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Autore Topic: bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)  (Letto 31266 volte)

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Offline Gianni65

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bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« il: Dicembre 13, 2011, 02:08:58 pm »
ETCC1
-----------------------------

In un altro pianeta (in Olanda) questo è il normale modo di spostarsi per la città con i bambini...

da una ricerca su google

(da babyccinokids.com)
« Ultima modifica: Giugno 07, 2017, 11:49:05 am by occhio.nero »

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #1 il: Dicembre 13, 2011, 03:08:59 pm »
tutti i giorni vedo passare in corso vigevano a torino una signora bionda che trasporta 2-3 bambini, probabilmente a scuola, con una bakfiet. è uno spettacolo, il giorno che la fermerò scoprirò con rammarico che è olandese?

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #2 il: Dicembre 13, 2011, 04:50:01 pm »
Io ne ho visti anche a Copenhagen della marca Babboe bike. Alcuni modelli sono in vendita su Hollandbikes.com ma non sono molto pieghevoli data la presenza del carrello di legno!
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #3 il: Dicembre 13, 2011, 04:51:29 pm »
Www.hollandbikes.com/velo-transport-biporteur.htm
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #4 il: Dicembre 13, 2011, 05:22:05 pm »
su quel sito ho trovato molto interessante QUESTA per via della trasmissione a cardano.
Purtroppo ne risente un po' il peso che sfiora i 14 kg nella versione a 7 marce, ma per chi si sposta parecchio sui mezzi e non vuole preoccuparsi della manutenzione sarebbe una soluzione ottimale.
Tra l'altro sembra ben realizzata per la componentistica e ben concepita: ad esempio per le ruote parallele anche da chiusa per migliorare il trasporto passivo oltre che per la trasmissione.

« Ultima modifica: Agosto 05, 2013, 11:07:43 am by occhio.nero »

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #5 il: Ottobre 26, 2012, 04:07:37 pm »
Articolo di: Silvia Musso

Sfidano ogni giorno la giungla urbana. Non temono traffico, asfalto o maltempo. Sono coraggiosi e affettuosi. Di chi stiamo parlando? Non di supereroi, ma di papà che hanno scelto la bicicletta come mezzo di trasporto per sè e i propri figli.

Cosa li ha spinti a fare questa scelta? Come si organizzano? Come vedono le città del futuro?

Abbiamo fatto dialogare virtualmente due papà di due città diverse, ma che, come la maggior parte delle città italiane, nascondono numerosi rischi per i soggetti deboli pedoni, anziani, ciclisti, mamme con carrozzine, disabili.



Michelangelo Alimenti ha 39 anni, vive a Roma e ha due figli: il primo di cinque anni e mezzo, la seconda di un anno e mezzo.

Ho scelto di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto nel 2007, quando, nato il primo figlio, sono aumentati gli impegni e di conseguenza è diminuito il tempo a disposizione. La scelta della bicicletta è stata conseguenza della riduzione del tempo a disposizione, percorrere 6 km a piedi richiede circa un’ora, in autobus circa 45 minuti, in bicicletta più o meno 25 il che permette di guadagnare dai 20 ai 35 minuti sul percorso casa ufficio o ritorno. Chiaramente la scelta non è solo frutto di queste considerazioni e la consapevolezza e l’ostinazione nell’utilizzarla oggi non sono esattamente le stesse di 5 anni fa, comunque, sia oggi, sia allora, ho sempre pensato che l‘auto non fosse la scelta giusta e razionale in ambito urbano; ruba tempo, denaro, spazio, possibilità di relazioni umane e aumenta i contrasti con i propri simili.



Luca Mariano, 37 anni, vive a Torino e ha due figlie di sei e quattro anni.

Io uso la bici da sempre. In via esclusiva in ambito urbano da quando sono a Torino, cioè da circa 15 anni. Anch’io come Michelangelo uso la bici innanzitutto per velocità di spostamento: è imbattibile in città in quanto azzera i tempi morti di code, parcheggio ecc. Inoltre il tempo passato in bici è tempo “vissuto” e non “subìto”. E poi perchè l’uso dell’auto in città è insostenibile prima di tutto dal punto di vista della salute.

Quali ausili utilizzate per trasportare i vostri figli?

Michelangelo: In questi 5 anni ho utilizzato soluzioni diverse che hanno fatto fronte al mutare delle esigenze; un conto è trasportare un bambino solo, un altro trasportarne due con, in aggiunta, il necessario per la giornata loro e mia. Con l’arrivo della seconda figlia mi sono trovato davanti alla scelta di far fronte ad esigenze più complesse, scartata l’ipotesi del carrellino posteriore, tipica dei paesi ciclabili del nord Europa, ma eccessivamente rischiosa per una città come Roma, ho optato per l’acquisto di una bicicletta particolare e meglio attrezzata per lo scopo. La nostra bicicletta è una Fr8, costruita in Olanda, somiglia molto a quelle che una volta venivano utilizzate dai garzoni dei panettieri per fare le consegne del pane, con in aggiunta molteplici accorgimenti per la sicurezza e il comfort; ha due seggiolini, uno anteriore al manubrio, uno posteriore sul grande portapacchi e un ulteriore grande portapacchi anteriore sul quale trasportare la borsa e la spesa. In inverno, monto un parabrezza anteriore per riparare la bambina dal vento e dal freddo.

Luca: Uso due seggiolini uno avanti e uno dietro. Per il trasporto delle mie due figlie, io ho modificato il manubrio per accogliere un seggiolino che porti oltre 20 kg.



Quali sono le difficoltà e i vantaggi di usare la bici con i figli?

Luca: Man mano che crescono sicuramente il peso aggiuntivo da portare, tuttavia in pianura non è un problema. Ovviamente non si fanno velocità da record, ma comunque si fa prima che in auto senza emettere nessuna sostanza dannosa per l’ambiente e la salute. I vantaggi? Oltre alla velocità di spostamento, come già detto, il rispetto per l’ambiente, la libertà di andare ovunque a qualunque ora senza rimanere intrappolati in auto.

Michelangelo: Parto dai vantaggi: la maggior interazione tra genitore e figli che non si trovano isolati e confinati su di un seggiolino posteriore, lontano dagli sguardi, dalle carezze e dalle parole di chi guida, la possibilità di insegnargli a riconoscere gli ambienti di cui fanno parte, le strade, gli alberi, il volo degli uccelli, le forme dei palazzi, l’opportunità di incontrare un conoscente e fermarsi a scambiare due chiacchiere e quindi aumentare la loro capacità di relazionarsi al mondo e alla società. Come ha detto prima Luca: con la bici si vive la città, non si subisce. L’essere esposti agli agenti atmosferici ne fortifica lo stato di salute e, raffreddori a parte, sono in genere più resistenti alle influenze. Sebbene personalmente ritengo siano più i vantaggi rispetto agli svantaggi dello spostarsi in bicicletta, non posso nascondere che, date le condizioni di traffico, ci siano anche dei rischi, questi sono in genere dovuti al mancato rispetto del codice della strada da parte di chi guida un mezzo a motore, l’eccesso di velocità, la sosta in doppia fila, i soprassi azzardati dei motorini…



Ma visto che le nostre città non sono fatte a misura di ciclista, mi viene da chiedervi se non avete paura.

Michelangelo: Mi viene spesso chiesto se ho paura, la mia risposta non può che essere sì ma, è la stessa paura che ho ad attraversare la strada, di perdere di vista i miei figli per un momento e vederli investiti, quello che mi spaventa non sono le auto bensì l’uso che ne viene fatto. Non sono le nostre città ad essere pericolose o mal disegnate, sono i comportamenti umani a renderle tali.

Luca: No, non c’è tempo per avere paura. Io sono abituato a guidare per me e per gli automobilisti: molto spesso dai loro suv neanche vedono chi gli passa davanti. Quindi bisogna essere molto attenti e prevenire i pericoli.

Ma cosa ne pensano i vostri figli?

Michelangelo: I miei figli si divertono molto, imparano, cantano, conoscono e riconoscono, sanno dove prendere il gelato, la pizza, dove sono i giardinetti; il grande ha chiara una sua mappa cittadina fatta di molti luoghi, la piccola ride, saluta, canta e indica, logicamente su una mappa dei luoghi noti più ristretta.

Luca: Ovviamente condividono, non potrebbero fare altrimenti. E sono critiche nei confronti delle auto, perché le percepiscono come ostili. D’altra parte ogni mattina ci intossicano con i loro fumi, perché dovrebbero amarle??





Michelangelo e Luca, mi sembrate molto aggueriti.

Michelangelo: ci sono studi che dimostrano come l’incidenza di danni permanenti o morti aumenti esponenzialmente con l’aumentare della velocità dei veicoli: in caso di investimento a 30 Km/h c’è il 70% di probabilità di salvarsi a 50 Km/h si scende al 50%, a 70 Km/h le probabilità di salvarsi si riducono al 10%. Allo stesso modo è risaputo che nelle città la velocità media di spostamento è di 25 Km/h, più o meno quella di una bicicletta, con la differenza che lo spostamento veicolare ha punte di 70 Km/h contrapposte a soste e rallentamenti, basterebbe imporre zone a 30 Km/h in cui il flusso veicolare è migliore per veder ridotti i rischi per l’uomo pur rimanendo invariati i tempi di percorrenza, in tal senso si sono mosse Francia, Germania, Spagna, in Olanda e Danimarca è un normale aspetto culturale, da noi siamo ancora fermi ad una mobilità urbana degli anni ‘60-’70.

Cosa proporreste a funzionari e politici?

Michelangelo: La mia richiesta alla politica e agli amministratori per ridare sicurezza agli utenti fragili della strada, è quella di una maggiore attenzione al rispetto del codice della strada. i rischi derivano tutti da comportamenti sanzionabili ma le polizie locali sono troppo tolleranti. Zone a limite 30 km/h, autovelox fissi o mobili, istallazione di rilevatori con indicazione di velocità… Tutte misure a costo ben inferiore a quello di una vita persa o di un’invalidità permanente, che in molti casi potrebbero aiutare i Comuni a rimpinguare le scarne casse e al tempo stesso disincentivare l’abuso di auto.

Luca: Io propongo di smetterla di fare piste ciclabili e iniziare a fare piste per le auto. Corsie riservate in sede propria dove le auto possano correre senza rubare la strada a ciclisti, pedoni, bambini che vogliono giocare. Tutto ciò che è umano può convivere sulla stessa strada. Non le auto che devono essere isolate in quanto oggetti pericolosi in tutti i sensi.



Da questa intervista doppia emerge che muoversi in città in bicicletta è una scelta, frutto di un semplice  ragionamento razionale. La bici offre molteplici vantaggi, primo il risparmio di tempo e spazio in secondo luogo il risparmio economico. A questo si aggiungono le ragioni salutistiche, ambientali, la riduzione dello stress, la miglior conoscenza dell’ambiente circostante.

fonte: http://www.econote.it/2012/10/22/in-bici-con-i-figli-due-papa-si-confrontano/
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #6 il: Ottobre 26, 2012, 04:43:24 pm »
anvedi Michelangelo col pizzo!
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #7 il: Dicembre 08, 2012, 08:00:09 pm »
   (ANSA) - BOLZANO, 08 DIC - Un grande serpente verde che, tra
le sue spire, accoglie le biciclette dei piu' piccoli. Il vivace
gioco-portabici e' stato installato da alcuni giorni nel cortile
della scuola per l'infanzia ''Peter Pan'' di Bolzano di  fianco
alle rastrelliere per gli adulti.
   L'obiettivo e' quello di orientare i piu' piccoli all'uso
della bicicletta gia' in eta' prescolastica.
Il
serpente-portabici e' stato disegnato dagli architetti Loris
Alberghini e Tommaso Rossi e realizzato con la collaborazione
del Servizio scuole dell'infanzia e dell'Ufficio mobilita' del
comune di Bolzano. (ANSA).

fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/qualitaaltoadige/2012/12/08/SCUOLA-PROGETTO-COMUNE-BOLZANO-ASILO-BICICLETTA_7923275.html


partire dall'educazione per formare gli adulti di domani, ritengo personalmente sia un bel progetto  ;)
« Ultima modifica: Dicembre 08, 2012, 08:02:48 pm by NessunConfine »
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #8 il: Gennaio 18, 2013, 11:58:11 am »
[Nicaragua] Biciclette contro l'abbandono scolastico



Il governo del Nicaragua, con il sostegno di un’impresa privata, ha iniziato a consegnare biciclette a migliaia di studenti e insegnanti delle zone rurali. Potranno così recarsi a scuola “pedalando”, spiega il ministero dell’Istruzione, intenzionato a combattere il fenomeno della “deserción escolar”.
Un totale di 5.000 biciclette mountain bike saranno distribuite tra 2.500 studenti e 2.500 insegnanti delle 15 province e due regioni autonome del Nicaragua.
Ad usufruire del programma “Ayúdame a llegar” (Aiutami ad arrivare a destinazione), saranno gli studenti e gli insegnanti che abitano in zone mal collegate o che percorrono almeno tre chilometri a piedi per arrivare a scuola.
Secondo i dati del ministero dell’Educazione, ogni anno circa il 9% degli studenti abbandona la scuola. Nel 2012 si sono immatricolati un totale di 1.6 milioni di alunni, e in 144.000 hanno abbandonato i corsi.
La consegna delle biciclette ha avuto inizio questa settimana, dopo che la compagnia telefonica messicana Claro ha investito 400.000 dollari per il loro acquisto. Le autorità sperano di riuscire a consegnare tutte le biciclette entro l’inizio dell’anno scolastico 2013, a metà del prossimo febbraio. Già nel 2009, il governo di Daniel Ortega aveva consegnato 15.000 biciclette, mentre negli ultimi tre anni Claro ne ha donate 10.000.

The Bybicle City - Trailer



What happens to an impoverished developing nation town when you flood it with 20,000 bicycles? You lift three times that number of people out of poverty. Pedals for Progress and founder David Schweidenback have been shipping used American bicycles to Rivas, Nicaragua for the last two decades and the transformation has been incredible.

fonte: http://www.atlasweb.it/2013/01/18/nicaragua-biciclette-contro-labbandono-scolastico-579.html
« Ultima modifica: Gennaio 18, 2013, 12:08:30 pm by NessunConfine »
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #9 il: Maggio 01, 2013, 07:53:08 pm »
Bimbi e obesità : per combatterla basta andare a scuola in bicicletta

Uno studio ha dimostrato che anche nel Bel Paese 1 bambino su 3 è in sovrappeso e solo 12 bambini su 100 fanno attività fisica tutti i giorni. Eppure, ricorda l’Associazione per la lotta alla trombosi (Alt), basterebbe andare a scuola camminando o in bicicletta tutti i giorni per veder migliorare in modo significativo i parametri cardiometabolici nei bambini, e ridurre i fattori di rischio per le malattie da trombosi.



La conferma arriva da uno studio scientifico condotto in Danimarca su 43 bambini delle scuole elementari che non utilizzavano abitualmente la bicicletta per andare a scuola. I bambini sono stati divisi in due gruppi: 20 hanno continuato ad andare a scuola con i mezzi abituali, e 23 hanno iniziato ad andarci in bicicletta. In 8 settimane i bambini che hanno cominciato ad usare la bicicletta hanno avuto un miglioramento del 50% dei parametri di valutazione del rischio vascolare quali pressione, peso, glicemia e colesterolo. ”Questo studio per la prima volta ha documentato in modo scientifico che l’uso della bicicletta comporta un miglioramento significativo dei parametri cardiometabolici nei bambini”; spiega Lidia Rota Vender, presidente di Alt – Andare a scuola camminando o pedalando potrebbe risultare una soluzione semplice ma efficace ai fattori di rischio per le malattie da trombosi. La migliore medicina e’ un’attività fisica abituale, che non richiede investimenti di tempo e che potrebbe essere svolta da quasi tutta la popolazione, anche dai più pigri”.



Ogni anno l’Europa spende 196 miliardi di euro per infarto, ictus cerebrale, embolia, trombosi venose e arteriose. Il 54% per costi diretti legati alla cura di queste malattie, ricoveri in ospedale, esami e farmaci, e il 46% per i costi indiretti, da mancata produttività e spese sostenute dalle famiglie per l’assistenza ai malati.

Fonte | http://www.zazoom.it/blog/postblog.asp?id=40685
Fonte ENG DailyMail | "On your bike! Children driven to school are slower learners than those who walk or cycle" | http://www.dailymail.co.uk/health/article-2238615/Children-driven-school-slower-learners-walk-cycle.html
Fonte Foto 1 | http://www.treehugger.com/bikes/bike-to-beat-obesity.html
Fonte Foto 2 | http://www.examiner.com/article/fight-childhood-obesity-get-outside-and-get-fit

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #10 il: Settembre 11, 2013, 07:48:36 am »
Allarme traffico: con la riapertura delle scuole sarà caos
A Roma previsto il record di aumento delle code: più 300 per cento. Situazione critica anche a Milano
(di VINCENZO BORGOMEO, Repubblica.it, 9.9.13)


"Le scuole riaprono, e le strade si intasano. È l’effetto primo giorno di scuola, quando le famiglie italiane al gran completo accompagnano i pargoli fino in classe: SUV in doppia fila, parcheggi selvaggi, assembramenti davanti ai cancelli degli istituti, e il traffico cittadino che esplode. Tanto che a Roma, nel fatidico giorno, si prevede che le code aumenteranno del 300%, mentre a Milano si registreranno fino a un totale di 60 km di incolonnamenti".

Lo scenario da battaglia urbana non viene dipinto così da un'associazione ambientalista o da chi combatte tutti i giorni l'uso dell'auto ma dalla TomTom, azienda leader dei navigatori satellitari. Quindi da qualcuno che sta "dalla parte dell'auto" ma anche qualcuno che da mattina a sera studia traffico, ingorghi e code.

Nasce così uno studio molto particolare, una specie di "monitoraggio del congestionamento stradale" in tutta Europa, proprio in coincidenza dell'apertura delle scuole, analizzando i dati storici degli ultimi due anni. "Il risultato? Giovedì 12 settembre - spiegano i ricercatori - sarà una giornata da bollino nero in quasi tutte le città d’Italia".

E si ritorna, come dicevamo, ai temi dell'emergenza perché proprio secondo questa ricerca, Roma (che lo ricordiamo è già una delle 10 città più trafficate d’Europa...) si vedrà aumentare il suo traffico da record in media del 300% rispetto ai 30 giorni precedenti (quando peraltro nella Capitale

c’è l’invasione di turisti da tutto il mondo), per poi stabilizzarsi nel resto del mese di settembre con una diminuzione del 17% rispetto al 12 settembre. Sulla capitale pesano le conseguenze della pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, ma anche la gestione dei parcheggi (sempre pochi) e della riduzione dei posti in superficie.

Stesso discorso anche per Milano dove si prevede un aumento del 270%, anche se solo +110% rispetto alla settimana immediatamente precedente.

Nel resto d'Europa poi - sempre secondo la TomTom - la Germania ha una situazione simile a quella italiana perché a Monaco il giorno della riapertura delle scuole ingorghi e traffico aumentano proprio del 300%, per poi crollare del 60% dal “day after”. "Discorso totalmente diverso per il Belgio - spiegano i ricercatori - dove il traffico aumenta sì, e del 220%, ma proprio dal giorno dopo l’apertura delle scuole. Nel giorno fatidico, invece, diminuisce del 15% rispetto al mese precedente. Stessa cosa in Inghilterra (nessuna differenza al momento del suono della campanella, +130% dal giorno dopo), in Olanda (ad Amsterdam, sempre dal giorno successivo, +182%) e in Francia (+170 sempre dal giorno dopo). I nostri cugini, addirittura, nel 2012 hanno registrato un congestionamento stradale pari a zero proprio nel giorno della riapertura delle aule scolastiche. Mentre a Madrid il giorno X registra un +182%, ma dal giorno dopo gli ingorghi aumentano di oltre il 400%, mentre a Barcellona l’aumento è del 170%".
 
Insomma, paese che vai, traffico che trovi. Stupisce semmai come il picco di traffico legato all'apertura delle scuole non sia mai accompagnato da quei piani di emergenza che invece contraddistinguono ad esempio eventi sportivi. O da politiche di gestione del traffico (orari di entrata e uscita differenziati per quartieri) legate alla gestione delle scuole stesse. Qui l'arte di arrangiarsi ha sempre la meglio...

Non rimane che cercare altre soluzioni, semre che ce ne siano... "Il congestionamento del traffico - spiega a propostio Sonia Cossu, Marketing Manager TomTom Italy & Balkans- avviene nel momento in cui gli automobilisti scelgono di percorrere strade conosciute e quindi frequentate da un numero grandissimo di automobilisti. Per questo alla TomTom proponiamo sui nuovi dispositivi la tecnologia appositamente pensata per combattere il problema: TomTom Traffic che identifica i punti critici di congestione in modo efficace e preciso, in città e fuori città, fornendo all'utente un percorso alternativo, lontano da zone trafficate".
Federico
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #11 il: Gennaio 18, 2015, 09:14:35 pm »
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segnalo

bicicletta e figli
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=3050

--- ADMIN OFF



Sono pochi, pochissimi, i bambini italiani che vanno a scuola da soli, senza essere accompagnati dai genitori. E il loro numero continua a diminuire. Secondo i dati del Consiglio nazionale delle ricerche sono appena il 16 per cento dei piccoli che frequentano le scuole elementari. Il 70 per cento, invece, viene portato in auto. Ma non è sempre stato così. Anzi. Negli Anni Settanta i numeri erano capovolti.

E l’autonomia dei bimbi cala, oggi, all’8 per cento nel Nord e sale al 30 per cento nel Sud. Il Cnr spiega, poi, che queste percentuali si alzano insieme al titolo di studio di madre e padre. Altre ricerche dicono, ancora, che soltanto metà dei ragazzini delle medie va a scuola senza accompagnamento adulto. Accade quindi, in Italia, che i nostri ragazzi ricevano il motorino e le sue chiavi senza aver mai sperimentato la libertà e la responsabilità di dover organizzare spostamenti autonomi.

Il pediatra-ricercatore Francesco Tonucci (del portale online “Un pediatra per amico”), ricorda che in Inghilterra nel 1970 andavano a scuola a piedi (e da soli) otto bambini su dieci, vent’anni dopo il rapporto era crollato a uno su dieci e oggi è di nuovo in risalita: il 32 per cento. L’accompagnamento di massa è una tipicità occidentale e metropolitana, ma altrove in Europa è stata affrontata e risolta. Grazie a piste ciclabili, diffusione del messaggio e moral suasion. In Germania — dove le città hanno numeri di residenti raffrontabili con le nostre — la percentuale dei bambini sciolti dai genitori nel percorso casa-scuola è del 76 per cento.

Una risposta consapevole ai bimbi auto-dipendenti è quella pratica chiamata Bike to school che si sta diffondendo nel nostro Paese. I pionieri sono stati i genitori della “Di Donato” di Roma, scuola materna, elementare e media multietnica all’Esquilino. Ci provarono nella settimana europea della mobilità sostenibile, venerdì 20 settembre 2013. In onore del Critical mass adulto, i genitori scelsero di radunarsi sul colle a gruppi sempre crescenti ogni ultimo venerdì del mese per dirigersi verso la scuola: oggi i venerdì in bicicletta sono diventati quattro al mese: i baby bikers sono cresciuti. Come gli ispiratori critici, i ciclomarmocchi in rotta per la classe spesso nel percorso rallentano le auto dietro di loro: segnale politico.

Gli eventi Bike to school sono diventati nazionali, Roma è rimasta capofila e in questa stagione scolastica ha pedalato verso scuola nell’ultimo venerdì prima della chiusura natalizia — 19 dicembre 2014 — contando oltre 60 istituti partecipanti, ciascuno con tre-quattro percorsi possibili. Nell’evento precedente, quello del 28 novembre, in un gruppo della Di Donato con pettorina verde c’era anche il sindaco Ignazio Marino: ha accompagnato i bambini fino al portone della scuola. A Napoli si sono attivati diversi istituti superiori: un percorso è stato individuato e praticato a Scampia, con patrocinio del Comune. Aderiscono da due anni all’iniziativa genitori e figli di Caserta, Milano, Torino, Genova e Bologna.

E scrivono nei gruppi aperti su Facebook: «I bambini percepiscono che non è sano passare, la mattina, da un ambiente chiuso (la casa) a un altro (la macchina) e infine a un terzo (la classe) senza fare alcuno sforzo né attività fisica». Anna Becchi, madre della Di Donato, racconta: «Ho tre figli, sono un’attivista del gruppo romano #salvaiciclisti e insieme abbiamo voluto dimostrare che andare a scuola in bici è bello e si può fare, soprattutto se si è in tanti. La prima volta eravamo una trentina, adesso non li conto più».

Già. Perché i bimbi vivono la loro lunga giornata tra banchi, tv in salotto, corsi pomeridiani. Tutto sempre al chiuso. «Assistiti e vigilati da adulti, ma il rischio è una condizione necessaria per procedere nello sviluppo cognitivo, sociale, delle capacità e delle competenze», dice Tonucci. I bambini che vanno a scuola accompagnati in macchina, sostiene la letteratura medica, sono meno reattivi di quelli che vanno in bicicletta o a piedi. Giocano meno, sono spesso in sovrappeso, hanno minore sicurezza e minore autostima. Durante l’adolescenza soffriranno di più la solitudine. Chi si è abituato a spostarsi in macchina tenderà a conservare l’abitudine da adulto. Il numero di bambini investiti da automobili con alla guida genitori che portano i loro figli a scuola è il doppio della media.

E infine, come dice il pediatra Tonucci: «I nostri figli in bicicletta o a piedi per strada rendono più sicura la città».

domenica 18 gennaio 2015 19:31

di Corrado Zunino

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« Ultima modifica: Gennaio 21, 2015, 02:50:01 pm by occhio.nero »
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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #12 il: Novembre 13, 2015, 10:34:47 am »
BIKE TO SCHOOL
"Andare a scuola non è mai stato così divertente!"
http://biketoschool.it/





la APP sul Play Store
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.anesoft.biketoschool&hl=it



Che ci faccio?
Inserisci la scuola e il possibile percorso per raggiungerla in bici (meglio se l’hai già provato).
Aderisci a un BTS esistente, scegliendo uno dei percorsi proposti.
Comunichi con gli altri genitori e con i volontari.
Giochi con e contro altre scuole, o intere città.
Localizzi i BTS Point dove trovi info, materiali, gadget, sconti e premi.


Come è fatta?
EVENTI: scopri se ci sono BTS nella tua zona. Puoi iscriverti a un evento e poi scegliere il percorso che ti piace di più.
PERCORSI: visualizza la mappa di ogni percorso, con orari e punti di incontro.
SFIDE: accumula punti ogni volta che aderisci a un BTS: più pedali, più scali la classifica annuale! Oppure sfida altre scuole e altre città su un singolo evento. Vince sempre chi porta più bambini!
AMICI:Scrivi, condividi, fai nuovi amicizie… socializza!
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Federico
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Offline mancio00

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #13 il: Novembre 13, 2015, 08:45:33 pm »
Peccato non ci sia su applestore
MassimoBrompton S6E Orange Black

Offline occhio.nero

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Re:bimbi e bicicletta (figli, scuola, bambini)
« Risposta #14 il: Novembre 14, 2015, 12:47:16 pm »
è un inizio.  ;)

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Da altra discussione

Vi segnalo un mio articolo fresco fresco che illustra una tecnica attuata dalle guide in bicicletta al fine di condurre un gruppo di ciclisti in sicurezza lungo strade urbane.
La novità sta nell'introduzione di due figure denominate "liberi" che si occupano della sicurezza laterale del plotone e svolgono dei blocchi per il traffico in alcuni punti strategici.

Buona lettura!

Gite in bicicletta: come condurre un gruppo in sicurezza
Scopriamo una tecnica usata dalle guide cicloturistiche svedesi per condurre in sicurezza un gruppo in bicicletta su strade urbane
http://90rpm.blogspot.it/2016/01/la-sicurezza-dei-gruppi-in-bicicletta.html
« Ultima modifica: Gennaio 13, 2016, 06:08:26 am by occhio.nero »
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Tags: cultura bambini