Mercoledì scorso, trovandomi un paio di ore libere, sono andato a esplorare la parte restante del percorso ciclopedonale della valle dell’Oglio, da Capriolo – dove mi ero fermato l’altra volta – fino al lago d’Iseo e precisamente a Paratico.
L’attraversamento dell’abitato di Capriolo è piuttosto ben indicato, in buona parte su percorso riservato o protetto
https://www.google.it/maps/@45.637913,9.926059,3a,90y,69.31h,80.33t/data=!3m6!1e1!3m4!1snCjOLK_Hd2DXH9Uhk-io3g!2e0!7i13312!8i6656e il resto su strade secondarie con pochissimo traffico, fino alla breve ma decisa discesa
https://www.google.it/maps/@45.644675,9.932672,3a,75y,310.04h,80.85t/data=!3m6!1e1!3m4!1sI7r2HiIXLuKlhb68gQJWLw!2e0!7i13312!8i6656che porta al passaggio a livello davanti allo stabilimento tessile Niggeler & Küpfer, costeggiato il quale si prosegue su viabilità secondaria non protetta.

L’andamento altimetrico è abbastanza vario, con brevi salite che mi hanno messo momentaneamente in difficoltà
https://www.google.it/maps/@45.652298,9.939075,3a,75y,357.44h,79.52t/data=!3m6!1e1!3m4!1sX7OmVKseHofWUL_N4LT-wQ!2e0!7i13312!8i6656(ma io non faccio testo: vado già in crisi sul 3%) ma anche scorci gradevoli

Avendo preso quota rispetto al fondovalle del fiume, l’ingresso a Paratico offre una bella panoramica sul lago.

Con una discesa abbastanza ripida si arriva al livello del lungolago, dove il vecchio scalo ferroviario con l’imbarcadero dei carri sui traghetti per l’alto lago è stato recuperato e risistemato come passeggiata a lago, pur mantenendo le rotaie annegate nella nuova pavimentazione

e i pontili di imbarco, che qui fanno da sfondo alla mia Due Calzini

Tornando indietro verso il ponte che collega le due sponde del lago si offre questa panoramica su Sarnico, già in provincia di Bergamo.

Per il ritorno, ho cercato di individuare l’incile della roggia Fusia e di raggiungerlo possibilmente restando al livello dell’acqua; purtroppo questo si è rivelato impossibile, perché la roggia ha origine un po’ più a valle di Paratico, all’altezza della diga in località Fosio, qui vista dalla sponda bergamasca.

Per riprendere il percorso dell’andata mi sono dovuto quindi rassegnare a un tratto di salita a spinta
https://www.google.it/maps/@45.662201,9.953575,3a,90y,36.8h,68.07t/data=!3m6!1e1!3m4!1snkY3XooC8EJK4fJXbCJoDQ!2e0!7i13312!8i6656fino al punto panoramico di prima.
Un paio di scorci sulla via del ritorno

Arrivato abbastanza tranquillamente allo stabilimento Niggeler & Küpfer, mi aspettava la ripida salita per raggiungere il paese di Capriolo, ma non ne avevo proprio voglia e quindi ho raggiunto la roggia Fusia, che passa proprio dall’altro lato dello stabilimento. L’inizio non è molto attraente, tanto che stavo per gettare la spugna, ma la curiosità ha avuto il sopravvento e così dopo una cinquantina di metri fatti prudenzialmente a piedi spingendo la bici ho visto che era possibile rimontare in sella e proseguire all’ombra della fitta vegetazione.

Anche in questo tratto la roggia corre a una quota più elevata rispetto al fiume Oglio, il che garantisce passaggi aerei

e scorci panoramici

come questo dello stabilimento Niggeler & Küpfer da cui sono partito

Il sentiero in questo tratto è abbastanza pedalabile, anche se mi è parso che ci fosse qualche pietra viva in più rispetto al tratto a valle percorso la prima volta; niente di insormontabile, ma forse non l’ideale per i proprietari di ruotine slick da 16’.
Arrivato all’incrocio con la strada per Porto di Calepio, dove mi ero fermato la volta scorsa,

mi sono reso conto che per ritornare a Capriolo c’era un’altra salita
https://www.google.it/maps/@45.648327,9.919767,3a,36.7y,152.75h,85.56t/data=!3m6!1e1!3m4!1swZLPdOMUz1C9rfydWdptEg!2e0!7i13312!8i6656e per di più su una strada stretta e relativamente trafficata. Per evitarla ho proseguito ripercorrendo il tratto già visto, fino a questo ponticello di pietra

da dove, risalendo un breve stradello inghiaiato che porta alla località Le Case
https://www.google.it/maps/@45.639983,9.916882,3a,75y,55.17h,73.34t/data=!3m7!1e1!3m5!1s07rBoIrTosfJyO8BLEZmZA!2e0!6s%2F%2Fgeo1.ggpht.com%2Fcbk%3Fpanoid%3D07rBoIrTosfJyO8BLEZmZA%26output%3Dthumbnail%26cb_client%3Dmaps_sv.tactile.gps%26thumb%3D2%26w%3D100%26h%3D80%26yaw%3D182.66702%26pitch%3D0!7i13312!8i6656ho raggiunto rapidamente il percorso ciclopedonale segnalato che in pochi minuti mi ha riportato a Capriolo e all’auto parcheggiata.
Ripresa l’auto, visto che c’era ancora un’ora buona di luce, sono tornato a Paratico e finalmente ho trovato l’inizio del sentiero del Fusia

in fondo a via Molino
https://www.google.it/maps/@45.6638085,9.9459796,1129m/data=!3m1!1e3che si dirama qui
https://www.google.it/maps/@45.663488,9.947089,3a,75y,340.21h,77.29t/data=!3m6!1e1!3m4!1ssnz0o3dtTJ4zPcNW7Kxs1w!2e0!7i13312!8i6656dal percorso per così dire “ufficiale” (purtroppo non c’è modo di evitare la salita in partenza da Paratico). Non ho potuto esplorarlo fino alla Niggeler & Küpfer ma mi è stato assicurato che è tranquillamente percorribile.
Riassumendo, ritengo che si potrebbe pensare a una gita sul percorso Palazzolo-Paratico e ritorno, così congegnata: andata sul percorso ciclopedonale segnalato, tranquillo, scorrevole e quasi interamente pianeggiante a parte una salita sensibile ma breve dopo Capriolo.
https://www.google.it/maps/dir/Vicolo+Cave,+32,+25036+Palazzolo+sull%27Oglio+BS/45.6651516,9.9562097/@45.6373756,9.9413753,14z/data=!4m24!4m23!1m20!1m1!1s0x4781682153593b31:0x8202c53732aa7bf9!2m2!1d9.89406!2d45.60344!3m4!1m2!1d9.9118693!2d45.6299676!3s0x478167e365346f29:0x86f11ffc90d77bdd!3m4!1m2!1d9.9179832!2d45.6369628!3s0x478167e8d55bef9b:0x14cbb1c68d4aac7f!3m4!1m2!1d9.9336566!2d45.6451126!3s0x478167b8cea053a7:0xb69fb7fe0af7a775!1m0!3e2Al ritorno, per chi se la sentisse, si può percorrere il sentiero lungo la roggia Fusia (non riesco a disegnarlo sulla cartina, comunque guardando le viste satellitari su Google Maps si riconosce abbastanza bene, tra il corso del fiume e la ferrovia), perlomeno fino al ponte dell’A4: in ogni caso dal sentiero è possibile riprendere il percorso asfaltato in quattro punti diversi (Niggeler & Küpfer; strada per Calepio; ponticello di pietra presso la località Le Case; subito dopo il ponte dell’A4).
Come stagione, credo che sia fattibile anche d’estate, perché il sentiero del Fusia è quasi interamente all’ombra della vegetazione, ma probabilmente il periodo migliore è settembre-inizio ottobre; non più avanti perché con la caduta delle foglie si perderebbe il suggestivo effetto della galleria di vegetazione e soprattutto le foglie cadute rischiano di rendere scivoloso il terreno, cosa poco piacevole con un canale pieno d’acqua a sinistra e uno strapiombo a destra…
Se c’è qualcuno interessato, posso attivarmi per trovare un locale dove si mangi una decente tinca al forno.
Un’ulteriore attrattiva è che il 13 settembre sulla ferrovia Palazzolo-Paratico è in programma un treno storico a vapore da Milano via Monza, Carnate e Bergamo (
https://media-ferrovieturistiche.s3.amazonaws.com/allegati/VAPORE_FESTA_BORGHI_LAGO_2015_provv.pdf ); a noi non interessa più di tanto, non essendo previsto il trasporto delle bici, ma è una nota di colore e una cosa in più da vedere, quindi proporrei quella data.
Vittorio