Come avrebbe detto Sigfrid von Nibelunghen:
«E dopo gli improvvisi acquazzoni estivi, le uggiose pioggen autunnali e i gelidi scrosci invernali, ecco finalmente le dolci pioggerellinen primaverili...» (*)
La citazione è a spanne ma riassume la Bicinfesta di Primavera.
C'è da dire che il meteo dell'A.M.I. è stato preciso: alle 9, quando mi sono deciso a dare un'occhiata fuori dalla finestra, pioveva ancora, alle 10 quando sono uscito di casa per fare rotta sulla metropolitana le gocce erano così rade che quasi non bagnavano neanche gli occhiali. Gran comodità, la metropolitana, specie la domenica quando non c'è neanche l'obbligo di piegare la bici e si può passare il tempo del viaggio a spostare le varie luci, lucine e lucette per fare posto al morsetto della telecamerina... tanto che ho saltato la fermata di Missori, dove avevo previsto di scendere per evitare la confusione di Duomo.
Duomo per Duomo (Duomo alla seconda), tanto vale cambiare sulla M1 piuttosto che affrontare la risalita da oltre 20 m di profondità in mezzo alla folla, e così scendo a Cairoli, proprio in faccia al gruppone dei ciclisti che sta per partire e al quale mi accoderò appena avrò finito di sistemare quella cavolo di telecamerina che non ne vuol sapere di restare in posizione...
Parte il gruppone (beh, insomma... la pioggia deve aver ridotto parecchi a più miti consigli perchè non è propriamente una folla oceanica) e mi accodo; i primi 2-300 m sull'orrido basolato di Foro Buonaparte - complici le gomme a 4 bar abbondanti - farebbero già venire voglia di piantarla lì e tornare a casa,

ma basta arrivare a Cadorna e si respira nettamente meglio. Sono scivolato in coda al gruppo dopo un altro paio di soste per stringere ancora un po' i dannati morsetti della Nilox e mi sono rassegnato a dare una raddrizzata a mano di tanto in tanto, cioè dopo ogni buca, rotaia, tombino un po' meno a filo del dovuto. Stavolta ho impostato la funzione di scatto continuo ogni 10 secondi anzichè la ripresa video, sperando di portare a casa qualcosa di più utilizzabile. Fra le centinaia di scatti per lo più brutti, o insulsi, o ripetitivi, alla fine ne ho selezionato qualcuno:

C'è chi contro la pioggia non ama le mezze misure

... e chi decisamente mi batte quanto a luci...

Sosta a un semaforo in viale Papiniano per ricompattare il gruppo

Uno dei quattro pieghevolisti (me compreso) avvistati nella giornata, una ragazza con Brompton S3L azzurra, mentre costeggiamo le mura di San Vittore

Altra gentile presenza su Brompton blu

Si transita presso San Siro

Si lascia via Novara per puntare sul parco di Trenno: davanti a me un lettore del forum (non iscritto) su Tern D8, che mi ha individuato al volo e con cui abbiamo chiacchierato a lungo strada facendo; oltre alla Tern possiede anche una Hoptown 7 e da tempo vorrebbe venire a conoscerci in occasione di una delle nostre uscite. Quella di Varese potrebbe essere la volta buona.
Nel frattempo mi ero messo in contatto con SGiallo per ritirare la mia ORP, e ci siamo accordati per incontrarci non in un parcheggio come al solito, bensì... su uno spartitraffico!

Facciamo progressi...
Tra una chiacchiera e l'altra, quando ci salutiamo il gruppo è ormai sparito da tempo all'orizzonte, quindi decido di tagliare per il parco di Trenno

per vedere se riesco a riagganciarli in vista dell'arrivo.
Purtroppo la navigazione a naso in quartieri sconosciuti non è il mio forte, specie quando non c'è il sole su cui orientarsi, per cui dopo un po' di svolte,

di passaggi angusti...

... di ampi stradoni deserti...

... e di pieghe ardite...
...finisco col ritrovarmi qui

un paio di fermate più a valle di dove avevo mirato.

Amen, è andata come è andata; porto dentro la bici e, grazie a una fortunata coincidenza al volo a Duomo, in meno di tre quarti d'ora sono a casa, giusto mentre mia moglie sta mettendo giù la pasta per la carbonara.
Forse alla prossima Bicinfesta arrivo fino in fondo.
Forse.
Vittorio
(*) consueto karma + a chi indovina