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Autore Topic: quale è il prezzo pieghevole giusto?  (Letto 109069 volte)

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Offline curiosone

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #15 il: Agosto 30, 2012, 06:40:27 pm »
Mi unisco, un po' ...imbarazzato, alla discussione circa il prezzo della folding bike ideale, soffermandomi su questo ultimo, emblematico termine.

Non esiste LA bici ideale: fortunatamente, benchè parecchio omologati, abbiamo ideali, idee, ideologie ancora un po diverse, diverse necessità e... diversi portafogli!

Quindi, da imprenditore, quando progetto, mi faccio sempre la stessa domanda.

Purtroppo non so ancora dargli una sola risposta...

stanotte sono tornato da un bel giro all'expobike di Friedrichshafen, e mi consolo: non mi sembra che nemmeno là le idee siano molto chiare...

Hai ragione, Salvo, che se che una borsa (vuota...) costa al pubblico quasi duecento dollari, qualcuno se ne sta approfittando, ma anche vedere biciclette intere proposte a poche decine di euro qualche sospetto sulla qualità generale lo fa nascere... (senza entrare nella discussione del costo ...sociale).

La forza sta nella condivisione: far girare la voce aiuta sempre, sia chi usa i prodotti, se commenta e suggerisce con obiettività, sia chi, come me, sta progettando qualcosa di diverso, se disponibile ad ascoltare

Concordo al 100% con Ivox: purtroppo i tagli dei prezzi non fanno bene a nessuno: la cultura a tutti. ed oltre che  divertente (bello condividere con gli scettici, e poi "tirarli dalla nostra", eh?) è pure gratis! ;)
« Ultima modifica: Novembre 01, 2012, 10:38:12 am by occhio.nero »

Offline occhio.nero

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #16 il: Agosto 31, 2012, 11:24:43 am »
stanotte s[/size]ono tornato da un bel giro all'expobike di Friedrichshafen, e mi consolo: non mi sembra che nemmeno là le idee siano molto chiare...

qualche info sulle pieghevole all'expo? (puoi aprire un topic dedicato)

da altra discussione:
Bello poi leggere che anche tu come me titubavi dato il costo della "Borston", ma poi la tua dolce metà ti ha incoraggiato a fare un acquisto che può apparire sfrenato solo a primo acchito. È esattamente quello che è successo a me, e le motivazioni addotte da Mrs Hopton sono le stesse di quelle di tua moglie. Del resto in questo campo gli unici acquisti che costituiscono spreco di soldi sono quelli relativi a bici che poi non vengono utilizzate. Noi i nostri bolidi li utilizziamo sempre di più, quindi non ci sono sprechi ma solo sane pedalate.

da altra discussione:
[...] Nel complesso un mezzo onesto e in linea con il suo prezzo: mi ero orientato verso un prodotto Oyama dopo ampie e attente ricerche e comparazioni in rete, soprattutto privilegiando il rapporto qualità prezzo; a cose fatte credo che solo BTwin sia in grado di reggere il paragone.
A mio parere le marche più blasonate sono sovrastimate relativamente al prezzo di vendita e, forse approfittando di un mercato di nicchia, vengono commercializzate a prezzi superiori al valore reale del prodotto, senza nulla togliere naturalmente alla loro qualità, che in molti casi è decisamente elevata.
Se posso esprimere un parere personale: consiglio a tutti di valurare con attenzione le proprie reali necessità in rapporto all'uso, cercando di privilegiare al massimo il rapporto qaulità prezzo che nel caso della St Jasmes si è rilevato, di fatto, imbattibile.

e ancora:

A proposito di bici economiche.
Venerdì convegno al politecnico di Bari.
3 sventure con la bici mentre pedalo normalmente:
- Si toglie la catena (era nell'ultima marcia).
- Cade la luce d'avanti e si rompe quel cosino che tiene chiuso il vano batterie della torcia (la strada non era liscia ma non era nemmeno chissà quanto accidentata. Era asfaltata. Forse vibrava un po')
- Si rompe il meccanismo di chiusura del pedale. Ora per pedalare con il piede sinistro posso far leva solo sul pezzo chiaro.

e ancora:

Succede anche a me, la Brompton suscita simpatia e scetticismo, poi la provano e rimangono piacevolmente colpiti dalla facilità di manovra e guida.
Poi arriva la domanda sul prezzo e li vedi cedere ;)
Io comunque non mi faccio problemi a sparare le cifre, il prezzo quello è e non mi sento di ostentare nulla, sono solo scelte.
Ultimamente la coperta si è accorciata per tutti, quindi scelte, taglio da una parte per poter spendere di più altrove.
Poi non so voi, ma io i soldi che ho li guadagno lavorando, giusto?  :D

Mi ha davvero rincuorato la lettura di questa discussione. Avendo 26anni ed essendo ancora supplente precario (in attesa di salire in graduatoria e di avere incarico annuale) vivo ancora con i miei, e da loro ho ricevuto parecchie perplessità sull'acquisto di una bicipieghevole elettrica rispetto a uno scooter elettrico. Discorsi sulla possibilità che la bici venga rubata a Palermo (e io a difendere l'innovazione di una pieghevole che può essere anche entrata nel luogo di lavoro ecc.), nonché sul prezzo per loro esagerato della BromptonNano che sto acquistando (prezzo onesto di Bbike e senz'altro giusto considerata la qualità del prodotto che acquisto, l'uso intermodale illimitato, la versalità che permette il motore elettrico ecc.). Questo perché si fa un confronto con il prezzo di un'automobile e di un motore/scooter, e la mentalità consumistica-motoristica coglie uno spreco nell'investimento su una bici. Spero si ricrederanno!
Io sto certamente facendo un grande investimento sulla BromptonNano, tutto di tasca mia dai proventi dell'ultima supplenza (di 40giorni); gli acquisti che ho fatto (negli ultimi mesi) per l'insegnamento sono stati mirati e azzeccati (tra cui quello di un TabletPc Hp Tm2). Spero di non sbagliarmi neanche stavolta!  8)
..........


Beh, rispondo per come la penso, i prezzi di TUTTI i costruttori di qualsiasi cosa nel mondo (io lavoro per un'azienda e sono quindi all'interno del meccanismo) sono sempre pompati piu' di quello che in realta' dovrebbero. Chi piu' chi meno. D'altronde si vive della differenza tra il prezzo finale e il costo sostenuto per costruire. Quanto debba essere questa differenza la decide la casa in base a tante cose che possono andare dalla storia, dall'unicita' fino alla semplice voglia di arricchirsi.


Si bhe siamo d'accordo che ogni costruttore pompa il prezzo, ma, come dici tu, c'è "pompaggio e pompaggio"  ;D
Nel senso:  per circa 1.100€ prendi una Brompton (l'unica che conosco abbastanza costosa con cui fare un paragone) base con 6 rapporti, quindi stiamo parlando di una differenza di circa 700/800 € (quasi un'altra Brompton single speed :-) )

Quando avevo visto i prezzi della Brompton ho pensato "ma questi son matti!" Poi guardando video, recensioni, leggendo qui o iniziato un pò a capire. Ora che la posseggo, capisco perfettamente: non c'è storia, se hai bisogno di portabilità estrema e allo stesso tempo comfort di guida anche in viaggi discreti, non hai altra scelta, aggiungi che è fatta a mano. Quindi ok, il prezzo della Brompton sarà anche un pò pompato, ma effettivamente quei soldi li vale.

Per la if Move, vale un ragionamento del genere? Voglio dire, ha quel qualcosa che ti fa pensare che effettivamente non puoi trovare in nessun'altra pieghevole (tralasciando l'estetica che anche se eccezionale è una cosa soggettiva)? oppure in marcia e da chiusa, equivale che so, ad avere una link P9 in termini di materiali, leggerezza, guidabilità, trasportabilità (bhe in quest'ultima mi sa che vince la if move), ecc?

Sai perchè ti chiedo? Perchè quando dovevo prendere la mia prima pieghevole, ero rimasto affascinato da questa, poi ho saputo il prezzo è ho desistito, sono quindi passato alla tern P9 (informandomi qui) che ho a sua volta abbandonato per buttarmi sulla Brompton.


Carissimi, con qualche post di ritardo, eccomi!
Sono Antonio, ricercatore a Firenze, pendolare in treno con Pistoia da molti anni, emigrato da Bari in Toscana da altrettanti.
Ho comprato la primissima Bfold sul mercato -il modello super basic, non ha manco i parafanghi -  quando ero ancora un precario, ma oramai sente il peso degli anni e di un uso intenso (le sono molto affezionato).
Ho deciso quindi di voltare pagina. Non vi dico la tentazione di regalarmi una Brompton. Dopo tanti sacrifici e un concorso vinto, avrei voluto e forse potuto regalarmela davvero. Ma il costo è alto, come la qualità certamente, e non mi sono ancora abituato all'idea di poter fare delle rate  8) nella mia vita. E poi ho una bimba di tre anni, certi autoregali sono sempre complicati. Per cui il matrimonio con la Brompton è rimandato. Ma ho preso una Olmo Wave rossa ieri notte, da un negozio online, e tra una decina di giorni al massimo sarà qui.
Ho consumato le vostre pagine per decidere quale pieghevole prendere e non posso non ammettere che l'entusiasmo del boccia mi ha persuaso. Per cui grazie a tutti, in particolare a Sbrindola che mi ha risposto in merito a una bfold7 usata, precedente risoluzione dissoltasi col suo venditore.
Non sono molto abile con la meccanica per cui sappiate che non mancherò di darvi noia per il montaggio.
Saluti a tutti!!
A.

« Ultima modifica: Giugno 15, 2015, 08:16:00 pm by occhio.nero »
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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #17 il: Novembre 01, 2012, 12:29:52 pm »
da una email privata, in merito alla mia proposta di diffondere il verbo pieghevole all'interno della Città dell'Altra Economia di Roma ("3.500 metri quadrati di esposizione, vendita, eventi e incontri per la promozione dell'altra economia: agricoltura biologica, commercio equo e solidale, energie rinnovabili, riuso e riciclo, turismo responsabile, finanza etica, comunicazione aperta, bioequobar, bioequoristorante.[...]")

Da pieghevolista ritengo che il pieghevolismo sia bello ma un po' caro.
Mi si potrebbe obiettare, forse, che pieghevolismo è amore e l'amore richiede sacrificio. Poiché certo bisogna sacrificare qualcosa per una pieghevole. Solo che chi, con il proprio reddito, ci sopravvive potrebbe avere del risentimento se gli dico: "rinuncia all'ipad e fatti la pieghevole"; e se mi rispondesse: "io di ipad mi posso permettere quello della Mattel" mi sentirei un coglione. Pertanto non so se sia il caso spendersi per una iniziativa che, soprattutto in questa fase, potrebbe rivolgersi al più ad una parte dell'auditorio.
Tutto lì.



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


una email da cui (liberamente) parto per una riflessione sull'idea che la bici pieghevole a causa dei prezzi, sia un tema marginale (e potenzialmente  non in armonia) con la cultura della sostenibilità e dell'  "altro mercato" .


(foto da beautybiscuit)

Se da un lato è vero che la pieghevole è mediamente più costosa di una bici normale, dall'altro lato però rappresenta talvolta   l'unica soluzione percorribile a chi è altrimenti costretto a subire i drammi delle italiche politiche di mobilità: ridicole, anacronistiche, ottuse... se non addirittura conniventi con i poteri dominanti (i padroni del cemento, dell'asfalto, della motorizzazione,...).

Ci sono innumerevoli testimonianze (a partire dalla mia) che confermano come  l'adozione  di una pieghevole nei propri spostamenti abbia introdotto sensibili vantaggi economici (si considerino i costi altrimenti associati ai trasferimenti in macchina/motorino: carburante, assicurazione, multe, parcheggio, meccanico,...).
Vantaggi economici sempre più strategici con l'acuirsi della crisi,  strettamente correlati alle potenzialità insite nella bici pieghevole che, al contrario di quella standard, permette una elaborazione molto più trasversale del proprio concetto di mobilità.
Si pensi, a puro titolo di esempio,  a chi,  per le stesse questioni economiche a cui si accennava nell'email sopra, sia costretto a vivere in zone periferiche e/o mal collegate.

Persone che pur dovendo fare i conti con stipendi inadeguati, non hanno una alternativa valida  all'utilizzo dell'auto privata: una voce di spesa che quindi, nei loro bilanci familiari, rimane onnipresente, soffocante ed inattaccabile.

La bici pieghevole permette invece, attraverso il meccanismo dell'intermodalità, di orientarsi al trasporto pubblico anche dove questo è carente, percorrendo in bici i tratti dove autobus, metro, etc  ... sono eccessivamente affollati e/o radi se non addirittura completamente assenti.
Una scelta difficilmente valutabile se appiedati o dotati di una bicicletta normale (a meno che non si disponga di più bici disseminate strategicamente lungo il percorso, ma con una serie di controindicazioni non sempre superabili).

Aggiungo a questo, la possibilità di portare sempre con sè la propria pieghevole, riducendo il rischio di furti e risparmiando quindi sui costi connessi all'aumento delle ruberie (ricomprare la bici, acquistare costosi antifurti, ...).

Lo stesso interesse giustamente dimostrato nei confronti di coloro che hanno deciso (magari facilitati dalle circostanze) di servirsi soltanto di bici recuperate da anni di polverose cantine, mi piacerebbe che si mostrasse anche nei confronti di chi ha invece optato  - spesso coraggiosamente e senza alternative - di investire i propri risparmi verso un mezzo ecologico "innovativo".

Mi permetto, infine, una riflessione sulla variante "radical chic" di chi vede  nella bicicletta (meglio se antica, cigolante e senza freni) l'ennesimo simbolo della propria comoda "battaglia rivoluzionaria" da figlio di papà, da contrapporre al resto del mondo (anche a quello delle bici pieghevoli).
Una cultura più preoccupata di sfoggiare il proprio "IO" nelle uscite sotto casa, che affrontare le sfide ed i costosi vincoli di flessibilità, efficienza, affidabilità, sicurezza che una mobilità ad ampio spettro impone.
Stesso ingeneroso giudizio verso coloro che, all'opposto e per par condicio,  hanno fatto della loro luccicante pieghevole l'ennesima compensazione al senso di inadeguatezza, al pari di chi si compra il SUV per ostentarlo piantati in mezzo al traffico.

Minoranze da tutelare (viva la diversità) e con cui confrontarsi (anche agli appuntamenti della CAE), ma che non possono finire per dettare le regole.

Ma questa è solo la mia idea.

ps: da altra discussione, riporto un contributo fresco fresco (neanche a farlo apposta)

Buongiorno a tutti
ciclista romano, 45 anni, capitato ieri su questo forum dopo il furto della mia bellissima bottecchia 28'' legata al palo della luce sotto casa...
Ho deciso di non lasciare la prossima bici per strada e ho cominciato a esplorare il mondo delle pieghevoli, mi pare molto interessante!  Su questo forum ho gia trovato molte indicazioni e consigli, finora non avevo mai preso in considerazione una pieghevole ( la mia bottecchia andava benissimo...), ma mi sto convincendo rapdamente

riporto di seguito la replica

Tutto quanto tu dici è sacrosanto: minori spese per trasporto sul mezzo pubblico e, soprattutto, minori spese per furto. Questi sono i costi risparmiati dall'uso di una pieghevole rispetto alla bici normale. Adesso è difficile quantificare la spesa media che (seppur probabilisticamente) per queste voci un ciclista è chiamato ad affrontare. Così come è difficile dare un prezzo medio per una pieghevole. Tuttavia se assumessimo un prezzo medio di 500 euro con un esborso medio di 50 euro l'anno (e mi sembra tutto abbastanza verosimile) l'ammortamento di questa cifra si ottiene in oltre 10 anni. In altre parole, e torno alla mia tesi, la sostenibilità dell'esborso OGGETTIVAMENTE non è da tutti, seppure motivato da disagiati collegamenti etc. etc.
Se poi mi dici che senza una pieghevole saresti costretto all'automobile, allora potresti aggiungerci le altre voci di risparmio che tu menzioni, giustamente.
Questo è, per me. E grazie per il dibattito :))


Ovviamente in questa riflessione mi riferisco a tutti coloro che sono costretti a prendere la macchina perchè la bici normale o i mezzi pubblici da soli non rappresentano una alternativa vincente. 
Vuoi per le distanze, vuoi per i tempi di attesa dei mezzi pubblici (ammesso ci siano), vuoi per l'assenza di percorsi sicuri (specie in alternativa alle arterie pericolosamente trafficate), ...

Rispetto al prezzo medio di una pieghevole, preferisco parlare,  come ho sempre sostenuto, di un prezzo di compromesso, che a mio avviso si aggira intorno a 300 euro: sotto questa soglia,  il rischio che la pieghevole non resista ad un uso intensivo, secondo me,  aumenta sensibilmente.

Un valore che probabilmente sarà considerato come  una enormità per chi è abituato a pedalare su biciclette recuperate dalla discarica, ma che ritengo più che accettabile per una persona che ha deciso di lasciare la macchina a casa e avviarsi alla pratica dell'intermodalità.
Un confronto (benefici economici tra bici normale e bici standard) che, comunque sia, a mio avviso lascia il tempo che trova, poichè, come spiegavo sopra,  gli spazi di manovra di una bici normale sono completamente diversi da quelli di una pieghevole.

Escludendo il discorso sui vantaggi di lasciare  la bici sotto la propria scrivania anzichè legarla ad un palo, mi limito a ragionare sulle distanze: sfido un felice  possessore di una affascinante bici da passeggio monomarcia fine anni '70, ad ipotizzare l'uso intensivo e continuativo del suo mezzo per distanze superiori ai 10km (sola andata).
Sto ovviamente ragionando di una  persona normale che tutte le mattine vuole solo arrivare sana e salva in ufficio , non del ciclista allenato e votato al sellino (con il bello ed il cattivo tempo).

Sulle lunghe distanze, a meno che non si possa contare sui mezzi pubblici, la persona è costretta a prendere la macchina e a lasciare a casa la sua bici d'epoca. Ed anche se fosse una fiammante city bike con 21 marce, ne dovremmo parlare.
In questi casi, con la scelta di una  pieghevole, l' "abbandono" della macchina è - al contrario - una evenienza molto più concreta.

In altre parole (ed esclusi tutti coloro che hanno la fortuna di spostarsi  a corto raggio): un conto è decidere di prendere la bici da città una tantum, rimanendo  vincolati all'auto e alle spese annesse....  Un conto è invece optare per una scelta radicale, i cui benefici in termini economici si sperimentano già dal primo mese, con risultati annuali ben superiori ai 50 euri ipotizzati sopra (c'è qualcuno oramai che andando a lavorare in auto spenda - solo per la benzina - meno di 20 euro a settimana?).
Tanto da ritenere, con ragionevole ottimismo, che entro un anno si possa  recuperare il costo sostenuto al momento dell'acquisto della nuova bici.

Da quando ho la pieghevole (cioè da più di 7 anni), ho venduto il motorino (300 euro) disdetto l'assicurazione  (400 euro),  salutato il benzinaio ed il  meccanico (altri 500 euro), non ho più preso una multa nè  pagato la palestra per sfogarmi della sedentarietà "coatta". 
Li avrò recuperati i soldi spesi nelle pieghevoli o no?

PS: Ovviamente in Italia queste sono scelte "estreme"  che non tutti si possono permettere (come fa chi ha una famiglia e dei figli?), ma sono fiducioso che l'esperienza dei nostri  cugini europei, un giorno  ci possa aiutare anche su questo fronte.
« Ultima modifica: Novembre 02, 2012, 12:06:01 am by occhio.nero »
Federico
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Offline Hopton

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #18 il: Novembre 02, 2012, 12:02:41 am »

Il ragionamento nella mail della persona del CAE mi sembra, senza troppi giri di parole, piuttosto sconfortante. Sconfortante perché come in tanti casi vedo gente che ammanta i suoi discorsi di una presunta "logicità" che però omette disinvoltamente punti essenziali alla corretta analisi della questione, punti senza i quali tutto il loro discorso si sbriciola.
Cosa vuol dire una spesa media di 50 euro? Vuol dire comprare una porcheria di bici da 50 euro e ipotizzare che duri mediamente un anno perché poi o si sfascia o viene rubata? Può essere, però le bici legate incustodite vengono rubate con frequenza anche se sono da 50 euro (parlo per esperienza personale), specie se sono nuove. Quindi nel corso di un anno può essere rubata anche più di una volta. Senza contare che per tutti i giorni della nostra vita dobbiamo pedalare su una porcheria da 50 euro, con tutti i disagi e i rischi oer la sicurezza che questo comporta.
Altro punto essenziale già espresso da Federico: la pieghevole permette l'uso della bici in abbinamento ad altri mezzi pubblici e privati, quindi con modalità non ottenibili con una bici normale. Quindi in tutti quei (numerosissimi) casi il paragone tra bici normale e pieghevole semplicemente è fuorviante. Prendiamo un caso come tanti: il mio, anzi un po' estremo visto che ho speso addirittura 900 euro per la mia pieghevole. Non la uso al posto di una bici normale, visto che l'abbinamento con un treno regionale affollatissimo renderebbe la cosa un incubo con una bici normale, oltre che molto costosa. Semplicemente prima prendevo treno + bici, ora treno + pieghevole. Abbonamento mensile al bus: 30 euro, senza contare i giorni di sciopero disgiunti da quelli di sciopero dei treni, e i mesi estivi in cui il servizio bus quasi scompare nel nulla (in quel caso l'unica è l'auto, spesa giornaliera 10 euro). Quindi il tempo per ammortizzare il costo nel mio caso è 30 mesi, mettiamoci qualche mese in più per le minime spese di manutenzione. Immaginate se avessi comprato la Dahon Curve in offerta a 450 euro, sarebbero bastati 15 mesi, altro che dieci anni! Senza contare la comodità di tornare a casa tutti i giorni un'ora prima, non saprei quantificarla in denaro ma penso che abbia un valore. E non parliamo del fatto che posso usarla anche a casa (dove non ho un posto per il rimessaggio di una bici normale) per commissioni che prima svolgevo in auto.
Non parliamo poi dei tanti che grazie alla pieghevole hanno rinunciato all'automobile, in quel caso il discettare sul tempo di ammortamento del costo della pieghevole sfiora davvero il ridicolo...
Ovvio che qui non si parla di quei casi in cui l'uso di una bici normale non presenta nessun ostacolo (tragitto percorribile interamente in bici, possibilità di rimessaggio nel luogo di partenza e in quello di arrivo): in tali casi va benissimo dire che la pieghevole non serve. Ma sappiamo benissimo che si parla di una minoranza fortunata di casi, in tutti gli altri la pieghevole risulta la soluzione più conveniente, senza dover aspettare 10 anni.
Perciò tutte le volte che sento discorsi del tipo "io parlerei anche bene delle pieghevoli, ma siccome sono beni di lusso e io mi immedesimo nei proletari io le sconsiglio, anzi le ignoro del tutto" mi viene un senso di fastidio.... Chiedo scusa se non sono stato molto diplomatico e preciso che non volevo offendere nessuno né fare attacchi personali, solo che ho sentito fare discorsi analoghi talmente tante volte che oramai mi viene il prurito a sentirli. Chi ha espresso questa posizione è a sua volta è un pieghevolista e quindi di certo non è animato da pregiudizi di sorta, sicuramente ha espresso opinioni che lui stesso si sarà sentito ribattere, quando ha provato a lodare le pieghevoli. Fatto sta che sono opinioni fondate su un'analisi distorta, almeno secondo me.  ;)
Mario
« Ultima modifica: Novembre 02, 2012, 12:12:54 am by Hopton »
"La città è fatta per le persone, non per scatole di metallo". (Ayfer Baykal, assessore all'ambiente, comune di Copenhagen)
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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #19 il: Novembre 02, 2012, 12:22:03 am »
il confronto (ed il prurito alle mani  ;D ) ci permette di chiarire meglio la  posizione, ed essere ancora più convincenti nelle nostre argomentazioni.  ;)

da altra discussione:
Da qualche giorno gira sui social network un’immagine che dice: “vuoi uno stipendio in più? chiedimi come”. Sullo sfondo compare la sagoma di una bicicletta  e ai piedi dell’immagine una specie di didascalia: “Usando la bici invece dell’auto risparmierai un minimo di 1.500 euro all’anno”.

(Image removed from quote.)

Quando l’ho vista ho pensato che fosse una campagna fake progettata da qualche costruttore di automobili per sminuire il reale impatto economico dei loro prodotti sulle tasche degli italiani: poche ore prima infatti avevo letto il rapporto di cittadinanzattiva sui costi delle RCA e avevo scoperto che, per esempio, un adulto a Napoli paga mediamente 1.385 euro di assicurazione all’anno, mentre a livello nazionale i neopatentati pagano in media la bellezza di 2.828 all’anno. E questa è solo l’assicurazione, poi ci va il bollo, la manutenzione ordinaria e straordinaria, i pedaggi, la sosta, le multe, il costo stesso dell’automobile e, ovviamente, la benzina, nella speranza di cavarsela senza incidenti.

Forse chi ha realizzato l’immagine voleva dire che 1.500 euro è il costo di un auto ferma, in garage.
...............

da altra discussione:
Giocando un po' a personalizzare e accessoriare la mia Olmo Wave, modello più economico e dalla piegatura meno compatta rispetto alle Brompton, mi sono reso conto che intervenire su una pieghevole non è mai cosa banale, neanche per aggiungere uno specchietto. C'è sempre da riflettere e fare numerose prove prima di sistemare al meglio i particolari, in modo che non intralcino la pedalata, la piegatura o il trasporto passivo.

Capisco perciò che una Brompton non può essere così compatta ed efficiente per puro caso, dietro deve esserci un lungo e meticoloso lavoro di progettazione e perfezionamento continuo. Che secondo me potrebbe anche giustificare il prezzo finale, visti i giudizi generalmente entusiasti dei possessori di queste bici.

Certo deve esserci l'esigenza per la massima compattezza della bici piegata (intermodalità su mezzi affollati, spazi minimi in casa o al lavoro) e la disponibilità comunque ad investire certe cifre su una bicicletta. Io per esempio non ho queste esigenze di compattezza e per ora mi trovo bene con la mia, che rispetto alle Brommie ha il pregio di avermi fatto risparmiare qualche soldo.

e ancora:

A mio avviso, al di là della qualità intrinseca di un prodotto, credo che ognuno abbia una propria scala di valori, dettati da priorità, esperienze, esigenze, stati d'animo, formazione culturale,......

Difficile quindi  entrare nel merito di una scelta. Potremmo stare ore ed ore a discutere. Per qualcuno la pieghevole è uno degli ennesimi oggetti di consumo, per altri è un oggetto di design, per altri un mezzo insostituibile per gli spostamenti quotidiani,....

Ritengo sano che ognuno maturi la propria posizione (in termini economici ma non solo) dando il giusto peso alle posizioni altrui e  sperando cosi' di riuscire a  centrare il proprio obiettivo. Se cosi' non fosse, la prossima volta avremo le idee un po' meno confuse.
« Ultima modifica: Giugno 28, 2013, 10:11:38 pm by occhio.nero »
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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #20 il: Novembre 02, 2012, 01:46:18 am »
Trovo molto interessante l'analisi fatta da Occhio Nero che ringrazio e ammiro per il fatto di finire sempre "ma questa è solo la mia idea", già questo fa capire come mai in questo forum non ci si litiga mai.
Vi porto il mio piccolissimo esempio di risparmio che ottengo avendo la bici pieghevole (in realtà ne ho due ma una la usa anche mia moglie).
•Non ho alcuna auto o moto, ho un abbonamento del Car Sharing per quando proprio mi serve (2-3 volte all'anno). Un risparmio non facilmente quantificabile ma di almeno 3-4 mila euro all'anno tra costo auto, manutenzione, benzina e assicurazione.
•Non ho più bisogno dell'abbonamento o biglietto del bus/metro perché abitando in centro raggiungo ogni posto direttamente in bici al massimo in 50 minuti (le due estremità della città). Risparmio 380 euro all'anno.
•Non devo andare in alcuna palestra per fare movimento visto che sto seduto davanti al computer almeno 10 ore al giorno. Risparmio almeno altri 300 euro all'anno.
Moltiplicate queste cifre per due (io e mia moglie) e in un anno ho già recuperato abbondantemente il costo delle due bici e già ci guadagno.
Ovviamente questi sono solo i dati numerici che non tengono in considerazione il senso di libertà e benessere che deriva dall'uso della bici. Già alcuni di voi lo sanno ma da quando ho la Brompton posso andare finalmente al supermercato "grande", la Coop, che prima non usavo mai perché troppo lontana da casa e ripiegavo su un piccolo supermercato che ha meno scelta e prezzi più alti. Anche questo è un "benefit" notevole.
Poi parliamo dell'ambiente, per me un aspetto prioritario. Io non inquino, faccio la mia parte per salvare il pianeta e sono a posto con la mia coscienza, anche questo è un elemento fondamentale che da solo dovrebbe mettere a tacere chiunque storca il naso perché uso una bici.
Il problema è che l'italiano medio nasce con l'auto e la moto in testa fin da piccolo e per i motori a combustione è disposto a indebitarsi e spendere cifre folli mentre strabuzza gli occhi quando gli dici che la tua bici costa 1000 euro. In Italia è tollerato dire che la tua auto costa 20.000 euro mentre è intollerabile dire che la tua bici  costa 1000 euro, venti volte di meno. È un fatto culturale e di dna italico, un mix di individualismo, pigrizia e furbizia che non contempla il fatto di far fatica e in più passare per "sfigato" perché vai su una piccola bici sudando come un porco.
Noi qui dentro siamo una minoranza, un migliaio di italiani venuti fuori un po' male, nati nel paese sbagliato diventando cittadini italiani invece che danesi, olandesi, tedeschi, svedesi... sicuramente aumenteremo ma non saremo mai maggioranza, il dna italico è troppo radicato, non abbiamo scampo.

Offline Paolo Fini

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #21 il: Marzo 18, 2013, 08:01:09 pm »
Ritengo che il prezzo (alto) delle pieghevoli in Italia sia largamente influenzato dal fatto che non esistono praticamente modelli Italiani ma sono tutti d'importazione, anche quelli dal nome italiano come PIninfarina o Girardengo....
D'altronde acquistare dai siti (come quello notevole di Evans Cycles) mi pone qualche riserva dal punto di vista della garanzia e della messa a punto.....
Probabilmente la crisi economica sta facendo il resto, visto che i modelli importati tendono a diminuire anziché aumenbtare......

Offline pczero

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #22 il: Ottobre 31, 2013, 12:13:21 pm »



Da profano quale sono mi piacerebbe sapere le differenze sostanziali tra un modello Top (quelle sopra i 1000€ per capirci) e uno medio-economico (300€).

E' solo pura curiosità, me lo chiedo perchè ai miei occhi (ripeto da totale neofita delle pieghevoli) non riesco a capire cosa faccia lievitare così tanto il prezzo finale
tra un Bfold7 e una Brompton per citarne due dal mucchio che credo possano rappresentare le due "categorie" di cui parlo...

Grazie a chi avrà la pazienza di rispondermi!
« Ultima modifica: Novembre 03, 2016, 04:59:13 pm by occhio.nero »

Offline Matt-o

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #23 il: Ottobre 31, 2013, 01:14:44 pm »
Riassumerlo in poche parole è a mio avviso molto difficile, dovresti farti tu stesso un'idea leggendo ad esempio dei problemi riscontrati dai vari modelli.
In generale, per tutto non solo per le bici e non solo per le pieghevoli, la qualità di un oggetto non cresce mai proporzionalmente col suo costo. Questo è vero solo nella fascia bassa del mercato. Dopo di che il prezzo lievita sempre più rapidamente della qualità.
Nel settore delle pieghevoli in particolare, devi considerare che sono bici con alcune criticità meccaniche. La differenza spesso, ma non sempre, la vedi proprio lì. Oltre che nell'evidenza degli ingombri, del meccanismo di piega, del peso etc. La Brompton l'ho pagata cara, non c'è dubbio. Ma in due anni di uso intensivo non ho mai avuto un problema serio. Registrato il cambio la prima volta, poi non ho dovuto toccarlo più. La frenata è ottima anche adesso che sono quasi a fine dei pattini e sto per cambiarli. Gli snodi lavorano alla perfezione come il primo giorno. E' da questi e tanti altri esempi che puoi vedere la differenza.
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Offline Magic_gigio

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #24 il: Ottobre 31, 2013, 01:26:03 pm »
Premetto che sono andato a vedere di persona la Bfold7 e l'ho trovato un ottimo compromesso qualità/prezzo. Penso che oltre a quanto detto da Matt-o uno dei punti di forza della Brompton sia il fatto che se guardi il link di Sjs Cycles (per citarne uno)  puoi trovare praticamente ogni singolo pezzo di ricambio, cosa non da poco considerando che è una bici da utilizzare ogni giorno.
Per fare un esempio concreto quando sarà il momento di cambiare la catena sulla mia 2 velocità con 25 euro cambio catena e pignoni (pignoni+distanziale+coprimozzo+anello), un lavoro che puoi fare tranquillamente da solo in una mezzora.

Alberto
« Ultima modifica: Ottobre 31, 2013, 01:51:47 pm by Magic_gigio »

Offline carlo

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #25 il: Ottobre 31, 2013, 01:50:35 pm »
Oltre il prezzo devi guardare anche che bici prendi.

Io, ad esempio, ho una Tilt che ho acquistato dopo averla vista e provata da Decathlon. L'ho presa essenzialmente perché non amo "smanettare" con viti e altro e perché mi piaceva il design. Quindi ho comperato una Tilt ma non avrei mai preso una BFold, per fare un esempio.

Di contro la Tilt è pesante come bici. La mia (con vari optional aggiunti) arriva a circa15Kg che non sono pochi per una pieghevole. Ma usandola per brevi tragitti intermodali a Roma ed essendo un ex ciclista scalatore non mi crea nessun problema il peso per brevi tratti di 1-2 km.

Ma tu potresti avere altre opzioni. Sui costi si aprirebbe un capitolo enorme. Sulla Brompton enormissimo, soprattutto se si parla del suo costo.

Se non hai una bici valuta magari di iniziare con una bici economica o usata. Quando avrai dimistichezza con i tuoi gusti e potenzialità avrai la maturità per fare un tuo acquisto personale.

Buona pedalata! ;)
La teoria della relatività? Mi è venuta in mente andando in bicicletta...
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Offline veeg

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #26 il: Ottobre 31, 2013, 01:55:55 pm »
I costi del prodotti finito derivano da:
- progettazione
- prototipazione
- eventuali costi di brevetto
- costruzione
- acquisto a lotti di particolari già finiti
- eventuali acquisti su licenze di particolari (ad es. telai)
- assemblaggio
- trasporto
- rete vendita
- pubblicità e marketing
- valore del marchio

Le prime voci sono chiare per chiunque e qui rientra anche la qualità dei componenti, delle vernici, dei materiali, della manodopera..... ma a mio avviso l'ultima voce è la più importante e sconosciuta (o sottovalutata): il prezzo di un prodotto, a prescindere dalla sua qualità intrinseca, può lievitare enormemente a seconda del marchio che lo commercializza.

Faccio un esempio:
domani apro una bottega chiamata Brompton e mi metto a costruire bici.

Nei primi tempi venderò un prodotto ad alto prezzo perchè ho costi elevatissimi e devo impiantare produzione, rete trasporto, rete vendita, rete pubblicitaria.

Passa il tempo e le mie bici vengono conosciute sempre più e apprezzate per la loro qualità. Il valore del marchio cresce in notorietà e prestigio.
Mi arrivano proposte per rivendere i miei telai ad altre case che monterebbero bici simili alle mie. Riifiuto: voglio vendere io solo il mio prodotto in tutto il mondo. Il valore del marchio cresce ulteriormente.

Si susseguono gli anni e passo dalla bottega alla fabbrica, e i miei costi di produzione diminuiscono perchè ho ormai delle reti (vedi sopra) consolidate e un buon piazzamento di prodotto perchè unico.
Nonostante l'inflazione e l'aumento dei costi di materiale, manodopera, carburanti ecc.... posso aumentare la produzione e vendere più bici mantenendo un "trend-costo" in ribasso.
Il mio marchio vale moltissimo, vale molto più questo dell'intera azienda materiale: ha prestigio ed è sinonimo di qualità e serietà.
Mi pongo un dubbio: abbasso il prezzo della bici dato che posso permettermelo o lo mantengo volutamente alto/stabile?
Sottopongo il quesito ai miei esperti di marketing che mi raccomandano di mantenere alto il posizionamento di prodotto per mantenere alto il valore del brand. E' come una vettura di lusso: potrei venderla a 7, ma precise strategie mi impongono di venderla sempre a 10.

Arriva il reparto sorveglianza e mi indica che i concorrenti sono sempre più agguerriti ed escono sul mercato con nuove proposte ogni anno.
"Cosa facciamo sig. Brompton?"
"Nulla, ragazzi!"
Quando aprii la bottega inventai un telaio unico e feci in modo di tutelarmi da contraffattori e imitatori. Mi è costato molto, moltissimo, ma la strategia  adesso paga: ho una bici unica, nessuno può copiarla e nessuno ha un prodotto che possa competere alla pari.
"Faremo solo delle migliorie ad un prodotto già ottimo e lo porteremo alla perfezione".

Il valore del brand è alle stelle, il costo del prodotto è al minimo storico per me che lo produco, il prezzo per l'utente è alto come sempre, il guadagno della mia società Brompton ha un trend in continua crescita.


Ho volutamente semplificato molto, ma la percezione del brand è uno dei valori determinanti del prezzo finale: il marchio, se segue bene strategie di marketing opportune, può far lievitare il prezzo del prodotto solo perchè risponde a caratteristiche di unicità, aspirazione, percezione.

Offline occhio.nero

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #27 il: Ottobre 31, 2013, 09:17:50 pm »
a chi fosse sfuggita:

quale è il prezzo pieghevole giusto?
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=46

:)
Federico
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Offline pczero

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #28 il: Novembre 02, 2013, 07:40:38 pm »
Mi state dicendo che a livello tecnico sostanzialmente, apparte la qualità dei componenti, non c'è differenza tra una Bfold e una Brompton?

Offline Matt-o

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Re:quale è il prezzo pieghevole giusto?
« Risposta #29 il: Novembre 02, 2013, 07:51:42 pm »
Beh dipende quanto tecnico. Bene o male son bici... Un po' come la Fiat Duna e la VW Golf sono auto... Questo non significa si equivalgano. La brommie ha ottimi freni, ottimi giunti, ottimo telaio, ottimo cambio.
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