Ecco il racconto della vacanza!
Partenza bagnata da Genova P. Principe per Milano dove passerò la notte da un amico.

Si sale in sella alle 4:30 da Milano, piazzale Gorini.

Uscire da Milano è stato un delirio, al buio su strade provinciali con macchine a 100 all'ora che si superavano di fronte a me...
Meglio non parlarne...
E' sorto il sole - La stazione di servizio più grossa del mondo? Faccio benzina.

Passaggio da Sola e un monumento agli alpini non ricordo dove.


Nel nulla cosmico.


Da qui in poi mi sono perso, all'uscita di Brescia sono finito pure in tangenziale... Va bè.
Pausa pranzo sul lago a Desenzano del Garda.

Peschiera del Garda.

Da qui a Verona sono di nuovo finito in tangenziale.... O mio dio. Ad un certo punto sono uscito ed ecco lo stadio del Verona... Boh.

Il centro di Verona.

Dopo essermi perso ancora un pò di volte sono uscito da Verona e ho forato all'altezza di Caldiero... Quel puntino bianco gigante sulla ruota posteriore è la pietrolina dello scandalo.

Non avevo le chiavi per smollare il pignone e così sono entrato in un'officina proprio davanti a dove ho forato. Sono stato assistito da gentili meccanici .



A questo punto mancavano ancora quasi 100km a Venezia.
Ho alzato bandiera bianca e invece che dirigermi a Padova ho virato verso Vicenza, la città più vicina, dove poter dormire.
Sono arrivato alle 19 circa e lipperlì ero veramente stanco, più di 13 ore in sella a una bici...
Il contachilometri ha segnato 220km fatti in giornata. Record del mondo su 20"

Nell'ostello Olimpico ho preso una stanza condivisa e ho conosciuto Mark, da Bristol, con cui ho bevuto un pò di birre.
A lui piacciono moltissimo le ragazze italiane.......!!!!! ....
Guardate l'abbronzatura sul mio braccio raga.

Da qui in poi si prosegue in treno - trovate l'intruso.

Inizialmente pensavo di dormire in tenda ma poi ho deciso di andare di nuovo in ostello... A Mestre alloggio così al Colombo, una struttura un pò trasandata.
Parcheggio la bici nel giardino imboscatissima e mi dirigo subito a venezia.

Venezia penso che l'abbiate vista tutti. Ecco le foto dei punti di maggiore interesse, che sono il Ponte de la Fava e la Chiesa di S. Maria de la Fava.
Non dimetichiamo anche la birra Venezia.



Altre foto.



Venezia è conosciuta soprattutto per le zanzare e per la fish pedicure.


Siccome la città era veramente invivibile mi dirigo verso Ferrara (in treno), dove ho girato in bici per ore e ore.
Il portapacchi da tubo sella ha resistito pure alle pietrazze che ho trovato qui, quindi promosso con merito.....


Ho dato da mangiare ai mostri marini nel castello d'Este.

La mia stanza era di nuovo una condivisa fuori dalle mura e stavolta ero da solo

. E' lo Student's hostel - Casa senza Frontiere.
Ferrara mi è sembrata veramente spopolata in sto weekend.

C'è ancora il tempo per un giretto a Bologna la mattina dopo.

....dove casualmente raccatto una Tern Verge Duo usata.....


Il ritorno a Genova in treno con due bici è stato al limite dell'impossibile, fra biglietterie fuori uso e spostamenti fra binari. O_o
Bilancio della vacanza.
Veramente folle la prima parte, non esito a dire che nell'hinterland milanese di notte ho rischiato seriamente la pelle. Non consiglio veramente a nessuno di fare una cosa simile.
Per quanto riguarda il tragitto era necessario studiarlo molto meglio di come ho fatto io e portare magari un navigatore satellitare.
Con un garmin avrei potuto veramente arrivare a Venezia nel tempo che ho impiegato per arrivare a Vicenza.
Il meteo è stato veramente clemente. Il giorno prima aveva piovuto molto e così faceva piuttosto fresco, ho trovato quasi sempre nuvoloso.
La mia velocità di crociera oscillava sui 23km/h e non ho risentito particolarmente della stanchezza nei giorni successivi. A Ferrara ho percorso decine di km in lungo e in largo.
La pettinatura pazzoide ha contribuito a rendere il viaggio ancora più strano.
Immaginatevi la faccia della gente quando sfrecciavo in sella a una 20'' conciato così, uno spettacolo impagabile.
A Venezia sono pure stato inseguito da un gruppo di ragazze straniere che pensavano fossi non si sa chi e gente a caso mi offriva da bere.
La bici ha perso un anno di vita minimo

ma ha resistito più che bene... Ho percorso centinaia di km senza freno posteriore, per la cronaca.
D'ora in poi in città la alternerò a quel mostro di Tern che ho preso a Bologna.
La tenda è stato un peso morto ma avrebbe potuto servirmi nel caso mi fossi trovato in un posto isolato mentre scendeva la notte....
Il portapacchi da tubo sella è stato molto utile proprio per la funzione modulare che permette. A parte l'utilizzo base che è sulla bici, lo si può staccare dal tubo sella insieme alla zaino, e tutto attaccato metterlo in spalla in un minuto, per poter piegare la bici "nuda" e trasportare il tutto agevolmente per esempio in una stazione ferroviaria o sul treno. Col portapacchi da telaio sarebbe stato più laborioso dato che avrei dovuto disfare il bagaglio per piegare la bici e trasportarla.
Qualcuno mi ha chiesto come ho fatto a partire con solo uno zainetto, volendo posso elencare le cose che avevo. Saluto!