Era da un po' che la cosa mi rodeva e lunedì scorso, approfittando del ponte e della bella giornata, mi sono deciso a provarci, ed ecco il riassunto di un giretto alla portata di tutti, così poco impegnativo da non essere quasi appetibile per una pedalata di gruppo (se ne era già parlato qui:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6833.0 )
Partito da casa verso le 8.20 in abbigliamento assolutamente non tecnico (camicia, golfino, pantaloni di velluto e giubbotto e scarpe da città), me ne sono andato a Milano Rogoredo per prendere l'S13 delle 8.44 per Bovisa. Pur senza tirare, arrivato in stazione ero già bello sudato, per cui appena salito sul treno (TSR a due piani, ottimamente climatizzato e semivuoto) il golfino è sparito subito nello zaino.
La coincidenza a Bovisa non è il massimo, un po' per la tetraggine di questa stazione (8 binari coperti in un camerone grezzo e male illuminato) e un po' perchè per scoprire il binario del treno per Asso è necessario salire nell'atrio sovrastante i binari e poi ridiscendere; altro TSR, altrettanto semivuoto e viaggio di un'oretta senza storia, attraverso paesaggi di vario genere, dalla periferia urbana più triste a scorci bucolici presso Inverigo e Pomelasca.
A Canzo, penultima stazione della linea, dopo una puntatina in centro in cerca di una panetteria (e merenda con un bel pezzettone di focaccia appena sfornata e convenientemente unta), ho percorso l'itinerario che mi ero studiato mesi fa, attraverso le vie Pelliccione, Parini e Tosi (sì, vabbè, le prime due sarebbero in senso vietato...).
https://www.google.it/maps/dir/45.8361804,9.27405/45.8490666,9.2704822/@45.8426231,9.2632463,15z/data=!4m9!4m8!1m5!3m4!1m2!1d9.2718006!2d45.8444795!3s0x47841e3086c83c33:0x477716730afbeafa!1m0!3e0Come mi aspettavo, il percorso fino al lago (meno di 2 km) fila via liscio, per la prima parte su strade secondarie e poi sul largo marciapiede ciclopedonale della strada provinciale

Ho poi percorso per prima la sponda sinistra del lago, su una vera e propria strada chiusa al traffico motorizzato, che in questa stagione e a quest'ora (ormai mezzogiorno) è in gran parte in ombra, ma nondimeno abbastanza frequentata da gente che passeggia, corre, porta a spasso cani e bambini. Qui siamo verso metà lago, dove si torna a rivedere il sole.

e qui in fondo al lago, prima di svoltare per risalire sull'altra sponda.

La seconda parte del percorso si svolge invece su una ciclopedonale vera e propria, parallela alla strada provinciale ma separata e pienamente sicura

sulla quale può anche capitare di incontrare anche... Adelina e Guendalina Bla-Bla.
(*)
Completato il giro, non rimarrebbe che ripercorrere il tratto di avvicinamento per tornare a Canzo a riprendere il treno, ma mi sembrava tropo facile, e così ho ripercorso la prima parte per tornare nel punto più a sud del lago; da qui mi sono lanciato sulla provinciale che scende a Pusiano, panoramica ma da affrontare con freni buoni per il sensibile dislivello e un paio di tornanti.
Da Pusiano ho svoltato verso Bosisio Parini e da qui verso Molteno, stazione ferroviaria più vicina, comune alla linea Milano-Monza-Lecco (via Besana) sia alla Como-Lecco, sulla quale però quel giorno il servizio era ancora sospeso per il periodo festivo...
https://www.google.it/maps/dir/45.8209392,9.2665156/45.7806145,9.3016139/@45.8004091,9.3111515,14z/data=!4m9!4m8!1m5!3m4!1m2!1d9.2950226!2d45.8024472!3s0x4786a732a281472f:0xd2a4a278d5518045!1m0!3e0Nonostante i timori espressimi da Hopton, non ho trovato traffico (anche perchè essendo ormai quasi le 13 probabilmente erano tutti a tavola), solo un paio di ridicole salitelle a Bosisio che sono riuscite a stroncarmi subito le gambe e a costringermi a infilare tutte le marce basse, compresa per un breve tratto la prima (!).
Arrivato a Molteno pochi minuti prima del treno, non c'è stato tempo di cercare l'edicola che vende i biglietti (peraltro chiusa, come ho scoprerto poi), visto che la stazione, benchè presenziata, non è più dotata di biglietteria, per cui mi sono dovuto rivolgere al capotreno, evitando il pagamento del sovrapprezzo solo perchè l'edicola era chiusa. Morale: fate tutti i biglietti prima di partire!
Il viaggio di ritorno sulla linea di Besana non ha storia: lunghetto ma bei paesaggi e treno ("Besanino") semivuoto e confortevole, con la bici coricata sotto il sedile
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=156.msg75273#msg75273e il telefonino, abbondantemente sfruttato come navigatore, in ricarica alla presa di corrente sotto il tavolino.
Vittorio
(*) vediamo un po' chi si merita un + per aver indovinato il riferimento...