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Autore Topic: Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia  (Letto 9025 volte)

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Offline battle71

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segnalo:

distributori nazionali
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quali pieghevoli per aprire un negozio?
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7031

margini di guadagno dei rivenditori
https://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6251.0

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Ciao a tutti.
Amando alla follia le mini velo e non riuscendone mai ad averne una per le mani, a parte la mia Dash p18, avevo avuto la folle idea di provare ad intraprendere una distribuzione in Italia, ma mi sono subito fermato al primo step: come contattare i produttori.
Ne conosco tanti, la maggior parte giapponesi o coreani, ma, a parte il fatto che i loro siti sono spesso in lingua madre e basta, nessuno ha una e-mail di contatto.

Qualcuno saprebbe aiutarmi a capire come iniziare questo percorso? Ciao a tutti e grazie in anticipo.
« Ultima modifica: Febbraio 19, 2015, 06:59:00 pm by occhio.nero »
Dahon Dash P18

Offline occhio.nero

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Re:come importare bici dall'estero (mini velo, ....)
« Risposta #1 il: Novembre 23, 2013, 11:16:51 am »
magari l'email c'è, ma in lingua originale si fa fatica anche ad individuarla :/


---------------

da altra discussione:

In Italia non ci sono Dealer ufficiali della Ori. Questo significa che non è possibile attualmente andare e ordinare una bici della marca ed eventualmente personalizzarla o ordinare pezzi di catalogo.

Il fatto che "di straforo" alcuni negozi ne posseggano uno-due modelli contati e li vendano non vuol dire nulla.

Io, a suo tempo, scrissi direttamente a Madrid, alla Pivot, l'importatore dove forniscono la bici ORI che desideri però poi te la devono spedire in Italia (ed in teoria pagare anche lo sdoganamento + IVA italiana).

Morale: un casino. L'unica alternativa è farsi un viaggetto in Spagna e comperarla li. Poi portarsela a casa.

Teoricamente fattibile visto che ha l'ingombro di una Brompton, più o meno.

Cmq questo è il sito ufficiale della marca:
http://www.oribikes.com/ori/home.php

Ciao :)

P.S. non escludo che un negozio fisico italiano possa farsi carico di questa prassi per il cliente e contattare lui stesso un dealer estero e farsi mandare una bici, ma è (come detto) un casino e non cambia il discorso di cui sopra.
« Ultima modifica: Febbraio 19, 2015, 07:16:33 pm by occhio.nero »
Federico
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Offline Hopton

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come importare bici dall'estero (mini velo, ....)
« Risposta #2 il: Novembre 23, 2013, 05:38:41 pm »
Se ti serve un consiglio su un corso di giapponese fai-da-te ti posso aiutare...
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Offline Sbrindola

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Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #3 il: Febbraio 18, 2015, 10:35:59 am »

Si ci sono possibilità di acquistarne qualche modello ma sono in genere cose di nicchia e non hanno la gamma completa. Appunto perché manca un vero importatore che commercializzi con la casa madre la fornitura dell'intero campionario.

Purtroppo in Italia c'è una certa "ostilità" a permettere ad altri marchi di pieghevoli di vendere, non è permesso fare concorrenza ad una certa "pieghevole"...

Rinnovo l'invito a chiarire ed argomentare con qualche evidenza oggettiva.
L'esistenza di una lobby che ostacola l'importazione di modelli stranieri è una novità assoluta per le mie orecchie e sarei veramente interessato a scoprirne il più possibile (anche aprendo un topic dedicato per non andare OT qui)
... sempre che non si sia trattato di una frase buttata lì per un generico astio personale nei confronti di qualche modello.
« Ultima modifica: Febbraio 19, 2015, 06:58:33 pm by occhio.nero »

Offline carlo

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Re:Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #4 il: Febbraio 18, 2015, 05:58:58 pm »
@sbrindola:

è una considerazione che venne fatta a suo tempo (2013-14, credo) da una serie di discussioni in merito a questo marchio (in quel caso via mail con l'importatore spagnolo).

Successivamente mi sono trovato in alcune analogie (ma in diverse forme) contattando dei venditori con la marca Raise & Muller, ovvero la Birdy (che è, invece, commercializzata in Italia anche se con difficoltà rispetto alla gamma completa di produzione della R&M).

Ovviamente se vuoi aprire il "processo" e della documentazione io non riuscirei a darti "prove di colpevolezza", ma non mi sembra di farne una ragion di stato.

Diciamo, comunque e senza possibilità di smentita, che se vuoi comperare alcune tipologie di bici (in questo caso pieghevoli) in Italia o non ti è possibile o hai diverse difficoltà (di tipo logistico, vendita, etc.) non razionalmente comprensibili considerando il mercato globale attuale, e laddove ho provato ad insistere ho trovato chiusure non facilmente spiegabili.

Il discorso potrebbe essere affrontato ma ci vuole tempo, articolarlo e non potrebbe essere dimostrato nulla a mio parere. Attualmente posso solo prenderlo come un dato di fatto e basta.

Ciao  :)

P.S. a me della B. o altre marche non interessa nulla in sè. Io guardo la singola bici in funzione dell'uso e delle necessità del singolo utente.
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Offline Sbrindola

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Re:Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #5 il: Febbraio 19, 2015, 09:07:45 am »
Grazie per il chiarimento.  :)

Mi piacerebbe comunque provare ad affrontare il discorso in questo nuovo topic. Per quanto possa non essere semplice vorrei comunque capire quali meccanismi possano essere messi in pratica da un importatore/distributore a tale scopo.
Certo è che le difficoltà che hai menzionato non mi paiono legate ad una forma di boicottaggio di qualche importatore quanto più a concrete problematiche legate alla tassazione, all'entità degli investimenti richiesti ed alle iniziative di marketing.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2015, 09:12:51 am by Sbrindola »

Offline Sbrindola

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Re:Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #6 il: Febbraio 23, 2015, 09:14:34 am »
Up

Offline carlo

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Re:Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #7 il: Febbraio 23, 2015, 11:13:53 am »
le difficoltà che hai menzionato non mi paiono legate ad una forma di boicottaggio di qualche importatore quanto più a concrete problematiche legate alla tassazione, all'entità degli investimenti richiesti ed alle iniziative di marketing.

Mha, no perché (all'epoca) non era un problema per l'importatore spagnolo spedirmi la bici.

Per la Birdy, invece, c'erano (sempre all'epoca, mi riferisco) solo i modelli più economici della casa. Quelli più alti di gamma non era possibile l'acquisto.

Oggi uno dovrebbe prendere e cercare di fare un preventivo di acquisto di queste marche e girare un pò come feci io nel 2013-2014.

Onestamente non so, si può  provare (a mio parere) a riformulare una proposta di acquisto a dei rivenditori e vedere come si evolve.
Ma non avendo per ora intenzione di comperare una nuova bici sarebbe far perdere tempo alle persone e non è mio costume farlo. A meno che un rivenditore non voglia intervenire lui e darci maggiori delucidazioni.

Ciao :)

P.S. che vuol dire "up"? ???
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Offline Sbrindola

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Re:Difficoltà importazione/distribuzione delle pieghevoli in Italia
« Risposta #8 il: Febbraio 23, 2015, 12:39:05 pm »
Letteralmente l'up sta per "portare su" un topic che rischia di invecchiare e/o passare inosservato, senza aggiungere un reale contenuto alla discussione.  ;)

Il fatto che un importatore abbia a disposizione una gamma di modelli ridotta credo però dipenda solo da 2 fattori:

-  politica di distribuzione della casa madre, come nel caso di Tern/Dahon quando non rendono disponibili tutti i modelli per tutti i paesi ..... ed in questo caso c'è poco da fare, se non acquistare con del lunghi giri da altri paesi, con tutto quel che ne comporta

-  scelte commerciali dell'importatore stesso che magari non si prende il rischio di acquistare a priori determinati modelli perché troppo costosi e che hanno meno domanda sul mercato. Inoltre teniamo conto del fatto che il prezzo che può spuntare l'importatore dipende anche dal numero di pezzi acquistati: di conseguenza alcuni modelli, anche se disponibili, non garantiscono un buon margine per via dei bassi volumi e quindi si preferisce optare per i modelli che vendono di più.

Ma qui nuovamente non vedo come possano esserci influenze da una terza parte, a meno che l'importatore non tratti contemporaneamente marchi diversi.... ma non mi risultano casi di questo tipo, almeno in territorio nazionale, visto che è all'Italia che si faceva riferimento.

Per quel che è la mia esperienza posso dirti che Birdy, fino a che stata ufficialmente presente sul mercato italiano tramite un distributore che si trova dalle mie parti, è stata assolutamente "invisibile".
Non ho mai letto o sentito di iniziative volte alla diffusione del marchio, ma IMHO questa è una "colpa" del distributore.
Se ci si vuole ritagliare una fetta di mercato non basta essere un link nel sito dei local dealer ma si deve essere aggressivi e sgomitare un po'. Un ottimo esempio di vivacità commerciale in questo senso, secondo me, è quello di Advanced Mobility che ha escogitato mille modi per ritagliarsi visibilità sul mercato.
Dallo stand ai concerti estivi alle bici lasciate in bella mostra nelle vetrine di negozi di abbigliamento, dalle personalizzazioni eccentriche alla pagina FB sono tanti i modi per creare la domanda e fare in modo che un modello diventi richiesto, ma posso garantire di non aver mai visto nulla di simile da parte di Birdy.
Aggiungiamo che il costo delle Birdy non è propriamente basso, con una base dei modelli 2015 che parte dai 1200 ed arriva facilmente a superare i 2000€, il quadretto mi pare sufficiente a giustificarne una scarsa diffusione senza tirare in ballo altri fattori.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2015, 02:20:48 pm by Sbrindola »

Tags: assistenza