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Autore Topic: Milano e Cremona - Pedalata al November Porc  (Letto 94581 volte)

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Offline Vittorio

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Re:Milano e Cremona: pedalata al November Porc, 19.11.2022
« Risposta #210 il: Novembre 13, 2022, 09:06:34 pm »
Aggiungo un’ultima informazione di servizio: se nel ritorno qualcuno si sentisse stanco, ci sarebbe la possibilità di fare parte del ritorno in treno, perché è sabato (domenica non c’è servizio).

Partenze da
Busseto          15.00      16.13
Villanova        15.07       16.19
S. Giuliano      15.13      16.24

arrivi a Cremona alle 15.25 (coincidenza per Milano alle 15.30) e alle 16.36 (coincidenza per Milano alle 17.30)

Vittorio
Dahon Vitesse D7 (ex "Due Calzini") - Dahon Espresso D24 ex Boccia

Offline Vittorio

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Re:Milano e Cremona: pedalata al November Porc, 19.11.2022
« Risposta #211 il: Novembre 24, 2022, 10:49:10 am »
Nove ruote in cinque

Titolo un po’sibillino, ma se avrete pazienza di leggere capirete.
Sempre di meno, ma sempre buoni: quest’anno, dopo due edizioni saltate per pandemia e altro, finalmente abbiamo rinnovato l’appuntamento canonico con il November Porc, come da programma pubblicato qualche giorno fa. C’è stato qualche minimo contrattempo, ma niente in grado di rovinare l'atmosfera di festa e lo spirito, in tutti i sensi, etici ed... etilici.
Era un po’ di tempo che non utilizzavo la Vitesse, che in estate ha passato una piccola revisione sostituendo catena, pacco pignoni e coperture: per queste ultime ho scelto le Marathon Racer da 20x1,50 al posto delle originali Dahon Rotolo da 20x1,75; sulla carta dovrebbero essere un po’ più scorrevoli, grazie anche alla pressione massima di 6 bar contro 4,5. Rimonto i fanali appena ricaricati e gli altri ammennicoli dell’allestimento turistico, esco dal garage e subito qualcosa non va: il tachimetro non segna nulla. Immagino che sia una delle batterie, ma non so quale e non ho tempo di mettermi a fare prove: ci penserò poi, adesso conta arrivare in stazione in tempo per fare i biglietti.

Con Peo eravamo d’accordo che mi avrebbero indicato su quale carrozza erano, in modo da trovarli a colpo sicuro salendo a Rogoredo e infatti, avvisato che erano sulla prima carrozza mi dispongo opportunamente al marciapiede (schivando così una discreta marea umana che salirà sulle carrozze intermedie), ma con mia sorpresa invece della carrozza pilota mi vedo arrivare il treno con la locomotiva in testa; seconda delusione, le carrozze sono le vecchie Medie Distanze, con due scalini all’ingresso anziché le abituali Vivalto a due piani con ingresso basso. Va be’, poco male, la Vitesse non pesa poi così tanto per una volta che tocca sollevarla. Salgo sulla prima carrozza, mi guardo intorno e non vedo nessuno; non è che sono saliti davvero sulla pilota, al capo opposto del treno (come avrebbero dovuto per utilizzare lo spazio per le bici; ok, Gip, è inutile che ci richiami all’ordine un’altra volta, non c’è speranza)? Mi sale la carogna e mando a Peo un SMS un po’ acido del quale mi scuso. Invece pochi istanti dopo si materializza Menegodado che è venuto a recuperarmi: erano a cinque finestrini di distanza e non li avevo visti! Comincio proprio bene...

Finalmente insieme, dopo il giro di saluti vengo informato che c’è stato un altro contrattempo: a causa del ritardo del treno svizzero (ebbene sì, succede anche questo!), Peppe non è riuscito ad arrivare a Milano Centrale in tempo e ci raggiungerà con un treno successivo. Al momento quindi siamo solo in quattro, e con quattro cavalcature diverse: Dahon Vitesse (io), Brompton M3E (Peo), Birdy elaborata Rohlhoff (Menegodado).
Ma dov’è la bici di Manfro?
Semplice, non c’è, perché oggi di ruote ne ha portata una sola, però motorizzata.
Viaggio regolare, arrivo a Cremona in orario; nel frattempo ho cambiato la batteria del tachimetro con quella di riserva che avevo nella borsina degli attrezzi, ma anche così non è cambiato niente…
La prima tappa sarebbe il solito bar pasticceria all’angolo della piazza, ma lo troviamo pieno e così ci dirigiamo verso il centro perché alla seconda colazione non si può rinunciare…
E infatti dopo qualche isolato l’occhio acuto di Peo individua un locale dall’aria caratteristica e un po’ vecchiotta che fa al caso nostro e taglia deciso sulla sinistra, mentre Menegodado (al centro) fa inversione e Manfro (a destra) imposta la curva con grande eleganza.

Durante la sosta sostituisco la batteria della trasmittente sul mozzo della ruota con quella appena tolta dal tachimetro: non sarà il massimo, ma almeno per oggi dovrebbe bastare. Solita traversata del centro storico slalomando fra i pedoni (siamo in piena Festa del Torrone), solita passerella scenografica che scavalca un Po eccezionalmente basso per la stagione e imbocchiamo il percorso sull’argine che ci porterà a Zibello; l’andatura è rilassata, anche in considerazione del fatto che da qualche parte dietro di noi c’è Peppe che ci deve rimontare: Peo e Menegodado chiacchierano, Manfro, perfettamente a suo agio sulla sua ruota, sta consultando qualcosa sul telefono, io resto qualche metro indietro per scattare la foto.

L’atmosfera è giusta per il November Porc: non c’è la nebbia ma poco di manca, e l’orizzonte si perde alle nostre spalle quando ci fermiamo per la rituale foto ricordo, nella quale spicca l’eterogeneità del nostro parco mezzi.
(foto Peo)
Prima ancora di arrivare al bivio di Soarza abbiamo già deciso che percorreremo la “variante Vittorio”, ma ci attende una bellissima sorpresa: nel punto in cui si raggiunge il torrente Arda in corrispondenza di una curva a gomito del corso d’acqua, c’è un ponte!
Proprio quel ponte che da anni auspicavamo – senza sperarci troppo – che venisse costruito, in modo da poter raggiungere il percorso “lungo” che percorre l’ansa di Villanova d’Arda e nel contempo evitare il tratto non asfaltato della variante. Variante che in quanto tale viene consegnata alla storia e diventa parte del percorso diretto,
https://www.komoot.it/tour/583498588?share_token=aZuRzKDpHNcyYFkbtYnLi5TPM62HZFKXr9mgBxyB9ACbP4P5um&ref=wtd

Ci fermiamo per qualche foto
   
e per avvisare Peppe della novità e ripartiamo alla volta della Trattoria Ongina, altra tappa canonica dedicata a un sobrio aperitivo.
Beh, sobrio… Partiamo con una bottiglia di rosso e un bel piattone di affettati misti, che terminano nel preciso istante in cui Peppe entra nel locale al termine della sua rincorsa.
Vuoi lasciarlo a bocca asciutta? Non sia mai detto, e così ecco arrivare la seconda bottiglia e il secondo piatto di affettati.
(foto Peo)
Ci stacchiamo un po’ a fatica dalla tavola (anche perché se ci fermavamo altri dieci minuti era già ora di ordinare tortelli alle erbe, ravioli in brodo, faraona arrosto e stracotto d’asina con la mostarda, e al diavolo il November Porc). Da Ongina a Zibello ci sono ancora 8 km, che percorriamo fin troppo allegramente,
(foto Peo)
al suono di arie di Verdi (la geografia lo impone) e canzoni un po’ più nazional-popolari. Eh, sì, perché la ruota di Manfro, fra le tante diavolerie elettroniche, comprende anche un potente impianto sonoro. Un pochino da tamarri, ma è divertente.

A tavola!

A Zibello c’è molta meno gente del solito, sarà perché è sabato o per l’obolo di 3€ per l’ingresso; sta di fatto che si riesce a muoversi con molto più agio che in passato e anche il chiosco quattrocentesco dove ci accampiamo di solito è completamente libero. Come gli altri anni ci dividiamo i compiti, chi va a fare la spesa e chi resta a fare la guardia alle bici: ecco le due Brompton di Peppe e Peo, la Birdy di Menegodado e la mia Vitesse, mentre contro il muro c’è la ruota di Manfro, che sta recuperando almeno parte dei 3€ ricaricando la batteria grazie a una presa graziosamente lasciata a nostra disposizione…

Nove ruote in cinque, appunto.
Dopo il ricco aperitivo non si può dire che abbiamo fame, per cui quando arrivano le cibarie si fa ancora in tempo a fare una foto (che ovviamente inviamo subito agli ignavi che sono rimasti a casa),
(foto Peo)
prima che qualcuno cominci a fare esperimenti arditi impilando nell’ordine pane, Gorgonzola, salame, schiacciata, culatello, ancora Gorgonzola…
(foto Peo)

Il ritorno

Quest’anno il programma di Peo e Menegodado era: “Stavolta non facciamo le corse per prendere l’ultimo treno utile, ripartiamo prima che faccia buio, a Cremona prendiamo il treno delle 17.30…”.
Mah, sarà, però non sono convinto, da che andiamo al November Porc non c’è mai stata una volta che siamo tornati insieme, e così mi sono predisposto l’ennesimo programma alternativo. Approfittando del fatto che il sabato sulla ferrovia Fidenza-Cremona c’è servizio regolare, a differenza della domenica, e che la stazione di Villanova d’Arda è a poca distanza dal percorso “lungo”, ho programmato di prendere lì il treno delle 16.20 che arriva a Cremona in un quarto d’ora, in modo da avere il tempo di fare una puntatina sulle bancarelle dei torroni prima di prendere il treno per Milano delle 17.30. Lancio l’idea anche agli altri, ma prevale l’opinione di restare ancora un po’ a Zibello a guardare le bancarelle e così ci salutiamo con l’intesa di ritrovarci a Cremona per prendere il treno tutti insieme.

Da Zibello a Villanova 
https://www.komoot.it/tour/982173688?share_token=a208uPdVE3eEizORZiLR4xBOiNYpbQCKdRQ2miIUsJci48zjZw&ref=wtd
ci sono neanche 15 km, in un’ora o anche meno ce la si può fare.
Se è per quello ce la faccio in 51 minuti, ma con una certa fatica, perché l’alimentazione non è stata – come dire – proprio quella più indicata per la prestazione atletica, e anche asfalto rovinato e una bava di vento contrario non aiutano.
Comunque arrivo in stazione 10 minuti prima del treno e ho il tempo anche per un paio di foto alla caratteristica stazioncina dove il tempo sembra essersi fermato

e al modernissimo elettrotreno “Pop” in arrivo.

A bordo non c’è quasi nessuno; praticamente solo ragazze dei paesi limitrofi che vanno in città a “fare due vasche” in centro. Lo spazio riservato alle bici, con ganci e prese elettriche per la ricarica delle e-bike, è tutto per me, e la Vitesse ci balla dentro.

A Cremona tutto come da programma: un salto in centro per dolci acquisti, merenda con una tazza di the e una fetta di crostata nello stesso bar del mattino e poi è ora di andare in stazione, dove con grande sorpresa trovo una folla quasi maggiore di quella della domenica a cui eravamo abituati. Nella ressa è impossibile trovare gli altri e anche una chiamata al telefono non sortisce risultato: mi toccherà fare il viaggio da solo, peccato. Per fortuna riesco a trovare posto per me e per la Vitesse su una delle ultime carrozze (ancora le vecchie Medie Distanze; ma i treni moderni dove sono finiti?!?). Dopo un quarto d’ora arriva un messaggio da Peo: non hanno fatto in tempo, hanno calcolato male i tempi e sono arrivati oltre 10 minuti dopo il treno, e per di più nel vano sprint finale si sono anche persi per strada Menegodado che non è riuscito a tenere la ruota…
Mi arriverà poi notizia che hanno preso il treno delle 19.30 (il penultimo; è già un miglioramento…); in quali condizioni lo lascio indovinare dalla foto che segue…
(foto Peo)

Vittorio
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Offline gip

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Re:Milano e Cremona: pedalata al November Porc, 19.11.2022
« Risposta #212 il: Novembre 24, 2022, 01:52:44 pm »
Ringraziamo Dio per due creazioni fondamentali: Uva e maiale... Per quanto concerne i treni: Si! E' vero. C'è ancora spazio di miglioramento...
Solo chi pedala va avanti!

Offline Vittorio

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Re:Milano e Cremona: pedalata al November Porc, 19.11.2022
« Risposta #213 il: Novembre 24, 2022, 06:46:11 pm »
Ah, dimenticavo: la notte successiva mi sarò alzato per bere una dozzina di volte, per digerire tutta quella roba…

Vittorio
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