Giusto qualche appunto su una ricognizione improvvisata lungo il percorso ciclopedonale che costeggia il canale della Muzza nella sua parte meridionale.
Ero capitato a San Martino in Strada (LO) per cercare un punto dove fotografare i treni della linea Milano-Piacenza ma mi sono stufato presto e siccome mi ricordavo che su piste-ciclabili.com c'era la descrizione del percorso lungo la Muzza da Montanaso a San Martino, ho estratto Due Calzini dal bagagliaio e mi ci sono avventurato, percorrendolo a ritroso rispetto alla descrizione del sito, alla quale farò riferimento d'ora in poi
http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/952-Canale-Muzza%3A-Montanaso---San-Martino-in-StradaIl punto di partenza
(O) è all'altezza di una rotatoria, poi un breve tratto di ciclabile porta all'imbocco di una strada campestre
(N), non particolarmente accidentata ma purtroppo abbastanza fangosa; poco prima di arrivare alla sponda del canale stavo già rischiando di impantanarmi e ne sono venuto fuori per il rotto della cuffia con le marce basse (terza e seconda) e qualche slittata.
Qui siamo più o meno all'altezza del riferimento
(M); da qui fino a
(L) ho trovato un'alternanza di sterrato compatto e pozzanghere con fango più o meno liquido, tanto che due o tre volte sono sceso di sella per percorrere con la bici a mano la sponda erbosa in modo da non inzaccherarmi troppo; sono stato tentato di tornare indietro ma l'idea di affrontare nuovamente le paludi già attraversate mi ha convinto a proseguire fino all'incrocio con la provinciale, in località Tripoli
(L). E devo dire che ho fatto bene, perchè da lì in poi il percorso migliorava sensibilmente.
Qui siamo più o meno in
(K) e da lì in poi la strada era nelle stesse condizioni, con fondo compatto, solo qualche sasso affiorante e poche pozzanghere facili da evitare.
Si incontra parecchia gente a passeggio, qualche pescatore e non pochi ciclisti con MTB, sicuramente più a loro agio di Due Calzini (che peraltro, rispetto a una Brompton gommata Kojak è come avere una jeep); tra l'altro sulla sponda opposta ho anche avvistato un altro pieghevolista su Bfold (mi pare)
ma non c'è stato modo di entrare in contatto... per mancanza di ponti!
Ho continuato fino al caratteristico abitato di Muzza Sant'Angelo
(H)https://www.google.it/maps/@45.2833832,9.4697041,3a,75y,77.36h,78.16t/data=!3m4!1e1!3m2!1s_SmuJ-nt9eyUfJC_1rSCDQ!2e0dove si può attraversare la Muzza su vari ponti tra cui uno di legno espressamente dedicato alla ciclopedonale
(G)https://www.google.it/maps/@45.284003,9.468293,3a,75y,255.4h,86.79t/data=!3m4!1e1!3m2!1sXGqahXnFQmWNyHIbjaHlFQ!2e0per poi proseguire verso Montanaso dopo aver sottopassato l'ex SS235. Qui mi sono fermato, sia per non trovarmi al buio al ritorno, sia perchè il tratto da Montanaso
(A) a Muzza l'avevo già percorso anni fa (gradevole, anch'esso tutto su sterrato).
Nel ritorno, poco da segnalare:
qui siamo all'altezza di
(J), dove alcune bocche di presa derivano le acque del canale.
Arrivato di nuovo a Tripoli, memore del fango che mi aspettava (e che sarebbe finito tutto nel baule dell'auto, per l'impossibilità di ripulire la bici), ho pensato bene di... pulirmi le ruote sull'asfalto della provinciale e sono rientrato a San Martino per viabilità ordinaria
https://www.google.it/maps/dir/45.2722312,9.5029738/45.2717677,9.5249304/@45.2710467,9.5103124,16zcon tutte le luci accese e occhio attento allo specchietto, visto che il percorso di un paio di km è del tutto privo di protezione.
Niente di particolare, in definitiva; non è un percorso che consiglierei per un'uscita di gruppo (soprattutto perché sterrato) ma non mi spiace di essermi tolto la curiosità.
Vittorio
