Lazio Abruzzo - pieghevole e ferrovie minori (transiberiana, ...)

[bromptonian]

Bella iniziativa! Peccato che in quei giorni sarò fuori Roma per lavoro. Niente e nessuno impediscono che qualcosa del genere si possa organizzare anche in futuro, magari con un po' di anticipo.

[carlo]

Cari pieghevolisti laziali,
vi informo che il viaggio si è svolto come da programma con un numero congruo di partecipanti, ovvero il sottoscritto  che ha eseguito il tutto in solitaria...

Ad ogni modo posso confermare che è stato veramente bello ed emozionante: la cittadina di Sulmona, passeggiare in pieghevole per le strade dell'Aquila una mattina di domenica senza persone, solo gli edifici in uno strano senso irreale.
Ancora gli scenari stupendi del lago di Piediluco dove mi sono rilassato, la cascata delle Marmore fino al giro "sprint" per la città di Terni...

Appena possibile metto un resoconto del viaggio. Domanda: dove debbo inserirlo? In questo topic va bene o debbo crearne uno nuovo?

[boccia]

Io suggerisco di inserire una nuova discussione qui:

Racconti di viaggio pieghevole
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?board=18.0

[occhio.nero]

daje! mi è dispiaciuto non venire... ma possiamo sempre ripeterlo.

Aspettiamo il resoconto nella sezione turistica

[carlo]

Il viaggio pieghevole che descriverò è quello annunciato nel post relativo alla sezione laziale:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7466.0

L'escursione è stata fatta in solitaria,  questo da una parte renderebbe meno allettante mettersi in viaggio (con chi parlo? Che  faccio da solo?) ma dall'altra mi ha permesso di dedicarmi all'escursione con nuova passione; infatti sono stati due giorni intensi e davvero affascinanti.

SABATO
partenza da Roma Tiburtina alle 12.33, con calma e con il tempo di comperare da mangiare (panino e acqua + dolci).
Il primo tratto di ferrovia è anche quello più lungo, fino a Sulmona con 3 ore di traversata. Gli scenari più belli nei tratti tra Guidonia e Tivoli, La valle dell’Aniene, Il Fucino e la traversata della dorsale appenninica a Cucullo. Il parco dei monti della Laga ed infine il bellissimo panorama sulla valle Peligna di Sulmona con il massiccio dei monti de La Majella sullo sfondo.



L’arrivo a Sulmona è nel tardo pomeriggio, la stazione è un poco distante dal centro (dove alloggerò) ma con la mia pieghevole non ci sono problemi, in pochi minuti sono a destinazione. La visita della città occupa tranquillamente tutto il pomeriggio, con i suoi monumenti ed il museo del confetto allestito nella fabbrica Pelino, storico marchio di Sulmona.



La serata deve essere onorata con una bellissima cena . Al canestro ho potuto mangiare uno dei grigliati di carne più buoni della mia vita: 6 arrosticini, 2 bracioline, 1 salsiccia abruzzese oltre ad un primo di pasta locale con zucchine salsicce e panna, contorno di carciofi e patate passati in scorza di limone cotto alla piastra, pane, acqua, un quarto di vino rosso e caffè. Inizio cena alle 7.30 fine pasto circa 2 ore dopo…
Alla fine del conto pensavo di aver esagerato un poco ma con mia sorpresa me la cavo con 21 euro!  Sono troppo abituato ai prezzi di Roma quando vado a mangiare fuori e non mi accorgo di quanto costi la capitale rispetto ad altri posti…



Esco a passeggiare, Sulmona è una città carina e piena di giovani, ma io anche se habitué delle ore piccole di Roma, alla fine debbo ritornare in albergo, non trovando nessuno dopo una certa ora.
Dopo una doccia rigenerante posso addormentarmi nella mia stanza che, con sorpresa, dispone di un lucernario che permette di addormentarsi guardando il cielo stellato all'orizzonte.
Mi addormento pensando al giorno successivo, dove mi aspetta la parte più importante del viaggio: l’Aquila e le Marmore.

DOMENICA
La mattina successiva esco di buon’ora dal B&B senza fare colazione, debbo prendere il treno delle 7.55, unica soluzione per il giorno di domenica. Se lo perdessi il prossimo sarebbe di pomeriggio inoltrato…
L’aria è davvero gelida, i pochi km che separano il centro storico di Sulmona dalla stazione sono sufficienti per farmi venire i geloni alle mani e congelarmi il volto…



Il viaggio da Sulmona a L'Aquila è contraddistinto dall'attraversamento della valle delle Gole di San Venanzio, con il corso del fiume Aterno che in questo periodo porta molta acqua, poco distante il tracciato dell’antica Tiburtina…







L’arrivo alla città de L’Aquila è una delle esperienze che non si possono dimenticare, in quanto la città è veramente una “ghost town” a seguito del terremoto del 2009, buona parte degli edifici sono in ristrutturazione, altri abbandonati. Pochi esercizi commerciali, molti militari a fare la guardia… Vedo quello che si può vedere, sfrecciando tra strade deserte sulla mia Tilt 5 pieghevole (bici affidabilissima, ne ho apprezzato i pneumatici larghi e la sua stabilità) all'occorrenza trasformata in versione colta con apposito “reggi guida turistica”.



Ma il tempo è tiranno e debbo prendere il prossimo treno che mi porterà alla cascata delle Marmore, partenza a mezzogiorno, prima però uno spuntino nell'unico centro che ho trovato aperto: il santo Mc Donalds, ovviamente in opzione Mc Drive , tra lo stupore dei ragazzi, comunque, mi prendo il paninozzo e proseguo…



A questo punto mi attende la parte più "ciclistica" del giro, quella attorno al lago di Piediluco e l'escursione alla cascata delle Marmore, in Umbria...

(1-continua)

[Cubitina]

Complimenti per il tuo viaggio!! Che belli posti!! La mia famiglia era di Abruzzo.
Mi piace molto il tuo porta libro!! jajajaja
Saluti

[carlo]

Ho realizzato un post apposito per il resoconto del viaggio, uscirà "a puntate", come i migliori "feuilleton"  , ho già scritto il primo capitolo:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7533.0

[occhio.nero]

grazie del primo resoconto... ma qualche foto dei treni e sui treni?

sono curiosissimo.

[carlo]

(2 continua)
Il viaggio riparte da L’Aquila, dove mi aspetta il treno che mi porterà a Marmore. La linea, gestita dalle Ferrovie Umbre è molto più dimessa rispetto ai treni gestiti da Ferrovie dello Stato, dall'ultima settimana di luglio alla prima di settembre il servizio è sospeso e la qualità del treno è nettamente peggiore rispetto a quelli presi precedentemente.
Più che un treno, poi, mi sembra un vagone della linea B della metro di Roma, a dire il vero. Composto da un'unica carrozza e pieno di graffiti… (nel dettaglio stiamo parlando di una locomotrice diesel Aln 776 realizzata, da quello che ho potuto capire, praticamente solo per le ferrovie umbre, che gestiscono la linea).



Il viaggio prosegue spedito, sistemo la mia Tilt nell’apposito spazio riservato ai bagagli (praticamente dove manca una fila di sedie) e li la lascio. Mi ha sorpreso molto vedere come questa bici risulti così stabile una volta piegata. Praticamente non si è mai mossa su tutti i treni che ho preso: come la lasciavo rimaneva…



Anche in questo tratto di percorso i paesaggi sono davvero affascinanti, con il treno che si inerpica lungo la valle dell’Aterno sino al valico di Sella di Corno, punto geografico spartiacque tra la dorsale appenninica adriatica e quella tirrenica.
Alla stazione di Sella di Corno il treno fa una piccola sosta. Siamo nel punto più alto della nostra traversata, a circa 1.000 mt di altezza sul livello del mare, ne approfitto per fare alcune foto della stazione in stile alpino e vedere il panorama attorno, ricco di pascoli e cime innevate sullo sfondo. 



Il viaggio prosegue con la ripida discesa verso la valle del Velino sino al borgo di Antrodoco, tra una ricca serie di gallerie, viadotti e tornanti della linea per poi proseguire lungo la valle reatina. Adesso il paesaggio cambia, non ci sono più alte montagne ma una piana verdeggiante con cime innevate sullo sfondo, i panorami che si possono traguardare dai finestrini sono davvero particolari, perché la linea del treno passa in parti non battute dalle strade provinciali e, pertanto, con una ricca vegetazione e in assenza di case e centri abitati.



Subito dopo Greccio arriviamo a Marmore, la stazione è dentro il centro abitato e da qui si parte alla volta del giro del lago di Piediluco, passando lungo il canale del Nera e godendo di altri bellissimi paesaggi lungo il percorso.
A Piediluco approfitto del bellissimo lungolago per rilassarmi un poco, sorseggiando una bibita prima di proseguire lungo la strada provinciale 4, praticamente deserta nonostante sia domenica, e girare poco dopo verso il lago di Ventina, più piccolo rispetto a Piediluco ma ugualmente caratteristico. 
La strada è praticamente pianeggiante e si pedala davvero bene, la bici si comporta egregiamente, nonostante abbia appena 3 rapporti non ci sono stati problemi nel fare tutto il giro.









Ritornato a Marmore impiego la seconda parte del pomeriggio per fare una escursione alla cascata. Piccolo problema, però, la bici dove la metto? Arrivato alla biglietteria, comunque, gli addetti si mostrano davvero gentili e si offrono di tenermela loro fino a che non avrò concluso il giro.
La cascata è davvero spettacolare e si presta per concludere degnamente questa bellissima (e lunghissima) giornata.
Alle 6 e mezza del pomeriggio prendo il treno che mi porta in 20 minuti a Terni, nonostante l’ora c’è ancora luce per effetto dell’ora legale.





A Terni ho circa 45 minuti prima che arrivi il regionale per Roma. Che fare? Un bel giro domenicale per le vie del centro di Terni, ovviamente, nonostante il poco tempo si fa un bel giro sprint per il centro storico, pieno come un uovo di folla.



Torno alla stazione ed a questo punto è proprio finita, sul treno non c’è la faccio più e crollo sul sedile.
Alle 8.30 di sera arrivo a Roma Tiburtina, da dove era cominciato questo affascinante viaggio attraverso il centro Italia, sulla memoria di ferrovie ormai quasi dimenticate e relegate a ruoli secondari nel sistema di trasporto ma che, invece, mi hanno rivelato degli scenari bellissimi ed inaspettati.



Fine

[Vittorio]

Ciao Carlo, paradossalmente le automotrici ALn 776 della Ferrovia Centrale Umbra sono la versione ammodernata e potenziata delle ALn 668 FS, di qualche anno più vecchie, su cui hai viaggiato fra Sulmona e L'Aquila (fai conto che siano delle 126 in confronto alle 500), e sono tra le migliori macchine per una ferrovia di montagna difficile come questa. In origine avevano anche un arredamento migliore, ma poi le ALn 668 FS alcuni anni fa hanno avuto gli interni rinnovati e le ALn 776 evidentemente no, cosicché, complice anche una manutenzione forse un po' trascurata, adesso sembrano più vecchie.

Anch'io ho viaggiato su questa splendida ferrovia, più di 25 anni fa, e ne conservo uno splendido ricordo.

Vittorio

[carlo]

Allora Vittorio è tempo di ritornarci  , organizziamo un altro viaggio ...

P.S. agli amministratori: si potrebbe mettere il link di questo articolo sulla prima pagina del blog? Qui sperduto credo che pochi lo visualizzeranno e magari potrebbe interessare a diverse persone  ...

[carlo]

Per chi se lo fosse perso, ho inserito il resoconto con foto della seconda parte del viaggio 

Leggete!
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7533.msg64950#msg64950

[mancio00]

che bel viaggio carlo, ho provato una certa invidia, soprattutto nel rivedere la mia cara aquila, città dove passai 10 mesi di servizio di leva nel lontanissimo 1991…
vorrei sempre tornarci, chissà…

bella la versione "turistica" della tua tilt 

[occhio.nero]

ditemi che non ha nulla a che fare con questa segnalazione

Salviamo la “Transiberiana d’Italia”: mobilitazione contro la chiusura della linea Sulmona-Carpinone

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/03/salviamo-la-transiberiana-ditalia-mobilitazione-contro-la-chiusura-della-linea-sulmona-carpinone/

[occhio.nero]

è pronta la foto notizia in prima pagina  (aspettavo la seconda parte del racconto)