistita. Mi ha detto che da allora si sente rinato, può scorrazzare in lungo e in largo per la città e i suoi saliscendi senza timori.
Per concludere il mio prolisso pistolotto, voglio dire che non bisogna negare le buone intenzioni del giornalista, ma nemmeno negare che alcuni delle argomentazioni da lui utilizzate sono piuttosto discutibili. Ovviamente questo senza voler demonizzare nessuno: magari qualche volta qualcuno si infervora, ognuno di noi è spinto dalla passione per la bici, e la passione talvolta ci fa reagire in maniera "veemente", ma non credo che qui ci siano talebani, siamo tutte persone che discutono su argomenti che ci stanno a cuore, a volte abbiamo ragione a volte no. I talebani di solito non perdono tempo a discutere...
Peace & love & bike :)
Mario
« Ultima modifica: Luglio 19, 2013, 10:40:11 pm by Hopton »
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Offline unkle69

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« Risposta #17 il: Luglio 19, 2013, 11:42:17 pm »
"La via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni". (frase attribuita a Karl Marx, anche se io non credo l'abbia detta lui)

L'intento dell'articolo è lodevole, ma la forma con cui è esposto crea equivoci, come si evince dai nostri commenti.
 ;)


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Offline maurelio79

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« Risposta #18 il: Luglio 20, 2013, 12:49:15 am »
Finchè non leggete ENTRAMBI gli articoli, io mi tiro fuori da questa discussione.
Ciao

Offline Hopton

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« Risposta #19 il: Luglio 20, 2013, 07:52:28 am »
Scusa Maurelio, giusto per capire meglio: quindi noi sbagliamo a criticare alcuni aspetti di un articolo, perché invece IN UN ALTRO ARTICOLO la questione è esposta meglio? ???
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Offline maurelio79

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« Risposta #20 il: Luglio 20, 2013, 01:33:38 pm »
Esattamente. Perché nell'articolo che criticate c'è un chiaro rimando all' altro  articolo. È come pretendere di criticare un libro avendone letto solo metà.

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Offline occhio.nero

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« Risposta #21 il: Luglio 20, 2013, 02:12:56 pm »
Mauro, mi dispiace per la tua reazione.  :-\

Confesso di aver letto tutto l'articolo solo dopo la tua critica, ma confermo l'impressione generale che ne ho tratto quando invece mi ero limitato a leggere le citazioni che aveva riportato Ciad nel post di apertura.

Se un giornalista affronta i problemi della (ciclo)mobilità di una città complessa e stratificata come Roma, chiamando in causa un atleta professionista (bravissimo a pedalare, ma altrettando ad analizzare le politiche urbanistiche?), il messaggio che io  recepisco è: non è cosa per  gente normale.

Ammiro il tentativo (almeno così lo interpreto) nell'articolo a cui si rimanda, di dare la voce anche ad una anziana signora in bicicletta (Maria Laura Rodotà, che stimo come persona prima ancora che giornalista)  per allargare/compensare/bilanciare la chiave di lettura.   

Ma poi mi aspetto che alla provocazione iniziale (è marketing anche questo..... e sembra anche aver ottenuto un risultato  dal momento che ne stiamo parlando) si affronti il tema con competenza e professionalità, coinvolgendo chi, su  queste problematiche, ci lavora da una vita (e qui rispondo anche a Vittorio, che ringrazio per l'invito, ma lasciando lo spazio a chi ne sa molto più di me).

Probabilmente nel giornale in questione saranno uscite fior fiore di inchieste sulla vicenda (con la logica dell'ipertesto, a partire da quell'articolo, riferendosi ai link visualizzati,  credo si possa navigare a ritroso ovunque), ma in questo topic ci concentriamo sull'articolo del ciclista, dove non vedo riferimenti espliciti e diretti ad una trattazione meno superficiale e populista.
Non trovo riferimento diretti a contributi di urbanisti,  esperti di mobilità, filosofi, sociologi.... che magari avrebbero saputo fornire una chiave di lettura più articolata, competente ed aggiornata con i tempi, in grado di analizzare/ridimensionare/smontare i  soliti luoghi comuni che inchiodano l'intero paese in una sottocultura provinciale ed asfissiante. 

Il problema secondo me è che l'Italia è piena di tuttologi: dal giornalista all'assessore, dal tecnico al ministro.
Il  risultato di secolari (millenarie)  politiche clientelari che hanno affidato ruoli strategici (in settori come la politica, l'amministrazione, la  comunicazione, la cultura, l'educazione, la sanità....) a  gente incapace, incompetente, ignorante, serva, superficiale, presuntuosa, arrogante,.... e qui mi allargo ad un panorama più ampio, senza la pretesa di inquadrare il giornale o l'articolo in questione, che per quanto la vedo io, finirà nel dimenticatoio insieme a mille altri (ma che nel frattempo potrebbe consolidare, nella testa di qualcuno,  l'idea che Roma sia impraticabile/pericolosa per le bici).

Gli effetti nefasti di tanta miseria umana ce li porteremo appresso ancora per diverse generazioni.

Ma questa è solo la mia idea, viziata e deformata da anni di frustrazione repressa (non sono fuggito all'estero forse solo perchè non ho un cervello da offrire ad altri paesi appena oltre l'arco alpino  ;D ). 

Ti ospito volentieri a Roma, perchè tu possa provare un po' del masochistico  dolore che provo io, ogni giorno, per le strade di una città bella e maledetta, fragile e disgraziata.  :'(

-----------------

PS1: quale titolo daresti alla discussione? Il  forum ha  già raccolto in passato altri articoli che ci hanno permesso di ragionare su questo fronte. Ben lungi dall'avere la verità in tasca (qui siamo tutti tuttologi  ;D ),  potremmo raggruppare  i vari contributi  dentro un nuovo topic del tipo   "come i media affrontano il tema della (ciclo)mobilità?". Che ne dici/dite?

PS2: spero che tu possa recuperare un po' di fiducia in questo forum, che cresce e si rafforza proprio nel contributi di tutti,  perchè nessuno (nè io, nè  Ciad, ....) si arroghi il diritto di dettare/imporre la propria  "verità".  ;)


 

« Ultima modifica: Luglio 21, 2013, 01:25:04 pm by occhio.nero »
Federico
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Offline DJ

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« Risposta #22 il: Luglio 20, 2013, 07:26:05 pm »
Convengo anche io che le prime cose che saltano agli occhi leggendo il primo articolo sono che è meglio lasciar perdere in partenza, comunque sia Roma è una città troppo faticosa per girare in bici. Devo dire che anche se si commenta un percorso dove si doveva forse installare una ipotetica ciclabile, l'idea che ci si fa leggendo le parole di questo ex cliclista professionista è che si tratti di una faticata sempre e comunque. Io - da brava emiliana che pedala quasi sempre in piano e che vede un cavalcavia come una grande vetta- mi sono spaventata dopo 10 righe di descrizione del percorso. Posso immaginare che chi si stia approcciando alla bici - e non vada al lavoro come me da due anni in bici- o magari aveva in testa di recuperare la vecchia bici in cantina possa rimanere molto più spaventato di me..
Ma io dico: andare in bici è a che una questione di abbattimento di una serie di luoghi comuni nonchè cambiamento di mentalità..E richiede un po' più di fatica fisica ovviamente rispetto a stare chiusi dentro ad un'auto e muovere il volante. E quando ci si approccia alla fatica fisica le prime volte- soprattutto se c'è una salita, se piove, se fa freddo ecc - si vorrebbe buttare lo straccio e lasciar perdere. E ovviamente l'atteggiamento di chi ci circonda non aiuta: guarda, lo sfigato che gira in bici! Ma sei scemo che sudi? Ma chi te lo fa fare?
Se vogliamo che più persone prendano la bici mi sa che dobbiamo smetterla di spaventare la gente..In questo, l'articolo ha direi esagerato. Gli italiani sono pigri, e il tasso di obesità è in costante aumento anche tra i bambini. Figuriamoci se iniziamo a dire che se non si è fatto il tour de france Roma non si riesce a girare!
La mentalità delle persone si cambia passo dopo passo, strada facendo..Intanto si possono iniziare a presentare le cose in modo diverso: a far capire che andare in bici si può, a mandare segnali positivi facendo capire che sì, la salita è sempre una salita, che la prima volta sarà dura, la seconda meno, la terza ancora meno, e dall'altra parte c'è la discesa. Che se le prime volte ci si stanca non occorre mollare ma nei mesi a venire ci si stancherà sempre meno, ci si terrà in forma, si eviterà di spendere soldi per la palestra, si avranno meno problemi cardiaci, ecc..
Eppoi che pian piano ognuno imparerà a farsi il suo percorso, risparmiando tempo e ovviamente denaro eccetera.
Sì, c'è il rischio di venire investiti e ci sono poche ciclabili: è qui che l'amministrazione deve intervenire.
Ma che si fa, si va in auto finchè non fanno le ciclabili? Rimandiamo ancora? e poi ancora e ancora?
Insomma: bisogna affrontare le cose nel giusto modo,altrimenti i neofiti della bici, in un paese dove andare in bici è visto come una cosa assurda e faticosa, tarderanno ad inforcare il mezzo a due ruote..
E spaventare eccessivamente le persone non è il modo giusto. Roma non è la pianura Padana ma neanche l'Everest.
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Offline maurelio79

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« Risposta #23 il: Luglio 20, 2013, 08:00:23 pm »
Che piaccia o meno,  non si possono ignorare i link ipertestuali se uno legge sul web: ripeto, è come sentire mezzo discorso e pretendere di criticare. Mettendo quel link è come se l'autore avesse detto "guarda che quello che segue è praticamente una continuazione di quest'altro articolo, quindi sono gentile e ti fornisco il link in modo che tu possa avere una visione globale del mio pensiero". Questo vale per qualsiasi cosa scritta su Internet.

Detto questo, un conto è dire "L'intento dell'articolo è lodevole, ma la forma con cui è esposto crea equivoci, come si evince dai nostri commenti.", pensiero che condivido anche; un conto è dire "Articolo vergognoso".... fossero tutti così gli articoli "vergognosi"  che leggiamo in Italia.....e addirittura si incitano le persone a protestare contro l'articolo, tramite social network. scrivendo alla redazione, ecc.

Si risponde alla gente "Se è troppo faticoso, cavoli tuoi scendi e vai a piedi". Oppure "bhe puoi sempre comprarti una elettrica da 1.500€". In risposta a cosa? A un'articolo che propone di fare una ciclabile più accessibile in un posto piuttosto che in un altro.

Se ci mettiamo anche contro chi, seppur in modo maldestro, perora la causa dei pedalatori, non andiamo lontano.

Offline DJ

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« Risposta #24 il: Luglio 20, 2013, 08:54:27 pm »
Sì ma le cose fatte male alle volte possono risultare peggio delle cose non fatte ;)
Per cui anche se con buoni intenti alla base può venirci fuori qualcosa di controproducente..almeno, io la penso così.
Comunque si capisce dopo un po' che l' "articolo propone di fare una ciclabile più accessibile in un posto piuttosto che in un altro", e il primo impatto, anche per il titolo stesso è: impossibile girare in bici a Roma.
Io sarei per: scriviamo meno ma quello che scriviamo scriviamolo meglio! :o
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Offline unkle69

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« Risposta #25 il: Luglio 20, 2013, 09:08:56 pm »
Io sarei per: scriviamo meno ma quello che scriviamo scriviamolo meglio! :o

sante parole ;)

se uno spinge la bici perchè in salita non ce la fà mica muore, mica è una vergogna, scende e si fa due passi spingendo la bici, non mi pare tutto questo problema; sulla bici a pedalata assistita, per chi vuole, esistono tantissimi modelli per tutte le tasche, su...
poi ovviamente @maurelio79 sono assolutissimamente d'accordo con te, ben vengano ciclabili degne di essere percorse da tutti, comode, scorrevoli, pianeggianti.
« Ultima modifica: Luglio 20, 2013, 09:30:06 pm by unkle69 »
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Offline maurelio79

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« Risposta #26 il: Luglio 20, 2013, 09:23:38 pm »
Si capisce appena si segue il link fornito, che porta ad un articolo con titolo «Ma noi pedalatori-lavoratori
chiediamo una ciclabile agevole»
, quindi dopo qualche minuto che si sta leggendo.  ;)
Sul resto sono perfettamente d'accordo. Ma non mi sento di appoggiare azioni del tipo
"Vi prego facciamoci sentire, scriviamo alla redazione, commentiamo sui SocialNetwork, dimostriamo che sono tutte fregnacce!"

Basterebbe commentare l'articolo sul sito del Corriere facendo presente che, da alcuni, l'articolo può essere frainteso.
Poi, sinceramente, io sono rimasto più "scioccato" (esagerazione voluta e infatti tra virgolette..) da alcune risposte qui più che dagli articoli stessi.

Ciauz

Offline ciad

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« Risposta #27 il: Luglio 21, 2013, 12:36:48 am »
Sul corriere l'articolo non si può commentare a parole ma solo con un'emoticon (al momento  il 62% dei lettori dell'articolo si sente indignato), al massimo si possono commentare la photogallery del professionista/testimonial.
Mi sto sforzando ma ancora non riesco a capire il concetto che per commentare un articolo devi leggerne un altro, scritto da altri che dice tutt'altro.
Vorrei ricordare che il lettore medio su internet legge circa il 20% delle parole, spesso si ferma al titolo ( Bici a Roma, la città dei sette colli è percorribile solo dai campioni) e da uno sguardo veloce a foto e video. Mi risulta difficile credere che un lettore non ciclista sia tanto interessato all'argomento da leggere tutto l'articolo cercando di capirne il sottotesto che si trova in un altro articolo linkato.
Continuo a  pensare che questo articolo fa della grave disinformazione e mi sono scaldato perché quotidianamente provo a dimostrare ai romani che gran parte di questi luoghi comuni sono a dir poco esagerati e che spostarsi per roma in molte strade è possibilissimo mentre molte altre sono off limits  non perché ci sono i colli ma perché la probabilià di essere "arrotati" è altissima. Le salite si possono aggirare, scendere e andare a piedi, piegare e prendere l'autobus, mentre la macchina che ti mette sotto non si può evitare. Quindi se veramente l'intento dei giornalisti era di parlare di ciclabili avrebbero dovuto parlare di ciclabili e non di montagne da scalare.
Vorrei chiudere la polemica chiedendo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno con la mio atteggiamento talebano, sono nuovo di qui e non vorrei far vacillare l'affetto di nessuno verso il forum con i miei post inopportuni, quindi tolgo il disturbo.
ciao

Offline maurelio79

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« Risposta #28 il: Luglio 21, 2013, 01:55:40 am »
Ciao, ma che c'entra. In realtà le cose più assurde sono state dette dopo, del tipo, appunto, "scendi dalla bici e vai a piedi", "comprati una elettrica". Ripeto, l'intento degli articoli è solo quello di far creare una ciclabile più agevole e siamo ancora qui a parlarne dicendo che sono articoli vergognosi.

Tu chiedi perchè per commentare questo articolo uno deve leggere l' altro? Semplice perchè nel secondo c'è il richiamo a quell'altro, quindi non puoi non considerarlo. Se c'è scritto e cito:

"LA CICLABILE SU VIA LABICANA - L’itinerario percorso da Alessandro è quello suggerito da Maria Laura Rodotà qualche giorno fa proprio sul Corriere della Sera, quando sembrava che la pista ciclabile su via Labicana non si facesse."
Se parte di questo testo è contrassegnato come link ad un altro articolo, vuol dire "se non sai di cosa stiamo parlando, leggi qui prima di andare avanti"

Andando avanti nell'articolo (proprio quello citato in questo topic) leggo "I normali cittadini devono essere agevolati il più possibile per potere affrontare percorsi così impegnativi»." orrore, vergogna!!  ;)

Andando ancora più avanti leggo
 «Avere piste ciclabili, significa invogliare la gente a lasciare a casa la macchina e intraprendere uno sport bellissimo come il ciclismo» Ancora orrore e vergogna, ma che affermazioni sono mai queste??  :D

Qualche riga più sotto
«Insomma tutto questo è solo per dire che sicuramente queste strade non potranno mai regalarci la pianura padana del nord o il lungo mare del tirreno, però mi auguro che quanto meno il percorso venga studiato bene per ampliarlo ad un vasto gruppo di persone di ogni età sia del posto che non, proprio per rendere l'idea che oltre i monumenti Roma sa regalare piste ciclabili all'aperto».

Quindi, citando queste tue parole:

"Quindi se veramente l'intento dei giornalisti era di parlare di ciclabili avrebbero dovuto parlare di ciclabili e non di montagne da scalare."

ti chiedo: ma almeno tu, l'articolo, lo hai letto bene e per intero? Questa tua affermazione lascia pensare diversamente....

Senza rancore, vero: si sta solo discutendo su reazioni, a mio parere, un pò esagerate.
« Ultima modifica: Luglio 21, 2013, 02:13:16 am by maurelio79 »

Offline ciad

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« Risposta #29 il: Luglio 21, 2013, 12:06:04 pm »
e tu li hai letti i commenti delle altre persone?
hai notato che chi la pensa come te sei solo tu?
avere delle opinioni personali è bello ma ogni tanto metterle in discussione e farsi venire dei dubbi è importante.
Io come mestiere mi occupo di comunicazione sul web, vorrà dire che da domani mi cercherò un altro lavoro perché non so capire un articolo del corriere e come me non lo sanno capire tutti i ciclisti romani che sono rimasti indignati dalla lettura del pezzo.
Qui https://www.facebook.com/photo.php?v=10151740353099917&set=o.336392676398957&type=2&theater
c'è un altro ciclista talebano armato di due bambini che il giorno seguente all'articolo ha fatto un video di risposta.
Probabilmente i gas di scarico che ci respiriamo ogni giorno qui a roma hanno alterato le nostre capacità cognitive, o forse tu vivi in una realtà troppo diversa e non riesci a capire le nostre problematiche e i nostri punti di vista.
Comunque senza rancore io la finirei qui visto che sono due  pagine di forum che seguitiamo a scrivere sempre le stesse cose.
Se passi per roma ti porto a fare un giro e ti offro da bere. ciao  ;)

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