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Fornire mappe che indicano non soltanto i percorsi più brevi ma anche quelli più piacevoli ed emozionanti. Per realizzare questo obiettivo, tre ricercatori italiani di Yahoo Labs e dell’Università di Torino hanno sviluppato un algoritmo che consente di generare itinerari in base a criteri di bellezza del panorama. Il lavoro di Daniele Quercia, Rossano Schifanella e Luca Maria Aiello è stato
pubblicato e messo a disposizione da arXiv, archivio di articoli scientifici gestito dalla Cornell University.
A volte, le persone, invece di prendere la via più veloce, cercano alternative per godere di scenari più suggestivi e verdi, camminando a piedi o spostandosi in bicicletta.
Esiste anche un navigatore apposta, il TomTom Rider che permette ai motociclisti di trovare e pianificare un viaggio scegliendo le strade più panoramiche e adatte alle due ruote.
L’avvento dei sistemi GPS consente di avere informazioni su come arrivare a destinazione mediante il tragitto meno lungo.
Ma non ci sono servizi più specifici che sono in grado di individuare una rotta in base alla bellezza dei luoghi da attraversare e raggiungere.
L’idea è venuta a Daniele Quercia e colleghi che hanno cominciato la loro opera partendo da una banca dati di immagini di varie parti di Londra, prese da Google Street View e Geograph
Utilizzando il metodo del crowdsourcing hanno poi chiesto l’opinione degli utenti per scegliere e assegnare un punteggio ai luoghi fotografati attraverso il sito UrbanGems
Una volta associate le zone ai voti più alti, l’algoritmo, integrabile con vari sistemi di mapping oltre a Google Maps, è in grado di definire il migliore percorso sotto l’aspetto emotivo.
Per verificare la validità e l’applicabilità di questo approccio su scala geografica più ampia e su altre località gli autori della ricerca hanno, inoltre, esaminato le foto presenti su Flickr e grazie ai metadati, di attività e testuali, sono riusciti ad ottenere gli stessi risultati senza bisogno di consultare direttamente le persone.
In altre parole, l’algoritmo funziona anche sfruttando la mole di foto rinvenibili sul web, spesso taggate con parole di uso comune che possono essere collegate al concetto di bellezza.
Dopo i test, il prossimo passo - spiega Rossano Schifanella, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Torino - sarà la realizzazione di un portale web di supporto, al quale l’utente potrà connettersi condividendo i percorsi, e di un’applicazione mobile per diverse piattaforme.
Bisognerà anche perfezionare l’algoritmo che “in una prossima versione dovrà essere adattato in funzione del contesto” per essere capace di ottenere itinerari che tengano conto della variazione della situazione meteo, della stagione o dell’orario della giornata. Questo significa, ad esempio, che una richiesta in fascia notturna potrà escludere posti come parchi chiusi o vicoli non illuminati a sufficienza.
Un altro elemento che si intende implementare è quello della personalizzazione. Il programma, in questo senso, dovrà aderire maggiormente alle esigenze di un utente con adeguati meccanismi che ne permettano la profilazione.
“
Il nostro modello – aggiunge Rossano Schifanella - è stato pensato per massimizzare la bellezza e minimizzare la distanza”. In media, infatti, stando alle statistiche rilasciate, i percorsi creati differiscono soltanto del 12 per cento da quelli calcolati unicamente secondo parametri di minore lunghezza. Perché è vero che “la linea retta è per chi ha fretta”, come cantavano i CSI, ma è anche vero che la bellezza a volte è dietro l’angolo e noi non lo sappiamo.
Fonte | LinkFoto "i dintorni di Ostra" | Link