Terzo appuntamento (per me) con il November Porc, e formula ancora diversa, di tutto riposo dopo le peripezie degli anni scorsi (occhiali rotti due anni fa, treno acchiappato al volo l’anno scorso). Quest’anno ho optato (anzi, Hoptato) per una vergognosa pigrizia.
Tutto è nato dalla “amichevole pressione” con cui avevo convinto Hopton a partecipare: per rassicurarlo del rischio di mancare la coincidenza a Milano Centrale, gli avevo proposto, nel caso avesse perso il treno, di trasportarlo io in auto; quando lui ha cambiato programma decidendo di arrivare direttamente a Cremona in auto con Anna Lisa e la cagnolona Stella, si è sentito in dovere di ricambiarmi l’offerta e a me non è parso vero di accettare, assicurandomi una mezzoretta di sonno extra.
Per cui, appuntamento alle 8.45 a San Donato invece che treno alle 8.31 a Rogoredo; mi scuso in ritardo con Peo, Menegodado e gli altri di non averli avvisati del cambio di programma e li ringrazio per la telefonata che mi hanno fatto quando non mi hanno visto salire sul treno.
Invece noi automuniti, dopo aver lasciato scorrazzare Stella nell’area cani giusto dietro il luogo dell’appuntamento, ci siamo diretti a Cremona lungo la Paullese, giocando a rimpiattino fra qualche banco di nebbia e qualche guidatrice “prudente” che più che altro giocava a fare la
chicane mobile proprio nei tratti di strada in cui era più difficile sorpassare…
Poco male, tanto sapevo che la sosta al bar-pasticceria Dondeo ci avrebbe dato tutto il tempo di recuperare e raggiungere il gruppo. E così è stato, come ben documenta il filmato dei Menegodado Studios; saluti, baci e abbracci

specie con la “delegazione torinese” che non incontravamo da ormai troppo tempo e poi la rituale puntata in piazza del Duomo.
Ma prima una brevissima digressione dedicata a due affascinanti veicoli accomunati dal colore nero:

un’elegante MG spider e la Masciaghi Folding 20 6V di Antonio R., sorella “ricca” (con cambio e portapacchi) della Bianchina di mia moglie
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=10048.0Strada facendo l’ho tartassato di domande scoprendolo estremamente soddisfatto della bici che possiede da pochi mesi (dopo aver avuto la versione monomarcia) ma che ha già impiegato proficuamente anche per turismo con carrello bagagli al seguito!
Il percorso è quello ormai abituale, sempre gradevole e rilassante, specie con il bel sole e gli splendidi colori dell’autunno. Qui Peo e Riccardo (entusiasta della sua nuova Tern Link D8) chiudono il gruppo

e sullo sfondo un gruppo di cacciatori impegnati a fare strage di volatili e tramandare la passione venatoria a figli e nipoti. Ostentare un fagiano decapitato in mezzo alla strada non è proprio il massimo, secondo parecchi di noi, anche se la voce della saggezza (Hopton) osserva che, essendo noi diretti a una sagra di salumi, non è che possiamo atteggiarci a campioni dell’animalismo…
A Soarza la solita breve discussione “variante sì, variante no” e si opta per la scorciatoia, ormai ben conosciuta e apprezzata… Beh, forse non proprio da tutti, visto che Peo e Menegodado pensano bene di farne il teatro di due clamorose cadute, purtroppo sfuggite allo sguardo di tutti: il primo per poco non ruzzola fino nelle acque melmose dell’Ongina, il secondo riporta tutta una serie di abrasioni a una gamba.
Fortunatamente illese entrambe le Brompton.
Si festeggia con una foto di gruppo
(foto Hopton)sul ponte che dalla variante riporta sulla strada asfaltata, poco prima della Trattoria Ongina, che però quest’anno non ci vede come avventori: in effetti è già mezzogiorno, per il caffè di mezza mattina è un po’ tardi, per l’aperitivo ancora un po’ presto e quindi proseguiamo, in formazione molto sparsa che permette di chiacchierare a lungo con i vicini di pedalata ma impedisce di realizzare altre foto durante la marcia.
A Zibello la folla è quasi impenetrabile, molta più gente dell’anno scorso: evidentemente la fama della manifestazione la sta rendendo vittima del proprio successo, inoltre la bella giornata di sole ha stanato anche i più pigri, come ci confermerà Anna Lisa, che ci ha raggiunti in auto da Cremona con Stella e che è stata costretta a parcheggiare quasi un km fuori dal paese.
Attrazione dell’anno, lo strolghino più lungo del mondo, disteso su una tavolata così lunga da richiedere apposite soprelevazioni per permettere alla gente di attraversarla passandoci sotto.

Come sempre, troppa folla comincia subito a farmi girare i cabasisi e rimpiangere di essere venuto, ma il posto trovato da Peo per il nostro picnic mi riconcilia in fretta col mondo: un angolo di chiostro con affreschi antichi,

poca gente, un comodo muretto su cui disporre le nostre vettovaglie,

ampio spazio per parcheggiare le bici (attentamente sorvegliate da Stella)

e, per un po’ di tempo, anche un occhiata di sole che ci scalda confortevolmente.
A turno ci si spinge in spedizione nella bolgia per acquistare cibo e bevande, poi si mette tutto all’ammasso e buon appetito!
A giudicare dal video di Menegodado, il grosso del gruppo si è fermato fino a pomeriggio inoltrato e ha dato fondo alle provviste; io e Hopton invece siamo ripartiti in auto abbastanza presto, cosa che ci ha permesso di realizzare un primato di ignavia difficilmente superabile, con soli 24 km di pedalata al nostro attivo; anche senza fare conti accurati, temo proprio che non abbiamo smaltito nemmeno una frazione di quanto abbiamo ingurgitato…
A sera, una bella minestrina…
Vittorio