Non mi è chiaro come funziona il sistema, al di là di uno sdoppiatore del cavo che arriva dalla leva sul manubrio e aziona i due che escono verso i freni, però mi sembra un po' dubbia l'utilità di frenare con una mano sola, perchè tanto l'altra dovrebbe restare comunque sul manubrio per evitare pericolosi sbilanciamenti (difficile tenere dritto il manubrio se l'inerzia del corpo durante la frenata si scarica su una manopola sola). A maggior ragione su una pieghevole, dove non è possibile stringere la canna tra le ginocchia; la vera cosa interessante se mai è il ripartitore che impedisce il blocco della ruota anteriore (o fa in modo che si blocchi per prima quella posteriore, è la stessa cosa, ma parlare di ABS è un po' eccessivo).
Concettualmente è lo stesso principio della frenata integrale introdotta dalla Guzzi a metà degli anni settanta, in cui il pedale aziona il disco posteriore e uno dei due anteriori, anche qui con una valvola ripartitrice che fa sì che l'eventuale bloccaggio di una ruota avvenga sempre per prima su quella posteriore. Io ci vado in giro dal 1979 e mi ci trovo così bene che probabilmente non saprei più frenare correttamente su una moto con i freni indipendenti, e in quasi 140 000 km mi sarà capitato di bloccare la ruota sì e no tre volte.
Sull'adattabilità a una bici pieghevole immagino che l'unico potenziale problema possa essere la presenza di un cavo in più da gestire durante la piega, perchè il meccanismo in sè, se può entrare in un telaio da corsa, dovrebbe trovare tutto lo spazio che vuole nei "tuboni" dei nostri telai.
Però questa, oltre che la mia opinione, è anche solo tutta teoria...
Vittorio