Roma è una città unica nel suo genere.
Lo dice tutto il mondo, affascinato dal patrimonio di arte e di storia... ma da qualche anno a questa parte lo dicono anche i ciclisti che, venuti dalle galassie più remote, hanno imparato a conoscere la capitale anche attraverso l'appuntamento interplanetario della
Ciemmona.
Ma senza scomodare alieni e grandi eventi (hai visto mai spuntasse fuori la protezione civile, in deroga a tutto), basta muoversi nel sottobosco del mondo della massa critica romana per incontrare personaggi di ogni risma, credo, fede, ideologia... e sellino.
Una variegata umanità con il proprio carico di esperienze, vissuti.. e di biciclette. Ed è proprio qui che si concentra il nostro entusiasmo.
In un altro post abbiamo già visto Igino con la sua
Dahon P classe 1990.
Questa volta voglio invece presentare
Paolo Bellino (nome in codice: Rotafixa) virtuoso del movimento fisso, esteta della bicicletta.. nonchè gran rompipalle (già... nessuno è perfetto).
Codesto individuo, già famoso per le sue bici a ruota fissa (un must per tutti gli addetti del settore), sale agli onori del forum per il suo sapiente lavoro di recupero e di interpretazione di una bicicletta pieghevole scovata nel retro del retro del retrobottega di uno dei negozi storici di Roma.
Leggenda vuole (al contrario delle
fonti ufficiali :B): ) che lungo sia stato il lavoro di "tampinamento" del proprietario il quale, preso evidentemente per asfissia, ha infine ceduto gratuitamente un capolavoro di inestimabile valore.
Il Bellino afferma con orgoglio di aver riesumato un telaio "Trussardi", il che è confermato dalle immagini recuperate su internet di quella che dovrebbe essere la versione originale, anno 1983 o giù di lì.
Da "fissato" qual è, Rotafixa non poteva non ricorrere alla sua padronanza degli ingranaggi per presentare al mondo la sua personale interpretazione di questo modello dalle curve morbide ed eleganti.
Il risultato è a mio avviso stupefacente. Il meccanismo di piega non brilla certo per velocità ed efficienza (il telaio, una volta piegato riempie la scena come un leone marino di una tonnellata che arranca su una spiaggia), ma se avete deciso di riesumare una bici del genere, non sarà stato di certo il pensiero di coinvolgerla nei vostri (e miei) quotidiani sogni di intermodalità spinta.
^_^
Rimane un oggetto di design, ennesima dimostrazione dell'estro umano e delle mille sfaccettature di una realtà tutta da scoprire... quella delle bici pieghevoli.
la Trussardi ha meritato una menzione anche sul libro:
"Cyclepedia: A Tour of Iconic Bicycle Designs" di Michael Embacher
inutili esibizioni di eccelse qualità tecniche sprecate.
non verrà mai piegata in tutta la sua vita perchè non ne avrà bisogno